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LA RICERCA BIBLIOGRAFICA
-bibliografia e ricerca bibliografica;
-passi della ricerca;
-esempi pratici.
La bibliografia può essere o la disciplina che studia la teoria e i metodi della ricerca, descrizione
e classificazione dei libri allo scopo di produrre repertori atti ad agevolare il lavoro intellettuale.
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Oppure può essere l’elenco dei testi scritti intorno a un determinato argomento, in cui l’autore di
un lavoro saggistico cita le fonti e gli studi da lui utilizzati e segnala al lettore opere utili per
l’ampliamento della discussione.
Le tipologie documentarie sono diverse: monografie; articoli di periodici (contengono anno,
numero, pag. etc.); saggi; voce enciclopedica; siti web, di cui biogna SEMPRE comunicare
l’ultimo accesso; articoli di legge; risorse elettroniche; email; manoscritti; documenti d’archivio;
letteratura grigia.
“dare
Citare significa a ciascuno il suo”. In un lavoro scientifico si presuppone che si possano
verificare le fonti citate dall’autore.
Bisogna citare qualunque materiale consultato, letto o utilizzato direttamente o indirettamente.
Lo si comunica in nota al testo, dove il concetto viene utilizzato; in bibliografia deve essere
possbile invece ricostruire il percorso di ricerca. Questo serve per riconoscere dove c’è proprietà
intellettuale altrui. Lo stile citazionale non è uno solo, ce ne sono molti. In una bibliografia
dev’esserci uniformità.
La ricerca bibliografica è quel complesso di attività vole ad accertare l’esistenza, descrivere
efficacemente e accedere al contenuto informativo di un insieme di documenti pubblici che
rispondono a determinate caratteristiche, dettate di volta in volta dagli interessi e dagli obiettivi
del ricercatore stesso. L’ambito di ricerca va sempre circoscritto. “Daniele
Bisogna dunque identificare i concetti-chiave. Supponiamo che il tema sia Crespi e la
Milano del suo tempo”.
Gli strumenti da utilizzare vanno scelti accuratamente; affrontati con terminologia adeguata; i
risultati vanno verificati.
I concetti chiave rispondono alla definizione del bisogno informativo. Poi bisogna definire i
parametri di ricerca, in base alle conoscenze pregresse. In biblioteca in università esiste un
“reference”
servizio di cioè assistenza alla ricerca. I bibliotecari sono quindi tenuti a sapere un
minimo di tutti gli argomenti.
La ricerca deve proseguire avendo presenti uno scopo, un tempo e uno spazio.
Gli strumenti da utilizzare in prima analisi sono gli strumenti di supporto, ossia la consulenza di
esperti o enciclopedie, manuali, atlanti etc.
Tutte le fonti vanno organizzate in una mappa concettuale.
“Daniele
Ad es nella ricerca Crespi e la Milano del suo tempo” troviamo due filoni: vita e opere
di Daniele Crespi e Milano del Seicento. Se otteniamo su Google come primo risultato
Wikipedia dobbamo comunque dubitare, anche perhé wikipedia non ha autori.Meglio usare ad
es.Treccani. Qui troviamo l’autore della voce. La bibliografia inoltre è più completa.
Per i filoni di ricerca sstorica possono esere fonti i manuali. Si redige allora una mappa
concettuale.
Si passa dunque alla scelta degli strumenti utili per la ricerca. Ci si muove tra fonti primarie
osecondarie.
Gli strumenti possono essere cartacei (;Statici). Le collocazini spesso avvengono per tema e a
scaffale aperto. Non tutto passa dal digitale.
Esistono poi i cataloghi di biblioteca: catalogo di ateneo; SBN (sistema bibliotecario nazionale);
KVK (sistema internazionale che confronta più biblioteche nazionali).
Col catalogo di ateneo si possono cercare enciclopedie, monografie, riviste (contenitori ma non
singoli contenuti: non troverò catalogato il tale articolo, in tale fascicolo etc!).
C’è poi la biblioteca digitale di ateneo e il web. La biblioteca digitale di ateneo comprende tutti i
servizi che la biblioteca ha in abbonamento (dizionari, periodici, pubblicazioni... tutte risorse che
arricchiscono le risorse scientifiche per le ricerche). Si possono consultare anche le banche dati,
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che contengono uno spoglio di articoli e saggi, cosa che non troviamo nel catalogo di biblioteca
(in quanto quest’ultima classifica contenitori ma non contenuti).
“full
Le banche dati possono essere text” o citazionali. Queste ultime informano solo
dell’esistenza di un dato articolo, che poi va cercato nel suo fascicolo all’interno del catalogo di
biblioteca.
Le banche dati sono protette dal tipo qualitativo ed editoriale. Il loro utilizzo è completamente
legale e garantito dal punto di vista della validità scientifica.
Non avviene lo stesso nei siti web, non in tutti almeno. La Treccani ad es. vale come fonte
scientifica perché ogni articolo pubblicato passa da una vera e propria revisione editoriale,
guidata anche da un comitato scientifico.
