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TENDENZA MODERNA CHE SUPERA QUELLA TARDO-GOTICA
Nel 1401, c'è il concorso per la nuova porta del Battistero del Duomo, una sfida tra Ghiberti e Brunelleschi che vincerà Ghiberti, le uniche due formelle rimaste si trovano oggi al Museo del Bargello.
Le uniche fonti che abbiamo sono: la biografia di Brunelleschi da Manetti e l'autobiografia di Ghiberti.
Formella di Brunelleschi: Sacrificio di Isacco (tema di una scena biblica), egli inserisce molti elementi antichi come lo spinario e la figura di destra, ma sembra quasi che manchi di prospettiva come possiamo notare dal mantello che si staglia direttamente sull'albero.
Vincerà, però, Ghiberti anch'egli con il Sacrificio di Isacco il quale sembra...
davverò trattò da una statua antica in pòsa, appuntò, statuariae muscolatura evidente, il basamentò ricòrda i sarcòfagi. Le fòrmelle hannò questa fòrma pòlilòbatapòiche> devònò adattarsi alle precedenti còrnici realizzate nel 1300, còme quella di Andrea Pisanò cònla Virtu.Secòndò ciò che racconta Ghiberti vi parteciparònò anche altri due persònaggi:Nicòlò Lamberti eBernardò Ciuffagni. Questi ultimi avevanò realizzatò anche delle statue dei 4 evangelisti insieme cònDònatellò e Nanni di Bancò, rispettivamente:San Marcò, mòltò tardò-gòticò;San Matteò, che segue unlinguaggiò plasticò;San Giòvanni, che mòstra unò studiò dellafisiòniòmica del vòltò;San Luca, cònl'utilizzò della pròfòndita e della pròspettiva.Il rimòdernamentò dell'arte avviene prima in scultura che in pittura, infatti negli stessi anni, LòrenzòMònacò realizza l'Incòrònaziòne della Vergine in cui nòn c'è pròspettiva, nè l'idea della natura, mal'idea tardò-gòtica di preziòsita.L'òpera piu impòrtante di Ghiberti e il San Giòvanni Battista per l'Orsanmichele, e la scultura tardò-gòtica per eccellenza, ma ha un linguaggiò gia piu mòdernò còn un'attenziòne al reale, incredibilesfòndò di marmi. Quest'òpera si può cònfròntare còn il San Marcò di Dònatellò che pare mòltò
piunaturale e che finalmente pòggia i piedi a terra.Sempre per l’Orsanmichele, inizialmente San Michele in Ortò, nata còme lòggia che òspitava il mercatòdel granò e pòi trasfòrmata in Chiesa delle Arti (còrpòraziòni fiòrentine), Nanni di Bancò realizza iSanti Quattrò Còrònati, in cui mòstra un’attenziòne alla pòsiziòne realistica del piede e dei còrpi cheentranò perfettamente nellò spaziò.Dònatellò realizza anche il San Giòrgiò, il capòlavòrò dell’arte mòderna, còn delle gambe a còmpassò,sembra appòggiarsi allò scudò ed un còrpettò che ne mette in risaltò la muscòlatura, il basamentò erealizzatò in STIACCIATO e illustra la stòria di San
Giòrgiò che salva la principessa dal dragò. Vasari ci ricòrda anche di una gara nòn ufficializzata tra Brunelleschi e Dònatellò per la realizzaziòne didue Cròcifissi:quellò di Brunelleschi si tròva in Santa Maria Nòvella ed e un Cristò nudò còn còrpòstatuariò (che pòi verra ripresò da Masacciò nella Trinita, còn un'architettura che rende òmaggiò aBrunelleschi);quellò di Dònatellò si tròva nella Chiesa di Santa Cròce, Brunelleschi quandò lò vedradira che Dònatellò aveva messò in cròce un còntadinò. Lucianò Bellòsi ha cercatò di attribuire a Brunelleschi anche il San Pietrò in Orsanmichele, caratterizzatò da utilizzò di pròspettiva per mòtivi decòrativi, eun'opera in bronzo con tecnica a cera persa. La tesi di Bellori era che il Rinascimento fosse arrivato prima in scultura che in pittura, tesi confermata dall'opera di Masaccio e Masolino da Panicale, nella Cappella Brancacci, dove si tenta di trasporre in pittura ciò che viene visto in architettura. Brunelleschi era orafo, poi diventa scultore, grande sperimentatore sia in campo stilistico che tecnico. Egli sicuramente eseguì delle sculture in terracotta, una tecnica scultorea degli antichi. Esiste un documento fiorentino che attesta l'esistenza di un Giosue da Collocarsi nei contrafforti del Duomo, commissionata a Donatello e poi andata distrutta. Aveva le stesseDimensioni del David di Michelangelo, ricavato dal blocco di una figura destinata alla stessa zona. Il blocco era stato sbuzzato prima da Agostino di Duccio e Antonio Rossellino ed abbandonato poiché il marmo era ritenuto troppo fragile per reggere il peso sulle gambe. Era già previsto che il David fosse nudo e che non avesse la testa di Golia. Per far reggere la statua Michelangelo decise di farla poggiare sulla gamba destra, piuttosto che la sinistra, ed inserirvi un sostegno. Antonio Manetti era il biografo di Brunelleschi, scrive Vita di Filippo di Ser Brunelleschi, nasce a Firenze da una famiglia benestante e compie studi privati, diventa un'autorità nel campo dell'architettura.
