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Nel Maggio del 1940 la Gran Bretagna cambiò leader, passando dal moderato Chamberlain

al conservatore Winston Churchill, totalmente contrario alla politica dell’appeasement e ad

aprire le trattative con Hitler dopo la presa della Francia, suscitando varie proteste nel

Parlamento inglese, addirittura tra le fila del suo stesso partito.

Oltre che per il suo ruolo da Primo Ministro, Churchill passò alla storia per la sua

personalità sopra le righe e le sue iconiche frasi, tra cui la feroce (e profetica) critica rivolta

a Chamberlain dopo la ratifica della Conferenza di Monaco: “Potevano scegliere fra il

disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore e avranno la guerra”.

Ad ogni modo, Hitler nel frattempo stava preparando un’ambiziosa invasione

dell’Inghilterra, in quella che venne chiamata “Operazione Sea Lion”.

Tra Agosto e Settembre si svolse la celebre Battaglia di Inghilterra, in cui l’aviazione

germanica (Luftwaffe) e quella inglese (Royal Air Force) si combatterono senza esclusione

di colpi nei cieli inglesi; la Luftwaffe distrusse intere città per preparare lo sbarco sulle

coste, ma la RAF e la popolazione inglese (continuamente bombardata) resistettero

eroicamente, scongiurando il pericolo imminente d’invasione.

Fu in quell’occasione che finì l’illusione tedesca della guerra lampo.

3. 1941: il coinvolgimento del mondo intero

La Germania a sostegno dell’Italia

Nella Primavera del 1941 le offensive italiane arrancavano, e la Germania fu costretta a

intervenire a sostegno dell’Italia; in Nord Africa, venne inviato Erwin Rommel, “la volpe del

deserto”, generale di eccellenti capacità alla guida delle Afrika Korps tedesche mentre nei

Balcani le armate tedesche intervennero a sostegno dell’Italia, conquistando in breve

tempo Jugoslavia e Grecia, e imponendo alleanze forzate a Romania e Bulgaria.

La debolezza italiana in confronto alla Germania divenne evidente agli occhi di tutti, e il

regime di Mussolini rinunciò di fatto ad avere un ruolo autonomo nella guerra.

L’invasione dell’URSS

La guerra stava nettamente volgendo a favore della Germania: tutti i territori continentali

erano stati conquistati, l’Unione Sovietica rimase neutrale nel conflitto e la Gran Bretagna

si ritrovò completamente isolata; nemmeno gli americani intervennero attivamente a

sostegno degli inglesi.

Hitler aveva però intenzione di rompere il patto di non aggressione con l’URSS, giudicata

inferiore, patria del tanto odiato comunismo e territorio ricchissimo di materie prime.

Forte dei suoi successi, il 22 Giugno 1941 Hitler avviò l’Operazione Barbarossa e attaccò a

sorpresa l’Unione Sovietica, in quella che fu la più grande operazione militare di tutti i

tempi, con 150 divisioni tedesche impiegate per un totale di 3 milioni di uomini, 10.000

carri armati e 3000 aerei; anche l’Italia fornì il suo contributo, mandando al fronte orientale

il CSIR (Corpo di Spedizione Italiano in Russia).

In pochi mesi l’avanzata arrivò alle porte di Mosca, ma l’esercito russo non era tuttavia

stato sconfitto.

Tramite la tattica della “Terra bruciata” e la guerriglia partigiana i russi resistettero

all’invasione, e al giungere dell’inverno l’avanzata si arrestò definitivamente, dando il via

ad una pura guerra di logoramento.

L’attacco agli Usa

Fin dagli anni ’30, la politica aggressiva del Giappone a spese della Cina aveva suscitato

numerose tensioni con Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti.

Nel 1940, alleandosi con Italia e Germania tramite la firma del Patto Tripartito, l’Impero

giapponese si avvicinò ulteriormente all’Asse Roma-Berlino.

