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Estratto del documento

PRIMO EPISODIO:

Composto essenzialmente dal discorso di C. emblematico di quella posizione repubblicana, è il

tipico rappresentante della centralità della dimensione pubblica, difende i valori dello stato,

giustizia, uguaglianza che per lui significa trattare in modo diverso persone diverse. Può darsi che

P. abbia avuto le sue ragioni per combattere E. ma non giustifica che abbia creato un esercito per

combattere la sua città. C. aspetto molto positivo: rifiuto di ogni forma di familismo, Emone figlio di

C. fidanzato di A.

C. non è un abusivo, legittimo discendete al trono. Discorso Resis: Discorso di presa del trono di

C. dichiara la città che essendo morti ha validamente preso il trono. Corifeo: rappresentante dei

cittadini. C. aveva messo delle guardie intorno a P. per impedire che sia sepolto, e ora chiede di

vigilare ai cittadini. C. crede che A. paghi qualcuno per fare quello che farà da sola.

PRIMO STASIMO: parola tecnica del teatro greco, stasis: blocco, arresto. Stasimo rappresenta i

versi recitati dal coro quando si ferma sulla scena e non si muoverà da essa fino alla fine della

tragedia. Primo stasimo non partecipa della vicenda narrativa, non troviamo nulla di A. o di C. non

se ne accenna ma tocca una questione molto importante; la questione della tecnica: il fatto che

l’uomo sia l’unico essere vivente che produce artefatti utili per altre azioni, l’unico per il quale vi è

una storia della tecnica. Ambivalenza della tecnica: tecnica strutturalmente ambivalente può

strumentale sia al bene che al male. Ambivalenza dell’uomo è legata al fatto che l’uomo possiede

la tecnica. Il diritto diventa ciò che circoscrive ciò che di buono la tecnica può fare. Brano lirico,

poesia di carattere gnomica, opinione filosofica. Molte sono le cose terribili e meravigliose (sul

testo è tradotto come mirabili non va bene). Uomo ingegnoso: che possiede la tecnica. L’uomo è

ricco di risorse. Se l’uomo riuscisse a superare la morte allora raggiunge il massimo della tecnica.

Elemento della verticalità, se la tecnica è orientata verso la giustizia. La tecnica si muove verso il

bene, la tecnica è aperta verso i valori.

La tragedia è caratterizzata dalla mancanza dell’elemento della terzeità , assenza del diritto,

assenza di un giudice, personaggi guidati unicamente dalla loro coscienza senza alcuna

mediazione. Non c’è alcun diritto che accumuna C. e A. A. prende in considerazione valori molto

più antichi dei repubblicanesimo di C. , tipicamente aristocratica, famigliare, tribale. Antigone è

forse una figura rivoluzionaria. Creonte: sovrano legittimo, no linea dinastica principale, attento ai

valori della uguaglianza non è incline al familismo, sovrano giacobino. Centralità della patria

rispetto alla famiglia (≠A.). Creonte non è un tiranno, infatti chiede se A. avesse avuto notizia del

suo bando: conoscibilità del diritto.

Leggi della terra in connessione con la legge degli dei.

SECONDO EPISODIO: 7

Antigone riesce a seppellire il cadavere sebbene le guardie custodissero il cadavere.

La guardia porta Antigone da C. presa mentre lo seppelliva, la guardia teme molto la reazione di C.

e tenta di ingraziarselo. Antigone riesce a seppellire il fratello perché c’è un intervento divino per

distogliere le guardia, A. si muove sulla base di leggi antecedenti agli stessi dei. Anfora di bronzo:

onora il morto con triplice libagione. Antigone non era per niente impaurita.

Dialogo, sono interessati al punto di vista dell’altro, e sono disposti a cambiare la propria opinione

nell’ascolto con l’altro qui non sono interessati alle parole altrui, ciascuno afferma le proprie

ragioni, quindi parliamo di un intreccio di monologhi non di un dialogo.

Antigone fa riferimento alle leggi incrollabili degli dei, chiede allo zio se i suoi editti avessero tale

forza da giustificare la trasgressione di leggi antecedenti agli dei, non scritte nel senso comune:

idea di diritto naturale. Dike: dea della giustizia, giustizia nella sua pienezza perché è al termine

della vita la giustizia più “vera”. Le leggi antecedenti agli dei non sono di oggi o di ieri ma sempre

vivono, e nessuno sa da dove apparvero. Diritto che ha la sua validità indipendentemente dagli atti

umani e che ne condiziona l’agire e gli atti posti in essere dai sovrano. A. dice che se non avesse

rispettato tale diritto avrebbe dovuto scontare la pena davanti agli dei pur di non scontare la pena

degli uomini. Diritto incrollabile: cadavere rispettato e ogni individuo ha diritto di essere seppellito,

diritto alla dignità umana che non deve essere compromesso.

La città ormai non è più dalla parte di C. sordo ad una città che inizia stare dalla parte di A. la

seconda colpa di C. è di vantarsi e deridere le leggi accusa Antigone di essere arrogante (ubris :

arroganza è nell’etica greca aristocratica un grave crimine, grave violazione di quelle che sono le

regole sociali) poi Antigone accusa C. di Ubris perché ha violato le leggi di dio. A. si muove su un

piano che va altro all’idea nemico amico, ma si muove su un piano comune a tutti gli uomini,

legame di sangue che va oltre ad un dissidio del potere. Essere fratelli legame che esige rispetto.

