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La politica coloniale di Crispi

Questa politica coloniale naturalmente sottraeva risorse ad altri settori perché se si dovevano pagare soldati, gli armamenti e le strutture che si andavano a stabilire nelle colonie il bilancio statale ne risentiva. Crespi voleva che certe risorse fossero destinate principalmente all'agevolazione della nascente industria italiana. Ancora una volta il giornale divenne strumento di battaglia politica, ma che in quel momento si.

L'industria da questo momento in poi entra nel capitale dei giornali, per questo il Corriere della Sera può essere considerato più vicino al modello di Hearst. Il "Messaggero" riuscì ad affermarsi. Era il 1879 e a Roma venne fondato Il Messaggero da Luigi Cesana. Tra i tanti giornali della capitale, soprattutto per il largo spazio che dedicò alla Cronaca dei Quartieri romani, seguendo anche il modello della Penny Press. Altro aspetto importante è la grande.

Attenzione che vennedata alla cronaca nera e quindi fatti di sangue, processi celebri, indagini. Nacque con uno stile un po' bohemien a carattere goliardico nonché legato a certi ambienti della società bolognese. Il nome fa riferimento a quando costava due centesimi, cioè il resto dovuto a chi con la moneta di un carlino comprava un sigaro. La svolta ci fu quando avvennero degli investimenti da parte dei proprietari di industrie di zucchero emiliane. I proprietari emiliani dovevano confrontare la concorrenza estera e decisero di investire nel resto del carlino proprio come aveva fatto crespi per promuovere le industrie italiane.

Nel 1886 nacque a Genova il secolo XIX. Il giornale venne acquisito da Ferdinando Maria Perrone, un gigante industriale attivo nell'industria del ferro, proprietario dell'Ansaldo. Con tale acquisizione, Perrone intendeva sostenere una politica protezionistica in favore

Dell'allora giovane industria italiana. Fu anche il primo giornale in Italia ad uscire con una foliazione di sei pagine, anziché le tradizionali quattro, nonché uno dei primi ad adottare la stampa a colori.

Nel 1892 venne fondato a Napoli il Mattino, non nacque come espressione di un gruppo economico e veniva comprato soprattutto per leggere gli articoli del polemista Scarfoglio, fautore di una politica coloniale espansionistica e quindi opposta alla visione del Corriere della Sera. Questo suscitò interessi nei proprietari meridionali che appoggiavano anch'essi la politica crispinaterrieri ed esponenti finanziari poiché ritenevano utili le colonie per il meridione arretrato a livello industriale.

Il socialismo e la stampa. Gli anni '90 dell'Ottocento sono anche gli anni della prima stampa socialista e il partito nacque più o meno in quel periodo, ma a precedere la sua nascita fu una rivista: Critica Sociale. Venne fondata a Milano nel 1891.

Per mano di Filippo Turati, il grande esponente del riformismo socialista. Nel 1892 nasce il partito socialista italiano sempre per mano di Filippo Turati che curò poi anche l'avanti, ovvero il giornale vero e proprio del partito i cui articoli servirono anche da propaganda per i temi proposti dal partito socialista italiano.

Crisi di fine secolo. Nel 1898 in Italia ci fu una grave crisi economico sociale, nota anche come crisi di fine secolo. Fu il frutto nazionale, legata all'aumento dei prezzi del grano, alla guerra ispano-americana, di una congiuntura al ritardo del grano in arrivo dagli stati uniti e all'aumento vertiginoso del prezzo del pane. Ci furono delle rivolte e degli assalti ai forni per questo motivo, sia in zone del Mezzogiorno che al nord, come a Milano. Il governo italiano credeva di trovarsi in un attacco rivoluzionario duplice, rossi e neri quindi socialisti e sacerdoti. La chiesa, infatti, era ormai in aperto contrasto con lo stato italiano.

La repressione fu molto dura e infatti ci furono morti, spari sulla folla e si ricorse allo stato di assedio, ciò permise di arrestare moltissime persone, di tornare ad una forte censura e il tutto si ridimensionò solo anni più tardi. Anche attorno alle leggi sulla stampa e alla libertà di stampa si organizzarono una serie di rivolte perché le misure venivano considerate liberticide.

SECOLO XX (1900-2000)

Età giolittiana

La crisi politica si risolse nel 1901 quando arrivò al governo Giolitti che impostò una stagione ispirata all'età giolittiana, comprensione di istanze sociali, di apertura verso le richieste. Si aprì quindi dal 1901 all'Italia 1914. fu un periodo di crescita per con una vera e propria industrializzazione, soprattutto nel nord. Si svilupparono diverse industrie siderurgiche, chimiche, automobilistiche, tessili. Nonostante ciò, il divario economico-sociale tra Nord e Sud era forte.

