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ATTO I
1^ SCENA: Ilia recitativo accompagnato (dall’orchestra) che si modella su na recitazione naturale.
2 temi: Distruzione di Troia e amore per Idamante. Forma sonata vocale
RECITATIVO + ARIA : Ilia è divisa tra odio e amore. L’aria arriva dal recitativo precedente senza il ritornello
orchestrale (passaggio naturale). Dopo L’aria ritorno il recitativo dove Ilia si accorge dell’arrivo di Idamante.
2^ SCENA: Idamante+Ilia : Idamante riceve la notizia che Idomeneo è vivo. Idamante si presenta come principe
generoso e libera i prigionieri troiani ma Ilia è sospettosa.
ARIA di Idamante scritta per Vincenzo da Prato (che a Mozart non piaceva) sempre ABA’B’. E’ un’aria
tradizionale caratterizzata da cambiamenti i tempi e situazioni musicali. Nella prima strofa viene espresso il
sentimento di idamante e nella seconda invece c’è una caratteristica espositiva/gnomica. Presenza di vari stati
d’animo.
3^ SCENA : presentazione del coro (i prigionieri) e La loro liberazione
4^ SCENA :entra Elettra agitata, furente e e gelosa ma anche innamorata.
5^ SCENA : entra in scena Arbace
6^ SCENA : Elettra si presenta , Mozart apprezzava l’interprete di Elettra.
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RECITATIVO + ARIA (RE ) L’aria ha un ritornello iniziale e una struttura binaria che annulla qualsiasi
differenziazione espressiva concentrata sull’idea di gelosia e furore. Questa aria è un’estremizzazione di stili
tragici del teatro musicale di Gluck. L’orchestra fa da cassa di risonanza ai suoi sentimenti. L’aria è collegata al
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recitativo precedente mentre la ripresa è in DO per un motivo preciso, Mozart può collegare l’aria di Elettra
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all’intervento successivo del coro in DO dove la tempesta emotiva di Elettra si onde con la tempesta naturale
che accoglie il ritorno delle navi cretesi.
7^ SCENA : 2 cori, uno vicino e l’altro lontano
8^ SCENA: presenza di Nettuno PANTOMIMA+ RECITATIVO accompagnato di Idomeneo che implora Nettuno che
scompare
9^ SCENA : Idomeneo medita sul voto che ha fatto
ARIA di Idomeneo: Mozart scrive pezzi concentrati sulla musica perché Raaff non era bravo a recitare ma era
bravo a cantare cosi preferisce fare le arie in modo tradizionale per lui ARIA D’OMBRA = il personaggio vede
uno spettro e Idomeneo si vede dopo aver compiuto il sacrificio. Aria in 2 tempi :1^ parte in andantino
sostenuto (prime 2 strofe) e la 2^ parte in allegro di molto (idea di terrore).
10^ SCENA : Arrivo di Idamante che dovrebbe essere la vittima del sacrificio secondo il voto di Idomeneo. Padre e figlio
si incontrano e il recitativo da secco diventa accompagnato quando i due si riconoscono.
+
2^ ARIA di Idamante (FA ) incentrata sulle reazioni di dolore del personaggio
Il primo atto si conclude e segue un INTERMEZZO articolato in 3 momenti di natura cerimoniale:
1. MARCIA. Segue lo sbarco dei guerrieri di Idomeneo
2. BALLO. Fatto dalle donne cretesi
3. CORO. Sono i guerrieri sbarcati che rendono grazie a Nettuno CIACCONA = pezzo corale accompagnato da
danza in ¾ con episodi corali solistici tipico dell’opera francese.
ATTO II
1^ SCENA : Si apre con il dialogo tra Idomeneo e Idamante.
ARIA di Arbace dice che l’importante è che il popolo non scopra e che Idamante deve partire. Nelle edizioni
successive Mozart apporta delle modifiche a quest’aria. Arbace rimane fedele ad Idomeneo. Il carattere
tradizionale della situazione drammatica contrasta in maniera forte con la scena seguente.
