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2. REGESTO DI PRIVILEGI E CAPITOLI DI SOVRANI ALLA CITTà DI REGGIO (1345-1409)
Con questo documento siamo sotto il regno di Giovanna I. Regesto significa riassunto. È una fonte scritta
involontaria ed edita. Lo scopo del documento infatti, era quello di venire incontro alle richieste che
fanno gli abitanti di Reggio a Giovanna I.
24 Ottobre 1345, Napoli pag.121-122
1 Su istanza dei sindaci: mentre oggi tutte le città hanno un sindaco, qua invece si parla di sindaci
perché, nel 1300 ma anche nei secoli successivi, in tutti l’età moderna fino al periodo napoleonico,
i sindaci generalmente era due per ogni città. Avevano due sindaci perché la popolazione si
divideva in due grandi categorie sociali i nobili e il popolo.
In un primo momento, possono essere entrambi però, perché ancora hanno una forte preminenza
rispetto al resto della popolazione, entrambi nobili.
VIII° Lezione (10-10-2017)
Giovanna I diviene regina perché il padre Carlo III d’Angiò era
2 Con i paterni ducali privilegi:
morto prima del nonno Roberto d’Angiò. Prima della morte però Carlo III aveva ottenuto il titolo
di Duca di Calabria, con la frase “…i paterni ducali privilegi…” si spiega che il padre di
Giovanna I mentre era duca in rappresentanza del re aveva concesso dei privilegi e dunque loro
chiedono che i privilegi concessi loro dal padre siano mantenuti e siano confermati dalla regina.
città perché c’era un centro abitato, e tenimento cioè la città come
3 Città e tenimento di Reggio:
oggi il comune, che esercita la giurisdizione anche al di fuori centro abitato, ha un territorio
circostanti.
4 Collette dei donativi delle contribuzioni fiscali: la colletta era un termine per mitigare quello che
in realtà era questa colletta, la colletta era la tassa che si raccoglievano dai sudditi erano delle
tasse ordinarie; alle tasse ordinarie si aggiungevano anche quelle straordinarie che si chiamavano
donativi, cioè come se fossero un dono spontaneo che i sudditi facevano al sovrano. Il sovrano
convocava un suo consiglio e si stabilivano le imposte da pagare.
5 Giustiziere: il Giustiziere detto anche Mastro Giustiziere ed era colui che operava nel
Giustizierato, e amministrava il potere del re, che aveva compiti di carattere non solo giudiziario
ma anche militare e poliziesco. Potrebbe essere assimilato ad un attuato prefetto. Con la
trasformazione in seguito dei Giustizierati in Province colui che
amministrava il potere del re prenderà il nome di Preside.
24 Ottobre 1345, Napoli pag.122
C’è il Giustiziere e poi il Preside che rappresenta il sovrano nella
1 Al capitano della città di Reggio:
provincia però in ogni città c’è anche un rappresentante del potere statale che si chiama Capitano.
Il capitano ha anche la carica di Governatore perché svolge un compito duplice per conto del
sovrano, nelle città demaniali (dove non sono sotto il controllo feudale) il capitano/governatore è
nominato dal re. Il capitano ha la funzione di mantenere l’ordine, infatti ha dei soldati alle sue
dipendenze, però ha anche il compito importante di carattere giudiziario, e sotto questo aspetto ha
la qualifica di Governatore, perché amministra alcuni aspetti della giustizia locale. Diversa è la
situazione nelle città feudali, che sono la stragrande maggioranza, il Capitano/Governatore viene
nominato dal feudatario, quindi persone che facciano i suoi interessi, perché era appunto una
persona di fiducia del feudatario.
2 contro i prepotenti della città e dei luoghi vicini che usurpano il reale demanio: cioè che occupano
abusivamente il terreno che era demaniale.
26 Giugno 1352, Napoli pag.122
26 Giugno 1352, Napoli pag.122
: c’era un abuso in base al quale il Capitano dall’alto del suo potere costringeva gli abitanti della
1
città per portare legna, si serviva delle loro case per dormire…e costringeva a lavorare gli abitanti
senza pagarli.
2 : il Mastodatti era un ufficiale giudiziario locale, per evitare di approfittarsi della sua causa, cioè
farsi dare una tariffa superiore a quella stabilita, si stabilisce che al massimo devono dare questa
somma.
: cioè la cauzione, significa, poteva pagare una somma e in seguito c’era
3 la cosiddetta transazione
cioè evitata di essere condannato.
4 : Sindacato significa controllo contabile. Gli ufficiali, molto spesso, avevano la possibilità di
maneggiare denaro, il loro mandato si limitava in genere ad un anno. Dopo un anno dovevano
essere sostituiti. Quando finiva il loro mandato dovevano essere controllati, cioè, dovevano
rendicontare la loro amministrazione. Dovevano giustificare l’entrata e l’uscita di denaro dalle
casse regie, dovevano dichiarare il saldo trovato quando erano arrivati.
Ed era necessario che prima che si allontanassero venissero sottoposti a questo controllo, perché
se si scoprivano degli abbacchi era tenuti risarcire il danno economico che avevano fatto. Se non
aveva il denaro o non volevano pagare venivano imprigionati. Dunque se, se ne andavano non
venivano più trovati.
: Baratteria significa scambio di una merce con un’altra. Non si poteva farlo perché nelle
5
transazioni, nelle compravendite, bisognava pagare una tassa. Era proibita per motivi di carattere
fiscale.
