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STORIA DELL’ARTE
LEZIONE II
Il tema del brutto e della denuncia sociale nei quadri.
Tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento, la rivoluzione industriale in Inghilterra, la rivoluzione
americana e quella francese ed infine il periodo napoleonico, avevano profondamente trasformato la situazione
economica, politica e sociale dell'Europa occidentale e dell'America settentrionale. L'Ottocento fu caratterizzato
dalla diffusione in tutta l'Europa e negli Stati Uniti delle industrie, che imposero nuove forme di produzione,
accelerarono lo sviluppo economico e mutarono i rapporti tra le classi sociali.
Parigi
Durante questo secolo acquista importanza l’arte francese; era infatti la meta prescelta per gli artisti, in
quanto si presentava come polo culturale in cui si ambiva ad esporre le proprie opere nei Salon, luoghi in cui
venivano presentati i quadri che dovevano fungere da guida agli altri artisti.
Gericault. Scena di naufragio (titolo originale) - Zattera della Medusa (nuovo titolo)
SALON 1819:
Va sviluppandosi una nuova concezione dell’arte, in contrasto con lo stile accademico che aveva come modello
l’arte del 400.
Egli rappresenta una scena di cronaca, non di storia, perché l’evento che
racconta risale a tre anni prima.
In esso è rappresentato il momento in cui la zattera viene staccata dalla
scialuppa. Le persone sulla zattera vengono abbandonate in mare aperto
e solo 10 di esse sopravvivono (e vengono salvati solo dopo diversi
giorni). Per essere più fedele possibile all’accaduto, intervista i superstiti.
Questo evento viene “nascosto” dalla società francese, quindi questo
quadro è una vera e propria denuncia di un fatto che voleva essere
dimenticato (solo alcuni sono interessati a scoprire la verità, tra cui
diversi medici).
I corpi sono realistici perché va in un obitorio a copiare i corpi veri (all’accademia si studiavano i gessi, quindi il
corpo umano non si copiava da modelli reali. I modelli arrivano solo nel 19° secolo).
Ovviamente, questo dipinto non viene accolto bene dai critici, in quanto desta scalpore.
1824 il pittore muore e il quadro viene messo all’asta; viene comprato dallo stato francese per essere esposto al
Museo del Lussemburgo di arte contemporanea, dove però non verrà mai esposto.
Anche la composizione del quadro è nuova:
- In primo piano vediamo dei cadaveri
- Vi sono comunque rimandi al passato e all’accademia, visibili nel modo di
dipingere e nella costruzione dei corpi alla maniera michelangiolesca.
- Dimensioni non consone al soggetto che sta dipingendo
- Nuova composizione sociale
- Uomini africani (dimostrazione della società che si sta creando con
l’imperialismo)
- Composizione triangolare (nuovo)
- Con questo quadro si può parlare dell’inizio dell’arte contemporanea: arte
che provoca disagio. Quest’arte è un genere che propone dei soggetti che non sono quelli che la critica (o
il pubblico) vuole vedere.
Altri tra il 1920-1930 tentano nuovi generi di arte: basta pensare a Turner.
Nel 1824 viene presentato al Salon un dipinto con un formato diverso, quasi quadrato.
Delacroix. Le Massacre de Scio.
Anche questo quadro è assolutamente sconvolgente.
Viene rappresentato il popolo greco: qui però non prevale l’armonia della Grecia
classica; essi vengono rappresentati come degli orientali.
Ovviamente, anche in questo dipinto si parla di “brutto”. Delacroix inizia così a
rappresentare il “bello moderno”: non esiste più la bellezza ideale, ma quella realistica.
Ciò che non piace al pubblico non viene eliminato, ma viene esaltato.
La composizione viene scardinata sempre di più.
In primo piano si nota una donna anziana che guarda al di fuori del dipinto (sguardo al
futuro: cosa succederà?); accanto a lei c’è una donna morta con un bambino vivo sul
suo ventre. La linea prosegue verso sx, verso l’uomo mulatto nudo, che si poggia su una donna semi svestita. La
fine di questo ciclo è un uomo con i baffi.
Abbiamo quindi una linea direzionale e una linea verticale che va verso il cavallo; il nodo della composizione è
quello dove vi è l’abbraccio tra due persone (significato: resilienza dell’umanità): noi però non vediamo i loro
volti.
Secondo piano: tutto è molto lontano e perde sostanza.
I colori vengono ispirati dalla terra (grigio: polvere alzata dai cavalli); risaltano poi il rosso, l’azzurro e il bianco.
La libertà che guida il popolo,
Porterà avanti questo discorso con dove riprende la stessa composizione e gli stessi
colori.
Vengono rappresentati i vari stadi della salute dell’uomo.
ESTETICA DI HEGEL: nuova concezione dell’arte e della rappresentazione del mondo.
L’arte è la portatrice dello spirito del tempo.
L’arte però non vuole più essere lo strumento di verità sul mondo: non esiste un’unica verità esprimibile con la
pittura ma, come dice Hegel, gli artisti rappresentano la realtà del loro tempo!
Conseguenze dell’arte per Hegel:
Estetizzazione:
1) l’arte è fine a se stessa; diventa meta-arte, fino a trasformarsi in astrattismo.
Ingres 1914. La grande odalisca
Concezione dell’arte non più neoclassica; il tema del nudo
permane, ma qui la schiena è troppo lunga, i critici contano
tre vertebre in più. Ingres risponde che l’anatomia è noiosa.