Nel 1941 il Giappone stipulò un patto di neutralità con l’URSS, e nel Luglio dello stesso

anno occupò l’Indocina francese, suscitando le ire americane e il blocco delle esportazioni

Usa verso il Giappone.

Il 7 Dicembre, senza nessuna formale dichiarazione di guerra, i nipponici attaccarono la

flotta americana a Pearl Harbour (Hawaii).

Fu una carneficina e un vero e proprio crimine di guerra.

Il giorno successivo, Stati Uniti e UK dichiararono guerra al Giappone, a cui seguì

l’appoggio diretto agli americani da parte di quasi tutti i paesi dell’America Latina; la

Guerra divenne mondiale.

Nel contesto emergenziale Roosevelt venne straordinariamente eletto presidente per la

terza volta, e gli americani uscirono dalla loro politica di isolazionismo.

Con l’approvazione della Legge affitti e prestiti del Marzo 1941 fu stabilita la fornitura di

materiale bellico a condizioni vantaggiose per 4 anni ai paesi antifascisti (soprattutto gli

inglesi), e nell’Agosto dello stesso anno venne redatta la Carta Atlantica, che avrebbe

impostato la politica internazionale dopo la fine del dominio nazista, in cui si prevedeva:

il diritto inalienabile dei popoli alla autodeterminazione;

 la facilitazione dei rapporti commerciali tra Stati (globalizzazione);

 l’auspicio di un disarmo generalizzato.

4. Il fronte interno tedesco: la supremazia e i campi della

morte

L’ideologia tedesca della supremazia della razza ariana si trasmise anche nel trattamento

riservato ai vinti.

Il dominio nazista nei territori occupati fu infatti brutale, soprattutto in Polonia e URSS:

oltre 6 milioni di sovietici e 2 milioni e mezzo di polacchi trovarono la morte sotto

l’occupazione del Terzo Reich.

Vari movimenti si formarono tra i territori occupati, di resistenza (Francia di De Gaulle,

Italia, Jugoslavia di Tito) ma al contempo anche di forte collaborazionismo (Norvegia,

Francia di Vichy, singoli cittadini opportunisti che denunciarono partigiani ed Ebrei).

La situazione interna, al netto di sporadiche sacche di resistenza, era comunque stabile e

accuratamente controllata dal Reich.

La persecuzione degli ebrei

Il peggior crimine della Seconda Guerra Mondiale fu la deliberata deportazione

e sterminio della popolazione ebraica nei lager, campi di lavoro istituiti in Germania già

negli anni ’30 per prigionieri politici e delinquenti di vario genere, che successivamente

diventarono a tutti gli effetti campi di concentramento. Tra il 1933 e il 1945 ne furono

creati più di 40.000.

Fin da dopo i violenti pogrom della Notte dei Cristalli nel novembre del 1938, i Nazisti

cominciarono ad arrestare in massa gli Ebrei adulti di sesso maschile, incarcerandoli nei

campi.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la rete dei campi nazisti, affidati in toto alle SS, si

ampliò considerevolmente; in alcuni di essi, i medici nazisti iniziarono ad utilizzare i

prigionieri come cavie per i loro esperimenti.

Per realizzare la “Soluzione Finale” (il genocidio o eliminazione di massa degli Ebrei) i

nazisti costruirono diversi campi di sterminio in Polonia, che furono progettati con

l’obiettivo di creare un’efficiente macchina per l’eliminazione in massa dei prigionieri

mediante l’utilizzo di apposite camere a gas.

Per fare un macabro esempio, il sottocampo di sterminio di Birkenau, che faceva parte del

complesso di Auschwitz, era dotato di ben quattro camere a gas, nelle quali furono uccisi

fino a 6.000 ebrei al giorno.

Almeno 6 milioni di ebrei furono uccisi in quello che fu uno dei peggiori crimini contro

l’umanità, che macchiò inevitabilmente la storia del popolo tedesco e dell’intera razza

umana.

