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Un esempio di suddivisione delle pagine del giornale locale "La Sicilia" è il seguente
1° pagina – notizie più importanti accadute in Italia e in Sicilia
2°;3°;4° pagina – altre notizie meno importanti, ma sempre in primo piano, in queste pagine troviamo anche i
calendari, avvisi di farmacie e di negozi aperti
5°;6°;7° pagina – notizie meno importanti e secondarie, tra cui notizie economiche... fatti accaduti perlopiù in
Sicilia, in queste pagine si trovano anche le "città-flash", avvisi di avvenimenti della propria città (congressi,
riunioni, appuntamenti...)
8°;9°;10° pagina – notizie di sport e di spettacolo
fine del giornale – altri servizi (estrazioni del lotto, meteo, oroscopo...)
Inoltre, all'inizio e alla fine del giornale, possiamo trovare uno spazio chiamato "in breve", dove viene creata
una mini-sintesi di tutti i fatti più importanti di una giornata.
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Nel 1995, a Stoccolma, nasce un nuovo formato del giornale, che viene chiamato freepress. Il freepress
rappresenta la "stampa libera", una sorta di giornale in transito. Può essere creato da chiunque. Questi giornali
si trovano di solito vicino alle stazioni o alle fermate della metro soprattutto nelle grandi città. Uno dei punti di
forza del freepress è che è completamente gratuito per l'utente, dato che viene sostenuto dagli sponsor e dalle
pubblicità. E' particolarmente adatto per i pendolari che sono sempre in giro; tuttavia da recenti indagini si è
scoperto che il freepress viene seguito da quasi tutti i lettori, sia perchè appunto è gratuito, sia perchè contiene
(seppur in larga sintesi) tutte le notizie di una zona. In Italia i più importanti freepress sono 2: il City ed il
Metrò. Un freepress inoltre ha un impostazione totalmente diversa da quella dei giornali: l'informazione si trova
a tutto campo e non viene mai esposta in maniera "seria e boriosa", ma viene fornita a piccole dosi, come
fossero delle notizie leggere. Le fotografie sono molto grandi e occupano molto spazio. In un freepress inoltre
notizie e intrattenimento hanno la stessa rilevanza.
Un freepress è strutturato così:
1° pagina – notizia casuale messa in primo piano
2° pagina – i protagonisti (curiosità e notizie su vari personaggi)
3° pagina – fatti e notizie veloci
4°;5°;6°;7° pagina – notizie da tutto il mondo, curiosità, pubblicità varie
8°;9° pagina – intervista e spazio dedicato ai lettori, notizie "sms"
10°;11°;12° pagina – sport (soprattutto calcio)
13°;14° pagina – notizie sulla propria città (fatti, servizi, orari cinema, orari negozi e promozioni...)
fine del giornale – meteo, oroscopi, giochi e cruciverba, palinsesto TV
Il freepress rappresenta la prova che le differenze tra i vari media sono cadute. L'esempio più chiaro è
rappresentato dal "Corriere della Sera", che ha il giornale cartaceo, il giornale online e il freepress.
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Un giornale tra i più importanti e famosi nel panorama italiano è "La Repubblica". Nasce nel 1970, fondato da
Eugenio Scalfari. E' considerato il primo giornale rivoluzionario rispetto agli altri, perchè raccoglie temi molto
più vari e curiosi rispetto agli altri. Lo fa perchè capisce che da quei tempi l'Italia è in un processo di
trasformazione ed è cambiata davvero tanto. Le donne sono soggetti sociali più forti ed il giornale si occupa di
temi quali il femminismo, la maternità, la famiglia, argomenti di donne. "La Repubblica" è il primo giornale
che si occupa anche di giovani e studenti... in modo da creare proprio una fidelizzazione con essi... fa da
spartiacque tra i nuovi e i vecchi giornali. Rappresenta la classe medio-borghese. I giornalisti di Repubblica
hanno uno stile molto personale, usano parole ricercate ed eleganti. E' anche il primo giornale che adotta il
formato Tabloid, ossia un formato tascabile. E' un giornale che si impegna molto anche sui temi della libertà
sociale e della democrazia. Rispetto al passato, infatti, tutto ciò che riguarda la società viene messo molto più in
risalto. Nascono pagine dedicate all'economia e al sociale. In quel periodo inoltre nasce e si sviluppa l'Auditel,
ossia un sistema di monitoraggio delle Tv per vedere l'andamento di un programma televisivo, il pubblico
comincia a diventare importante. Nel 1970 nascono anche le Tv private. Scalfari vede tutto questo e cerca allora
di adeguare il suo giornale. Nasce il "gadget", ossia un oggetto che viene dato insieme al giornale. Il giornale
diventa una sorta di vassoio per il gadget. Nascono poi gli allegati e le riviste... si cerca così di indurre la
persona a comprare, anche attraverso offerte (2 al prezzo di 1). Si fa ricorso più spesso alle vignette, ad articoli
nuovi (salute, bellezza). Anche la Repubblica oggi ha un sito online, indispensabile perchè sempre più spesso la
gente è meno propensa ad acquistare il giornale, e vuole un'informazione più interattiva. La Repubblica si serve
spesso di sondaggi, interviste ai politici, inchieste. C'è una pagina dedicata anche alla scienza, una scienza che
però viene "de-scientificata", con l'uso di termini meno ricercati e più popolari. Infine troviamo pagine dedicate
agli stili di vita e alle non-notizie. Il prodotto giornalistico, così, risulta molto più meticciato.
