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La moneta quando è presente in un sistema economico può sviluppare e far crescere il dato sistema
economico attraverso le innovazioni tecnologiche o organizzative che a loro volta portano alla
crescita della produttività umana. Con la moneta aumenta la velocità degli scambi e perciò anche il
numero degli scambi.
Venne poi a crearsi il sistema del credito, che può anche essere visto come un prestito, ossia una
persona cede temporaneamente un suo bene ad un altro individuo col patto di averlo indietro in un
futuro prestabilito. Per chi riceve il prestito è tutto un guadagno quello del poter utilizzare risorse
non sue per arricchirsi, mentre invece chi da in prestito deve applicare dei tassi d'interesse, ovvero
la restituzione della merce data accresciuta di una certa cifra però deve anche essere sicuro che il
debitore sia in grado di onorare questo impegno. La moneta quindi nel medioevo pareva una moneta
fiduciaria, attraverso questa operazione di prestito si:
1- espandeva artificialmente l'offerta e l'uso della moneta
2- si dava al creditore un vero e proprio titolo di credito che aveva la funzione di moneta
3- si riusciva ad aumentare il numero degli scambi, in modo sicuramente maggiore di quanto il
numero effettivo delle monete circolanti avrebbe permesso.
Il credito e la moneta nel tempo crebbero a tal punto la loro importanza che portarono alla creazione
di una nuova struttura aziendale che avrebbe gestito la loro presenza nel mercato: LA BANCA.
L'offerta di moneta coincideva con la quantità di metalli preziosi presenti sul dato territorio
moltiplicato per la velocità di circolazione. La capacità di acquisto di moneta era uguale alla
capacità di acquisto del metallo ma non sempre potevano essere reperiti in quantità necessarie per le
coniazioni. L'offerta di moneta non è mai bassa o alta in sé ma dipende dalla Domanda di Moneta,
ossia il bisogno che gli operatori economici hanno di moneta per produrre beni o accedere ai
mercati. La situazione ideale per la crescita economica è l'equilibrio fra domanda e offerta, se fosse
sovrabbondante l'offerta ci sarebbe l'inflazione (valore del denaro diminuisce e il prezzo delle merci
sale), se invece cresce la domanda c'è la deflazione (il valore del denaro aumenta e il prezzo delle
merci diminuisce). Nell'alto medioevo circolava maggiormente l'argento, mentre l'oro e le sue
miniere erano rare. In europa scarseggiavano le miniere ed erano costretti ad esportare i metalli
preziosi in oriente per le merci pregiate che non vi erano internamente e perciò quei pochi metalli
che c'erano dovevano essere trasferiti all'estero. Carlo Magno a na certa introdusse il Denarius che
conteneva un grammo e mezzo d'argento puro, i cui multipli erano il soldo (12 denari) e la lira (240
denari). L'europa aveva due fasce monetarie, quella meridionale/mediterranea in cui circolavano
monete d'argento ma anche d'oro bizantine e dell'impero Arabo e poi c'era una fascia
continentale/settentrionale nella quale circolavano solo monete d'argento. Moneta d'oro=10 volte
quella d'argento e per alcuni tratti storici crebbe fino ad essere 12 volte maggiore. Nel basso
medioevo il Denarius che aveva retto per 4 secoli divenne insufficiente e aveva perso il suo potere
d'acquisto dato che ne venivano immessi sempre minori quantità d'argento. Nel 200 a Venezia, si
coniarono i Soldi che valevano 12 o 24 denari e poi a Genova e Firenze si tornò a coniare monete
d'oro con oltre 3 grammi e mezzo di oro puro (fiorino). Queste monete avevano una grande capacità
d'acquisto ma non accrescevano l'offerta globale di moneta poiché non ve ne era una gran quantità
di metalli preziosi. Le monete d'oro con cui le città italiane producevano provenivano dalle miniere
dell'africa subsahariana.) Le aree e le città in cui vi era maggior disponibilità di oro era ai margini
meridionali e settentrionali dell'europa. Queste città si misero ad offrire credito, creando così una
struttura gerarchica tra le economie regionali europee (che avevano disponibilità di moneta) e poi
quelle meno fornite, fu così che le vicende politiche e sociali degli stati regionali europei furono
determinati da chi aveva moneta e chi invece chiedeva credito. Nel basso medioevo si diceva che il
tasso di interesse non dovesse superare il 15% ma ci sono notizie di tassi molto più alti. Il tasso di
interesse non poteva essere regolato dallo stato, perciò era sola competenza del mercato. Dato che il
rischio che il prestito non venisse restituito non era da poco si chiedevano altre gatanzie, tipo un
fideiussore che si impegnava a rifondere il creditore se il principale debitore non avesse pagato il
debito oppure la consegna di un pegno. La chiesa voleva si prestasse senza interesse. Ogni volta
veniva emanata una norma in cui si doveva applicare questo ideale gli operatori di mercato avevano
sempre il modo di raggirarla. In momenti storici l'usura del ricco che si accaniva sul bisogno del
povero veniva biasimata e condannata. Quando però nel basso medioevo tra ricchi e ricchi si
praticava l'usura allora giuristi e teologi misero mano per vedere come combatterla. L'usura non fu
mai sconfitta o indebolita con un sistema opposto. Tutti quelli che avevano una cosa di monete
oppure prodotti agricoli prestavano e richiedevano ad alti tassi di interesse un ritorno facendo la