5. 1942/43: la svolta

La guerra nel Pacifico e nell’Atlantico

Dopo i successi iniziali dei giapponesi contro la marina statunitense, tra il Maggio 1942 e

Febbraio 1943 la flotta navale del Sol Levante venne definitivamente respinta (isole

Midway, mar dei Coralli, Guadalcanal nelle isole Salomone).

Da quel momento, i giapponesi furono costretti a difendersi dalla controffensiva

americana.

Al contempo, una violenta guerra sottomarina scosse l’Oceano Atlantico; nelle prime fasi

del conflitto, i temibili U-boot tedeschi conquistarono il dominio dei mari, con l’effetto di

bloccare numerosi rifornimenti americani agli Alleati.

A partire però dal 1942, la messa a punto di rivoluzioni tecnologiche dei sistemi di

rilevazione (tra tutti sonar e radar) permise agli Alleati di ridimensionare notevolmente la

flotta tedesca e di conquistare la superiorità navale.

Questo permise agli Alleati di guardare all’Africa come punto di passaggio per

un’operazione anfibia in Europa.

Le Battaglie di El Alamein e di Stalingrado

Nel giro di pochi mesi la guerra prese una piega fino ad allora inaspettata, a causa di due

battaglie che segnarono la svolta:

nel Luglio 1942 ebbe inizio la battaglia di Stalingrado tra nazisti e sovietici, dove

 l’avanzata italo-tedesca si sarebbe definitivamente arrestata in uno scontro di ben 8

mesi, conclusasi con la più grande sconfitta tedesca dall’inizio della guerra; Anche

l’Italia ne uscì devastata: Mussolini aveva infatti inviato al contempo l’ARMIR, un

corpo di spedizione di 230.000 alpini che si rivelò totalmente impreparato nel

sostenere il rigido clima russo. In pochi fecero ritorno da quella tragica spedizione.

A Novembre il generale inglese Montgomery sconfisse Rommel nella battaglia di El

 Alamein; Italiani e Tedeschi furono costretti a ripiegare, in quella che si tramutò in

una progressiva ritirata dal fronte nordafricano; l’Italia diventò quindi a portata di

mano per gli Alleati.

Le sorti della guerra si erano appena capovolte.

Lo sbarco in Italia

Dopo la vittoria definitiva in Africa (Gennaio 1943) venne indetta tra gli Alleati la

Conferenza di Casablanca, in cui fu approvato lo sbarco in Italia e la continuazione della

guerra fino alla resa incondizionata della Germania.

L’operazione iniziò nel Giugno dello stesso anno, tramite l’occupazione di Pantelleria. Un

mese dopo, il 10 Luglio, gli Alleati sbarcarono in Sicilia; dopo nemmeno 2 settimane,

Palermo venne conquistata.

L’Italia si trovò invasa per la prima volta dall’inizio del conflitto, e il regime fascista entrò in

crisi.

Mussolini, ormai sussidiario di Hitler, non riuscì ad ottenere dal Fuhrer il permesso di

stipulare con gli anglo-americani una pace separata.

Nel frattempo, intensi bombardamenti colpirono Napoli, e iniziarono addirittura le prime

incursioni aeree su Roma.

Le alte cariche del partito fascista si resero conto che la guerra non poteva più essere

vinta, e che Mussolini avesse perso la leadership necessaria per riconoscerlo e staccarsi

dalla Germania.

La notte del 24 Luglio Mussolini venne messo in minoranza dal Gran Consiglio del Fascismo

e fu fatto arrestare da Vittorio Emanuele III; al Governo passò al comando il

generale Badoglio, che il 3 Settembre firmò l’armistizio a Cassibile (venne poi reso noto

l’8).

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Publisher
A.A. 2024-2025
8 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alexianese05 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Rosa Giulio.