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CENSORI

• MAGISTRATI

• maggiori

• ordinari

• con potestas

• curuli

CONSOLI

• MAGISTRATI

• maggiori

• ordinari

• con imperium

• curuli

DITTATORE

• MAGISTRATO

• maggiore

• straordinario

• con imperium

• curule

PRETORI (urbano e peregrino)

• MAGISTRATI

• maggiori

• ordinari

• con imperium

• curuli

EDILI CURULI

• MAGISTRATI

• minori

• ordinari

• con potestas

• curuli

EDILI PLEBEI

• MAGISTRATI

• minori

•ordinari

• con potestas

• plebei

QUESTORI

• MAGISTRATI

• minori

• ordinari

• con potestas

sono patrizio-plebei

TRIBUNI DELLA PLEBE (sono fuori dalla classificazione di maggiori e minori)

• MAGISTRATI

• plebei

• ordinari

• con potestas

SENATO

Nello stato patrizio-plebeo è formato da 300 senatori. Non è più composto dai patris gentis,

cioè dai capi delle famiglie patrizie, ma vi si trovano gli ex magistrati, fino al grado di edili

patrizi; dal II secolo vengono ammessi i tribuni della plebe, e poi, al tempo di Silla,

entreranno anche gli ex questori. L'ammissione in senato non era un diritto per gli ex

magistrati, ma era una semplice aspettativa, essi speravano di entrare in senato, ma era

prassi che i censori ogni 5 anni decidessero chi doveva entrare in senato (lexio senatus).

L'entrata in senato era a vita, ma potevano poi essere esclusi dai censori colore che avessero

perduto la dignità di farne parte e quindi potevano perdere il grado di senatore.

In teoria qualunque cittadino avrebbe potuto essere scelto come senatore dai censori, in

pratica però erano tutti ex magistrati, i quali non erano tutti uguali, esisteva la gerarchia dei

senatori, in base alla carica massima che avevano ricoperto da magistrati :

• censorii

• consulares, ex consoli e dittatori

• praetorii

• aedilicii

• tribunicii

• quaestorii

Competenze del senato :

• Auctoritas (ratifica): il senato doveva approvare nel merito tutte le deliberazioni

legislative ed elettorali dei comizi. In origine era successiva, ma all'inizio del III

secolo diventò preventiva;

• Interrex : interregnum = istituto per cui venendo a mancare il re, i senatori per 5

giorni a turno, ricoprivano la carica di interrex. Diventa improbabile in quanto si

applicava qualora venissero a mancare tutti i magistrati con imperium;

• Controllo entrate e spese dello Stato

• Senatusconsultum ultimum : era una decisione suprema con cui il senato, in

considerazione di un pericolo gravissimo, che mettesse a rischio la sopravvivenza

dello Stato, poteva sospendere tutte le garanzie costituzionali, e cioè la provocatio ad

populum e l'intercessio dei tribuni della plebe, attribuendo ai consoli il potere di fare

tutto ciò che ritenessero necessario affinchè la res pubblica non andasse a subire

alcun danno a opera dei nemici della patria, che potevano essere esterni o interni.

Si ricorreva, in particolar modo, a questa decisione quando i nemici erano interni;

• Nomina del dittatore : era usata per lo più per crisi esterne (differenza con la

decisione precedente). Richiedeva a monte una dichiarazione dei consoli ;

• Leva dei soldati e loro congedo

• Competenza criminale per reati politici : i magistrati che fossero accusati di

infedeltà, di aver commesso dei reati politici, venivano giudicati dal senato;

• Amministrazione territoriale : assegnazione delle province a ex magistrati. Le

province sono territori extra-italici.

• Attività consultiva : dava consigli ai magistrati che li chiedessero. È l'attività più

importante, non vincolante, perchè :

◦ in senato c'erano gli ex magistrati, un console, che aveva fatto tutto il cursus

honorum, era già in senato, i consoli erano già senatori, e quindi il magistrato non

aveva interesse ad andare contro l'organo cui faceva parte;

◦ se ancora, per ipotesi, un magistrato non fosse stato senatore, non aveva interesse,

quale aspirante senatore, a diminuire il prestigio e di andare contro quell'organo di

cui avrebbe fatto parte;

◦ i futuri senatori erano scelti dai censori, i quali stavano in senato;

◦ il senato aveva la competenza criminale per i reati politici, cioè al termine

dell'anno di carica il magistrato, che era annuale, erano responsabili del proprio

operato e potevano essere chiamati a rispondere di eventuali problemi che avesse

dato la propria magistratura.

