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La tribuna

È dunque la prima pubblicazione completa, ma regolata, nell’arco di due mesi, dal fatto che non è un’edizione in volume, ma a puntate. Pirandello sceglie la pubblicazione a puntate un po’ per costrizione del direttore della rivista, e poi perché in realtà non gli dispiace questo sistema (feuilleton) di scansioni in parti, tali per cui il lettore, proprio perché c’è un piccolo colpo di scena, è invogliato a comprare il numero successivo proprio per vedere come va avanti la storia. Nel 1908 uscirà la seconda edizione in volume e, nello stesso anno, pubblica due saggi, quelli più significativi all’interno della sua carriera di teorico della letteratura: Arte e scienza, e L’umorismo. Ci lavorerà ancora, fino all’ultima edizione, quella definitiva, che è quella del 1927. Seppur a fasi alterne, dun-que, Pirandello ha lavorato a questo romanzo per trent’anni.

Nessun romanzo ha avuto una talesorte: tutti gli altri, infatti, li inizia molto presto, li abbandona e li riprende, ma nel momento in cui li riprende li pubblica subito. Qui c'è un costante lavoro, determinato anche dal fatto che, dal 1892 al 1927, cambia come scrittore: diventa, prima di tutto, Luigi Pirandello (nel 1892 non era ancora famoso), cioè il grande autore conosciuto oggi; presumibilmente, dunque, cerca quella perfezione ultima in un'opera che aveva significato tanto per lui, proprio perché l'avvio della sua attività di scrittore. Come detto prima, l'attività di romanziere accanto a quella di novelliere durerà per tutta la vita: anche nel 1936, quando muore all'improvviso, stava scrivendo una serie di novelle che verranno poi raggruppate nell'ultimo volumetto, Ultima giornata. Scrivere novelle per Pirandello è fondamentale: il bacino da cui vengono quasi tutte le sue idee che poi metterà,in parte nei romanzi, in parte nei testi teatrali, sono proprio le novelle, che rappresentano quindi il cuore pulsante di tutta la sua attività. Spesso e volentieri, infatti, e soprattutto per il teatro, quello che Pirandello mette in scena deriva da una novella o dalla fusione di due novelle. Le novelle rappresentano un po' quel grande contenitore in cui Pirandello affonda le mani quando vuole mettere in scena qualcosa di particolare. È difficile definire le novelle di Pirandello in poche parole, perché tocca generi molto diversi: dalle novelle di ambientazione verista - quindi paesana, contadina, quasi scritta in dialetto - a quelle ambientate a Roma, negli ambienti più alti della capitale, come quello della politica. L'attività di novelliere, dunque, è importantissima per lui, tanto che va avanti anche quando, nel 1926, chiude definitivamente l'attività di romanziere; nonostante, infatti, la fortuna che i romanzi hanno avuto nella sua carriera, Pirandello si sente più a suo agio nel raccontare storie brevi, intense e cariche di significato.avevano avuto nella loro vita, sente di non aver più niente da dare al genere romanzo. Uno, nessuno e centomila, non solo rappresenta il suo testamento letterario dal punto di vista del romanzo, ma rompe con molta della tradizione del romanzo ottocentesco e dei primi del Novecento, e segna, dal suo punto di vista, l'apice di quello che avrebbe potuto ottenere con quel genere letterario. Continuerà anche con la scrittura di opere teatrali, cominciata nel 1910, quando ormai era uno scrittore non solo conosciuto, ma anche con una discreta maturità. Inserito nell'ambiente letterario romano, tre saranno gli editori importanti non solo nella vita di Pirandello, ma anche nella storia culturale italiana: i primi sono i fratelli Treves di Milano, considerati, almeno fino alla Prima guerra mondiale, gli editori di cultura più significativi d'Italia, tanto che pubblicare con loro significava diventare scrittori importanti; quando le cose cominciano adandare male per i Treves – fratelli ebrei -, molti autori tendono a lasciarli perché non riescono più a garantire quella diffusione dei libri di un tempo, e migrano verso un editore di medio livello e grandezza: Bemporad, di Firenze, che pian piano si era conquistato un ruolo abbastanza significativo all'interno della storia editoriale italiana. Quasi tutti gli autori che hanno pubblicato con questa casa editrice, tuttavia, sono caratterizzati da periodi di grande amore e periodi di grande odio, dovuti forse a una difficoltà caratteriale del proprietario o di una cattiva gestione di autori così importanti. Pirandello troverà infine in Arnoldo Mondadori il suo editore definitivo: non farà in tempo, tuttavia, a vedere la pubblicazione delle opere complete che stava avvenendo all'interno della collana di punta Scrittori italiani e stranieri contemporanei, al tempo la più importante collana letteraria di autori contemporanei. Fu

Proprio un'idea di Mondadori di pubblicare tutte le Novelle per un anno all'interno di una collana che, per impostazione, prevedeva solo la pubblicazione di romanzi. Secondo Mondadori, infatti, potevano essere commercializzate e presentate come una grande opera simile a quella del romanzo.

Nel momento in cui Pirandello decide di dedicarsi anche al teatro, tutta la sua vita prende un'altra piega: la passione per il teatro lo spingerà a diventare sempre più personaggio pubblico, perché il teatro è quell'opera che riceve consensi immediati subito dopo la messa in scena e che richiede da parte dell'autore una presenza scenica diversa rispetto alla semplice pubblicazione di un romanzo.