La terminologia per le ricerche è importantissima. Bisogna scegliere termini che identifichino in
modo oggettivo gli argomenti della ricerca. Strumenti che semplificano la ricerca sono
“Thesaurii” “soggettari”:
e sono strumenti che effettuano la ricerca attraverso un linguaggio
controllato. In sostanza cercano fonti utili riferendosi non tanto al titolo delle opere, ma ai
contenuti, e mi danno la parola esatta con cui deve essere cercato, per convenzione, un dato
“infanzia”, “bambini”, “fanciulli”...
argomento. Ad es.: a me interessa il Thesaurus mi dirà che
“bambini”.
per convenzione devo cercare questo argomento riferendomi unicamente all’etichetta
“Milano;
Se ad es. devo identificare un concetto che riassuma lo spazio: Lombardia”; il tempo:
“Seicento; “Mecenatismo;
XVII secolo; Barocco; dominazione spagnola”; il tema: Arte;
“Daniele
Cultura”; i personaggi: Crespi; Federico Borromeo”, posso fare riferimento ai
“soggetti”, che rimpiccioliscono il campo. Usiamo il Nuovo Soggettario Thesaurus, BN di
Firenze. Si inserisce nel campo di ricerca una parola del linguaggio naturale e verifico che il
“Barocco” “Arte
soggetto esista o meno. Ad es. se scrivo mi propone di utilizzare invece
barocca”.
Alla fine i risultati ottenuti vanno sempre verificati. Bisogna giudicarne la pertinenza e
l’appropriatezza della strategia di ricerca adottata. Inoltre bisogna vedere l’abbondanza o la
scarsità dei risultati.
Infine per quel che riguarda i singoli risultati bisogna vedere se sono accurati, autorevoli, ben
documentati. è un compito molto complesso se bisogna applicarlo alle fonti web.
Per capire la loro validità bisogna vedere se: hanno controllo di qualità all’origine; l’autore è
“about “info”
identificabile; la fonte è autorevole (istituzionale; v. us”, etc.); aggiornamento del
sito, data di pubblicazione, ultimo aggiornamento, documenti contenuti, mantenimento del sito;
contenuto, informazioni complete, accurate, adeguate; c’è presenza di fonti bibliografiche; i link
in ingresso e in uscita.
LACUNA 11 E 14 APRILE Lunedì 18 aprile 2016
LEZIONE IN ARCHIVIO DI STATO: GLI ARCHIVI CATASTALI. IL CATASTO
SETTECENTESCO TERESIANO
Consultabile sul sito internet. Riproduzione su microfilm.
Corpi santi: ciò che stava fuori dalle porte della città.
Catasto teresiano: 1718-1733 (invasione franco-piemontese)-riprende nel 1749-una prima fase si
conclude nel 1757-la redazione è completa nel 1760.
In seguito viene ripensato il metodo censorio. Infatti alcune terre es. la Lombardia, sotto la
seconda dominazione austriaca, vennero spremute per dare il massimo introito alla monarchia. 30
Inoltre erano nel frattempo occorse alcune migliorie, es. canalizzazione dei fiumi Ticino, Adda,
Oglio, per l’irrigazione dei campi, il che aveva aumentato i redditi. Nell’area a sud di Milano si
esportava il grano costoso e si importava grano più economico per sfamare i sudditi. Nell’area a
nord di Milano era forte la coltivazione del gesso per i lavorati di seta. Veniva coltivata nel
“asciutto”.
territorio cosiddetto La seta del nord Italia era più competitiva di quella ad es.
calabrese.
Il catasto geometrico-particellare teresiano nasce controllato da una giunta di tre ministri
forestieri (istituita il 7 settembre 1718) che doveva, con disinteresse, garantire l’obiettività del
censimento dei terreni. Questa giunta doveva inoltre fare l’estimo, cioè decidere i criteri di
applicabilità delle imposte. Questi criteri erano determinati anche dal ceto dei proprietari. Spesso
precedentemente i proprietari più ricchi disponevano di un proprio ufficio di estimo, per fare un
paragone potremmo pensare a una sorta di commercialista che faceva per questi ricchi la
dichiarazione dei redditi: in questo modo, paradossalmente, i più ricchi risultavano più
avvantaggiati nelle tassazioni. Grazie all’introduzione del catasto la ripartizione delle imposte
diventò più equa e proporzionata. Col catasto l’imposta era basata sul tipo di bene immobile,
sulla sua collocazione all’interno della città e sulle possibilità economiche date dal ceto del
proprietario. Il catasto prende avvio con l’emanazione di una grida che invitava tutti i sudditi a
dichiarare i propri possessi, annunciando che avrebbero fatto seguito dei controlli.
“notificazioni”,
In poco tempo la monarchia austriaca acquisì una serie di provenienti anche
dagli ordini ecclesiastici (le loro notificazioni erano però compilate sottto giuramento dagli
affittuari). V. manuale Martini in bibl. Braidense, è il manuale dei geometri utilizzato per
stabilire le imposte sugli immobili in epoca teresiana.
La prima tappa pratica fu proprio la misurazione geometrica dei territori delle comunità. Il min.
Marinoni predispose di utilizzare per la misurazione uno strumento allora poco conosciuto e
sottoposto a numerosissimi test ingegneristici, la tavoletta pretoriana. Questo tipo di strumento
“empirici”
dovette soppiantare con una lunga lotta i mezzi finora utilizzati dagli altri ingegneri al
servizio dei proprietari terrieri. La lotta per l’utilizzo della tavoletta pretoriana dipese dal fatto
che era un mezzo precisissimo (margine di errore massimo: 50cm) che poteva limitare
enormemente i vantaggi dei proprietari terrieri.
Alla fine si riuscirono a produrre mappe catastali.
INTEGRARE APPUNTI Martedì 19 aprile 2016
RICERCA BIBLIOGRAFICA IN AMBITO STORICO
Avere sempre chiaro quale sia l’obiettivo della ricerca. Gli strumeni sono cartacei o multimediali
(web).
Distinzione tra cataloghi e banche dati.
I cataloghi servono a localizzare elementi bibliografici e a fare una ricerca per argome