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ATTIVO
Comprende gli elementi attivi.
A) Crediti vs soci per versamenti ancora dovuti, con
separata iscrizione della parte già richiamata
Crediti della società verso i soci per versamenti ancora
dovuti per quantità di capitale sottoscritte in sede di
sottoscrizione/aumento del capitale sociale e non versate.
Si deve indicare la quota richiamata ed esigibile a breve. Ha
una funzione rettificativa della voce I A Patrimonio Netto.
B) Immobilizzazioni, con separata indicazione di quelle
concesse in locazione finanziaria
Elementi destinati a perdurare nell’azienda, concorrono
alla produzione in più esercizi.
I) Immobilizzazioni immateriali
Costi per acquisire condizioni produttive non tangibili.
L’iscrizione avviene al netto delle quote annue di
ammortamento. Possiamo distinguere 3 categorie di voci
per la loro diversa natura.
ONERI PLURIENNALI
1) Costi d’impianto e di ampliamento
Oneri sostenuti nella fase di avvio dell’attività per
l’impianto amministrativo ed economico e spese
simili che si assumono per futuri mutamenti nella
forma/dimensione/struttura.
2) Costi di sviluppo
Costi per nuovi processi produttivi o nuovi prodotti,
per generare innovazioni migliorative. Vengono
capitalizzati perché creano congrui benefici negli
esercizi successivi.
BENI IMMATERIALI GIURIDICAMENTE RICONOSCIUTI E
TRASFERIBILI
3) Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione
delle opere d’ingegno
Brevetto: diritto di disporre di un innovazione nei
prodotti/macchinari/processi produttivi.
Utilizzazione delle opere d’ingegno: es. diritto
d’autore = diritto a carattere creativo; le opere
appartengono a scienza, letteratura, arti figurative,
architettura, teatro, cinematografia.
Know-how produttivo: conoscenza tecnica industriale
e commerciale.
Software: istruzioni che consentono al computer di
svolgere specifiche funzioni.
Inoltre si capitalizzano i costi sostenuti per
l’ottenimento del diritto pluriennale, valutando se è
possibile o no recuperarli nel processo produttivo.
4) Concessioni licenze, marchi e diritti simili
Concessioni: disposizioni della PA che consentono di
usare in modo esclusivo beni e servizi pubblici.
Licenze: utilizzo di beni in possesso di terzi.
Marchio: segno distintivo dei prodotti dell’impresa
(dev’essere registrato).
Diritti similari: vengono compresi diritti simili non
specificati. Più i costi per l’ottenimento del diritto
pluriennale d’uso. L’eventuale canone non viene
capitalizzato ma è un costo del periodo.
AVVIAMENTO
5) Avviamento
È un bene immateriale particolare. È il maggior valore
riconosciuto in sede di acquisizione di un complesso
aziendale a seguito di un acquisto di azienda o ramo
aziendale o conferimento o ancora fusione, rispetto
all’importo del capitale di funzionamento.
Il costo pagato rappresenta un beneficio pluriennale
che si ritiene di ottenere per l’attività svolta
dall’azienda già avviata.
Va in bilancio solo se il parere del collegio sindacale è
positivo.
6) Imm. in corso e acconti
Sono costi che si sostengono per realizzare attività
immateriali nelle diverse tipologie esposte, più gli
anticipi erogati ai fornitori di beni e servizi per
ottenere le attività immateriali. Può essere articolata
in due sottovoci: Imm. In corso e Anticipi, oppure può
essere specificato nella Nota integrativa.
7) Altre
È una posta residuale. Es.: diritti di superficie su aree
fabbricabili e oneri relativi a migliorie su beni di terzi
in locazione.
II) Immobilizzazioni materiali
Sono costi per sostenere beni di uso durevole:
-Acquisiti da terzi
-Costruiti in economia
-Ottenuti con contratto di Leasing: OPERATIVO (bene
concesso dietro pagamento di canone periodico =
godimento di bene vs. canoni) e FINANZIARIO
(trasferimento rischi e benefici derivanti dalla proprietà del
bene, contro canone mensile e riscatto a scadenza = bene
vs. finanziamento)
Vengono contabilizzati col metodo PATRIMONIALE o
FINANZIARIO (rivelo gli aspetti sostanziali. Il bene va nello
SP per il valore corrente e il finanziamento correlato va nel
passivo dello SP, ridotto gradualmente per i canoni;
l’ammortamento e gli oneri finanziari vanno nel CE).
La classificazione delle immobilizzazioni non è connessa
direttamente con la natura fisico tecnica del bene ma con
la sua destinazione economica nell’attività dell’impresa.
Nella stessa impresa muta la destinazione del bene, varia
anche la collocazione in bilancio. Se un fabbricato non
viene più utilizzato per gli uffici e si decide di venderlo non
potrà più essere indicato nell’attivo circolante fra le
Rimanenze, fornendo la necessaria informazione nella
Nota informativa.
1) Terreni e fabbricati
Immobili industriali commerciali e ad uso
amministrativo, più le relative pertinenze.
Nella Nota integrativa si possono distinguere i terreni
che per loro natura non sono soggetti ad
ammortamento, ad eccezione delle eventuali migliorie
fondiarie. È importante evidenziare gli immobili non
utilizzati nell’attività caratteristica d’impresa, che
costituiscono investimenti patrimoniali accessori.
