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Una volta che si sono rotte le antiche idee di costituzione il problema è come si può costruire il

governo rappresentativo, che rappresenta la sovranità della nazione. Il re alla fine riunisce gli Stati

generali, dopo l’ultima riunione del 1614: ora però ci sono nuovi territori e un nuovo progresso, così

il re vuole riunire gli stati in forma omogenea in tutto il Regno. I patrioti dicono che come il terzo

stato è la maggioranza devono avere più deputati rispetto al clero e alla nobiltà. Pensano anche

che non bisogna votare per stato ma per testa: il re non accetta. Avviene poi il giuramento della

pallacorda. Si afferma che la costituzione è un fantasma e se nessuno può definire il suo

contenuto allora non esiste. Si decostituisce l’Antico Regime con la Dichiarazione dei diritti

dell’uomo e del cittadino. Burke afferma che la Rivoluzione francese è l’evento più astorico

avvenuto nella storia del mondo. Thomas Paine dice che si è parlato per oltre 50 anni della

costituzione inglese, ma dov’è il documento? Egli afferma che l’Inghilterra non ha nessuna

costituzione. Il cambio è totale. Luigi XVI prima era il re di Francia e si trasforma nel re di francesi,

dunque non è l’incarnazione della nazione ma un magistrato della nazione: tutti i suoi poteri sono

dati dalla nazione. C’è una discussione molto forte circa il diritto di veto del re: il re è un posto

istituzionale necessario per fare un equilibrio politico con il parlamento, ma il veto non è una

capacità di fare ma di impedire i fare. Il discorso di Robespierre afferma che la nazione è unica e

può essere presentata solo in un corpo, l’Assemblea nazionale costituente, così la volontà del re

non è volontà della nazione ma è volontà individuale. Come può la volontà di uno impedire alla

volontà della nazione di fare? Per Robespierre il veto è impensabile perché il re come potere

esecuti è al di sotto della nazione. La nazione forma il governo rappresentativo; i rappresentanti

sono i deputati, così se un deputato non è presente e si vota una legge, la nazione non può dire

che quella legge è invalida. Il potere legislativo può essere esercitato solo dai rappresentanti della

nazione sovrana e il potere esecutivo forma una gerarchia fra gli organi formati per la nazione: tutti

gli organi pubblici sono emanati dalla nazione, così il re esercita un potere delegato, non

rappresentativo. Il re non può decidere la volontà della nazione. Si dà un veto reale che non è

assoluto ma sospensivo: non vi è una logica dietro questo veto.

Dopo si deve costruire la nazione, come farlo? Guardando la mappa della Francia, si divide il

territorio i dipartimenti, cambiando i nomi in base a monti, fiumi o altre caratteristiche geografiche.

Si vogliono far sparire tutti gli elementi che ricordano i privilegi antichi, così devono sparire anche

le antiche comunità locali.

Il diritto di voto non era un diritto individuale del cittadino ma una funzione politica data dalla

nazione sovrana a un gruppo di cittadini. I costituenti hanno deciso di fare una distinzione fra tutti i

francesi che hanno diritti e quelli che hanno la funzione di dire chi sono i rappresentanti della

nazione. Questa non è una restrizione di democrazia perché questo sistema non è democratico,

ma è rappresentativo. Il problema della rivoluzione è che ogni gruppo è una radicalizzazione, ma

c’è sempre un gruppo più radicale, più avanti. Ognuno di questi gruppi quando ottiene ciò che

vuole, vuole mantenere il proprio potere. Il re si conserva quando la verità è che il re non è re, ma

è un tipo di magistrato che non ha nessun potere reale. Ci sono due poteri della nazione: quello

straordinario costituente, particolare per fare la costituzione, dopo averla fatta di forma una

Assemblea nazionale che deve fare le leggi, le quali devono rispettare la costituzione. Nasce,

però, un problema: si può limitare la volontà nazionale? Con la teoria si può, ma in realtà la volontà

della nazione non si può limitare. Il re non aveva nessuna limitazione giuridica, così la nazione

francese non vuole avere nessuna limitazione giuridica. Il re varie volte entra in conflitto con

l’assemblea nazionale legislativa con il veto. La costituzione civile del clero converte la religione

che dava un ordine alla società in una religione che è cosa della credenza individuale personale: la

società non può essere governata per la religione. Ciò significa toccare la vita intima dei francesi,

anche perché molti contratti avevano sfondo religioso, come il matrimonio. Cambiare il posto della

religione nella società provoca una grande frattura. Il 10 di agosto 1792 i soldati francesi prendono

la residenza del re e il re scompare. Si convoca allora la Convenzione nazionale, eletta con

suffragio universale maschile, ma solo per i cittadini che hanno fatto il giuramento civico: un

cittadino non è ognuno, un cittadino è un militante rivoluzionario. È importante dire che si fa un

giudizio al re e Robespierre afferma: “Luigi deve morire perché il paese viva”. Si conoscono due

progetti di costituzione: uno dei girondini, che non funziona, e la costituzione dell’anno uno (anno

uno della libertà quando il re decade): queste hanno più o meno gli stessi princìpi, con un governo

rappresentativo, divisione dei poteri, organi collegiali (come tutte le magistrature romane), perché il

