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PROBLEMI FONDAMENTALI DELL'ETICA GENERALE
1. Quale etica per la bioetica?
E' necessario integrare tre paradigmi:
- i principi, che eliminano rischi di emotivismo soggettivistico;
- le virtù, che motivano l'impegno attivo e costante;
- la complessità, cioè l'insieme delle grandi questioni etiche da fronteggiare.
Dalla costituzione ternaria della persona (stima di sé, cura dell'altro, vivere in istituzioni giuste) deriva la
struttura ternaria della bioetica, che deve:
- interessarsi all'oggettività del bene, non essere solo procedurale;
- interessarsi alle relazioni intrapersonali (corpo-anima), interpersonali (uomo-società), extraperonali (uomo-
natura), come relazioni di solidarietà e reciprocità.
2. Rapporto uomo-tecnoscienza (tecnica+scienza)
La libertà di ricerca scientifica si pone in termini nuovi perchè l'uomo stesso diventa oggetto di studio e
sperimentazione. I problemi etici si trovano:
- modalità della ricerca e applicazioni derivate;
- obiettivi della ricerca;
- alterazione del mondo sociale o vitale.
Gli interventi legislativi sono difficili da attuare perchè non si può controllare ogni laboratorio; inoltre altri
fattori incidono nella valutazione della ricerca scientifica:
- razionalità tecnico-medica secondo cui il progresso tecnico è irreversibile (motivo ideologico);
- forte competizione dell'ambiente scientifico (utilità personale);
- dipendenza del paziente dal parere dell'esperto.
Accanto a queste linee di tendenza abbiamo però anche un aumento della domanda etica (e dei comitati
etici).
Come impostare i rapporti tra scienza ed etica?
- la scienza non deve mortificare la complessità dell'essere umano (es. riduzione del concetto di vita alla sola
dimensione biologica). Quindi è necessario ridefinire il concetto di persona umana;
- la scienza non deve essere affare solo di scienziati e uomini di potere: il dibattito deve raggiungere la gente
comune, per non trattare come tecnici problemi che sono morali (carattere alienante della tecnoscienza).
3. Rapporto bioetica-diritto
Storicamente, la bioetica ha preceduto il diritto perchè era urgente far fronte a problemi nuovi. Ci si chiede in
quali ambiti sia opportuno legiferare e con che tipo di intervento. Due posizioni:
1. chi ritiene problematica la traduzione in linguaggio giuridico, perchè:
- la medicina si evolve troppo velocemente (motivazione pratica);
- nuocerebbe alla professione biomedica (motivazione deontologica);
- violerebbe l'autonomia delle differenti posizioni morali (motivazione filosofica).
2. chi la crede necessaria, perchè:
- tutela i soggetti deboli;
- media tra le posizioni etiche, evitando conflitti;
- crea un legame di continuità tra le diverse generazioni.
La questione è ardua per i legislatori perchè l'intervento tocca le relazioni più personali degli individuo,
dunque è necessario un dibattito interno alla società. 46
Esemplare è stata la vicenda francese, il cui studio approfondito ha portato a principi di:
a) indivisibilità del corpo e dello spirito (persona umana e persona giuridica);
b) inviolabilità del corpo (intervento solo con consenso preliminare);
c) indisponibilità del corpo (dono di parti del corpo solo a fini umanitari).
Il diritto deve limitare il potere delle nuove tecnologie per salvare il concetto di persona umana.
4. Libertà come organismo dialettico
La libertà è un organismo dialettico dai molteplici significati.
- Organismo perchè ogni significato richiama ogni altro significato;
- dialettico perchè il passaggio tra significati è mediato dall'insufficienza di ogni significato a dire l'esistenza
della libertà nella sua interezza;
- dai molteplici significati perchè è una modalità dell'agire umano, che è complesso, quindi plurime saranno
le modalità.
1. libertà fondamentale, cioè causalità che si determini totalmente da sé, che valga solo come presupposto
necessario della ragione in quanto trascendentale e quindi predicabile come propria dagli esseri razionali e
che non sia oggetto di intuizione empirica o di dimostrazione razionale (Kant, critica della ragion pura).
2. libertà come autodeterminazione. Grazie a Kant si distingue libero arbitrio da libertà trascendentale, che
ne è la condizione di possibilità.
L'uomo è capace di scegliere perchè è capace di trascendere, cioè di portarsi al di là delle sue azioni (la
libertà fondamentale non è la libertà di scelta).
Il potere di autodeterminazione è esercizio dell'indipendenza dell'azione e di per sé non comporta
responsabilità. Il male della libertà è proprio la sua riduzione al potere di autodeterminazione, perchè non
risponde al valore delle proprie scelte.
La libertà umana (la libertà di autonomia, sinonimo dell'essere persona) è insieme:
- inizio assoluto (nasce dall'autodeterminazione);
- esercizio relativo (è condizionata).
3. libertà come autorealizzazione. La libertà è inizio assoluto, esercizio relativo, trascendentale ma anche
storicamente determinata:
- non è una scelta indifferente ma una risposta qualificata all'accadimento interessato del bene;
- non è istantanea ma implica una storia della libertà.