Frase anacronistica: “non uno schiavo è morto, ma un fratello” eroina in nome di valori tipicamente

tradizionali. Chi sa se sottoterra è questa la pietà, tu ragioni con criteri umani. A. non è nata per

condividere l’odio ma l’amore. Ismene dichiara di essere complice.

DIALOGO TRA CREONTE ED EMONE:

Emone è il fidanzato di A. e figlio di E. vive questa duplicità di ruolo, E. figura nobilissima, dialogo

strutturato in due parti, la prima parte retoricamente captatio benevolentiae cerca di catturare la

benevolenza del padre, lezione di filosofia politica di grande qualità. C. dice deve essere severo

con i suoi figli. Valore dell’obbedienza: valore superiore, esigenza di giustizia che ci porta a dire

che è meglio obbedire all’autorità legittima piuttosto che sindacare continuamente gli atti

dell’autorità legittima, si hanno meno ingiustizie. Anarchia assenza di ordine sociale. Non esiste

male maggiore dell’anarchia, caos essa distrugge la città sovverte le famiglie.

Emone presenta una vera e propria idea della politica e del diritto, concetti di relazionalità, la

natura strutturalmente relazionale dell’esperienza politica e giuridica, e come essa non possa

essere ridotta a monologo, auto centratura. Natura dialogica, e non solipsistica. Il processo ha due

principi fondamentali, “audiatur et altera pars” sia ascoltata anche l’altra parte. Principio del

contradditorio, non si può ascoltare solo un parte. Secondo grande principio del processo (oggi

costituzionalizzato) principio della terzietà del giudice.

Dialogo tra A. e C. non è un vero dialogo, assenza di terzietà (C. è sia il giudice che il pubblico

ministero) e assenza del contraddittorio. Si limitano in maniera unilaterale a far presente le proprie

ragioni. 8

Emone espone pienamente le proprie ragioni nel momento in cui il padre risulta irremovibile. “io

non potrei, né saprei dire che queste tue parole non sono giuste: tuttavia, potrebbe accadere

anche a un altro di essere nel giusto”: accusa il padre di ritenere che solo lui possa avere ragione.

Gli dice che il popolo è reso conforme e silenzioso dalla paura, ma lui sente che la città piange A.

Emone suggerisce al padre di cambiare opinione, “dunque non portare in se soltanto questa idea,

che è giusto quello che dici tu, e nient’altro. Chiunque pensa di essere saggio lui soltanto, o di

avere lingua o mente quale nessun’altro quando lo apri, si vede che è vuoto” quasi che a riempire

l’uomo della sua ricchezza siano le relazioni con l’altro, antropologia di Emone: l’uomo fiorisce

insieme agli altri, la ragione non può essere il dominio di uno. Metafora degli alberi e nocchiero.

“Non esiste la città che è di un solo uomo” come non esiste diritto che sia di un solo uomo, ma

dimensioni sociali e relazionali. Il diritto non è una faccenda privata, diritto molto simile al

linguaggio (in senso antropologico) non esiste il linguaggio di una sola persona, richiede una

situazione intersoggettiva. “Tu regneresti da solo una terra deserta”. (Riferimento a Robinson

Crusoe non si può parlare di diritto fin quando non arriva venerdì, ma sarebbe necessario un terzo:

Marx dice che è solo possibile in un romanzo non nella realtà).

Il discorso di C. è sempre un discorso istituzionale: “dunque sono colpevole, se rispetto il mio

potere” non si muove su una dinamica emotiva e familiastica come A. Creonte espone la condanna

di A. non la condanna a morte direttamente perché sarebbe venuto meno a dei doveri di sangue

che lo impegnavano (è sua nipote), uccidere una consanguinea avrebbe comportato l’ira delle

Erinni (dei che avevano a cuore crimini di sangue contro le donne in particolare). Mette A. in una

caverna chiusa, fuori dalla città lasciandole un po’ di cibo che le sarebbe bastato per i primi tempi e

insufficiente per il resto del tempo. A. appena rinchiusa si impicca.

4 EPISODIO: episodio in cui A. si avvia verso il proprio sepolcro in cui morirà, Antigone esprime

una solitudine eroica, personaggio tragico con la dimensione di limite (di non capire anche le

ragioni dell’altro), mentre Emone è un personaggio consapevole della natura relazionale della

politica, del diritto. Antigone è sullo stesso piano di C. sono persone che si bastano e proprio in

questo sta il carattere tragico ma anche la loro rovina. Hegel dice che sono personaggi

perfettamente morali guidati interamente dalla loro coscienza (Creonte e Antigone) non sono

attenti all’altro, né a loro stessi (in termini di benessere). Creonte non si ricrede, si ricrede solo

quando è troppo tardi. Versi di addio di Antigone: parla di letto nuziale come sepolcro, il matrimonio

con gli inferi (nell’aldilà). Particolare che rende la vicenda strana: Antigone ha fatto questo per P.

ma non avrebbe fatto né per il marito né per il figlio perché di marito e di figlio né avrebbe potuto

avere un altro. Antigone risulta sia molto moderna che arcaica per questi valori. L’idea di persona

che ha Antigone non è il volto, persona nella sua individualità ma come persona che ha un ruolo

sociale. L’individuo unico è quello che occupa in maniera unica e peculiare quella casella

famigliare. Concezione molto moderna per alcuni versi perché mette le leggi di uomini sotto il

giudizio di leggi superiori, ma allo st

Dettagli
A.A. 2015-2016
47 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gaia.lucchini96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria generale del diritto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Azzoni Giampaolo.