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GAUDÍ, CÉZANNE E L'AUTONOMIA DELL'ARTE MODERNA

Al di là della suggestiva corrispondenza strutturale fra la galleria gaudiana (fantastica e animistica) e quella d'alberi nelle varie versioni delle Grandi bagnanti cézanniane (la cui sezione a capanna rivela oltre il velo delle apparenze "l'eroismo del reale" avvertito dal pittore), si rileva in entrambi gli artisti la contemporanea, solitaria e ardita ricerca della segreta ed eterna armonia della natura, esplicitata in una formula strutturale senza tempo nella 'natura' dell'opera.

"Ecco dunque posto il problema moderno dell'autonomia dell'arte: il quadro è un ente a sé, con leggi assolutamente proprie. D'altra parte, tale nuova realtà non nega i rapporti d'origine, ma li conferma. [...] Cézanne vuole che il quadro viva di vita propria, vuole che sia autonomo, che non esista altro che per forza di pittura, che non"

vi si mescolino la letteratura, la musica e neppure la scienza. Ma al tempo stesso sa che l'opera non può vivere se non è stata generata da tutte le potenze dell'artista in unione con le potenze del mondo reale" 59 Casa Battló, Barcellona, 1904-1906 Un'interessante affinità formale con Central Park, New York, Manhattan (1858-1873). Casa Milà, 1906-1910 Radicale applicazione di un estremo organicismo naturalistico nel campo dell'architettura: assoluta negazione dei principi geometrici nel contesto abitativo, in cui l'organizzazione, l'economia degli spazi e la concezione delle cellule abitative seguono da tempo immemorabile chiare assialità eschematismi geometrici. In tratteggio, nel disegno di progetto, il filo esterno dello schematico isolato che, nell'ampliamento di Cerdà, ricade con la casa Battló nel centrale distretto dell'Eixmple. Un'interessante affinità di sinuosi

Motivi lineari, di marcata energia espressiva, si coglie in Gaudí e Munch (L'urlo, 1893).

Progetto della chiesa della colonia operaia tessile di Eusebi Güell, Santa Coloma de Cervelló, 1898-1915. Realizzata la sola cripta.

Gaudí concepisce, "pragmaticamente e con calcoli di verifica, una struttura portante che non richiede l'uso di contrafforti o archi rampanti, come quelli dell'architettura gotica, ma che sia simile a quelle forme a guscio, autoportanti, molto diffuse in natura. [...] costruisce un modello composto da un reticolo di cordicelle di canapa, agganciate al soffitto di una baracca del cantiere, alle quali appende sacchetti riempiti di piombo": "insieme di curve catenarie che gli consentono di definire colonne e archi della chiesa".

LE NATURALI GEOMETRIE RIGATE

L'architettura naturalista del Gaudí maturo evita le geometrie regolari in favore delle superfici rigate presenti in natura (elicoidi, conoidi, ecc.).

iperboloidi, paraboloidi iperbolici).

Sagrada Familia, Barcellona, 1883-1926

“Sono due i principi fondamentali della logica costruttiva e della statica dell'edificio: la curva parabolica delle sezioni verticali, che consente lo slancio degli spazi interni verso l'alto, e la conformazione del pilastro, inclinato perché disposto lungo tale curva parabolica e scomposto in più ramificazioni, cioè pilastri anch'essi inclinati e di più ridotte sezioni, che sostengono le volte della chiesa, aperte al culmine in modo da lasciar vedere il cielo attraverso grandi oculi. Questi due principi, statici e formali al tempo stesso, sono esito dello studio condotto da Gaudì sul modello stereoscopico, a fili e contrappesi, costruiti per la chiesa di Santa Coloma de Cervelló. Nel sistema costruttivo della Sagrada Familia viene però alla luce una novità, uno scatto inventivo rispetto alla concezione statica messa a punto

dall'architetto per la chiesa di Santa Coloma. Si tratta del rapporto tra struttura arborescente dei piloni e geometria a superfici rigate delle volte, i cui esiti, di grande leggerezza, possono essere visti dal vero grazie alle opere realizzate negli ultimi decenni del Novecento al cantiere della chiesa".

