Anteprima
Vedrai una selezione di 19 pagine su 89
Appunti Tecnica professionale corso progredito Pag. 1 Appunti Tecnica professionale corso progredito Pag. 2
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Tecnica professionale corso progredito Pag. 6
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Tecnica professionale corso progredito Pag. 11
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Tecnica professionale corso progredito Pag. 16
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Tecnica professionale corso progredito Pag. 21
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Tecnica professionale corso progredito Pag. 26
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Tecnica professionale corso progredito Pag. 31
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Tecnica professionale corso progredito Pag. 36
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Tecnica professionale corso progredito Pag. 41
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Tecnica professionale corso progredito Pag. 46
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Tecnica professionale corso progredito Pag. 51
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Tecnica professionale corso progredito Pag. 56
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Tecnica professionale corso progredito Pag. 61
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Tecnica professionale corso progredito Pag. 66
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Tecnica professionale corso progredito Pag. 71
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Tecnica professionale corso progredito Pag. 76
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Tecnica professionale corso progredito Pag. 81
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Tecnica professionale corso progredito Pag. 86
1 su 89
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

III lett. D). L. F.

Non sono soggetti all’azione revocatoria (strumento attraverso il quale è possibile recuperare

dalla struttura patrimoniale del debitore fallito quelle attività che fossero eventualmente uscite

anteriormente a dette procedure o per rendere inefficaci quelle eventuali garanzie concesse ai

creditori):

«Gli atti, i pagamenti e le garanzie concesse su beni del debitore purché posti in essere in

esecuzione di un piano che appaia idoneo a consentire il risanamento della esposizione debitoria

dell’impresa ed ad assicurare il riequilibrio della sua situazione finanziaria; un professionista

indipendente designato dal debitore, iscritto nel registro dei revisori legali ed in possesso dei

requisiti previsti dall’art. 28, lettera a) e b) deve attestare la veridicità dei dati aziendali e la

fattibilità del piano»

La norma in questione assurge rilievo anche nell’ambito dei rapporti tra Erario e contribuente,

dal momento che il D.Lgs. n. 158/2015 ha introdotto alcune modifiche al regime della

responsabilità solidale del cessionario in caso di vendita di azienda, escludendola allorché la stessa

sia effettuata nell’ambito di una procedura concorsuale o di soluzioni concordate e

stragiudiziali della crisi di impresa, fra cui è ricompreso il caso del piano attestato ex art. 67

l.f.

Che mi dice l’articolo? Devo riequilibrare il ciclo del business aziendale nel mondo in cui

l’indebitamento è compatibile con l’Impresa che riesce a pagarlo. Dobbiamo guardare solo i flussi di

cassa? I flussi di cassa sono sempre un dato derivato. Si richiede che c’è un equilibrio patrimoniale e

economico e successivamente quello finanziario. È sempre una analisi di questi equilibri, non

possiamo separare questi aspetti, equilibri. Gli equilibri vanno esaminato come visto all’inizio del

corso. Chi attesta il piano? Il professionista, disegnato dal debitore. Deve essere un revisore (iscritto

all’albo dei revisori) e deve avere i requisiti previsti dall’art. 28, che riguarda i soggetti che possono

fare il curatore fallimentare (avvocati o dottori commercialisti). Deve attestare la veridicità dei dati e

la fattibilità del piano.

Il concetto di indipendenza viene ripreso diverse volte. Il professionista è indipendente quando non è

legato all’Impresa, e ai stakeholder della fattispecie di natura personale o professionale, tali da

compromettere l’autonomia di giudizio. In ogni caso il professionista deve avere i requisiti dell’art.

2399 cc e aver prestato negli ultimi 5 anni effettuato lavoro subordinato o autonomo di fronte al

debitore. All’Interno di questa norma è identificato il requisito di indipendenza. 61

06 maggio

IL piano di ristrutturazione del debito che l’advisor aiuta all’impresa aiuta a formulare analizza in

primis il business dell’impresa. Il piano che viene negoziato con i stakeholder ben specifici (non per

forza devono essere le banche).