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Nel corso della storia, l'Italia ha sempre subito il problema di un controllo della notizia, dovuto soprattutto alle
azioni della Chiesa o al comunismo. E' mancata una classe imprenditoriale che avesse i soldi o il coraggio per
creare un'informazione più libera. I giornali hanno molto a che vedere con la storia. Già ai tempi della
rivoluzione francese vi era un giornale per il popolo, cioè "La Plebe". I giornali sono sempre stati fortemente
controllati dalla politica. Il più classico esempio è "L'Avanti", nel 1930, che mirava ad un'azione
propagandistica nei confronti del duce. E' chiaro che in questo, come in altri casi, si perde la purezza del
giornalismo: l'autonomia di pensiero. Tutte le grandi testate giornalistiche ricevono sovvenzioni, anche da noi.
I primi giornali in assoluto tuttavia sono le gazzette, diffusasi a partire dal 1600. Dal 1950 ad oggi l'intero
sistema mediale è stato investito da numerosi cambiamenti. Il giornalismo è passato da una logica formativa ad
una logica informativa. La fase di svolta è rintracciabile negli anni 70, quando i partiti di massa hanno iniziato a
mostrare segni di cedimento nell'indirizzare l'opininione pubblica e l'esplosione del mercato pubblicitario e le
televisioni private hanno portato ad una indicale trasformazione politica, economica e mediale del Paese. Il
giornalismo si sposta così verso un modello atlantico-liberale. I fermenti politici caratteristici in Italia negli
anni '70 hanno un inevitabile ricaduta sul mondo della stampa, che sposta l'asse politico verso sinistra. Nasce
così l'advocacy journalism, caratterizzato da continue denunce che evidenziano realtà diverse e contrapposte.
E' così che si fa spazio alla denuncia degli scandali sociali e ai diritti violati dei lavoratori. Da queste testate
usciranno poi alcune delle grandi firme del giornalismo italiano e odierno. Nel corso degli anni 80 si inizia a
delineare una nuova tipologia di quotidiano "market-oriented", chiamato a rispondere ad una carenza del settore
ed a una domanda di informazione da parte di nuovi attori sociali. Il primo quotidiano ad intuire ciò è "La
Repubblica" di Scalfari. L'autonomia del giornale è presente sono dal 1970 in Italia, con l'opera di Murialdi.
Oggi le cose invece sono cambiate. Esistono anche casi definiti di info-intrattenimento. Quando si cerca, cioè,
di miscelare il divertimento all'informazione. Casi tipici nel panorama televisivo italiano sono quelli di "Striscia
la Notizia", che si configura come un tg satirico, e Le Iene. Dall'Inghilterra, nel corso di questi ultimi anni, sono
arrivate delle nuove riviste, riguardanti i modelli di vita (Vanity Fair, Donna Moderna...). L'obiettivo di queste
riviste è quello di creare per il lettore un "mondo di fascino", infatti sono basate sul gossip. La star diventa il
protagonista. Il lettore viene visto come un consumatore, si cerca di rimodellare la psicologia della persona (Fai
sport? Sei nervoso? Sei incinta?). Sono ricchissimi di pubblicità. Inconsciamente, alcune pubblicità vengono
prese come delle informazioni, in maniera subdola. I gadget inseriti in queste riviste fanno parte di questo
sistema di valori e inducono il lettore ad affezionarsi al giornale. "Molti vizi, poche virtù". E' così che Murialdi
definì la situazione del giornalismo italiano, minata oggi da una diminuzione di qualità e capacità di
informazione, causata dall'esplosione di toni sensazionalistici, dalla spregiudicatezza e dalla superficialità. Al
giornalismo italiano, in particolare, si recrimina la distanza dal modello anglo-sassone, invidiato per la sua
neutralità. Oggi il generale ampliamento dei criteri di notiziabilità ha provocato un considerevole aumento delle
soft news (notizie leggere), una diminuzione delle hard news e un progressivo avvicinamento allo stile e
linguaggio della stampa popolare. I quotidiani italiani si caratterizzano come giornali d'opinione lontani dai ceti
più bassi della popolazione, caratterizzata da alti livelli di analfabetismo.
E' con l'affermazione dei partiti di massa che le subculture politiche marxista e cattolica divengono veicoli di
formazione e istruzione. La mancanza di un ceto borghese competitivo, l'assenza di tanti lettori, l'affermazione
del partito di massa... hanno reso impossibile la nascita e lo sviluppo di editori puri, mentre hanno agevolato lo
sviluppo del cosiddetto "giornale di partito". L'individuo così trova nel quotidiano un ulteriore conferma della
propria appartenenza ad un microcosmo. Con l'affermazione della televisione, il giornale è costretto a
riposizionarsi. Il televisore si presenta subito come un medium indirizzato all'individuo e in grado di dar vita ad
una sorta di transizione dall'Italia rurale all'Italia consumistica. Con il proliferare di emittenti private la
televisione pubblica, la RAI, è chiamata subito a ridefinirsi. L'obiettivo non è più formare, bensì informare e al
contempo divertire. Ed è sempre "La Repubblica" che si fa pioniere dei cambiamenti, cominciando ad inserire
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