2) Impianti e macchinari
Impianti e macchine di produzione generici e specifici.
Impianto inteso come sistema produttivo unitario e
complesso e macchinario come unità di produzione di
minore importanza relativa.
3) Attrezzature industriali e commerciali
Elementi strumentali nel processo di produzione o
distribuzione, di minor valore economico e con ruolo
complementare e di supporto rispetto ai macchinari.
4) Altri beni
Completa l’elenco delle immobilizzazioni materiali e
comprende i beni non inseriti nelle voci precedenti ma
che normalmente fanno parte del patrimonio
aziendale: automezzi, mobili, arredi, macchine
d’ufficio, …
5) Immobilizzazioni in corso e acconti
Costi capitalizzati per la realizzazione delle imm.
materiali in corso di allestimento e gli anticipi versati
ai fornitori in conto dei beni strumentali ordinati. Il
loro recupero si collega col futuro impiego nel
processo produttivo della specifica imm. materiale cui
sono collegati. Si può articolare in distinte sottovoci
(imm in corso e anticipi) oppure fornire l’indicazione
nella Nota integrativa.
III) Immobilizzazioni finanziarie, con separata indicazione
per ciascuna voce dei crediti, degli importi esigibili
entro l’es successivo
Accoglie gli altri investimenti durevoli. La classificazione è
rilevante sul piano della chiarezza dell’informazione e sul
piano dei criteri di valutazione. L’inserimento di titoli ed
attività finanziarie si connette con la scelta aziendale di
effettuare un investimento durevole.
E’ opportuno fornire adeguata informazione nella Nota
integrativa.
1) Partecipazioni in:
a) Impr controllate
b) Impr collegate
c) Impr controllanti
d) Impr sottoposte al controllo delle controllanti
d-bis) verso altri
La voce Partecipazioni è articolata in sottovoci
tendenti ad evidenziare la natura del rapporto
partecipativo.
Se le quote sono destinate ad essere cedute a breve,
si classificano nell’attivo circolante, così come le
partecipazioni di peso non rilevante possono
costituire immobilizzazioni finanziarie se sono
destinate a non essere cedute. La diversa natura è
importante per la valutazione della quota.
2) Crediti
a) Vs impr controllate
b) Vs impr collegate
c) Vs impr controllanti
d) Vs impr sottoposte al controllo delle controllanti
d-bis) verso altri
Comprende gli impieghi durevoli di risorse finanziarie,
tipicamente per finanziamenti. L’importo esprime il
valore nominale del credito al netto di eventuali
svalutazioni per presunte inesigibilità.
La voce ‘verso altri’ comprende crediti verso le società
con cui non si ha un rapporto partecipativo qualificato
secondo le modalità precedenti e altri crediti di durata
pluriennale. Non comprende invece crediti derivanti
dalla cessione di beni e servizi perché sono operazioni
tipicamente a breve.
3) Altri titoli
Attività finanziare immobilizzate che non sono
espressione di titoli di capitale proprio (titoli di stato,
obbligazioni,…)
4) Strumenti finanziari derivati attivi
C) Attivo circolante
Sono elementi patrimoniali destinati ad un utilizzo non
durevole nel processo produttivo e le disponibilità liquide.
I) Rimanenze
Comprende le principali categorie di ben in giacenza e di
produzioni in corso alla fine dell’esercizio, esposte al netto
di eventuali fondi rettificativi.
1) Materie prime, sussidiarie e di consumo
Principali categorie di beni in rimanenza, derivanti da
costi d’acquisto passati, tipici delle imprese che
esercitano attività di trasformazione fisico tecnica e
destinati ad essere impiegati nei futuri processi
produttivi. Anche beni che concorrono allo
svolgimento dell’attività operativa.
2) Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati
Rimanenze tipiche delle imprese industriali. La natura
dei beni potrebbe comunque non essere omogenea.
Prodotti in corso di lavorazione: costi di produzione
sostenuti per beni in corso di allestimento che non
assumono autonoma individualità.
Semilavorati: parti distintamente individuate del
prodotto finito, che costituiscono un elemento
compiuto perché potrebbero derivare non da una
produzione interna ma da un acquisto da terzi.
3) Lavori in corso su ordinazione
Tipica delle imprese che producono su commessa =
allestiscono il processo produttivo in funzione dello
specifico bene o servizio richiesto dal cliente. È
necessario distinguere nella Nota Integrativa le
commesse a breve e le commesse pluriennali.
4) Prodotti finiti e merci
Beni aventi origine economica non omogenea, ma
esprimono categorie di rimanenze destinate alla
vendita sul mercato.
5) Acconti
Anticipi versati ai fornitori per l’acquisto dei fattori
produttivi correnti (= per beni destinati a un uso non
durevole nel processo produttivo).
II) Crediti, con separata indicazione per ciascuna voce,
degli importi esigibili entro l’es successivo
Comprende i crediti di regolamento relativi alla cessione di
beni e servizi prodotti dall’impresa, nonché altri crediti
connessi con lo svolgimento dell’attività gestionale. I valori
sono al netto degli accantonamenti nei fondi di
svalutazione.
Dev’essere indi