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IL FEDRO E IL MITO DELLA BIGA ALATA
Biga: - guidata da un auriga che tiene alle redini due cavalli, uno bianco
e uno nero - la biga ha due ali per poter volare verso l’ iper uranio
- il cavallo bianco tende verso l’alto, mentre il cavallo nero tende
verso il basso
I cavalli incarnano due facoltà diverse: quello bianco (i guerrieri) l’ anima irascibile,
mentre quello nero (i produttori) l’anima concupiscibile, che desidera, cioè legata al
mondo dei sensi. Il compito dell’ auriga, che ha facoltà razionale dell’anima, (filosofi) è
quello di bilanciare i due cavalli per raggiungere l’ iper uranio.
Rivediamo qui il concetto di politica di Platone: gerarchico e antidemocratico, in
quanto il popolo, i produttori, devono essere governati. La giustizia nell’uomo deve
essere razionale per governare l’anima irascibile e concupiscibile; la giustizia nello
stato deve essere guidata dai filosofi in quanto governanti. 02.10.2018
IL POLITICO, dialogo.
Platone inizialmente ribadisce la sua visione di un Re filosofo e la sua idea che il re
filosofo (governante) non sia sottoposto alla legge.
La politica descritta ne ‘’il politico’’ è vista come arte regia, e il politico stesso deve
essere come un medico e un marinaio, cioè non deve seguire la legge poiché la sua
unica ispirazione è la sua idea di Stato.
Come si distingue un buon governo da un cattivo governo? Per Platone un governo è
buono quando la legge è sovrana, mentre un governo è cattivo quando i governanti
non sono sottoposti alla legge.
(nel corso degli anni, Platone arriva all’ idea che i governanti devono essere sottostare
alla legge)
LE LEGGI, dialogo incompiuto, senza Socrate. (Platone muore)
I protagonisti di questo dialogo sono un ateniese, un cretese e uno spartano va a
rappresentare tre Costituzioni (riferimento al mondo antico, non carta dei diritti ma
norma che regolano la Polis).
Il cretese viene incaricato dal suo governo di organizzare e fondare una nuova città,
una colonia sull’ isola di Creta. Il cretese quindi ha un dialogo a riguardo con ateniese
e spartano su come costruire questa città ideale. I personaggi rappresentano un
modello politico, quindi utili a Platone in quanto servono ad esporre il suo punto di
vista (il quale approfondisce la sua svolta in senso moderato, riscontrato ne ‘’il
politico’’). In questo dialogo Atene, con la sua libertà e democrazia, viene nuovamente
condannata da Platone. Troviamo inoltre un’altra critica, forse meno in sintonia con il
pensiero del primo Platone, critica a Sparta che viene presentata come un opposto di
Soluzione politica ideale:
Atene (Atene troppa libertà, Sparta troppa autorità).
equilibrio tra autorità e libertà, quindi non troppo sbilanciata. A questo proposito,
Platone, in questo dialogo dice che questa nuova città dovrà contemplare l’esistenza
delle famiglie che della proprietà privata. Il comunismo platonico viene quindi
abbandonato e avviene quindi una sconfessione da quello che era il Platone de La
repubblica. Platone acquista una visione più moderata rispetto a quella
realista.
Platone ha avuto molti interpreti nel corso della storia del pensiero filosofico-politico.
Tra queste interpretazioni, nel 1900, una va ad accusare Platone di essere stato il
primo teorico del totalitarismo. In parte può essere vero, ma allo stesso tempo si deve
ricordare che i diritti individuali non esistevano, quindi si può dire che Atene sia
‘’totalitaria’’ in quanto il potere politico va a governare ogni sfera dell’attività umana.
Per i greci la libertà individuale non esiste, esiste quella del cittadino.
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Aristotele nasce nel 384Ac a Stagira, al confine tra Grecia e Macedonia. Figlio di un
medico importante questo lo indirizzerà verso un modo di porsi più realista. Andrà poi
a vivere ad Atene per studiare all’ accademia di Platone da straniero, in quanto le
persone venivano associate ad una città: sei cittadino quindi hai diritti di cittadino.
Successivamente viene chiamato alla corte di Macedonia dal re per istruire il figlio
Alessandro, grande conquistatore anche di Grecia che verrà unificata. Il potere
straniero va quindi ad unificare le poleis. Nel 330ac Aristotele fonda la sua scuola
‘’liceo’’ e qualche anno dopo, a causa della morte di Alessandro Magno, Atene si
rivolta al potere straniero, e caccia Aristotele in quanto finto ateniese, maestro di
Alessandro e finto greco.
Aristotele e il suo pensiero politico
LA POLITICA testo scritto nel corso di 30 anni, suddiviso in 8 libri del quale abbiamo
pervenuto solo appunti e lezioni interne. Pertanto non vi è un ero e proprio testo, ma
gli studiosi possono ricavarne una tesi:
libro 1: introduttivo
libri 2, 3, 7, 8: rivolti alla ricerca della forma migliore di governo (Stato ideale
astratto)
libri 4, 5: qual è la forma migliore di governo dal punto di vista storico
libro 6: forma migliore di governo più semplice da realizzare.
‘L’uomo è un animale politico per natura in quanto ha la ragione’’
Potenza – atto Materia-Forma Causa- Finale
Per Aristotele la polis non c’è sempre stata, essa è frutto di una evoluzione storica.