6 : Questo per ovvi motivi perché se il barone entrava in città con un seguit numeroso poteva
approfittarne per mettere in difficoltà gli abitanti del luogo. Questa norma garantisce la
popolazione da eventuali prevaricazioni da parte dei baroni che erano nei territori circostanti.
6 Giugno 1383, Napoli pag. 128
Nel passato c’erano due Universitas, c’era l’Universitas Studiorum che è quella che è rimasta,
Università degli studi, Universitas citium, quella dei cittadini, corrisponde a quello che oggi è il
Comune e s’intende sia il centro abitato, sia la popolazione che vi abita, sia il territorio su cui
questo centro abitato esercita la sua giurisdizione.
In questo documento si parla di procedure di carattere giudiziario per evitare estorsioni.
3.REGESTO E DISPACCI DI LUIGI III RIGUARDANTI LA CALABRIA (1421-1424)
1
3 Novembre 1421, Aversa
2
3 Maggio 1422, Roma
34
4 Maggio 1422. Roma
1 2 3 : Sono esempi di concessioni che Luigi III fa in quanto è titolare per conto della regina Giovanna II
del Ducato di Calabria, e quindi è Luigi III che amministra il pieno territorio.
4 : perché si era schierato con i nemici.
Tutto il resto dei documenti sono esempi di concessione che i pretendenti al trono di volta in volta fanno
con lo scopo di ottenere l’appoggio e di ricompensare chi era passato nel loro schieramento.
IX° Lezione (13-10-2017)
I documenti rappresentano una sorta di antologia, una verifica, di quanto si indica nel testo.
In questi documenti abbiamo visto che vi sono una serie di privilegi, ma lettura di questi ci consente
anche di avere delle informazioni su quella che era la realtà giudiziaria, economica , amministrativa di
una città meridionale durante il periodo moderno. che per ogni
Abbiamo evidenziato il termine Sindaci, che come abbiamo detto a differenza dell’attualità
comune vi è un sindaco, la norma dell’epoca era che ogni comunità dovesse avere due sindaci che
potevano essere due espressioni della nobiltà poi uno era appartenente alla nobiltà l’altro al popolo.
Gli abitanti si distinguevano in due categorie:
La nobiltà che era un gruppo ristretto in parte derivanti dalla famiglie cadette dei rami feudali.
Il popolo che comprendeva varie classi sociali al suo interno sia quelli che avevano notevoli
ricchezze come i mercanti sia i contadini salariati.
Ogni qualvolta al vecchio sovrano subentrava quello successivo una delle prime preoccupazioni delle
città è quella di mandare degli ambasciatori, dei messi, per farsi riconoscere dei privilegi precedenti, per
avere delle conferme e per evitare degli abusi. Venivano richiesti nel campo fiscale, per evitare un
aumento delle imposte, nel campo giudiziario, si vuole evitare che ci siano delle estorsioni a danno degli
abitanti, le città cercano di difendersi dai soprusi che effettuavano i feudatari.
Gli ufficiali reggi infatti abusavano molto della loro autorità: costringevano a fare dei lavori che in
seguito non venivano retribuiti, requisivano appartamenti di cittadini privati, facevano pagare somme
in modo esatto i subalterni dei Capitani …
superiori a quelle stabilite, non veniva retribuiti
Le città cercano di difendersi dai soprusi che facevano i feudatari ed è abbastanza significativo in questo
senso il documento in cui si invitano i feudatari a non entrare in città con un vasto seguito e di trattenersi
un tempo molto limitato.
Luigi III emana una serie di privilegi nel ducato di Calabria dato che aveva appunto ottenuto il titolo di
Duca di Calabria.
I feudatari da questa situazione piuttosto caotica, per il fatto che la regina Giovanna II pasa da
un’adozione all’altra, da Alfonso il Magniamo adotta il suo nemico Luigi III, e quindi i feudatari si
trovano costretti a scegliere da quale parte stare e la loro scelta non ubbidisce a motivi di carattere ideali,
di preferenza tra angioini o aragonesi; il loro schieramento dipende dai vantaggi che possono avere e
quindi loro su questa base si schierano con l’uno o con l’altro.
Poi si assiste a delle famiglie della grande feudalità, come ad esempio i Ruffo di Calabria (famiglia che
di feudi, ebbene questi si schierano sia da una parte che dall’altra, perché quando
ha più esponenti titolari
un dei due schieramenti vinceva le terre dei perdenti veniva confiscate e poi ridonate ai feudatari fedeli,
quindi i possedimenti rimangono sempre all’interno della famiglia.
Il capo della famiglia Ruffo, capo del Marchesato di Crotone e della Contea di Catanzaro , riesce
addirittura nel corso di questa guerra di successione al trono di Napoli a stipulare una vera e propria
convenzione con uno dei pretendenti al trono e cioè con Alfonso il Magnanimo.
Come abbiamo detto per circa dieci anni dal 1423 al 1432 Alfonso è costretto a disinteressarsi della lotta
di successione al trono di Napoli poiché parte per la Spagna, e sembra che abbia abbandonato l’idea di
conquistare il Regno di Napoli.
Alfonso il Magnanimo però nonostante sia trattenuto per quasi dieci anni in Spagna, quando torna nel
Regno di Napoli lo fa con una notevole forza militare e diventano preponderanti le sue possibilità di
successo e di affermazione, sul versato opposto ovviamente vi sono Luigi III che ha il totale appoggio
della regina Gio