Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 9
Appunti Storia del giornalismo - biennio 1846-1848 Pag. 1 Appunti Storia del giornalismo - biennio 1846-1848 Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 9.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Storia del giornalismo - biennio 1846-1848 Pag. 6
1 su 9
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Ricordiamo alcuni giornali annessionisti più importanti:

1. ‘Pio IX’ fondato e diretto da un esule istriano Vincenzo De Castro che ebbe un ruolo

importantissimo nel giornalismo lombardo del decennio successivo. Era un giornale neoguelfo

che credeva nel ruolo decisivo del pagato. Questo giornale esprimeva una posizione

antirepubblicana.

2. ‘Il Crociato’ venne fondato da Cristina Trivulzio era un bisettimanale che uscì. La fondatrice

riteneva che la risoluzione repubblicana fosse utopistica e irrealizzabile poiché in quel

momento non c’erano i presupposti. Solo ed esclusivamente per un calcolo politico Il Crociato

sosteneva la monarchia poiché nonostante l’antipatia per il Regno Sabaudo era l’opzione più

giusta e probabile rispetto alla repubblica.

Carlo Cattaneo godeva di un enorme fascino e prestigio su una cerchia molto ampia di giovani

democratici a causa del suo pensiero potente strutturato e organico. Egli era anti sabaudo e sposò la

causa della costituzione di una repubblica federale che però non prevalse. Molti giornali erano infatti

affini a questa posizione:

1. ‘La Voce del Popolo’ è un quotidiano popolare infatti fu venduto a 5 centesimi, uscì dal 26

marzo al 29 luglio ed è un giornale interessante poiché concepito per un pubblico come

dimostra . Capacità redazionali e Romolo Griffini (sarebbe stato uno dei collaboratori più

importanti del giornale di Carlo Tenca Il Crepuscolo, egli si occupava di medicina e avrebbe

condotto per molti anni un giornale di medicina tra i più importanti europei) e Pietro Maestri

(è uno dei padri fondatori della statistica del nostro Paese occupandosi di economia), il

giornale si distinse per le qualità dei diversi interessi dei suoi fondatori ma soprattutto per le

questioni economiche finanziarie. Diede forte apporto al giornale Antonio Allevi, molto amico

di Carlo Tenca e uno dei frequentatori del salotto di Carla Maffei. Era un giornale che

simpatizzava per la repubblica.

2. ‘L’Operaio’ è un giornale di piccolo formato redatto dal giovane amico di Cattaneo che era

stato uno dei capi militari delle 5 Giornate, Enrico Cernuschi. Era un foglio molto agile,

battagliero, fatto da articoli brevi ed incisivi che ambiva di essere diffuso tra gli operai e gli

artigiani, per guadagnare sostenitori della causa della repubblica e della democrazia. Il

giornale fu accesamente ostile al governo provvisorio, fu il giornale più in opposizione in

assoluto e portò avanti un’opposizione non solo politica ma sociale. Questo giornale faceva

grande attenzione alla causa sociale, e si batteva non solo per la libertà politica ma anche per

l’eguaglianza sociale, cose non molto diffuse al tempo. Erano utilizzati toni populisti (non era

un giornale legato a Marx) respingeva l’utilizzo della violenza e auspicava una lotta di classe

che però non aveva un vero e proprio programma e questa lotta di classe si solo in toni.

6 3. ‘L’Italia del Popolo’ (è un prototipo di ciò che sarà il giornale nell’Italia post unitaria). È un

quotidiano uscito dal 20 maggio al 3 agosto diretto da Mazzini. La sua qualità è data dalla

calibro dei collaboratori, su questo giornale scrivono tutti i grandi intellettuali milanesi

dell’epoca. Nasce dopo la decisione del governo provvisorio di annettere il ducato di Milano al

Regno Sabaudo. Si oppose e rappresentò le intenzioni di Mazzini in questo biennio storico. In

questo editoriale Mazzini condusse la battaglia anti sabauda, contro una soluzione di unione

d’Italia basata sui principi a favore di una componente repubblicana a base democratica. Egli

auspicava una guerra del popolo e non una guerra regia. È il primo quotidiano fondato da

mazzini che, nonostante la sua breve vita, aveva una solida organizzazione ed ebbe una

redazione politica e editoriale composta da quattro persone tra i quali il più illustre di

Giuseppe Revere. Diffuse la tipologia del formato grande (39 x 54) che Mazzini aveva scelto

guardando il formato francese. Era formato in 4 colonne con articoli ed editoriali in genere

anonimi (anonimato che rappresentava la linea del giornale, scelta non solo dettata dalla

paura ma da una scelta politica, era un giornale che rappresentava una voce unica e non quella

dei singoli giornalisti ed intellettuale+ali che ne facevano parte), la prevalenza dei toni politici

è una caratteristica dei giornali italiani. È un giornalismo pieno di proclami poiché doveva

fungere come strumento di collegamento tra mazziniani e democratici di tutta la penisola

(giornale con una componente di comunicazione). È un giornale che morì quando ritornarono

gli austriaci in agosto ma nacque ovunque Mazzini andò (venne fondato a Roma, a Rosanna, a

Genova tra il febbraio del 1857 all'agosto del 1858 poiché all’interno degli stati sabaudi vigeva

la libertà di stampa).