Libertà è sia potere di autorealizzazione (contenuto della libertà) che potere di scelta (forma della libertà).
Insieme si integrano nella scelta del bene e si influenzano positivamente in modo circolare.
4. libertà relazionale. La libertà è sia generata (ha bisogno di altra libertà) che generativa. La libertà
relazionale suggerisce alla libertà di scelta (autodeterminazione) di essere funzionale alla realizzazione del
bene della libertà (autorealizzazione) e alla relazione con altra libertà (bene relazionale).
Vi è quindi un organismo della libertà, circolazione dialettica di forme che ruotano attorno alla libertà
fondamentale. E' dato da autonomia + valori morali + relazioni interpersonali.
5. Concezione di persona umana
Il dibattito verte sul fatto se tutti gli uomini rientrino nella nozione di persona (es. feto, malato terminale...).
IL COMPITO DELLA BIOETICA
Ci offre l'opportunità di proseguire il progresso nel rispetto della dignità della persona umana, progresso che
ha come pietra miliare la Dichiarazione dei diritti dell'uomo (1948) e successive dichiarazioni.
Tuttavia si possono fare anche passi indietro: ad es. sacrificare vite umane al loro inizio per ottenere
conoscenze di nuove terapie. Ciò implica il progresso terapeutico per alcuni e la morte per altri. 47
IL PANORAMA ATTUALE
Il dibattito è tra filosofi di estrazione laica ed esponenti del pensiero religioso cristiano.
1. LA BIOETICA LAICA (o anglosassone)
Non fa riferimento alla teologia morale cristiana ma alla filosofia contemporanea. Il suo compito dovrebbe
essere quello di fornire un quadro neutrale per affrontare i problemi in campo biomedico.
La bioetica anglosassone accetta il metodo dei principi (integrato dalla teoria delle virtù secondo
Engelhardt):
a) principio di autonomia, secondo cui solo il consenso è origine dell'autorità. Fonda la morale
dell'autonomia come rispetto reciproco (non fare agli altri ciò che non vorrebbero e fai ciò che ti sei
impegnato a fare);
b) principio di beneficienza: rispetto degli accordi stipulati (fai agli altri il loro bene). Si fonda sul principio
di autonomia, architrave della riflessione bioetica.
Il caso della fecondazione artificiale nella bioetica laica: Engelhardt
1. Idea di persona umana. Secondo Engelhardt nell'uomo si distinguono tre livelli: vita biologica, vita
mentale e vita della persona. Dice che persona umana è solo quella che ha una vita mentale sviluppata.
Gli esseri con solo vita umana biologica non hanno valore proprio. Sono le persone cui appartiene il feto che
ne determinano il valore (quindi feti ed embrioni prodotti privatamente sono proprietà privata). Qui agisce in
modo solitario e decisivo il principio di autonomia.
2. Concetto di natura. L'uomo non ha doveri di soggezione verso la natura (non ha valore normativo), che è
invece al servizio dell'uomo (subordinata al suo arbitrio).
Quindi l'uomo può scegliere l'utilità che ritiene maggiore, favorire solo alcune gravidanze, favorire alcune
specie di animali rispetto gli esseri umani.
Lo Stato non può intromettersi nelle scelte etiche di coppia/donna (il feto è proprietà privata).
3. Sperimentazione su embrioni e fecondazione in vitro. Criteri relativi all'aborto: a) il feto non è persona; b)
la donna ha il diritto di controllo sul suo corpo; c) la donna ha il diritto di decidere sulla sua riproduzione.
Nella fecondazione in vitro per la sperimentazione sono esclusi b e c perchè la fecondazione avviene fuori
dalla persona.
Il criterio diventa quindi lo status del feto:
- per la sperimentazione non terapeutica sui feti è favorevole perchè produrrà un benessere globale maggiore.
- per la fecondazione artificiale è favorevole. La riproduzione pianificata in modo razionale è naturale per gli
esseri razionali.
L'eliminazione degli embrioni prodotti in eccesso non è danno per le persone perchè gli embrioni non sono
persone. E' inoltre assente l'idea che i figli siano un dono di Dio o anche solo un dono.
Osservazioni critiche:
1. viene applicato solo il principio di autonomia, senza approfondimenti;
2. la qualità di persona esiste indipendentemente dal giudizio di altre persone;
3. il concetto di persona potenziale è inconsistente: se l'embrione fosse un oggetto biologico non potrebbe
mai evolvere verso la persona umana (una persona). E' quindi impossibile accettare la separazione tra
persona umana ed essere umano perchè non esiste nella realtà. E' necessario fronteggiare questa nuova e
sottile forma di discriminazione;
4. la natura non è riducibile a estensione e movimento. La vita si riceve dalla natura, la si può parzialmente
modificare ma non progettarla totalmente o artificialmente. 48
2. LA BIOETICA DI ISPIRAZIONE CATTOLICA
Le posizioni della morale cattolica sono definite dalle prese di posizione del Magistero della Chiesa. Ciò non
impedisce comunque il dibattito interno.
La teologia ha pieno titolo a intervenire nella riflessione bioetica perchè la fede cattolica è essenziale per il
raggiungimento della verità.
Il punto focale è l'attenzione posta alla legge morale na