Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
STORIA DEL COMPUTER
Il primo calcolatore elettronico fu costruito negli Stati Uniti da uno scienziato, John Atanasoff,
nell’università dell’Iowa. Tra il 1937 e il 1942 costruì due computer elettronici, dei quali il primo era
il prototipo dell’altro. In questo lavoro, Atanasoff si avvalse della collaborazione del suo studente
Clifford Berry e così il computer che egli costruì venne chiamato ABC (Atanasoff-Berry Computer).
Questo computer aveva solo 1500 bit di memoria ed era in grado di risolvere sistemi di 29
equazioni in 29 incognite. Atanasoff lavorava in una piccola università periferica e non poteva
disporre di grandi finanziamenti per le sue ricerche, pertanto il suo lavoro non ebbe un seguito
rilevante e le realizzazioni più importanti nella storia del computer vennero da altri progetti lanciati
durante la seconda guerra mondiale che poterono beneficiare di grandi finanziamenti statali. Si
trattava di progetti condotti da gruppi di scienziati che potevano attingere a finanziamenti statali
molto consistenti e questi grandi progetti servivano per costruire dei computer che avessero un
utilizzo di carattere militare. Così nel 1943 in Inghilterra venne costruito il computer chiamato
Colossus sotto la guida di un gruppo di scienziati guidato da Alan Turing. Il Colossus era molto più
grande dell’ABC, occupava qualche stanza; serviva per decifrare i codici utilizzati dai nazisti
durante la guerra.
Nel 1946 venne presentato il primo grande computer americano, l’Eniac. Fu il prodotto di un lavoro
che era iniziato alcuni anni prima, nel 1942. Questo computer è di enormi dimensioni, pesava 30
tonnellate e occupava una superficie di 167 mq. Esso serviva per calcolare le traiettorie balistiche
dei proiettili della contraerea, ossia serviva per guidare il puntamento dei cannoni della contraerea
contro un bersaglio in movimento. Questo computer aveva alcuni difetti:
• Aveva una capacità di memoria molto limitata (20 numeri);
• Aveva troppe valvole, che si bruciavano spesso e dovevano essere cambiate, con il
risultato che la macchina restava spenta per la maggior parte del tempo;
• Non aveva un programma modificabile: ogni volta che si voleva cambiare il calcolo che la
macchina doveva eseguire, occorreva spegnerla e risettarla o modificarla completamente,
quindi attaccare o staccare decine di cavi, accendere o spegnere centinaia di interruttori.
Questo difetto venne riscontrato quasi subito.
Il progetto Eniac venne completato pur in presenza di questo limite, ma parallelamente venne
lanciato un programma parallelo chiamato Edvac. Questo ulteriore programma era finalizzato alla
costruzione di un computer dotato di un programma modificabile, il software. L’Edvac fu il primo
computer dotato di software. Esso era (ed è) un programma che il computer può imparare o
dimenticare in qualsiasi momento. In questo modo non è più necessario che i circuiti del computer
debbano essere smontati e rimontati ogni volta che cambiano le operazioni da svolgere. In questo
modo il computer è in grado di modificare le proprie azioni da solo, senza che debba intervenire un
addetto. A capo di questo progetto fu posto Johnny von Neumann che nel 1945 presentò un
rapporto che illustrò ad un seminario di scienziati coinvolti nel progetto Edvac. In questo rapporto
illustrò quella che divenne l’architettura dell’Edvac e che sarebbe divenuta la architettura di tutti i
computer moderni. Il rapporto venne redatto nella forma di dattiloscritto che venne distribuito agli
scienziati. Ciascuno di questi scienziati poté poi diffondere il rapporto ad altri colleghi, e quindi
esso si diffuse ai maggiori centri di ricerca sui computer di tutto il mondo e questa circostanza
impedì che si potesse chiedere un brevetto sul computer Edvac. Esso è composto da tre organi
principali:
• Memoria elettronica, che contiene sia i dati su cui lavorare che le istruzioni su cosa fare coi
dati;
• Unità di controllo, che interpreta le istruzioni del programma e attiva il terzo organo
facendogli effettuare le azioni richieste;
• Unità di calcolo, che esegue le operazioni matematiche richieste dal programma.
Il progetto Edvac venne completato nel 1952. Accadde pertanto che furono costruiti alcuni
computer con l’architettura di von Neumann prima che l’Edvac fosse completato: ne furono
costruiti un paio in Inghilterra nel 1949, uno all’università di Cambridge e l’altro all’università di
Manchester. Ma soprattutto, l’architettura di von Neumann servì alla progettazione dei primi
calcolatori che avessero un impiego non militare. Gli anni ’50 videro invece la comparsa dei primi
calcolatori destinati ad un uso diverso dal calcolo scientifico e dall’utilizzo militare. Nel 1951
un’impresa americana, la Remington Rand, costruì il computer Univac I, che aveva la architettura
di von Neumann. Questo computer servì per elaborare i dati del censimento americano di
quell’anno.