L’art. 67 è stata così formulata (ambito stragiudiziale): Il piano può essere pubblicato nel registro

delle imprese su richiesta del debitore. Il fatto di pubblicare nel registro delle imprese il piano ha un

vantaggio.

 Svantaggio: do informazioni a tutti come funziona il nostra business; do un vantaggio anche

ai miei competitors se sanno poi come funziona il nostro business.

 Vantaggio: far valere dei benefici di deduzione fiscale, ad es. stralciando un debito, si ha una

sopravvenienza attiva.

Per poi dare garanzia sulla validità di questo piano interviene la figura dell’attestatore, che deve

andare a verificare se il piano è idoneo a consentire di riequilibrare la situazione finanziaria della

società, se è idoneo per la ristrutturazione del debito. Ma se abbiamo un debito a 20 anni e il piano

prevede solo 3 anni possiamo dire che l’attestatore deve/riesce a garantire di rimborsare il debito? Il

problema si pone negli anni dopo il piano. Non è importante che alla uscita del piano abbiamo

pagato tutto il debito. L’attestatore si basa sugli elementi conosciuti e conoscibili. Se i studi di settore

mi dice che nei prossimi 5 anni cresce il settore ne tiene conto l’attestatore. Non ci sono elementi il

contrario, sarebbe un problema se i studi di settore mi dice che nel 2019, 2020 il mercato tornerà a

ridursi e all’uscita del piano non sono ancora in equilibrio mi pongo un dubbio su come uscire dalla

crisi. Nessuno ha la sfera di cristallo per dire come andranno le cose, ma l’attestatore deve valutare

su tutti gli elementi conosciuti e conoscibili. Anche l’attestatore quando valuta su tutte le

informazioni sul business dell’impresa. Se l’indebitamento va ripagato in 20 anni, bisogna guardare

che vi siano le condizioni per farlo. All’uscita del piano ci devono essere tutti le condizioni per poter

riequilibrare l’equilibrio della società.

Se leva finanziaria (PFN/PN) è pari a 2 possiamo stare tranquilli. Al crescere di questo rapporto si

incrementa il rischio che l’impresa non sia più in grado di sostenere il debito. Per questo nei contratti

di ristrutturazione spesso sono indicati dei indicatori con dei limiti che non possono essere superati.

Perché EBIT/Oneri finanziaria dovrebbe essere maggiore di 3? Se fosse pari a 1 significa che gli oneri

finanziari assorbono tutto l’EBIT. Se assorbe tutto l’EBIT esco in perdita. Non ci sono i presupposti. Se

è 1,5 significa che pagati gli oneri finanziari mi risulta ancora un utile ante imposte. Dai dati

consuntivi vogliamo cercare a capire se ci sono degli elementi sintomatici sulla evoluzione del

business. Se il rapporto è 1,5 ho un utile, ma se il mercato si dovesse contrarre l’anno prossimo non

mi lascia tranquillo, perché qualunque variazione del mercato che potrebbe contrarre i miei ricavi

potrebbe portare a una perdita di esercizio. Le banche cercano sempre di imporre dei limiti che

garantiscono un cuscinetto. Si vuole garantire se ci sono variazione del mercato che la società non va

subito in default. Esempio: Brembo: c’era il rischio cambio. Stressava questi cambi e andava a vedere

cosa sarebbe successo sul bilancio consuntivo nel caso in cui il cambio €/$ sarebbe stato diverso. Con

questi stress si può andare a vedere se il piano è ragionevole o no.

Fattibilità: Il piano è idoneo a consentire il risanamento e la situazione debitoria dell’impresa da

assicurare l’equilibrio della situazione finanziaria e l’incarico dell’attestatore è la fattibilità del piano.