2^ SCENA : ARIA di Ilia particolarmente complessa con 4 strumenti concertanti (flauto, oboe, fagotto e corno). In
una lettera al padre Mozart dice che quest’aria è una delle più importanti dell’opera e non deve essere molto legata
alle parole, ma devono emergere le risonanze affettive del personaggio affidato agli strumenti a fiato cosicché ci sia
un’interazione di 3 livelli diversi:
1. TESTO;
2. CANTO;
3. ORCHESTRA.
TESTO STRUTTURA FORMALE STRUTTURA TEMATICA STRUTTURA ARMONICA
1 ° capoverso A 1 Mib
2° capoverso 2
3° capoverso B 3 SIb
4° capoverso 4
3^ SCENA : Dopo l’aria di Ilia c’è la grande aria di Idomeno. Idomeneo si interroga su quello che sta succedendo e sul
suo futuro.
ARIA di TEMPESTA di Idomeneo immagine di una tempesta del mare= tempesta di sentimenti. È intonata
come una grande aria regale. La parte orchestrale è molto ricca con l’organico al completo. Quest’aria si trova
al centro dell’opera ed è in forte contrasto con quella precedente di Ilia per forma e contenuto (meno
psicologicamente sviluppato). Per le edizioni successive Mozart fa delle versioni più semplificate.
4^ SCENA : entra in scena Elettra che è felice perché deve tornare ad Argo con Idamante e la sua intenzione è quella
di conquistare Idamante.
2^ ARIA di Elettra aria tradizionale di soli archi. L’aria inoltre viene conclusa con una marcia che accompagna
Idamante e Elettra all’imbarco. La marcia ha lo scopo di produrre un crescendo e l’avvicinarsi dei soldati, gli
strumenti suonano inizialmente con la sordina e poi pian piano crescono. Quando però i due stanno partendo
Nettuno scatena una tempesta per non fare scappare Idamante.
5^ SCENA : dopo l’aria di Elettra e la marcia d’imbarco, incomincia un ampio blocco di scene e numeri musicali sul
tema della TEMPESTA (naturalista e simbolica). Il coro dei marinai che invocano la calma prima di mettersi in viaggio
= quadro d’ambiente = momento estatico dove il tempo si stende e nel mezzo c’è l’assolo di Elettra.
6^ SCENA : 3 sezioni (terzetto) dove i personaggi esprimono i loro sentimenti e non agiscono :
1. COMMIATO : ha la struttura di un dialogo concertato;
2. INVOCAZIONE : le voci cantano tutte insieme accompagnate dall’orchestra (ripreso successivamente da
Rossini);
3. SCOPPIO DELLA TEMPESTA : aumento della drammaticità e apparizione del mostro, il coro si spaventa.
Conducono ad un nuovo coro e appare un mostro marino. I cretesi scappano impauriti = grande crescendo
drammatico. Il mostro marino era un modo per mettere in scena grandi scenografie.
Dopo l’apparizione del mostro il coro si chiede perché Nettuno è cosi arrabbiato e soprattutto chi è il colpevole,
ripetendo la domanda 4 volte. Mozart non mette l’aria che Varesco aveva proposto (una cavatina).
La sfida di Idomeneo a Nettuno riprende la tempesta ( però più forte di prima) con l’apparizione di un nuovo coro
“Corriamo, fuggiamo”. La conclusione del secondo atto fa capire che Mozart supera la struttura frammentata e
andava verso le idee riformiste di metà 700 (Gluck). ATTO III
Luogo in cui si concentra il massimo dell’azione = SACRIFICIO DI IDAMANTE.
Il terzo atto era un po’ l’accumulo di quello che non ci stava nei primi due atti. Inoltre contiene le svolte decisive:
Ilia dichiara il suo amore;
Idamante si convince che la pazzia del padre è una tragica finzione;
Decisione di Ilia di offrirsi come vittima sostitutiva del sacrificio al posto di Idamante.
