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Ricordiamo alcuni giornali annessionisti più importanti:
1. ‘Pio IX’ fondato e diretto da un esule istriano Vincenzo De Castro che ebbe un ruolo
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importantissimo nel giornalismo lombardo del decennio successivo. Era un giornale neoguelfo
che credeva nel ruolo decisivo del pagato. Questo giornale esprimeva una posizione
antirepubblicana.
2. ‘Il Crociato’ venne fondato da Cristina Trivulzio era un bisettimanale che uscì. La fondatrice
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riteneva che la risoluzione repubblicana fosse utopistica e irrealizzabile poiché in quel
momento non c’erano i presupposti. Solo ed esclusivamente per un calcolo politico Il Crociato
sosteneva la monarchia poiché nonostante l’antipatia per il Regno Sabaudo era l’opzione più
giusta e probabile rispetto alla repubblica.
Carlo Cattaneo godeva di un enorme fascino e prestigio su una cerchia molto ampia di giovani
democratici a causa del suo pensiero potente strutturato e organico. Egli era anti sabaudo e sposò la
causa della costituzione di una repubblica federale che però non prevalse. Molti giornali erano infatti
affini a questa posizione:
1. ‘La Voce del Popolo’ è un quotidiano popolare infatti fu venduto a 5 centesimi, uscì dal 26
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marzo al 29 luglio ed è un giornale interessante poiché concepito per un pubblico come
dimostra . Capacità redazionali e Romolo Griffini (sarebbe stato uno dei collaboratori più
importanti del giornale di Carlo Tenca Il Crepuscolo, egli si occupava di medicina e avrebbe
condotto per molti anni un giornale di medicina tra i più importanti europei) e Pietro Maestri
(è uno dei padri fondatori della statistica del nostro Paese occupandosi di economia), il
giornale si distinse per le qualità dei diversi interessi dei suoi fondatori ma soprattutto per le
questioni economiche finanziarie. Diede forte apporto al giornale Antonio Allevi, molto amico
di Carlo Tenca e uno dei frequentatori del salotto di Carla Maffei. Era un giornale che
simpatizzava per la repubblica.
2. ‘L’Operaio’ è un giornale di piccolo formato redatto dal giovane amico di Cattaneo che era
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stato uno dei capi militari delle 5 Giornate, Enrico Cernuschi. Era un foglio molto agile,
battagliero, fatto da articoli brevi ed incisivi che ambiva di essere diffuso tra gli operai e gli
artigiani, per guadagnare sostenitori della causa della repubblica e della democrazia. Il
giornale fu accesamente ostile al governo provvisorio, fu il giornale più in opposizione in
assoluto e portò avanti un’opposizione non solo politica ma sociale. Questo giornale faceva
grande attenzione alla causa sociale, e si batteva non solo per la libertà politica ma anche per
l’eguaglianza sociale, cose non molto diffuse al tempo. Erano utilizzati toni populisti (non era
un giornale legato a Marx) respingeva l’utilizzo della violenza e auspicava una lotta di classe
che però non aveva un vero e proprio programma e questa lotta di classe si solo in toni.
6 3. ‘L’Italia del Popolo’ (è un prototipo di ciò che sarà il giornale nell’Italia post unitaria). È un
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quotidiano uscito dal 20 maggio al 3 agosto diretto da Mazzini. La sua qualità è data dalla
calibro dei collaboratori, su questo giornale scrivono tutti i grandi intellettuali milanesi
dell’epoca. Nasce dopo la decisione del governo provvisorio di annettere il ducato di Milano al
Regno Sabaudo. Si oppose e rappresentò le intenzioni di Mazzini in questo biennio storico. In
questo editoriale Mazzini condusse la battaglia anti sabauda, contro una soluzione di unione
d’Italia basata sui principi a favore di una componente repubblicana a base democratica. Egli
auspicava una guerra del popolo e non una guerra regia. È il primo quotidiano fondato da
mazzini che, nonostante la sua breve vita, aveva una solida organizzazione ed ebbe una
redazione politica e editoriale composta da quattro persone tra i quali il più illustre di
Giuseppe Revere. Diffuse la tipologia del formato grande (39 x 54) che Mazzini aveva scelto
guardando il formato francese. Era formato in 4 colonne con articoli ed editoriali in genere
anonimi (anonimato che rappresentava la linea del giornale, scelta non solo dettata dalla
paura ma da una scelta politica, era un giornale che rappresentava una voce unica e non quella
dei singoli giornalisti ed intellettuale+ali che ne facevano parte), la prevalenza dei toni politici
è una caratteristica dei giornali italiani. È un giornalismo pieno di proclami poiché doveva
fungere come strumento di collegamento tra mazziniani e democratici di tutta la penisola
(giornale con una componente di comunicazione). È un giornale che morì quando ritornarono
gli austriaci in agosto ma nacque ovunque Mazzini andò (venne fondato a Roma, a Rosanna, a
Genova tra il febbraio del 1857 all'agosto del 1858 poiché all’interno degli stati sabaudi vigeva
la libertà di stampa).
