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La predicazione di Gesù e i primi discepoli
Attenzione alle citazioni di questi capitoli:
"Perché la figura di Gesù nell'ottica di 2000 anni fa interessava così tanto?"
La risposta sta nella figura di Gesù, come si presentava ai suoi ascoltatori. Egli entusiasmava la gente e manifestava coerenza tra il suo dire e fare, sapeva usare un linguaggio comprensibile a differenza dei maestri della legge di quel tempo. Si comporta non solo come vero uomo ma anche come un uomo vero (uomo genuino, quando sente qualcosa dentro di sé diventa la ragione della sua vita), come uno che realizza al meglio la sua vocazione di essere umano.
Al centro del messaggio di Gesù vi è l'annuncio del Regno di Dio.
Nei versetti iniziali dell'evangelista Marco introduce una frase (vedi slide):
"Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il Vangelo di Dio, e diceva: 'Il tempo è compiuto'."
e del regno di Dio significa parlare della sovranità e della signoria di Dio che si manifesta nella storia dell'umanità. Questa categoria non è sociologica, politica o geopolitica, ma è una categoria spirituale e immateriale, che si insedia nell'intimo della persona. Il tempo ha raggiunto la sua pienezza, la sua maturazione, il suo punto più alto e i frutti vanno colti. Il regno di Dio è vicino, è a portata di mano. È un invito a convertirsi, a cambiare direzione e a credere nel Vangelo. Queste quattro frasi sono unite dalla congiunzione "e", che sottolinea l'importanza di ciascuna di esse. Il tempo è compiuto, il regno di Dio è vicino, convertitevi e credete nel Vangelo. Questo è il messaggio di Gesù, che richiama l'attenzione sull'importanza di accogliere la sovranità di Dio nella propria vita. Il regno di Dio non è lontano dall'uomo e dalle sue vicende storiche. Gesù stesso lo ha proclamato più di 90 volte, sottolineando che Dio è presente e agisce nella storia umana. È un invito a vivere secondo i valori del Vangelo, a riconoscere la presenza di Dio nella propria vita e a fare la sua volontà. In conclusione, il tempo è compiuto, il regno di Dio è vicino. Convertitevi e credete nel Vangelo. Questo è l'invito di Gesù, che ci chiama a vivere secondo i valori del suo regno e a fare la volontà di Dio.di Dio, parlare di Gesù è praticamente la stessa cosa, in quanto il regno di Dio si identifica sulla figura di Gesù. Il regno di Dio non è un evento escatologico, è offerta di salvezza a tutti, spesso è motivo di scandalo, non è una grandezza politica territorialmente identificabile, bensì qualcosa iscritto nell'animo dell'uomo. 3. La conversione è poter vivere di perdono, ritrovare la propria identità, è quel movimento con il quale si corregge la propria direzione di marcia, l'altra condizione invece è la fede, dare un credito a Dio. Nel corso dei secoli la Chiesa si è identificata con il regno di Dio, è stata soprattutto la teologia medievale a immaginare questo. Questa idea deve essere corretta. La chiesa è a servizio del regno di Dio, ma non coincide con quest'ultimo. La gente che ascolta principalmente la predicazione di Gesù era la gente povera, questo.Annuncio di fede significava poter cambiare la propria condizione sociale. In alcune circostanze Gesù abbia preferito spiegare che alcune azioni straordinarie come segno che il regno di Dio sta per raggiungere gli uomini. Gesù annuncia il regno di Dio, sa che questo regno cambia la vita degli uomini, non è un regno recuperabile sul planisfero, è qualcosa che coinvolge gli uomini, chiama loro alla conversione, a credere. Il regno di Dio è possibile se anche loro siano parte in causa, anche loro lo realizzano, accogliendo la predicazione.
Le immagini del Regno di Dio: Gesù usa delle immagini per farsi capire, dicendo che il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nel terreno e quando il frutto diventa maturo arriva la pace. Oppure dicendo che il regno di Dio è simile al granello di senape, una cosa piccolissima, però se viene piantato cresce e diventa un arbusto.
Questi messaggi che Gesù trasmette vogliono dire che il
Il regno di Dio è qualcosa di piccolo, però destinato a diventare grande. L'insegnamento di Gesù in parabole. Gesù utilizza anche l'insegnamento in parabole, rivelando di essere un maestro autorevole. Le parabole sono un genere letterario raffinato, l'ascoltatore è chiamato a immedesimarsi nei personaggi, sentendosi coinvolto in prima persona, e alla fine il giudizio morale che quella parabola offre riguarda l'ascoltatore. L'ascoltatore è invitato liberamente a lasciarsi coinvolgere.