Vengono tagliate molte arie tra cui una di Elettra e una di Idamante. Gli interventi sul terzo atto non si possono dire
però con certezza. In genere queste arie ora sono rappresentate lo stesso. Dopo un primo libretto bilingue fu
stampato uno solo in Italiano con una serie di ritocchi.
1^ SCENA : Inizia con Ilia che nel secondo atto era rimasta in disparte. È una scena metastasiana, cioè con il
personaggio dell’opera che in solitudine riflette sulla sua condizione. Canta un ‘ARIA tradizionale che si limita a
ribadire i connotati di Ilia.
2^ SCENA : Ilia + Idamante. Recitativo semplice che diventa accompagnato. Idamante confessa che non capisce il
comportamento del padre e vuole uccidere il mostro. Ilia gli dice di stare attento
DUETTO che viene poi eliminato dato che non aggiungeva nulla ai personaggi.
3^ SCENA : Elettra e Idomeneo vedono Ilia e Idamante insieme e Idomeneo inizia a dire parte della verità.
Si ha un QUARTETTO dei personaggi principali. È un pezzo d’insieme nel quale Mozart interpreta la
situazione conflittuale tra i personaggi. Questo è uno di quei pezzi che configurerà il periodo successivo di
Mozart a Vienna con pezzi di non sola musica ma che mettono in scena delle azioni. Il quartetto è formato da
una prima parte (sorta d’esposizione) e una seconda parte (sorta di ripresa). Queste due parti sono
contornate da una frase di Idamante “Andrò ramingo e solo”. Alla fine tutti e 4 i personaggi si trovano
d’accordo si conclude il pezzo.
Gallarati dice che in questo pezzo ci sono dei livelli sfasati tra i diversi personaggi e la struttura dei periodi
Il testo è in 17 versi, di cui i primi 12 sono dialogati e gli ultimi 5 costituiscono un commento a 4. L’orchestra
è portatrice di un livello semantico nella prima breve introduzione orchestrale fa capire che è un labirinto
di sentimenti angoscianti. Quando vengono rimessi in musica nella ripresa, la musica è diversa rispetto alla
prima parte creando un effetto “labirinto”. Il quartetto si tronca con la frase di Idamante.
4^ SCENA : Dopo la scena intensa se ne ha una molto meno intensa con l’entrata in scena di Arbace.
5^ SCENA : Arbace rimane da solo.
RECITATIVO ACCOMPAGNATO + ARIA (che spesso viene omessa nei dvd)
6^ SCENA : Si avvicina il momento del sacrificio. Idomeneo incontra il gran sacerdote + ritorna il coro che commenta
il voto confessato da Idomeneo.
7^ SCENA : Mozart prende il modello di “Alceste” di Gluck. Scena del sacrificio marcia dei sacerdoti con Idomeneo
che si prepara al sacrificio e un coro interviene.
ARIA BREVE (cavatina) di Idomeneo.
A Idomeneo
X coro (g. sacerdote)
B Idomeneo
A’ Idomeneo
X coro (g. sacerdote)
Dalla 6^/7^ scena compare la figura del gran Sacerdote che rappresenta una figura di cambiamento e segue il
modello gluckiano (Alceste) con l’idea di creare un gesto rituale solenne in un teatro fuori dal tempo. Questa idea si
scontra con le nuove idee di Mozart. C’è inoltre un coro “di spavento” con un intervento solistico del grand
sacerdote e richiama il coro del secondo atto. Mozart imprime a questo coro un andamento ritmico bloccato di
terzine.
8^ SCENA : Arbace annuncia che Idamante ha ucciso il mostro. Idomeneo pensa che Nettuno sia ancora più irato. Da
questa scena in poi il libretto blocca l’azione a favore di tanti recitativi. In questa scena nascono problemi
drammaturgici che culminano con la notizia di Idamante che ha sconfitto il mostro. Da questo momento il filo
dell’azione di ferma con lunghi recitativi e arie tradizionali con coro finale. Mozart aggiunge dei dettagl