Corriere della sera nella scena internazionale. È in questo periodo che il Corriere della Sera si affermò a livello internazionale. Il merito fu sicuramente "Corriere del nuovo direttore, Luigi Albertini. Nel 1898 il direttore del della Sera, Domenico Oliva, aveva appoggiato la repressione dei moti insurrezionali. Entrò presto in contrapposizione con il giovane Luigi occasione dell'assenza del direttore Oliva da Albertini che, in Milano, scrisse un articolo di fondo contrario alla linea fino ad allora adottata. Questo poteva essere la causa di un sicuro licenziamento che però non Albertini trovò l'appoggio della proprietà avvenne poiché e lo promosse a direttore. Albertini era un grande ammiratore del giornalismo britannico, in particolare del Times, che aveva avuto modo di conoscere durante i suoi viaggi a Londra. Il buon rapporto con la proprietà, ovvero i Crespi, gli consentì di fare grandi investimenti, uno su.tutti la rotativa. Il giornale si dotò di questa macchina che venne importata dagli Stati Uniti e questo rappresentò una grande novità nel panorama italiano. Le vendite aumentarono e continuarono dell'età giolittiana. La tiratura media intorno al 1904-1905, dopo alcuni anni di guida Albertiniana, era sulle 200 mila copie, con punte in determinati momenti (ad esempio la campagna elettorale nel 1913) di ben 350 mila. Ci fu una grande attenzione all'organizzazione della redazione, molto compatta, con redattori ben pagati e con giornalisti illustri come Luigi Einaudi. Albertini era antigiolittiano, ispirato ad una destra liberale riuscendo comunque a mantenere separata la linea politica dal racconto dei fatti, descritti in modo obiettivo affermandosi così come giornale più affidabile tra quelli disponibili. Uno dei fattori che contribuirono al successo del "Corriere della Sera" fu la capacità che ebbe Albertini.

Diversi sono i motivi che spingono le reti di corrispondenti dall'estero a dotarsi di un efficientissimo sistema di inviati speciali per raccontare le diverse vicende che accadono a livello mondiale. È qui che si inserisce la figura di Luigi Barzini.

L'impresa giornalistica che lo rese famoso in tutto il mondo avvenne intorno al 1904-1905 durante la Guerra Russo-Giapponese. Barzini era un corrispondente in Germania e, parlando con degli ufficiali giapponesi, capì che stava per accadere qualcosa di grosso. Non aveva prove assolute di ciò che poteva succedere, ma chiese ad Albertini di raggiungere quei territori e, con un viaggio lungo ed avventuroso, vi giunse prima di qualsiasi altro reporter al mondo, scoprendo che lì stava per scoppiare una guerra.

Nell'estremo oriente, l'impero cinese era entrato in crisi e parallelamente c'era stata l'ascesa dell'impero giapponese. Nel frattempo, la Russia riuscì a colonizzare la Siberia con i suoi...

vasti territori. In questo contesto il nord-est della Cina, la Manciuria, venne sottoposta all'attenzione della potenza russa e giapponese per via della grandissima quantità di ferro presente. I russi scendevano dai suoi territori verso il sud e i giapponesi dalla Corea. Si chiama guerra russo-giapponese ma non si combatté fisicamente né in Russia né in Giappone, ma nella stessa regione della Manciuria in una base militare russa. La guerra iniziò e venne assediata la città fortezza di Port Arthur, una grande base russa in Manciuria. Il problema era che non si poteva portare soccorso alla base di Port Arthur attraverso la Siberia per via delle rigide condizioni climatiche. Quindi si ricorse a far navigare la flotta Russa dal Mar Baltico fino al Giappone, ma quando arrivò in prossimità di Port Arthur la barzini fu l'unico giornalista occidentale presente nel città era ormai caduta nelle mani dei giapponesi. Il teatro del

Conflitto riuscendo a mandare via telegrafo le notizie a Milano. Francia, gran Bretagna e statiuniti cominciarono a diffondere notizie sulla guerra leggendo proprio il corriere della sera. Barzini si eraquindi fatto un nome, aveva assunto importanza nel panorama giornalistico e capì poi che i conflitti eranocambiati e fu un'intuizione confermata nella guerra mondiale. Per Barzini la guerra russo giapponesedimostrò come i conflitti non potevano più risolversi nel giro di una giornata e che quindi avrebberouno spazio molto lungo poiché aveva preso sempre più importanza l'aspetto industriale. Tuttioccupatoquesti aspetti imposero un modo diverso di raccontare la guerra, per esempio raccontare anche ciò che nonavveniva sul campo di battaglia. Ebbe poi la fortuna di essere di un paese neutrale, non russo né giapponesee nemmeno un alleato, il racconto era quindi puro ed obiettivo e questo segnò anche il suo successo.

Nascono nuovi giornali “la stampa” a Torino per mano di Alfredo Frassati. Il giornale esisteva già in precedenza, difatti rappresentò l'evoluzione della Gazzetta piemontese e per un primo periodo il giornale assunse il nome di Gazzetta piemontese-la stampa. La stampa puntava ad una diffusione molto più ampia, voleva creare un giornale egemone in Piemonte, in Liguria e che si vendeva poi in Lombardia, in Toscana e in zone del centro guardando soprattutto al modello tedesco dati i suoi viaggi il giornale di Francoforte era un giornale di un’area regionale in Germania, specialmente a Francoforte. Stampa divenne poi l’organo di riferimento di un grande gruppo industriale italiano nato in quegli anni, la FIAT (Fabbrica Italiana Automobili Torino). Il giornale prese poi una posizione filo giolittiana.

Diversamente dal Corriere della Sera, che nacque in questo periodo, è "Il Giornale d'Italia" fondato a Roma nel 1901 da Un altro.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
49 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher albert123. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del giornalismo e della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Paolini Gabriele.