Il programma di risanamento quando viene messo in atto deve essere verificato da un soggetto

indipendente che va a fare una serie di attestazioni. Non esiste un modello standard di risanamento,

possiamo fare qualsiasi modello di piano. Non ci sono vincoli, importante è che sono ragionevoli alla

ripristinazione dell’impresa. L’attestatore non entra nel merito delle soluzioni proposte, ma va 62

vedere se sono funzionali per il risanamento del debito: Occorre andare a vedere se la struttura

finanziaria è adeguata. L’attestatore la deve conoscere e deve fare analisi di verifica sui flussi di cassa

dalla gestione reddituale e della gestione investimenti = flussi di cassa disponibili per il rimborso del

debito. Il CCN deve essere in equilibrio. La durata del piano sarà o a 3 o 5 anni. Le conclusioni del

piano devono risultare chiare e precise. Il piano dovrebbe contenere la previsione di strategie

alternative e multiorientate. Devo fare le sensitivity analisis. Se Brembo modificava X andava a

vedere che impatto aveva sul bilancio di esercizio.

1) non esiste un modello standard di risanamento: non esiste un piano vincente a priori;

2) occorre un’ adeguata struttura finanziaria: fondamentale l’analisi critica del cash flow;

3) sostegno del sistema finanziario/creditizio a supporto del capitale circolante dell’impresa;

4) durata commisurata al ciclo economico ordinario della produzione e al grado di

coinvolgimento dei creditori: non oltre i 3 o 5 anni;

5) le conclusioni del piano devono risultare chiare e precise, e sempre collegate ai fattori di

rischio del piano;

6) il piano dovrebbe contenere la previsione di strategie alternative e multiorientate, affinché il

risanamento possa raggiungere il suo scopo anche in presenza di variabili esterne, che

possono condizionare l’attuabilità del piano stesso.

Andiamo a vedere il contenuto dellan nostra relazione:

Descrizione dell’incarico (qual è la finalità dell’incarico?)

 Informazioni generali sulla società che redige il piano -> vado a identificare la società, il

 settore della società, quale sono gli elementi caratterizzanti del business model, l’analisi di

bilancio sugli ultimi 3/5 esercizio che è importante per poter capire le cause della crisi, e

questo è la prima cosa che ci chiedono i stakeholder se le cause sono rimuovibili; dall’analisi

di bilancio posso individuare una serie di parametri che hanno caratterizzato il business,

come la leva operativa, la PFN, PFN/EBITDA, ROE. Ogni volta che c’è una crisi non è detto che

quando esco dalla crisi riesco a tornare alle stesse efficienze di prima. Non è detto che si

ritorna su questi livelli. Abbiamo una serie di riferimento importanti dall’analisi storica.

Breve sintesi sulle finalità e sulla natura della relazione -> a seconda della finalità e la natura

 ci sono anche dei obiettivi che vogliono essere raggiunti.

Descrizione dell’approccio metodologico adottato -> come intendiamo operare? Quale

 analisi in senso generale intendiamo a effettuare? Diventa importante la tematica della

veridicità dei dati e della fattibilità. Cosa è la veridicità dei dati? Non tutti elementi del

bilancio sono certi; elemento certo è la cassa. Tutti gli altri sono stimati, non possiamo dire

che un dato è vero, ma si parla di veridicità in senso generale e usiamo la true and fair view,

usiamo la clausola generale della presentazione del bilancio. La veridicità di quali dati? Alla

base di un piano dobbiamo avere un punto di partenza; sono i dati patrimoniali. Questi sono

gli elementi che mi consentiranno di fare il CE e così potrei simulare il SP. Se il piano parte dal

31 marzo dobbiamo avere una situazione patrimoniale al 31 marzo. Su questi dati faccio le

verifiche. Non devo applicare i principi di revisione per forza (le applico se lo ritengo

opportuno), ma devo accertare se i dati sono stati correttamente quantificati sui criteri

civilistici e i criteri contabili esistenti. Non sono solo i dati di bilancio. Tutto si basa sui dati del

bilancio; il piano è una evoluzione dello SP e del CE. Possono essere dati anche gestionali, ma

quali? Tutti? No, solo quelli che servono

Dettagli
A.A. 2015-2016
89 pagine
5 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher milano.cattolica di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnica professionale progredito e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Franceschi Luca Francesco.