fama di usurai, tra cui gli ebrei erano tenuti a causa delle persecuzioni a tenere sempre la loro
ricchezza in maniera liquida coi pegni. Il mercato ebraico seppur discriminato era assai richiesto a
causa delle trattative fra autorità politiche e esponenti ebraici, anche perché visto che loro avevano
le monete che scarseggiavano non potevano perseguitarli troppo. Si creò anche la figura del
mercante prestatore fra cui spiccano i lombardi. Anche loro usurai, anche loro spesso perseguitati
ma anche loro spesso richiesti. Si creò coi grandi proprietari terrieri laici la compravendita dei censi
ossia trasferivano denaro non in prestito per comprare future rendite prodotte dalle terre dei loro
debitori che servivano a pagare gli interessi che dovevano al creditore facendo poi ricomprare la
stessa merce che loro avevano prodotto. Nelle città marittime come Venezia e Genova vi erano
societates che raggiungevano un accordo in cui una delle due città anticipava i capitali, il mercante
che viaggiava sulla nave faceva i suoi affari e quando tornava si dividevano gli utili dando a chi
aveva finanziato ciò che aveva messo e il resto degli utili si divideva secondo un patto
precedentemente stabilito. Si creò anche il lavoro del cambiavalute, che furono i primi a fare
proprio da Banca mantenendo i soldi per conto dei loro clienti. L'usura da loro poteva essere
nascosta mettendo il tasso di interesse sotto il nome di tasso di cambio. Vari mercanti si riunirono in
compagnie investendo i propri capitali nelle attività che avrebbero potuto fruttare, una borsa
medievale, si chiamavano mercanti-imprenditori. Fu inventato il principio dello sconto che veniva
applicato quando si pagava in anticipo una data merce. Tutto basato sulla fiducia reciproca. Data la
loro crescita economica essi andavano spesso a contatto coi potenti del tempo ed anche a loro
facevano prestiti che sapevano non sarebbero stati restituiti ma questi magari gli concedevano
monopoli o privilegi che gli consentissero di gestire più da vicino il mercato. Dopo 3 secoli di
crescita economica la deflazione colpisce l'europa, ossia la mancanza di moneta. Questa crisi servì
per ristrutturare, razionalizzare e rafforzare la capacità di offerta e lo stesso accadeva per la
domanda. Nasce il sistema mercantile-bancario in cui il credito diventa un'entità autonoma e gli
venivano destinati fondi appositamente raccolti. Le aziende iniziarono a fornirsi reciprocamente le
quantità esatte di risorse necessarie per avviare le produzioni economiche, rinunciavano al pegno o
all'atto notarile per questi scambi impiegando nei registri delle aziende una registrazione facendo sì
che con gli scambi tutto andasse in pari senza mettere in mezzo la moneta. Per spostare danaro da
una parte all'altra fu fatto in modo che in una piazza d'europa c'era il cliente/datore che si rivolgeva
al banchiere/prenditore consegnando la somma che doveva trasferire e poi questo scriveva una
lettera di cambio che inviava ad un banchiere di fiducia nella seconda piazza europea dove poi
avrebbe fatto risultare come se fossero stati trasferiti i soldi. C'erano tipo antenati dei conti correnti
bancari. A venezia vi era una banca di scritta dove per mezzo di annotazioni scritti nei registri
contabili avvenivano i pagamenti senza spostamenti di moneta. In toscana invece la trasmissione
orale non bastava e perciò fu adottata la forma della lettera scritta come se fosse un assegno
bancario. Tutto ciò quindi sostituiva la moneta divenendo una sorta di promessa di pagamento. I
registri che tenevano le banche erano precisi perché in momenti di crisi non si poteva non essere
precisi. Spesso, come detto prima, i banchieri facevano prestiti alla chiesa o impero solo per
diventare tesorieri o avere posizione di forza nel gestire il danaro del dato potente. Visto che i tassi
di interesse non si riuscivano a calmare, le parti politiche entrarono nel basso medioevo nel mercato
per fare da calmiere dei prezzi. Si attivò un sistema del debito pubblico in cui le autorità politiche
entravano nel funzionamento del mercato dei prestiti. Quando c'era qualche guerra, invece di
aumentare le imposte i cittadini potevano prestare i propri soldi all'amministrazione pubblica per
finanziare tale guerra con un piccolo tasso d'interesse. In un primo periodo questi prestiti furono
obbligatori e poi divennero emissioni di “titoli di credito del debito pubblico” per chi volesse
acquistarlo. Nel nord europa si sviluppo il metodo della vendita delle rendite, con una somma
all'amministrazione comunale (?) il cittadino poteva ricevere una rendita annua temporanea o
vitalizia che poteva poi anche diventare ereditaria (tipo pensione, forse). Barcellona e Genova le più
antiche forme di banca pubblica. Genova cercò di agire da calmiere dei tassi di interesse. Vi furono
anche i monti di pietà che cercò di abbattere questi tassi di interesse, non si sa se fossero banche o
opere di carità. Tutto ciò portò ad uno studio sulla banca medievale e la teoria dello sviluppo, la
teoria della crisi economica che fece nascere gli istituti di credito, la formazione della banca basso
medievale e le strutture aziendali, studi sull'usura e gli ebrei e lombardi. Nel 700 si inizia a studiare
la banca medievale. Nel 800' marx elaborò una concezione dinamica dell'economia come realtà
umana e st