Egli ammicca alla realtà ma disegna nudi sproporzionati: non
è né un bello ideale né un bello reale (inizio estetizzazione).
Pianta del piede sporca: tentativo di attirare il pubblico con il
nudo e la seta, ma respingendolo con questi dettagli.
Si ispira alla Venere rinascimentale ma la rilegge in una
nuova chiave.
Ampliamento dei confini del rappresentabile:
2) ne è esempio la
Funerale a Ornans
Zattera della Medusa, ma anche il (città
Courbet);
d’origine dell’artista, questa è una tela senza eroi:
non è la celebrazione di nessuno, il morto è ignoto al
pubblico.
Vediamo anche dei popolani all’interno del quadro: si
rappresenta un’intera popolazione, composta da diversi ceti
e diverse età.
Ancora una volta ci sono pochissime linee e pochissimi colori. Questo fregio si ispira all’antichità: tutti i
personaggi sono rappresentati sullo stesso piano.
Importante: il tema è la meditazione sulla morte.
1855: apertura Pavillion du realism. Courbet riesce a far esporre questo dipinto, perché aveva già
presentato la “Cena a Ornans”, esposta qualche anno prima; in questo modo aveva il “permesso” di
esporre altri suoi quadri negli anni successivi.
Emancipazione dell’arte e tecnicizzazione.
3) Arte come decorazione,
piacevole per gli occhi e per l’ambiente (concezione ripresa da
Matisse).
Cabanel. La nascita di Venere 1863
Tema mitologico; non tocca nessun aspetto/scandalo della vita
contemporanea. Ritorno del concetto di “bello ideale” (torniamo al
“bello” dell’accademia).
Manet. Dejeuner sur l’herbe 1863 (non si ritiene impressionista, ma
è tra il realismo e l’impressionismo)
Troppi rifiutati quest’anno al Salone. Nasce il Salon de refuses. Nelle
prime sale sono esposti quadri che oggettivamente non meritano
attenzione. Era importante il Salon perché era il modo più efficace per
arrivare al “grande pubblico”.
I suoi quadri al Salon non venivano messi in buona luce, ma messi in posizioni tali per cui non venivano
visti. Si sente frustrato.
Il dipinto non piace per il modo in cui è colorato: la tempera è stesa in modo piatto e con un forte
contrasto coloristico. Il bianco della donna contrasta col nero allo stato puro degli abiti; inoltre, in
secondo piano usa una “tecnica veloce” molto apprezzata dagli impressionisti.
Il quadro desta poi scalpore per il fatto che vengono rappresentate due prostitute, le cui modelle sono
ragazze vere, riconoscibili nel quadro.
La donna che guarda fuori dal quadro, sta ammiccando al pubblico, invitandolo a passare del tempo con
lei. Non vengono apprezzati questi richiami, perché chi le guarda si sente chiamato in causa ed è portato
a farsi un esame di coscienza.
Tiziano - Concerto campestre
Ispirazioni: (stessi personaggi, ma questi letti in modo allegorico), e
Raffaello Giudizio di Paride
– un quadro andato perso il cui soggetto era il – incisione di Raimondi (Manet
riprende le posizioni di tre personaggi e il pettirosso). Haussmann,
I quadri di Manet parlano della Parigi dell’epoca: si trasforma urbanisticamente con con il
cui progetto si realizzano due parchi, uno per i borghesi e uno per gli operai. (Tema: evasione dalla
città). Pertanto, la scena è rappresentata in uno di questi parchi.
STORIA DELL’ARTE
LEZIONE III
La prostituzione e la vita moderna.
Bar delle Folies-Bergère – Manet (1881-1882)
Racconto della Parigi del secondo impero, che si presenta con un nuovo
volto grazie alle modifiche di Napoleone III.
1882: viene esposto il quadro al Salon.
Esso viene criticato per la tecnica e per il soggetto: la cameriera viene
identificata come “commerciante di consolazione” (prostituta).
Questo giudizio delude Manet (e il dipinto rimane nel suo studio finchè
muore) seppur alla fine del Salon la sua opera era stata premiata da
Proust, che era il “ministro delle belle arti”.
La figura femminile è un tema cardinale dell’opera di Manet.
Qui dipinge uno dei luoghi più tipici della vita notturna parigina, il bar di un locale alla moda, in cui sceglie di
rappresentare una delle due cameriere.
La figura della giovane donna, Suzon, domina la composizione e riceve tanta attenzione dal pittore che il
contrasto tra le sue proporzioni e lo sfondo assume un significato preciso, fino a suggerire il senso di distacco
dalla vivacità della folla. La grande specchiera dietro al bancone, oltre a riflettere l’animazione del locale, sdoppia
la figura della giovane, quasi ad accentuarne la complessità psicologica: essa deve svolgere un lavoro monotono e
snervante, che in qualche modo contrasta con la sua sensibilità e con la sua ricchezza interiore.
Il messaggio dell’artista non è positivo: basti notare l’espressione malinconica che prevale sul volto della
cameriera.
La luce (elettrica, novità!) svolge un ruolo fondamentale, poiché esalta innumerevoli particolari dell’ambiente
(acrobata sullo sfondo) e fa risaltare la protagonista della scena.
La ragazza è l’unico personaggio vero del dipinto (tema solitudine),