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PROBULEUTICA.

L’apella poi doveva valutarlo e votarlo. I membri della gherosia non erano sottoposti al controllo

pubblico da parte dell’apella (EUTHYNEIN = il controllo che di solito esercita l’assemblea allargata

sui magistrati al fine del loro mandato).

L’apella si riuniva una volta al mese, all’aperto (prevalentemente) e il suo nome si lega o all’origine

del nome di apollo, o al significato del verbo APPELLARSI (chiamare).

Gli φορος erano sottoposti al controllo dell’απέλλα.

Lezione 20/11/2014

Concludiamo oggi con la considerazione del modello spartano e consideriamo invece il modello

ateniese, in particolare le riforme di Solone. Ieri abbiamo definito e dato i diversi nomi alle

istituzioni politiche spartane:

Διαρχία - i due re comandano l’esercito in battaglia;

Γερουσία - esercita la funzione probuleumatica, stabiliscono l’ordine del giorno che poi si

ratifica all’interno dell’ Απέλλα;

Απέλλα;

Eforato - è un consiglio di istituzione successiva non contemplato nella Grande Rhetra (Μεγάλη

ήτρα) e che vigila sul fatto che i re agiscano nel rispetto della finalità della loro azione politica,

ovvero fare il bene della comunità.

Rispetto a quest’articolazione politica, riconosciamo un assetto sociale abbastanza semplificato

non così articolato. 30

Gli Spartiati

Parliamo di:

1. ὅ

SPARTIATI = definiti anche μοιοι , che significa uguali, simili, per condizione civica, nel

senso che a tutti sono conosciuti gli stessi diritti all’interno della città di Sparta, quindi

hanno il diritto e il dovere prestare servizio nell'esercito cittadino, possono partecipare

all'απέλλα e possono essere scelti per la γερουσία. L’educazione alla quale erano

sottoposti è detta γωγή , che è un modello educativo fondato sul principio delle classi di

età dai 6 ai 12 anni e dai 12 ai 20 anni, periodo in cui i bambini veniva accompagnati all’età

adulta attraverso una serie di esercitazioni, riti come i banchetti comuni, dove si imparava

l’atteggiamento che uno spartiato doveva avere sia in guerra che all’interno della città.

C'erano delle pratiche che ci raccontano le fonti, tipo Senofonte nella “Costituzione degli

Spartani” o Platone sulla costituzione delle leggi. Pratiche in virtù delle quali, ad esempio,

un giovane spartiato nella seconda delle classi di età (dai 12 ai 20 anni) doveva essere

allenato attraverso la κρυπτεία, che era una pratica crudele e che si seguiva alla

dichiarazione formale di guerra agli Iloti. Tutti i contadini, mantenuti in una condizione di

asservimento dagli spartiati, dovevano vedere rinnovato il riconoscimento formale di questa

condizione da parte di Sparta, che da parte degli efori ribadiva l'importanza di mantenere

militarmente il controllo sugli Iloti. Una dimensione in cui si esprimeva questo rapporto di

subordinazione totale degli Iloti agli spartani era nella pratica della κρυπτεία, che

prevedeva che per alcuni giorni i giovani spartani dovevano darsi alla caccia dell'Ilota,

dovevano dimostrare di essere in grado di catturare e uccidere un Ilota. Questa pratica non

sappiamo se fosse realmente attestata, però questa è rievocata anche a livello simbolico

per ribadire la superiorità degli uni sugli altri. Rientrava poi il principio della dieta in cui ci si

doveva astenere da certi cibi nel caso delle donne o ci si doveva accontentare di un pasto

frugale da parte degli uomini per consentire una salute migliore: un corpo meno appesantito

dal cibo, consentiva un migliore equilibrio e un migliore movimento.

A questo principio potevano derogare solo i re che avevano più libertà. Il numero degli Iloti

si misura pari a 10.000 unità, e si tratta di un numero sempre troppo basso di cittadini di

pieni diritti. I Greci parlavano di λιγανθρωπία , cioè di pochi uomini, di un numero

inadeguato di uomini, a cui si cercherà di fare fronte in modo i diversi: dall'idea di

ammettere la possibilità per la donna di congiungersi a più uomini per aumentare il numero

di nati, alle pratiche della diarchia che cercherà di attuare tra IV e III secolo di affrancare un

certo numero di Iloti. Perché? Perché il sistema spartano si forma su una sorta di modello

di apartheid, si parla di mantenere in uno stato di subordinazione giuridica, un numero di

Iloti numerosissimo militarmente, cioè gli spartiati devono essere capaci, ora indebolendo il

numero degli Iloti, ora aumentando il numero, di garantire che questo rapporto di

subordinazione possa essere mantenuto nel tempo.

Anche quando, a seguito di battaglie combattute contro Atene nella guerra del

Peloponneso, si fanno stragi di spartiati, per Sparta è un problema gravissimo.