Il giornalismo in questi mesi del 1848 guardò anche ai temi di natura sociale. Non per motivi

intrinsechi che nascevano delle condizioni dello Stato Piemontese e di Torino ma per motivi di paura

che la rivoluzione parigina potesse essere un esempio per l’Italia. Sono le 5 giornate di Milano sia

Milano che nelle campagne scoppiarono disordini e proteste, tra le più preoccupanti ci furono le

proteste dei contadini, un movimento molto esteso ma disorganizzato e spontaneo dovuto al

profondissimo disagio sociale delle classi rurali che stupì poiché c’era la convinzione che le terre

agricole Lombarde fossero così’ ricche da ridimensionare il disagio dei contadini (pensiero molto

vicino ai moderati toscani), stereotipo che non rifletteva la realtà in quanto i contadini anche nelle

terre più ricche vivevano un forte disagio sociale. I giornali dell’epoca diedero molta attenzione ai

giornali dell’epoca ma non furono in grado di interpretarli, in generale non c'era un’analisi delle cause

per le quali i contadini protestavano. Erano viste come proteste da reprimere e non invece come

proteste da risolvere attraverso l’analisi economica e sociale. La maggior parte delle risposte trovate

dai giornali del periodo i temi dell’epoca venivano interpretati in modo scorretto e venivano redatte

soluzioni inefficaci e superficiali. Non mancarono le eccezioni ovvero L’Italia del Popolo nella quale

Giovanni Cantone in una serie di articoli rivelò una grande lucidità nel considerare i rapporti di

produzione presenti nella realtà rurale lombarda. Cantone metteva in relazione questa analisi con il

problema dell’identità nazionale. Cantone affermava che bisognava risolvere prima il problema dei

contadini e successivamente risolvere il problema dell’identità nazionale.

NAPOLI

Il giornalismo conobbe una stagione di grandissima esuberanza dopo la promulgazione della

costituzione del 10 febbraio del 1848 (costituzione che concedeva molti poteri al re ed era dunque

antiprogressista). Il giornalismo nel meridione era tanto caratterizzato fino a quel momento da

un’assenza di fogli politici ed economici e dalla presenza di fogli letterari, culturali e di basso livello.

Nacquero in questo biennio 130 testate politiche. Napoli che era la capitale del regno delle due Sicilia

la stampa supplì a di mancanza di centri politici. Frattura che si instaurò a Napoli e in tutto il

meridione riguardo al movimento anarchico costituzionale.da un parte c’erano i costituzionali di

destra fautori di una lenta e graduale evoluzione delle istituzioni, non erano sensibili alla costituzione

nazionale ed erano difensori estremi di quella costituzione emanata il 10 febbraio del 1848 che doveva

rappresentare senza modifiche il loro pensiero. Dall’altra parte c’erano i progressisti, espressione della

borghesia napoletana e provinciale delle regioni meridionale,poco forte ma presente, che volevano

l’unità d’Italia, ritenevano la costituzione un punto di partenza che doveva essere modificata in senso

più libertario, essi si battevano in particolare sul suffragio, (che la costituzione del 10 febbraio aveva

7

reso molto ristretto in quanto potevano votare solo i cittadini ricchi) che doveva essere ampliato ( non

universale).

Alla fine prevalse il fronte conservatore. Nacquero in particolare tre importanti giornali:

1. ‘L’Arlecchino’ nato tra il 18 marzo del 1848 e il 1849 era un quotidiano politico-umoristico.

Aveva un'illustrazione oltre che in testata anche in terza pagina dedicata alla vignetta

illustrativa satirica nella quale si ironizzava sugli aspetti della vita politica parlamentare di

quel periodo. Fu un giornale di sinistra che si mosse in favore di un allargamento più

libertario. Fu il giornale più letto e popolare di Napoli in quel periodo.

2. ‘Il Nazionale’ uscì dal marzo al 17 luglio come quotidiano politico diretto da uno dei più

grandi intellettuali di fine 800 Silvio Spaventa. Era un quotidiano con un comitato di

direzione in cui figuravano alcuni rappresentanti della intelligentia meridionale. Sia sul piano

politico che culturale il Naizonale rappresenta il meglio del liberalismo patriottico progressista

napoletano, già nel programma erano sottolineati con estrema chiarezza gli obiettivi politici

del giornale che erano nazionali e istituzionali. Si voleva promuovere l’unità d’Italia sulla base

dell’indipendenza delle potenze straniere. Istituzione di un sistema rappresentativo che

doveva assicurare la libertà della nazione. Il metodo non doveva essere una rivoluzione ma un

progresso graduale. Rappresenta voci differenti, era un giornale molto aperto al dibattito e

molto spesso c’erano motivi di ispirazioni non congruenti. Il tono di fonte del giornale era da

Spaventa, filosofo hegeliano di grande statura. Questo giornale è nutrito da moltissime idee

hegeliane: visione della storia come storia della libertà, era una visione molto positiva della

storia secondo cui la storia in modo molto graduale portava ad una graduale conquista della

libertà ‘la storia è dominata dalla ragione che governa il mondo e il suo scopo è la libertà’.

Hegeliana è anche la concezione dell’etica dello Stato, lo Stato è dunque un’istituzione più

importante dei singoli individui che ne fanno parte (viene posto l’accento sullo Stato, le

ragioni di quest’ultimo sono più importanti delle ragioni dei singoli individui che devono

inchinarsi al suo volere). Tema hegeliano della sovranità del popolo, (Hegel= ‘il popolo era

inteso come la parte più intelligente e attiva dei cittadini’ il concetto era quelli di istruzione e

partecipazione) rifiutava una concez

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
9 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giadaa98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del giornalismo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Piazzoni Irene.