L’anno successivo è un anno molto importante perché vede l’ingresso della IBM nel settore dei
computer. Inizialmente essa produceva macchine da scrivere e calcolatrici elettriche. La Ibm entra
nel settore dei computer con l’obiettivo di costruire dei computer che possano essere
commercializzati, e lancia il primo computer destinato ad essere venduto alle imprese per gestire
la loro attività: l’Ibm 701 che costa 800mila dollari e dal punto di vista commerciale è un fallimento,
in quanto ne riesce a vendere soltanto 19. Nel 1953 presenta un secondo modello, il 650, e fu un
successo commerciale, in quanto riuscì a venderne 2000 a 200mila dollari. La Ibm offrì alle
università americane degli sconti molto consistenti per l’acquisto del 650 che potevano arrivare al
50-60% del prezzo. Le università dovevano organizzare dei corsi nei quali si utilizzasse il 650 per
formare dei tecnici programmatori abituati a lavorare sulle tecnologie Ibm.
Nel 1961 la Ibm presentò il 7090/94 che introdusse l’accesso al computer attraverso
videoterminale. Questo nuovo sistema introdusse un importante cambiamento nel lavoro negli
uffici: ora era possibile per un semplice impiegato accedere alla capacità di calcolo e alle
informazioni depositate nella memoria del computer attraverso un videoterminale posto sulla sua
scrivania. È un sistema molto diverso da quello che abbiamo oggi, nel senso che con il Compatible
Time Sharing System la potenza di calcolo è concentrata in un unico grande calcolatore chiamato
mainframe che è collocato in una stanza ad esso dedicata. Soltanto dei tecnici specializzati
possono accedere alla stanza in cui è collocato il computer, tuttavia gli impiegati possono
connettersi al computer attraverso il loro videoterminale, costituito da un monitor e da una tastiera
ma sprovvisto di una autonoma capacità di calcolo.
LA MINIATURIZZAZIONE DEI COMPONENTI DEL COMPUTER
La strada che porta dall’Eniac all’iPhone è la strada che porta alla progressiva miniaturizzazione
dei computer.
I circuiti elettronici dei primi computer erano costruiti utilizzando delle valvole termoioniche, che
erano componenti ingombranti, costose e poco affidabili. Nel 1947 William Schockley inventò il
transistor, che era un componente più piccolo, economico ed affidabile delle valvole termoioniche e
ora il transistor poteva essere utilizzato per la realizzazione dei circuiti dei computer. Nel 1956 la
Univac costruì il primo calcolatore coi circuiti a transistor. Tra il 1958 e il 1959 venne inventato il
circuito integrato (chip) più o meno contemporaneamente da due ricercatori che lavoravano
indipendentemente: Jack Kilby (Texas Instruments) e Robert Noyce (Fairchild Semiconductor). Si
trattava di una tecnologia che consentiva di incidere un gran numero di transistor e di altri
componenti dei circuiti elettronici su una piccola piastra di materiale semiconduttore, chiamata
chip. Il risultato di questa invenzione fu che fu possibile in brevissimo tempo potenziare
enormemente le prestazioni dei computer e allo stesso tempo ridurne l’ingombro e il costo. Tra il
1959 e il 1962 il prezzo dei circuiti integrati dell’85% e la produzione aumentò di 20 volte. Questa
circostanza non aveva avuto precedenti all’epoca della prima rivoluzione industriale, per esempio a
quell’epoca furono necessari 70 anni affinché il prezzo dei tessuti di cotone diminuisse dell’85%.
La successiva tappa nella storia del computer si ebbe nel 1971, anno in cui venne inventato il
microprocessore da Ted Hoff (Intel) e da quel momento Intel divenne leader mondiale nella
produzione di microprocessori. Questa invenzione è importante perché segna il passaggio
dall’elettronica alla microelettronica. Esso è una piastrina di silicio nella quale sono incisi i registri
di base e le funzioni di controllo di un minuscolo computer. Le conseguenze di questo sono
importantissime perché i microprocessori possono essere installati non solo in un computer, ma
ovunque, e questo porterà alla nascita di tantissimi oggetti nuovi che rende possibile un
allargamento enorme delle possibilità di applicazione della elettronica stessa. Nascono nuovi
prodotti come il personal computer, che è una delle prime applicazioni del microprocessore.
I microprocessori vengono utilizzati anche con le funzioni di sensori di umidità, temperatura, ecc;
per l’accensione degli autoveicoli.
La successiva evoluzione dell’elettronica ha seguito la cosiddetta legge di Moore, ossia dal 1971 in
poi si sono succedute generazioni di nuovi e sempre più perfezionati microprocessori. Legge di
Moore: il ritmo della innovazione in questo settore ha portato alla costruzione di microprocessori
sempre più moderni e perfezionati la cui potenza raddoppiava ogni 18 mesi. Parallelamente
all’aumento della potenza, i microprocessori hanno visto diminuire ulteriormente il loro prezzo.
STORIA DEL PERSONAL COMPUTER
Il primissimo pc venne costruito nel 1975 da un ingegnere americano, Ed Roberts, e venne
chiamato Altair. Si trattava di un microprocessore contenuto in una scatola metallica. Negli anni
successivi, si ebbe una proliferazione di imprese che si misero a produrre computer da tavolo.
Alcuni mesi dopo l’Altair, Steve Jobs e Steve Wozniak costruirono l’Apple I e l’Apple II. Per
produrli, crearono una società, la Apple. L’Apple II fu il primo pc ad avere un successo
commerciale.
Furono presentati innumerevoli altri pc che non erano costruiti da grandi imprese, all’inizio le
grandi imprese come IBM non si misero a produrre pc, infatti i primi pc furono costruiti da piccole
imprese fondate da giovani appassionati di informatica.
Dopo Jobs e Wozniak, seguirono il Trs 80 e il Pet 2001 da cui nacque il Commodore. Si trattava di