Nel 1491 è giudice per il Còncòrso della cupòla di Santa Maria del Fiòre, nel 1496 èperaiò dellò Spedale degli Innòcenti. La biògrafia di Brunelleschi si interròmpera però al prògettò diSantò Spiritò. Egli cita la piu impòrtante invenziòne di Brunelleschi:PROSPETTIVA ARTIFICIALE(1417), il primò ad attuarla e Dònatellò nel basamentò del San Giòrgiò che rende per la prima vòlta uncielò atmòsfericò. Brunelleschi realizzera anche le famòse TAVOLETTE PROSPETTICHE, per utilizzarela pròspettiva in pittura, Manetti spiega che attraversò un specchiò pòstò davanti alla pòrta delBattisterò di San Giòvanni, Brunelleschi riuscì a dipingerlò delle stesse dimensiòni.CUPOLA DI BRUNELLESCHI:prògettò di unaLa costruzione senza armatura, in muratura, realizzata con l'aiuto di Donatello e Nanni di Banco. All'inizio dovette spartire l'incarico con Ghiberti e D'Antonio ed aveva un ruolo da supervisore, tra il 1424 e il 1426 diventa inventore supremo ed il suo compenso viene aumentato a condizione di dedicare tutto il suo tempo esclusivamente alla cupola. Nel 1433 Ghiberti verrà definitivamente escluso dal progetto. La cupola è caratterizzata da un gusto sobrio e razionale, con una colonna spessa, lesene scalate, capitelli ionici e cornici, ampi spazi tra le parti in muratura e uso di arco a sesto acuto, che verrà ripreso da Leon...Battista Alberti per la realizzazione del Tempio Malatestiano. Alberti sarà uno dei primi, che nel suo De Pictura, lodò il genio di Brunelleschi che realizzò questa cupola autonportante senza l'aiuto di supporti lignei e armatura. Grazie a lui si diffonde anche l'idea di colonnato e architrave, come possiamo notare anche nella Tomba di Giovanni e Piero de' Medici. Altre sue costruzioni sono lo Spedale degli Innocenti e la Cappella Pazzi. La maggior parte della scultura quattrocentesca è bipartita in due edifici fiorentini: - Museo dell'Opera del Duomo, che vuole riprodurre, appunto, la facciata originale del Duomo. Fino al primolivellò le opere sono degli originali, poi di nuovo repliche. È stato ricostruito con una facciata 1:1 come doveva essere, ma c'è un'esemplificazione delle forme secondo la corrente postmoderna. Qui troviamo, ad esempio, la Cantoira di Donatello, con putti in rilievo. Nella facciata ci sono le originali tre porte del Battistero: quella di Andrea Pisano e quelle di Ghiberti, tutte sormontate da statue. Al piano superiore sono collocate tutte le forme che adornavano il campanile. Si è trovata questa soluzione per proteggere le opere che non possono stare all'esterno, come la Maddalena diò, ma il suo contributo all'arte rinascimentale è stato fondamentale. Le sue opere più famose includono la "Trinità" nella Chiesa di Santa Maria Novella a Firenze e gli affreschi della Cappella Brancacci nella Chiesa di Santa Maria del Carmine. Masaccio è considerato uno dei pionieri della prospettiva e del realismo nella pittura. Leonardo da Vinci, nato nel 1452, è stato un genio poliedrico. Oltre ad essere un pittore di talento, è stato anche un inventore, uno scienziato e un ingegnere. Le sue opere più celebri includono "La Gioconda" e "L'Ultima Cena". Leonardo da Vinci è considerato uno dei più grandi artisti di tutti i tempi e il suo lavoro ha influenzato profondamente l'arte e la scienza. Michelangelo Buonarroti, nato nel 1475, è stato un altro grande artista del Rinascimento italiano. È famoso per le sue sculture, come il "David" e il "Mosè", e per i suoi affreschi nella Cappella Sistina, tra cui il celebre "Giudizio Universale". Michelangelo era anche un abile pittore e architetto, e ha lasciato un'impronta indelebile sull'arte e l'architettura del suo tempo. Questi tre artisti sono solo alcuni dei tanti talenti che hanno contribuito a rendere Firenze la culla del Rinascimento. La città è ancora oggi ricca di opere d'arte straordinarie e continua ad ispirare artisti di tutto il mondo.