Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Passo indietro, pieno XII secolo: rapporto beneficiario vassallatico
Rapporto beneficiario vassallatico: rapporto personale garantito da un giuramento reciproco tra le due parti, è un patto. Tutte e due le parti hanno diritti e doveri. Protezione da parte del signore, obbedienza e aiuto da parte del vassallo (come armi e come consiglio, facendo parte della sua corte, e spesso anche aiutandolo con denaro). Àdoa: Somma di danaro, normalmente valutata come percentuale sui frutti delle terre possedute, che il vassallo, impedito a prestare servizio armato (adohamentum), pagava al proprio signore. Rapporto che caratterizzò l'aristocrazia occidentale per molti secoli, da fine VIII sec inizio IX fino a XII sec. Ma questi rapporti non creavano un sistema. Separati tra loro. Giuristi teorizzano di organizzare questi rapporti personali per dar loro un ordine, una sistematizzazione. È "nessuna terra senza signore": ogni terra deve avere un signore. Grande danno per la piccola proprietà.
di una crescita della potenza dei comuni. Le città, gradualmente, cercano di riconquistare il proprio territorio (il vecchio contado) e si scontrano con i poteri feudali delle campagne. Questo fenomeno è particolarmente evidente nel XII e XIII secolo.Da lotta tra le città dei comuni e feudatari. Lotta si infiamma soprattutto con il potere popolare (meno con la precedente potenza aristocratica). Alcune città però, più potenti delle altre, vanno oltre i confini del proprio comitato e assorbono altri comuni minori es piccoli comuni della campagna, ma poi anche cittadini, es sedi vescovili (Milano assorbe Como, Lecco, Crema, Lodi; Firenze ingloba Arezzo, Pistoia ― non riesce Siena e Lucca, Pisa molto tardi solo nel 1406). Sforzo quindi di ampliamento da parte di alcune città.
Inizio Trecento:
Da Carrara, famiglia di Padova
Della Scala, a Verona
Da Camino, a Treviso
Tentativi di espansione da parte di queste strutture signorili. Non solo in Veneto. Es a Ravenna, i Da Polenta. Lotta anche tra famiglie signorili e i comuni che parallelamente si espandono!
14 Famiglie hanno difficoltà per la dinastizzazione, difficoltà nella continuità del potere. Es no figli… alcune famiglie spazzate via
da alcuni comuni particolarmente forti (es Milano, Firenze, Venezia,che era già più di un comune, si definisce Repubblica, la Serenissima). Situazione quindi di forte conflittualità tra città e campagna, tra città e città, tra signori e comuni, tra signori e signori…Evento importante: l’arrivo dei Mongoli. Già in precedenza pressioni di popolazioni euro asiatiche(es Ungari, Normanni, Saraceni…). Poi fase di tranquillità che dura diverso tempo, es Ungari fermati dal re Ottone I nel 955. Domati anche gli altri. No invasioni in Europa fino ai primi decenni del Duecento con le orde mongole al comando di Gengis Khan. Merito di aver riunito tutte le tribù mongole in un unico esercito (sono popolazioni semi nomadi che si muovono quindi molto facilmente, sanno fare tutto sul cavallo…). Arrivano in modo fulmineo in Occidente alle porte della Boemia (Rep Ceca) verso il 1220, quando invadono Cracovia. Popolo chedistrugge tutto quello che si trova davanti. Vive in tende e si sposta. Sono i nuovi barbari, feroci, incomprensibili, intrattabili (non scendono a compromessi). Chiamati TARTARI in Occidente: infernali, diavoli (tartaro: inferno). Anni 30 del Trecento via aperta in Oriente! Marco Polo, importante mercante, si incammina lungo la via della seta, attirato da Oriente. Frequenta le terre dei Tartari e va presso Kublai Khan. Riscoperta dell'Oriente da parte dell'Occidente. Altro flusso che va in oriente: i religiosi (missionari) e gli avventurieri. I religiosi partono per evangelizzare queste terre, partono da Bisanzio e vanno verso Russia, Bulgaria... Es Giovanni da Pian del Carmine, Guglielmo di Rubruck, fiammingo; Odorico da Pordenone, francescano. Primi decenni del Trecento. Viaggi vengono raccontati ma non con l'interesse del Milione di Marco Polo (dettato a Rustichello da Pisa).
13 novembre Varie fazioni occupano spazi precisi nelle città, lotta interna alle mura urbane.
