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CONTRATTI PUBBLICI E DELLE CONCESSIONI
2.1
Il nuovo programma di centralizzazione degli acquisti
In questo ultimo anno sono due le riforme destinate ad incidere
profondamente sull'attuale assetto del procurement pubblico. La prima è la già
discussa e analizzata Legge n.208/2015 (Legge di Stabilità 2016), che ha
notevolmente ampliato, nell'ottica della razionalizzazione della spesa pubblica per
beni e servizi, il novero delle amministrazioni tenute ad approvvigionarsi
esclusivamente tramite Consip S.p.A. o altri soggetti aggregatori, ivi comprese le
1
centrali di committenza regionali. La seconda, è il D.lgs. 18 Aprile 2016, n.50 , ossia
2
il nuovo Codice dei contratti pubblici che ha recepito le direttive europee del 2014 .
Quest'ultima riforma ha definitivamente archiviato l'esperienza decennale del D.lgs.
n.163/2006 e del D.P.R. n.207/2010. Nei dieci anni di attività, il codice dei contratti
pubblici, attuativo delle direttive comunitarie del 2004, ha palesato diverse criticità
tra cui la complessità dell'intero corpo normativo, aggravato dall'eccessivo numero
di articoli( tra i 257 articoli del codice e i 356 articoli del Regolamento, si contavano
613 articoli) e dalle numerose modifiche intervenute nel corso degli anni e la
mancanza di sufficienti elementi di semplificazione, in grado rendere flessibile una
disciplina che, forse proprio a causa degli eccessivi interventi modificativi, è
risultata essere spesso macchinosa, in relazione a un contesto economico-politico
soggetto a repentini mutamenti. L'emanazione delle direttive europee del 2014 può
essere letta come una chiara opportunità, per il legislatore nazionale, di porre
rimedio alle sopracitate criticità, e di riordinare ampiamente un settore, reso
estremamente complesso dai molteplici interventi normativi susseguitesi, negli anni
della crisi, che hanno alterato la struttura del codice (si pensi alle numerose
3
modifiche che hanno interessato l'articolo 33 del d.lgs. n.163/2006) . In tal senso, la
sovrapproduzione normativa, spesso confusa e contraddittoria, non si è dimostrata
1 Decreto Legislativo 18 Aprile 2016, n.50, Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e
2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure
d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonche'
per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture,
in G.U. n.91 del 19 Aprile 2016.
2 In particolare il decreto legislativo ha recepito la direttiva n.23/2014/Ue sull'aggiudicazione dei contratti
di concessione, la direttiva n.24/2014/Ue sugli appalti pubblici che ha abrogato la direttiva n.18/2004/Ce e
infine la direttiva n.25/2014/Ue sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua,
dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, che ha abrogato la direttiva n.17/2004/Ce.
3 Alessandro Massari, Guida al nuovo codice dei contratti pubblici. Le novità del d.lgs. 19 Aprile 2016,
n.50, Maggioli, 2016, p. 13.
in grado di rispondere alle esigenze di semplificazione e flessibilità della
regolazione degli appalti che il diritto comunitario con le direttive del 2004 aveva
4
imposto agli Stati membri . L'occasione offerta dall'emanazione delle nuove
direttive di rivisitare l'intero corpo normativo in materia di contratti pubblici, deve
essere interpretato dunque, come conseguenza del fallimento degli obiettivi posti
dalle precedenti direttive.
Al fine di effettuare un analisi dettagliata delle nuove disposizioni in materia
di centralizzazione degli acquisti, è utile compiere una veloce panoramica degli
elementi inerenti l'aggregazione della domanda e la centralizzazione degli acquisti
presenti nelle direttive comunitarie, in particolare la direttiva comunitaria n.24/2014.
Il nuovo pacchetto di direttive ha introdotto un consistente numero di
5
disposizioni e significativi cambiamenti rispetto alla disciplina precedente . Da una
veloce comparazione è possibile individuare degli elementi di continuità e degli
elementi di discontinuità. Per quanto riguarda gli elementi di continuità si sono
6
rivelati prioritari i principi di concorrenza, non discriminazione e trasparenza . Di
contro si evidenziano dei punti di discontinuità, riconducibili sopratutto al
riconoscimento di nuovi principi, come la flessibilità e la semplificazione
7
amministrativa, l'efficienza e la prevenzione dell'illegalità . La pubblicazione delle
tre direttive nella Gazzetta Ufficiale europea del 23 Marzo 2014 ha completato,
8
insieme alla direttiva sugli appalti per la difesa , il quadro normativo europeo
relativo alle procedure in materia di appalti pubblici. Da un analisi dettagliata
emerge che l'adozione di tali direttive ha apportato significativi cambiamenti al
regime precedente, prevedendo un maggior numero di disposizioni e introducendo
9
norme in ambiti precedentemente sguarniti di una previsione normativa .