potere non può essere nelle mani di una sola persona. c’è bisogno di un diritto per resistere

all’oppressione: se si dice che una legge sia un’oppressione, si può fare una grande votazione di

tutti i dipartimenti per eliminare quella legge. Il problema è che c’è la guerra e la Convenzione

nazionale vuole creare un governo straordinario, che dia le soluzioni in momento di guerra. Questa

guerra si fa non solo contro i nemici esterni ma anche contro quelli interni. Per Marat è il momento

di creare il dispotismo della libertà, che contiene il principio della salvezza pubblica. Viene istituito il

tribunale rivoluzionario, che vede solo due vie d’uscita: la morte o la liberazione. Si creano dei

comitati comunali di vigilanza, i quali permettono l’applicazione della legge dei sospetti. Si

sospende l’inviolabilità dei deputati: se uno fa un discorso che può sembrare antirivoluzionario, egli

può essere arrestato e poi giudicato dal tribunale penale straordinario (tribunale rivoluzionario). In

questo modo vengono arrestati in pochissimo tempo più di 200 deputati, soprattutto fra quelli

facenti parte del Comitato di salvezza pubblica. In un momento di guerra bisogna distruggere tutti i

nemici della rivoluzione e della libertà per preparare il futuro governo costituzionale. La legge si

definisce come quello che protegge la libertà: si crea il concetto di legge rivoluzionaria, che lotta

contro i nemici della libertà. Quando la sua situazione militare si ricostruisce, però, il governo

rivoluzionario non diventa costituzionale, perché Robespierre afferma che il governo rivoluzionario

è il governo per fondare un uomo nuovo, il buon cittadino virtuoso, è il governo della virtù, che va

ad uccidere alcuni rivoluzionari importanti, come Danton. Dunque c’è un gruppo che definisce chi

sono i buoi cittadini e chi non lo sono. Nel luglio del 1794 la Convenzione fa la stessa cosa del

Comitato di salvezza: dichiara i membri nemici della libertà e in due giorni Robespierre è arrestato

e uccido. La Convenzione utilizza le armi della eccezionalità tutti i militanti che avevano appoggiato

il governo rivoluzionario. Si forma un governo che ha due nemici: a destra i reali e a sinistra i

giacobini. Nel mese di Thermidor un gruppo si sveglia nella convenzione nazionale per dichiarare

Robespierre e tutti i membri del comitato di salvezza pubblica antirivoluzionari, facendo un golpe di

forza per cambiare la logica della convenzione nominata per il comitato di salvezza pubblica: la

convenzione prende il nome di Convenzione thermidoriana, che va a utilizzare le medite eccezioni

per una lotta contro i giacobini. I giacobini sono membri di un club patriottico di militanti

rivoluzionari che volevano sostenere la creazione di una opinione pubblica in favore del governo

rivoluzionario di quel momento. È già in uso la costituzione del 1793? Questa costituzione aveva il

principio di protezione e resistenza, che in questo periodo si considera anarchico e pericoloso. Si

forma allora una repubblica reazionaria del Direttorio, in reazione contro i giacobini, che sono

rivoluzionari troppo radicati e contro i realisti che speravano il ritorno del re. Oggi reazionario ha un

altro senso. Il regime è un regime conservatore, nel senso che può conservare la repubblica e non

vuole tornare alla monarchia dell’Antico Regime. Non si vuole tornare indietro e si vogliono

mantenere soprattutto i princìpi della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino. Viene

definita la repubblica del centro estremo, nel senso che nel centro del gruppo politico bisogna

reagire contro i giacobini e i realisti. Il governo della convenzione nazionale aveva un problema,

ovvero l’assenza di equilibrio fra le istituzioni, perché la convenzione nazionale poteva giudicare i

membri dell’organo esecutivo: si pensa di fondare una repubblica con istituzioni equilibrate. Si

vogliono fare due Camere, ma chi poteva formare la camera alta (la Camera dei Lord in

Inghilterra), dato che non era possibile che fosse formata dai nobili? Le due camere devono avere

la stessa legittimità e devono essere dunque. Le camere devono essere elette dagli stessi elettori.

Due camere evitano che una camera possa fare la legge da sola: c’è bisogno di un dibattito

politico. La camera vota i direttori, che sono 5 e detengono il potere esecutivo. I giudici sono

sempre fuori dal potere perché sono un’autorità. Si vuole limitare il numero degli elettori: solo chi

ha una parte della ricchezza può votare. Durante la rivoluzione si erano venduti i beni del clero e si

aveva paura di perderli, per paura del ritorno dell’antico regime: l’idea è appoggiare il nuovo

regime con la classe che ha comprato i beni del clero. Questo sistema è pensato in conformità alle

pratiche della costituzione americana, dato che è l’unica costituzione repubblicana in un grande

paese. Da questa vengono le idee del bicameralismo e della separazione dei poteri, per cui le

camere non possono svolgere il potere esecutivo. Il gran problema è come creare un

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
12 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/19 Storia del diritto medievale e moderno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher FrancescaTG di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del diritto medievale e moderno e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Piemonte Orientale Amedeo Avogadro - Unipmn o del prof Aimerito Francesco.