Fenomeno di fortificazione urbana, insiemi di case-torri che delimitano uno spazio appartenente a un certo fulcro nobiliare. Pluralità di poli urbanistici che si sviluppano. Bologna, palazzo comunale d'Accursio e Chiesa di San Petronio, stessa soluzione di Venezia (cattedrale più lontana, staccata). Siena, struttura più complessa. Ha un castello, la piazza del comune (del Campo) con il palazzo, la cattedrale è separata. Situazione analoga a Firenze: castello più antico (dentro la stazione), poi c'è la Cattedrale di Santa Maria del Fiore e il centro del potere con Palazzo Vecchio sede del comune e tutti gli uffici (Uffizi, attaccata a Palazzo Vecchio). C'erano gli uffici della cancelleria, del comune fiorentino. Spazio laico separato. Non sempre ci sono più poli di sviluppo urbanistico, poi complicati dallo spazio commerciale che non sempre è lo stesso. Brescia, Duomo, Broletto nella stessa piazza. Idem a Bergamo, Piazza.Vecchia con palazzo comunale e attaccata la cattedrale. Idem Milano, piazza del Duomo, dall'altra parte resti della piazza comunale. Idem Mantova, piazza Sordello con cattedrale e palazzo comunale (poi diventatoreggia dei Gonzaga). Orvieto, palazzo del comune. Impianto a fuso, soprattutto sulle sommità es colline sfruttando i crinali. Es Potenza, Pordenone che parte da un'unica strada principale e ha intorno uno spazio leggermente allargato. Impianto a spinta di pesce con un grande corso e viuzze laterali che si dipartono dalla strada principale. Es Chioggia. Impianto digradante a ventaglio tipico dei castra sull'Appennino: castello sulla cima e una serie di gironi di case che scendono lungo l'altura attorno al castrum. Es Campobasso. Napoli: spazi medievali accostati a quelli romani. Esiliati dovevano andare fuori dal comune, non c'era più spazio fisico! Tutto concentrato. Abbattimento torri fazione contrapposta uno dei primi provvedimenti: eliminare
Il pericolo fisico. Es Benevento ghibellini sconfitti. Intero partito ghibellino lascia la città (senza necessariamente scontrarsi con le armi).
Crisi del Trecento, a partire dalla fine del Duecento (ultimi due decenni). Prima: fasi A e B di espansione (che porta al capitalismo, allo sviluppo bancario e commerciale... si abbassa il prezzo di noleggio delle navi...) e recessione economica. Attorno all'anno Mille. Economia si basava sul numero degli uomini e sullo spazio coltivabile. Economia ancora all'80% agraria. Un'unica carestia metteva in crisi il sistema, no coltivazione intensiva ma estensiva, non si arava in profondità... no concimi... pochi animali... aratro di legno e portato a mano nell'Alto Medioevo. Si ha un forte miglioramento quando c'è la giogatura al bue non al collo ma sulle spalle, bue può portare un aratro più pesante, tutto in metallo con il versoio, che scava la terra e la
rivolta. Bisognava aumentare spazio coltivabile... disboscamento... Ma problemi nella gestione delle acque... lavori di incanalamento delle acque, grande spesa comunale per evitare alluvioni. Problema: carestie. Fame. Abbandono campagne... eccesso popolazione in città... problemi sanitari igienici... persone muoiono di fame... Consequenza: mercato nero. Rivolta sociale. Si propagano malattie... peste non c'era dal 550, peste guerra greco-gotica, poi niente fino al 1347! Stive di navi piene di topi (dall'Oriente, Mar Nero). Trasmettono loro la peste tramite le pulci, che portano il bacillo dal topo all'uomo. Porto di Messina, 1347, navi genovesi arrivano con i topi. Prima che si manifesti la malattia passano 40 giorni (quarantena). Epidemia si diffonde, altissima mortalità! Circa un terzo dell'umanità! 1348, pandemia. Si propaga in una situazione di sovraffollamento delle città. Contagio immediato e.facilissimo su popolazione indebolita da carestiae priva di anticorpi. Morte in pochi giorni, circa 3. Peste che fa culminare la fase B (che comincianel 1280, crisi massima 1347-50, poi pian piano si esce dalla crisi verso 1420).14 novembre 16Carestie causa abbandono terre e difficoltà di reperire scorte. Soprattutto al nord. Indebolimentogenerale e crisi sociale che porta a tensioni (guerre, interventi armati). In questo contesto si abbattela peste nera, bubbonica, autunno (settembre) 1347: navi genovesi provenienti dal Mar Nerotransitano al porto di Messina. Colpita la popolazione dal morbo. Contagio in tutta Europa conconseguenze impressionanti. Situazione apocalittica quasi senza precedenti. Non ci sono rimedi,medicina era inadeguata. Credenza della corruzione dell’aria: viene profumata con incensi, profumi,ma ovviamente nessun giovamento. Minimo di profilassi: si pensa alla quarantena delle personeinfettate, sbarrate le porte quando uno è malato, cadaveri
bruciati e ossa gettate in fosse comuni ma tutto questo non può bastare per sconfiggere il male. Cause non conosciute. Ci si sarebbe dovuto lavare di più per evitare il contatto con le pulci. I medici, per avvicinarsi al paziente (anche se moribondi venivano abbandonati, solo pochi frati particolarmente caritatevoli stavano vicini - es. Manzoni, Fra Cristoforo cappuccino), erano avvolti in grosse mantelle di tela cerata con dei becchi per respirare (specie di maschere). Pochissimi guariscono. Si sviluppano temi iconografici e particolari correnti spirituali. I certosini vengono riconosciuti come l'ordine più rigoroso e hanno successo, si arricchiscono molto, i sovrani si appoggiano su di loro. Si sviluppano pratiche di penitenza estrema, come l'autoflagellazione perché si credeva in una punizione divina. Religiosità estrema. Risvolti sulla mentalità e sull'iconografia. Soggetti di pittura che prima non c'erano. Benjamin Kedar, ebreo die Mercanti in crisi" e nota il cambiamento dei nomi delle navi. Prima le navi "