Le beatitudini evangeliche. Le beatitudini evangeliche sono la prima più grande proclamazione che Gesù fa (Matteo). Matteo infatti organizza il suo vangelo in 5 grandi discorsi: il discorso della montagna è il primo (vedi slide). Gesù proclama beati, cioè felici e contenti, non certo delle situazioni di benessere, prestigio o successo economico, bensì è la proclamazione di valori rovesciati, capovolti rispetto.
a una certa logica e un certo modo di pensare. Sono beati per esempio i poveri. Certamente però la beatitudine riguarda anzitutto una situazione di povertà materiale, rispetto a una povertà di spirito. Le persone più povere sono quelle che ascoltano per primi la predicazione di Gesù, ma sono anche i primi che possono raggiungere il regno di Dio, che possono comprenderne la logica puramente spirituale. Tuttavia le parole di Gesù sono per tutti, il discorso delle beatitudini evangeliche è per tutti (come possiamo vedere dal suo discorso sulla montagna del vangelo di Matteo). Gesù invitava le persone a comprendere che la logica dei valori di Dio è rovesciata rispetto ai valori di quel tempo secondo i quali chi aveva il potere viveva. La montagna dove Gesù fece il suo discorso richiama il monte dove Dio aveva dato a Mosè le tavole della legge. Gesù sedendo sul monte si accredita come il nuovo Mosè, colui cheAnnuncia la nuova legge, la legge delle beatitudini e dell'amore fraterno. Le beatitudini rimandano sempre al compimento di una promessa che si avvererà. Il messaggio del regno di Dio e la persona di Gesù. Al centro dell'annuncio di Gesù vi è la proclamazione che Dio è padre, e tutti coloro che credono in lui sono chiamati a riconoscere Dio come padre e vivere come figli di Dio. Gesù prende alcuni precetti della legge di Mosè, ribaltandoli: "bisogna amare il proprio nemico". Gesù vuole portare a pienezza la legge, a superare quel legalismo nel quale era stata impacchettata, quel formalismo che l'aveva rivestita, per portarla alla sua originalità. Nella legge Gesù mette in primo piano l'amore verso Dio e verso il prossimo (non sono due precetti separati, bensì un unico insegnamento: non si può amare Dio se non si ama il proprio fratello e viceversa). Nell'amore verso i
Nemici vediamo l'apice dell'insegnamento di Gesù, il voler bene in maniera gratuita senza nessuna condizione. (es. parabola del buon samaritano)
La preghiera del padre nostro
È la più lunga preghiera che Gesù insegna ai suoi discepoli. Redazione dell'evangelista Matteo (Inizio capitolo sesto). Gesù dice ai discepoli che questa è la sua proposta, invita loro a pregare in questo modo. Nel padre nostro possiamo distinguere 2 parti.
Prima parte (riguarda Dio)
- Dio viene presentato come padre, "padre nostro" in quanto ci permette di entrare in un senso di comunità
- "Che sei nei cieli" perché secondo la mentalità del tempo Dio abitava nel cielo
Successivamente vi sono una serie di richieste...
- "Sia santificato il tuo nome" affinché il suo nome sia conosciuto e amato
- "Venga il tuo regno" cioè il suo regno sia presente tra gli uomini
Un regno di amore, carità, solidarietà, pace, gioia...• "Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra", dove la volontà di Dio è il disegno di Dio che ha sull'umanità, una volontà che si realizzi sia in cielo sia in terra, ossia in tutto l'universo.
Seconda parte (riguarda l'orante)• "Dacci oggi il nostro pane quotidiano", quello che ci serve, quello per il sostentamento, non pretendendo di più.
• "Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori", debiti ovviamente di carattere morale, le offese, gli sgarbi e i torti subiti, chiedo a Dio quindi la capacità di perdonare agli altri, di donare a loro quello che serve nella loro vita, nella speranza che anche io riceverò quel perdono che mi serve per andare avanti.
• "E non ci indurre in tentazione", ossia fa che non soccombiamo sotto il peso della tentazione.
un desiderio che io non riesco a controllare, "non ci indurre" come non abbandonarci• "Ma liberaci dal male", male a 360 gradi, morale e fisico
La chiamata dei discepoli
La chiamata è gratuita, i discepoli non si sono candidati, non hanno avanzato nessuna particolare richiesta.
La chiamata di Gesù comporta un distacco per seguirlo (urgenza della risposta e il primo passo di quello che significa stare con lui e vivere in comunione con lui).
La caratteristica del discepolo di Gesù è seguirlo, vivere con lui, ascoltare e mettere in pratica l'appello ad andare in missione, quello che si è appreso con lui e riportarlo agli altri.
"Da pescatori del lago a pescatori di uomini" → il pesce che viene pescato è fuori dal suo habitat naturale (acqua) e muore, usando questa immagine Gesù invita a catturare gli uomini dalla rete del male nel quale sono caduti per liberarli e dare loro la possibilità di
Una vita nuova, di essere ributtati nuovamente nel mare della storia e trasformare il bene in male. La chiamata avviene nell'ordinarietà della vita e genera il distacco dalla propria vita e buttarsi in una nuova situazione. Gesù ne sceglie 12 che è un numero simbolico: ricorda le 12 tribù dei figli d'Israele, i 12 patriarchi figli di Giacobbe e Israele. Gesù affida loro di continuare la sua missione, portando il suo annuncio ovunque.
I MIRACOLI DI GESU'
Nel nostro tempo il determinismo scientifico ha studiato le leggi della natura e ha compreso molti meccanismi che regolano la vita, tuttavia trova un ostacolo dinanzi all'idea religiosa di miracolo. I miracoli rappresentano circa una trentina di gesti/fatti. Tuttavia nei vangeli non abbiamo tutti i miracoli operati da Gesù, ma solo i principali, in quanto alcuni sono dati addirittura per scontato. Ogni volta che Gesù compie un miracolo significa che il male fisico e morale.
è sconfitto dall'amore gratuito di Dio che Gesù è venuto in