Nel complesso, il sistema europeo dei contratti pubblici è risultato più
4 Si vedano le direttive n.17/2004/Ce, n.18/2004/Ce.
5 Si vedano le direttive n.17/2004/CE e n.18/2004/CE.
6 L'articolo 1 della direttiva n.24/2014/Ue afferma: “L’aggiudicazione degli appalti pubblici da o per conto
di autorità degli Stati membri deve rispettare i principi del trattato sul funzionamento dell’Unione europea
(TFUE) e in particolare la libera circolazione delle merci, la libertà di stabilimento e la libera prestazione
di servizi, nonché i principi che ne derivano, come la parità di trattamento, la non discriminazione, il mutuo
riconoscimento, la proporzionalità e la trasparenza. Tuttavia, per gli appalti pubblici con valore superiore
a una certa soglia è opportuno elaborare disposizioni per coordinare le procedure nazionali di
aggiudicazione degli appalti in modo da garantire che a tali principi sia dato effetto pratico e che gli
appalti pubblici siano aperti alla concorrenza”.
7 H. C. Casavola, Le nuove direttive sugli appalti pubblici e le concessioni, in Giorn. Dir. Amm. 12/2014,
p. 1135.
8 Direttiva 2009/81/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 luglio 2009, sul Coordinamento
delle procedure di aggiudicazione di appalti pubblici di lavori, forniture e servizi nei settori della difesa e
sicurezza e modificativa delle direttive 2004/17/EC e 2004/18/EC (in G.U.C.E. L 216 del 20 agosto 2009),
attuata nel nostro ordinamento con il decreto legislativo 15 novembre 2011, n. 208, recante “Nuova
disciplina dei con- tratti pubblici relativi ai lavori, servizi e forniture nei settori della difesa e sicurezza” (in
G.U.R.I., n. 292 del 16 dicembre 2011).
9 Si pensi alla direttiva n.23/2014/Ue relativa sull'aggiudicazione dei contratti di concessione.
complicato rispetto al passato nonostante il principale intento di semplificazione.
Tale complessità è dovuta senz'altro all'importanza che hanno assunto ulteriori
finalità. Le successive finalità che si sono aggiunte a quelle già esistenti sono
riconducibili principalmente al particolare contesto economico che nell'allora fase
recessiva imponeva una maggiore efficienza della spesa pubblica e quindi un
rafforzamento del processo di razionalizzazione delle spese inerenti i contratti delle
10
pubbliche amministrazioni . Il legislatore europeo, nella stesura delle tre direttive
ha tenuto conto dell'importanza e del peso che ricoprono i contratti pubblici sul
piano economico e finanziario. Basti pensare che le modalità e le regole di
contrattazione delle amministrazioni incidono su un volume di spesa pubblica pari
11
al 13% del Pil (il 29 % della spesa pubblica totale) . È facile intuire dunque, come
una migliore gestione del settore dei contratti pubblici possa comportare una
maggiore disponibilità di risorse da destinare al risanamento e riordino delle finanze
pubbliche.
Per valutare il ruolo cruciale che ricoprono gli appalti pubblici per le
politiche europee e nazionali è sufficiente affermare che il nuovo corso che ha
riguardato il settore del public procurement è stato influenzato da una più ampia
12
strategia europea, vale a dire la Strategia Europa 2020 . Tale strategia, adottata
dall'Unione europea in occasione del Consiglio europeo dei Capi di Stato e di
governo del 17 Giugno 2010, ha dato da principio grande importanza al settore dei
contratti pubblici. A riguardo si nota che quest'ultimi costituiscono un settore al
servizio delle politiche dell'Unione europea e in quanto tali sono un perno e
strumento non solo degli investimenti pubblici e privati in infrastrutture e servizi
strategici, in grado di assicurare una maggiore efficienza delle spesa generata dalla
domanda pubblica di contratti di lavoro, servizi e forniture, a fronte di una ridotta
13
disponibilità di risorse, ma anche di ulteriori politiche pubbliche . Infatti, si
legge:“le commesse pubbliche possono rivestire un ruolo strategico, promuovendo
l'innovazione, l'accesso al mercato delle Pmi, la tutela ambientale e la
14
responsabilità sociale” . Il ruolo strategico rivestito dagli appalti pubblici è
riassumibile nella locuzione resa dal legislatore europeo di “crescita sostenibile,
10 H. C. Casavola, Le nuove direttive sugli appalti pubblici e le concessioni, in Giorn. Dir. Amm. 12/2014,
p. 1136.
11 Rapporto Ocse, Government at a Glance 2013, ha specificato che la riduzione del 10 % della spesa per
appalti pubblici, comporterebbe la disponobilità dell'1,3 % del Pil dei Paesi dell'Eurozona.
12 N. Torchio, Relazione, Le nuove direttive europee in materia di appalti e concessioni, p. 2; si veda anche
H. C. Casavola, Le nuove direttive sugli appalti pubblici e le concessioni, in Giorn. Dir. Amm. 2/2014, p.
1138.
13 Si veda www.europa.eu/rapid/press-release e Nicoletta Torchio, Le nuove direttive europee in materia di
appalti pubblici e concessioni.
14 Ibidem. 15
intelligente e inclusiva” . Sostenibile, intesa come la promozione di un'economia
più efficiente sotto il profilo delle risorse, più rispettosa dell'ambiente e più
competitiva; intelligente, intesa come sviluppo di un'economia basata sulla
conoscenza e sull'innovazione e infine inclusiva, vale a dire promozione di
un'economia ad alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e
territoriale.
L'inclusione delle direttive appalti 2014 all'interno del più ampio
programma contenuto nella Strategia Europa 2020 ha permesso di imprimere una
forte accelerazione al medesimo programma, poiché il recepimento delle suddette
direttive a liv