Dal 1910 l'attività teatrale sarà costante, ma tra alti e bassi, perché le sue opere non vengono sempre apprezzate subito, ma avranno bisogno di essere messe in scena più volte per ottenere l'esito sperato. Di solito la

prima rappresentazione romana va sempre male, forse perché il pubblico ro-mano non riesce a cogliere la novità del teatro pirandelliano, ma quando viene messo in scena a Milano, riceve il trionfo. In alcuni casi, quando le opere non vengono apprezzate in Italia, vengono messe in scena in altri paesi, in particolare a Parigi, poi Londra e New York, dove ottengono così un successo internazionale. Pirandello rinnova fortemente il teatro italiano, tanto da fargli fare un tale balzo in avanti che lo renderà assolutamente identico alle grandi forme teatrali che animano in modo particolare la Germania, la Francia, l'Inghilterra e la Russia in alcuni aspetti.

I successi teatrali di Pirandello sono determinati anche dall'ottima scelta delle compagnie teatrali a cui affidarsi, e ciò gli ha permesso di rappresentare dei personaggi particolarmente complessi anche dal punto di vista psicologico interiore. A un certo punto della sua vita entrerà in

scena MartaAbba, una delle giovani attrici di teatro più promettenti del tempo. Non solo giovane e brava, ma anche molto bella. Pirandello deciderà di farla entrare nella sua compagnia teatrale e di scrivere tutta una serie di testi per lei; quasi tutti i personaggi femminili dell'ultima fase del teatro pirandelliano, dalla figliastra dei Sei personaggi in cerca d'autore, Mommina in Questa sera si recita a soggetto, alla protagonista di Come tu mi vuoi, sono stati scritti da Pirandello pensando alle capacità interpretative della Abba. Lo spessore di questi personaggi, che sono spesso personaggi tormentati, dolenti, infelici e doppi, sono determinati anche dal fatto che lui sa di poter contare sulla bravura scenica di Marta, e quindi di poter rappresentare personaggi femminili particolarmente complessi perché è sicuro che lei li saprà restituire, e in effetti sarà proprio così. Pirandello, ormai separato dalla moglie, si

invaghisce di lei, e da questo momento la sua vita è legata a quella di Marta (il caso vuole che il primo personaggio importante, quello dell'Esclusa, si chiami proprio Marta). I due si scambiano moltissime lettere, che mettono in luce la profonda intesa intellettuale e strettissima collaborazione che avviene nel teatro, ma anche l'amore di Pirandello per lei, forse non corrisposto.

Intorno alla fine degli anni Venti, vivono per un po' di tempo insieme in Germania perché Pirandello non si sente più accettato e capito come scrittore in Italia. Marta però, a un certo punto, se ne andrà e non tornerà più indietro: manterrà i rapporti con Pirandello e continuerà a essere la sua attrice, ma questo momento di vita insieme si rompe e Pirandello sentirà di aver perso forse l'occasione sentimentale della propria esistenza.

L'avvio dell'attività teatrale è anche l'avvio dei

Grandi viaggi di Pirandello: viaggia prima in Europa, in modo particolare a Parigi e a Londra, poi negli Stati Uniti, a New York. I viaggi sono sempre legati alla messa in scena delle sue opere, ma anche alla messa in scena cinematografica delle sue opere, altro suo grande interesse. Viaggerà anche, a fasi alterne, nell'America del Sud, in Argentina, in Uruguay e Brasile. I viaggi all'estero sono un momento di grande trionfo personale, perché il suo teatro ottiene mediamente grandissimo successo, e anzi, queste tourné gli fruttano molti soldi, perché nel frattempo vende anche i diritti per poter mettere in scena al cinema le sue opere (il successo più grande sarà Come tu mi vuoi, film hollywoodiano con Greta Garbo, che al tempo era l'attrice più importante).

Accanto a questa vita fatta anche di grandi successi internazionali, c'è poi l'aspetto privato: il rapporto con i due figli maschi sarà quello

più intenso e costante, in modo particolare con Stefano chesi avvia anche lui alla carriera di scrittore, anche se non otterrà mai il successo del padre. Per più divent’anni Pirandello farà anche il docente universitario e insegnerà alla facoltà di magistero - lette-ratura italiana, oggi -; questo sarà il lavoro che gli consentirà di mantenere la famiglia e di decideredi poter ricoverare la moglie in una casa di cura prestigiosa. A un certo punto, però, la sua attivitàdi commediografo gli impedisce di potersi occupare della cattedra all’università di Roma, e chiederàdi essere messo in pensione anticipata.Pirandello, a un certo punto, decide di fondare, insieme a un gruppo di soci, la compagnia teatraleTeatro d’Arte di Roma. Il gruppo ha bisogno, tuttavia, dell’approvazione da parte del Ministero dellacultura popolare, che è il ministero che presiede a tutte le

Attività culturali durante l'epoca fascista. Perciò, insieme a tutti gli altri soci, decide di acquistare la tessera del partito fascista, perché solo con la tessera era possibile l'adesione al programma culturale del partito, e quindi di Mussolini.

Dettagli
A.A. 2020-2021
37 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lazzerimartina9 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di lingua e letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Landi Patrizia.