61 Escuelas Provisionales, presso la Sagrada Familia, 1909 "Edificio-manifesto delle invenzioni dell'architetto catalano, oltre che prototipo insuperato di spazialità organica a modulazione curvilinea".

LA SVOLTA "ART NOUVEAU" DI HORTA

Contemporaneo di Gaudì è Victor Horta. Inventa l'Art Nouveau in architettura nel momento in cui fa in architettura un'opera d'arte totale, con delle caratteristiche estetiche e funzionali. Questa mentalità la ritroviamo in contemporanea all'Industrial Design, con appunto la produzione di oggetti di design: funzione ed estetica. Va a braccetto con

L'architettura.

Casa Tassel, Bruxelles, 1892-1893

L'Art Nouveau esordisce in Belgio con l'audace Maison Tassel di Hortà: è un'opera giovanile; citroviamo nella Belle Époque e questi elaborati non lasciano presagire l'esplosione di novità di quest'opera.

Il lotto che egli è chiamato a progettare è il classico lotto gotico, fatto a strisce (come il plan Cerdà).

Il vano scala viene spersonalizzato, in un piccolo spazio si crea un capolavoro, una specie di colata lavica consolidata in acciaio in cui si perde il senso dell'architettura per raggiungere risultati più simili ad una natura misteriosa cantata dai poeti dell'epoca e rappresentata musicalmente da Debussy.

Un mondo magico, naturale in cui si muovono figure simbolo dell'opera d'arte totale che è l'ideale di questi anni: la fusione delle arti.

L'esterno si dichiara conseguenza delle opere di Viollet Le Duc,

con l'uso del ferro, fusione di tradizione (muratura) e nuove tecnologie (strutture metalliche). Le feritoie in alto sono feritoie castellane, da fortezza e non da casa. questa opera viene definita svolta, che apre lo sguardo al Novecento: viene definita da Zevi "la rottura assoluta con lo stile di ispirazione medioevale", ma in qualche qual modo esagerando per dare uno statuto di modernità di questa opera. D'altronde tanti dettagli esterni si commisurano con gli elementi tradizionali del contesto. 62 Lo sforzo sinestetico della vetrata è evidente: colonnetta con trave di ferro, fa capire come l'uso del ferro viene sdoganato. Prima casa che osò esibire un rilevante uso del metallo, una sciolta morfologia vi fuse i materiali (pietra, ferro, vetro, legni) in un'opera d'arte totale, il cui vitalistico vegetare rigoglioso di forme nuove riallacciò gli anticonvenzionali legami creativi col Rococò. L'Art Nouveau

Esordisce nel 1893 in Belgio, la più industrializzata nazione europea, a Bruxelles (città vivacemente aperta al nuovo nelle arti) con l'audace Maison Tassel di Horta: "svolta nell'evoluzione dellacasa privata", "destò di colpo l'architettura continentale dal suo letargo" con "una nuova flessibilità", sia in pianta che nelle sezioni in elevazione, per la disposizione libera degli ambienti a livelli diversi, e l'indipendenza delle partizioni: "uno dei primi esempi europei di ciò che Le Corbusier chiamerà più tardi le plan libre".

Casa Solvay, Bruxelles, 1895-1900. È una casa signorile, i proprietari sono membri della alta borghesia; viene realizzata come se fosse di stile rococò e troviamo così un'altra contraddizione verso i critici: non abbiamo solo elementi nuovi ed innovativi. È di ispirazione quindi settecentesca:

di un'opera architettonica molto interessante, la Maison du Peuple a Bruxelles, costruita tra il 1896 e il 1899 (purtroppo demolita nel 1965). Questo edificio era stato commissionato dal partito operaio belga e aveva diverse funzioni: sede del sindacato, spazio ricreativo e commerciale. La Maison du Peuple si distingueva per la sua facciata curva realizzata in ferro e vetro, considerata una delle più audaci realizzazioni architettoniche dell'inizio del secolo. Questa forma curva richiamava la sensibilità ambientale e ricordava una metafora vegetale. Un elemento centrale dell'edificio era il Giardino d'Inverno, caratterizzato da una struttura metallica e una membrana diafana arretrata, con nervature che ricordavano le foglie di una pianta. Purtroppo, nonostante la sua importanza storica e architettonica, la Maison du Peuple è stata demolita nel 1965. Tuttavia, rimane un esempio significativo del periodo in cui è stata costruita e della libertà formale che caratterizzava l'architettura dell'epoca.segue: possibile organica, in modo da richiamare un corpo vivente e creare un'armonia tra gli spazi esterni e quelli interni. Inoltre, l'uso di materiali diversi come pietra, mattone, vetro, ghisa e ferro contribuisce a esprimere la polimaterialità degli spazi interni. La trasparenza dell'edificio è anche una metafora dei significati che porta con sé. In un'epoca di grandi conflitti sociali, era fondamentale che fosse un centro sociale aperto e accessibile a tutti. Il ballatoio svolge un ruolo importante nel legare insieme questa narratività e garantire una coesione formale. Secondo Hortà, la pianta di un edificio dovrebbe essere organica, in modo da creare un'armonia tra gli spazi esterni e quelli interni.

Possibile "organica, e libera da forme convenzionali". Si chiede quindi: "Perché [...] copiare lo stile classico nella facciata? Perché non fare un alzato moderno anch'esso, ed essere indipendente e personale come i pittori?"

Inedita è l'espressività morfologica: perfettamente correlata al sito e all'antistante spazio urbano, nonché alle funzioni cui assolve il complesso. La tessitura polimaterica esibisce la netta preponderanza del ferro e del vetro: metafore del lavoro operaio e della 'trasparenza' dell'associazionismo del Parti Ouvrier Belge.

All'ultimo piano, la chiara e 'leggera' volumetria del salone delle feste è arricchita in senso decorativo dalla stessa struttura metallica: flessuosa costolatura reticolare coordinata alla doppia balconatura segmentata.

6406.12.18 _ 8. NATURA FUNZIONALE E ORGANICA DEL MODERNISMO STATUNISTENSE BIPOLARITÀ DELLA CULTURA

menti geografici, gli Stati Uniti d'America presentano una vasta gamma di paesaggi e ambienti. Da un lato, ci sono le grandi metropoli come New York, con i suoi grattacieli imponenti e la frenesia della vita urbana. Dall'altro lato, ci sono le praterie e le comunità rurali sparse per il territorio, come quelle che si possono trovare in alcune parti del Midwest. New York è una città che non dorme mai, con la sua energia pulsante e la sua diversità culturale. I suoi grattacieli iconici, come l'Empire State Building e il One World Trade Center, dominano l'orizzonte e rappresentano il potere e la grandezza della città. Le strade sono piene di persone che si affrettano da un luogo all'altro, i taxi gialli sfrecciano per le strade e i negozi e i ristoranti sono aperti fino a tarda notte. New York è un luogo di opportunità e di sogno americano, dove si può trovare di tutto, dalle sedi delle grandi aziende alle gallerie d'arte più prestigiose. Los Angeles, invece, è famosa per il suo clima soleggiato e le sue spiagge. È la capitale dell'industria cinematografica e della cultura pop, con Hollywood che attira aspiranti attori e artisti da tutto il mondo. La città è disseminata di quartieri residenziali e di lussuose ville, dove molte celebrità hanno scelto di stabilirsi. Los Angeles è anche conosciuta per il suo traffico intenso e le sue autostrade congestionate, ma offre anche una vasta gamma di attività all'aperto, come surf, escursioni e passeggiate lungo la famosa Rodeo Drive. Entrambe le città offrono opportunità di lavoro e di svago, ma hanno un'atmosfera completamente diversa. New York è frenetica e caotica, mentre Los Angeles è più rilassata e orientata al lifestyle. La scelta tra le due dipende dai gusti personali e dalle priorità di ognuno. Alcuni preferiscono l'energia e l'effervescenza di New York, mentre altri optano per il clima mite e la vita all'aria aperta di Los Angeles. In definitiva, l'America offre una scelta tra metropoli e praterie, tra grattacieli e comunità rurali. Entrambe le opzioni hanno i loro vantaggi e le loro sfide, e la scelta dipende da ciò che si cerca nella propria vita.
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Publisher
A.A. 2020-2021
271 pagine
2 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessiaannaf di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Marchegiani Cristiano.