2. PERIECI (dieci volte il numero degli spartiti), vivono una condizione giuridica differente

godono della libertà fisica, non sono schiavi, ma non hanno la libertà politica e sappiamo

pochissimo della loro libertà giuridica. La libertà è un concetto che si declina in molti modi,

c'è l'aspetto giuridico (tutela della propria persona), politico (libertà di votazione), fisico

(libertà dal rischio di essere fatto schiavo). La libertà fisica era assicurata, quella politica no,

quella giuridica è dubbia, cioè non sappiamo quali fossero i suoi confini. A volte potevano

essere arruolati nell’esercito degli spartiati forse a significare che ci fosse una maggiore

vicinanza rispetto al gruppo dominante. La definizione di Perieci ha a che fare con la loro

condizione originaria, infatti il significato della parola περίοικοι è “coloro che abitano

intorno”, quindi si tratta di popolazioni limitrofe inizialmente autonome, e poi attratte nella

sfera d'influenza spartana e mantenuti in uno stato di libertà, non assimilabile a quello degli

Iloti.

3. ILOTI, il numero maggiore di persone, non abbiamo il numero preciso però possiamo

pensare a centinai di migliaia di Iloti, perché le fonti non parlavano di loro. Potevano avere

due origini: possono essere gli indigeni sottomessi e poi asserviti, gli Iloti più vicini agli

spartani, gli Iloti Laconi o Iloti Messeni. Queste due categorie condividono la stessa 31

condizione: sono tenuti in una condizione di schiavitù, obbligati a lavorare le terre, non

godono della libertà né fisica né giuridica e anzi, attraverso la pratica della κρυπτεία, sono

mantenuti in uno stato di soggezione anche a livello di propaganda, cioè sono inferiori e

meritano di stare nello stato di soggezione nel quale li hanno ridotti gli spartani nell’VIII e

VII secolo, almeno in Messenia.

Il tipo di mobilità sociale che si può immaginare in questa struttura articolata è minimo, nel senso

che sappiamo che in periodi di grande necessità si è arrivati a integrare tra gli spartiati di pieni

diritti i perieci, ma in casi di grande necessità anche gli Iloti, cioè gli schiavi che venivano affrancati

e se prestanti fisicamente potevano essere impiegati nell'esercito cittadino. Per il resto possiamo

immaginare che l'articolazione fosse rigida, salvo casi di necessità.

La prospettiva di godere della libertà a patto di prestare il servizio militare è una prospettiva che si

riconosce anche in altre πόλεις, ad esempio Atene propone ai Meteci, cioè agli stranieri e poi agli

schiavi la naturalizzazione in cambio dell'impegno a combattere in difesa della città. Quindi il

meccanismo che prevede la naturalizzazione come remunerazione di un servizio militare

importante, è una pratica largamente diffusa e non riguarda solo Sparta. Nel caso del gruppo degli

spartiati, sebbene Sparta rappresenta il modello oplitico perfetto, perché fa coincidere il gruppo dei

cittadini con quello dei combattenti e almeno teoricamente non ammette gradi di cittadinanza (uno

è cittadino e resta tale) a meno che il cittadino non commetta errori, per esempio quando viene

meno al rispetto delle pratiche, allo stare in battaglia al proprio posto, al seguire il modello

educativo, nel caso in cui ci fossero delle inadempienze da questo punto di vista non si era

spartiati degni di quelle prerogative, allora si ricadeva in una serie di condizioni inferiori che ci

descrive nella “Costituzione degli Spartani” di Senofonte:

• Inferiori, quelli che non avevano rispettato le regole all’interno dei banchetti collettivi;

• Tremanti, quelli che avevano abbandonato l’esercito in battaglia temendo la morte;

• Motaci, una categoria a se perché corrispondono ad uno statuto giuridico inferiore ma non

si riconosce una vera responsabilità, perché che erano figli di unioni illegittime, che non

erano quelle generate fuori dal matrimonio ma quelle nate da unioni con individui di statuto

inferiore, o perieci o iloti. ῆ

Quando gli Iloti venivano affrancati diventavano nuovi componenti del δ μος . Le condizioni

rispettivamente attribuite per legge agli spartiati che avessero sbagliato qualcosa, si legano a

condizioni diverse e a problemi diversi.

Noi seguiremo, nel corso delle lezioni, l'espansione dello stato spartano tra VI e VII secolo, la

costituzione di una federazione di stati interna al Peloponneso, nella quale faranno parte degli stati

ben disposti ad allearsi con Sparta nella quale vi è la lega peloponnesiaca , che è un blocco da

cui restano fuori pochi stati, come Argo, che poi nel V secolo si contrapporrà alla lega delio-attica

guidata da Atene. A quel punto capiremo meglio le differenze tra le due leghe.

Che tipo di soluzioni adotta Atene in questa stessa fase tra VII e VI secolo per articolare in modo

stabile la sua società?

Modello oplitico ateniese

Bisogna dire che la città di Atene, che ha un passato miceneo, aveva tre piccoli centri attivi nell'Età

del Bronzo: Eleusi, Thorikos e Maratona.

Atene passa indenne attraverso la fase della distruzione della civiltà micenea. In quei secoli in cui

si assiste ad un regresso dal punto di vista materiale e politica negli altri centri della Grecia, Atene

conosce una fase di relativo sviluppo, uno sviluppo economico che si manifesta attraverso il suo

ruolo e la sua pres

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A.A. 2015-2016
79 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/02 Storia greca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher serenaadd1994 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia greca 1 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Poddighe Elisabetta.