Il giornalismo in questi mesi del 1848 guardò anche ai temi di natura sociale. Non per motivi
intrinsechi che nascevano delle condizioni dello Stato Piemontese e di Torino ma per motivi di paura
che la rivoluzione parigina potesse essere un esempio per l’Italia. Sono le 5 giornate di Milano sia
Milano che nelle campagne scoppiarono disordini e proteste, tra le più preoccupanti ci furono le
proteste dei contadini, un movimento molto esteso ma disorganizzato e spontaneo dovuto al
profondissimo disagio sociale delle classi rurali che stupì poiché c’era la convinzione che le terre
agricole Lombarde fossero così’ ricche da ridimensionare il disagio dei contadini (pensiero molto
vicino ai moderati toscani), stereotipo che non rifletteva la realtà in quanto i contadini anche nelle
terre più ricche vivevano un forte disagio sociale. I giornali dell’epoca diedero molta attenzione ai
giornali dell’epoca ma non furono in grado di interpretarli, in generale non c'era un’analisi delle cause
per le quali i contadini protestavano. Erano viste come proteste da reprimere e non invece come
proteste da risolvere attraverso l’analisi economica e sociale. La maggior parte delle risposte trovate
dai giornali del periodo i temi dell’epoca venivano interpretati in modo scorretto e venivano redatte
soluzioni inefficaci e superficiali. Non mancarono le eccezioni ovvero L’Italia del Popolo nella quale
Giovanni Cantone in una serie di articoli rivelò una grande lucidità nel considerare i rapporti di
produzione presenti nella realtà rurale lombarda. Cantone metteva in relazione questa analisi con il
problema dell’identità nazionale. Cantone affermava che bisognava risolvere prima il problema dei
contadini e successivamente risolvere il problema dell’identità nazionale.
NAPOLI
Il giornalismo conobbe una stagione di grandissima esuberanza dopo la promulgazione della
costituzione del 10 febbraio del 1848 (costituzione che concedeva molti poteri al re ed era dunque
antiprogressista). Il giornalismo nel meridione era tanto caratterizzato fino a quel momento da
un’assenza di fogli politici ed economici e dalla presenza di fogli letterari, culturali e di basso livello.
Nacquero in questo biennio 130 testate politiche. Napoli che era la capitale del regno delle due Sicilia
la stampa supplì a di mancanza di centri politici. Frattura che si instaurò a Napoli e in tutto il
meridione riguardo al movimento anarchico costituzionale.da un parte c’erano i costituzionali di
destra fautori di una lenta e graduale evoluzione delle istituzioni, non erano sensibili alla costituzione
nazionale ed erano difensori estremi di quella costituzione emanata il 10 febbraio del 1848 che doveva
rappresentare senza modifiche il loro pensiero. Dall’altra parte c’erano i progressisti, espressione della
borghesia napoletana e provinciale delle regioni meridionale,poco forte ma presente, che volevano
l’unità d’Italia, ritenevano la costituzione un punto di partenza che doveva essere modificata in senso
più libertario, essi si battevano in particolare sul suffragio, (che la costituzione del 10 febbraio aveva
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reso molto ristretto in quanto potevano votare solo i cittadini ricchi) che doveva essere ampliato ( non
universale).
Alla fine prevalse il fronte conservatore. Nacquero in particolare tre importanti giornali:
1. ‘L’Arlecchino’ nato tra il 18 marzo del 1848 e il 1849 era un quotidiano politico-umoristico.
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Aveva un'illustrazione oltre che in testata anche in terza pagina dedicata alla vignetta
illustrativa satirica nella quale si ironizzava sugli aspetti della vita politica parlamentare di
quel periodo. Fu un giornale di sinistra che si mosse in favore di un allargamento più
libertario. Fu il giornale più letto e popolare di Napoli in quel periodo.
2. ‘Il Nazionale’ uscì dal marzo al 17 luglio come quotidiano politico diretto da uno dei più
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grandi intellettuali di fine 800 Silvio Spaventa. Era un quotidiano con un comitato di
direzione in cui figuravano alcuni rappresentanti della intelligentia meridionale. Sia sul piano
politico che culturale il Naizonale rappresenta il meglio del liberalismo patriottico progressista
napoletano, già nel programma erano sottolineati con estrema chiarezza gli obiettivi politici
del giornale che erano nazionali e istituzionali. Si voleva promuovere l’unità d’Italia sulla base
dell’indipendenza delle potenze straniere. Istituzione di un sistema rappresentativo che
doveva assicurare la libertà della nazione. Il metodo non doveva essere una rivoluzione ma un
progresso graduale. Rappresenta voci differenti, era un giornale molto aperto al dibattito e
molto spesso c’erano motivi di ispirazioni non congruenti. Il tono di fonte del giornale era da
Spaventa, filosofo hegeliano di grande statura. Questo giornale è nutrito da moltissime idee
hegeliane: visione della storia come storia della libertà, era una visione molto positiva della
storia secondo cui la storia in modo molto graduale portava ad una graduale conquista della
libertà ‘la storia è dominata dalla ragione che governa il mondo e il suo scopo è la libertà’.
Hegeliana è anche la concezione dell’etica dello Stato, lo Stato è dunque un’istituzione più
importante dei singoli individui che ne fanno parte (viene posto l’accento sullo Stato, le
ragioni di quest’ultimo sono più importanti delle ragioni dei singoli individui che devono
inchinarsi al suo volere). Tema hegeliano della sovranità del popolo, (Hegel= ‘il popolo era
inteso come la parte più intelligente e attiva dei cittadini’ il concetto era quelli di istruzione e
partecipazione) rifiutava una concez