Aristotele non concepisce individui singoli ma gruppi, come famiglie, in quanto
l’individuo singolo non può soddisfare i bisogni. Egli quindi crede nei gruppi, nelle
famiglie unite, cioè i villaggi, che andranno poi a soddisfare più bisogni e formare le
Poleis. La famiglia per Aristotele non è una questione politica, ma una questione in
atto, in potenza.
Analogia tra CICLO VITALE (seme – pianta) e POLEIS (famiglia – polis) in quanto
entrambi sono naturali e necessari. La polis come forma politica autosufficiente , le
famiglie in quanto unite per soddisfare bisogni complessi, unendosi in polis. Cosi
facendo Aristotele va a criticare il Platone de ‘’La Repubblica’’ in quanto egli abolì la
famiglia nelle classi governanti. Per Aristotele non si può abolire la famiglia in quanto
sta alla base della Polis. La proprietà privata viene concepita come estensione della
famiglia, per tanto
FAMIGLIA + PROPRIETA’ PRIVATA + LIBERTA’= STATO GIUSTO dove libertà si riferisce
all’ idea occidentale legata alla proprietà privata.
La Polis in potenza contiene RAPPORTI DI POTERE:
1) MARITO E MOGLIE: dove il marito è superiore alla moglie. Quest’ ultima ha delle
libertà ma viene limitata.
2) PADRE E FIGLI: rapporto di potere gerarchico, dove non vi è però un potere
schiavistico antico. Somiglia di più al rapporto tra re e sudditi.
3) PADRONE E SCHIAVO: schiavitù come istituto diffuso nei tempi antichi (e nell’
era dei totalitarismi) paragonato da Aristotele come il rapporto tra despota e
sudditi.
DISPOTISMO: secondo Aristotele il dispotismo può esistere in tema famigliare perché i
greci non sono un popolo schiavista. Secondo il suo punto di vista infatti è una forma
legittima di monarchia per i popoli orientali, schiavi per natura retti da un rapporto
dispotico (soprattutto per i Persiano, nemici dei greci).
CONCETTO DI DISPOTISMO ORIENTALE: in queste civiltà non esiste la libertà
individuale. Questa espressione è servita nei secoli per descrivere il dispotismo NON
come forma di governo. Questo termine è stato ‘’squalificato’’ perché non valeva in
Occidente.
Aristotele era a favore della schiavitù delle intelligenze. Lo schiavo ha bisogno di un
padrone che lo guidi perché non sa pensare. Egli non è d’accordo con la schiavitù del
lavoro.
Forme di governo, Aristotele classifica i governi a seconda di quante persone vengono
governate:
1) Governo di UNO che si suddivide in MONARCHIA (buon governo) e TIRANNIA
(cattivo governo);
2) Governo di POCHI: ARISTOCRAZIA
3) Governo di molti: POLITEIA (buon governo) e DEMOCRAZIA (cattivo governo)
Un buon governo è il governo che vuole il bene comune, cioè il bene della collettività.
Un cattivo governo è quello che fa l’interesse dei governanti, quindi ha un interesse
personale. 08.10.2018
D: qual è il governo migliore? Ci sono varie risposte in ciò che resta de ‘’LA POLITICA’’,
in quanto non vennero trovati resti compatti di opere esterne, ma appunti e lezioni di
studenti di Aristotele. In questo caso la domanda trova diverse risposte ne ‘’la
politica’’ perché varia il significato di migliore.
- libri 2-3-7-8 il governo migliore in assoluto, astrattamente considerato, è una forma
di aristocrazia del sapere oppure una monarchica del Re filosofo. (ragionando un pò
nei termini del Platone della Repubblica);
- i libri 4-5, non in astratto ma da un punto di vista STORICO la risposta è’’
relativista’’ in quanto il governo migliore è quello che meglio risponde alle esigenze
del tempo storico in cui si trova (può essere ill governo di uno solo, di pochi o di tanti);
- libro 6 ‘’qual è il governo migliore nel senso il più facile da realizzare’’ si abbandona
quindi il punto di vista astratto e quello storico di un determinato contesto, quello che
si può sempre idealizzare in qualsiasi contesto storico: secondo Aristotele il governo
migliore da realizzare è quello della POLITEIA, fondato sula sovranità della legge che si
basa su un determinato CETO SOCIALE, cioè la classe media che per Aristotele si trova
in tutte le società. La classe media è una classe proprietaria, cioè che sono in possesso
di una certa proprietà e quanta proprietà hanno? Non troppo, né troppo poca, non
invidiano la proprietà altrui come fanno i poveri verso i ricchi ne sono tendenti alla
difesa della proprietà come fanno i ricchi verso i poveri. Quindi la classe media
dovrebbe governare lo Stato in quanto straniera, aliena, di fronte ai conflitti di classe e
non provoca disordini sociali allora significa che lo Stato sarà stabile.. In sostanza, per
Aristotele un governo è il miglior governo quando è stabile e sa contenere il conflitto di
classe.
San Tommaso Nato nel 13° secolo a Roccasecca (Frosinone), fu studioso e teologo
facente parte dell’ ordine dei domenicani. Il suo scopo fu quello di far conciliare il
valore della ragione con quello della fede.
Ebbe un incontro- scontro con la civiltà islamica (dominazione araba in Spagna) e ciò
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