La convocazione del senato era fatta dai magistrati con imperium, cui si aggiunsero dal III

secolo i tribuni della plebe. Il magistrato convocava il senato per chiedere un consulto.

Dopo che il senato veniva convocato, si esprimevano i vari senatori. Non c'era un tempo

massimo per gli interventi, e parlava per primo il Princeps Senatus,il più anziano dei

senatori censori.

L'opinione dei censori era quella determinante.

Si votava o per alzata di mano, o per discessione, cioè per divisione fisica.

Il senato si riuniva alla Curia hostilia.

ASSEMBLEE

Comizi centuriati

Erano nati dalla riorganizzazione dell'esercito a opere di Servio Tullio.

I cittadini vi sono disposti in classi di censo (vi erano 5 classi), cioè in base alla ricchezza. Il

patrimonio era valutato,inizialmente, in assi di bronzo : è l'anello di congiunzione tra baratto

e moneta coniata.

Il patrimonio era basato sulla quantità di produzione agricola o sulle proprietà immobiliari

di ciascuno.

In ogni classe la popolazione non era sfusa, ma era organizzata in sotto-raggruppamenti, che

si chiamavano centurie (ecco perchè si chiamavano comizi centuriati). Le persone erano

divisi in centurie, e le centurie componevano la classe. Centuria deriva da 100, quindi la

centuria era un raggruppamento di 100 persone. Visto che in V classe vi sono più persone, vi

sarebbero dovute essere più centurie in V classe, ma non era così : se in prima classe c'erano

1600 persone e in seconda classe pure, avremmo dovuto avere 16 centurie in entrambi le

classi, ma in realtà questo calcolo non era quello reale, perchè in prima classe c'erano poche

persone, ma la prima classe doveva avere più centurie delle altre, perchè il voto non era per

teste, ma per centurie, ogni centuria rappresentava un voto. E allora come si fanno ad avere

più centurie nella prima classe? Si metteva un numero inferiore a 100 nelle centurie della

prima classe : ad esempio se in prima classe c'erano 1600 persone, si facevano 80 centurie e

in ogni centuria si mettevano 20 persone; in seconda classe si facevano 20 centurie e

mettevano 80 persone...

La prima classe doveva avere la maggioranza dei voti e quindi in prima classe abbiamo 80

centurie, in seconda classe 20 centurie, in terza classe 20, in quarta classe 20 e in quinta

classe 30, poi abbiamo 5 centurie di inermi e 1 centuria di proletari.

Sopra la prima classe, c'erano 18 centurie di cavalieri, che erano i super ricchi. Quindi i

ricchi avevano la maggioranza (80 centurie della prima classe + 18 centurie di cavalieri).

All'interno delle classi, esistevano centurie di giovani (tra 17 e 45 anni) e centurie di

anziani, in pari numero in ciascuna classe. L'età media in questo periodo era di 50 anni,

quindi in realtà gli anziani erano pochissimi e abbiamo un peso maggiore del voto degli

anziani.

Si votava per classi : prima i cavalieri, poi la prima classe … se tutte le centurie di queste

due classi votavano in maniera uniforme, si raggiungeva la maggioranza e le altre centurie

non votavano nemmeno. Si votava con voto orale, si andava davanti al magistrato che aveva

presentato la sua proposta, e si diceva se si era contrari o favorevoli.

Finché non si è arrivati al voto segreto, tra III e II secolo a.c., si votava su schede, le quali

venivano messe in ceste e poi si procedeva allo scrutinio.

I comizi erano convocati dai magistrati maggiori. Quali proposte cadevano sotto i comizi

centuriati : proposte di legge, elezioni magistrati maggiori, processi criminali contro le

sentenze capitali. La convocazione era fatta dal magistrato con editto, con il quale

presentava la rogatio, cioè la proposta di legge o la proposta delle candidature. Editto che

restava nel Foro per un periodo di 24 giorni, dove i cittadini discutevano della rogatio.

Comizi tributi

Servio Tullio aveva per primo diviso la città di Roma in tribù, in alcuni distretti territoriali.

Ci sono 35 tribù : 4 urbane e 31 extraurbane. Man mano che aumentano i territori si vanno

creando delle tribù extraurbane, chiamate anche rustiche, le quali aumentano di numero,

fino al 242.

In queste tribù sono organizzati in cittadini, sono le stesse persone che vi sono nei comizi

centuriati, ma sono organizzati in modo diverso.

Nelle 4 tribù urbane vi erano le persone che non avevano terre fuori Roma, nelle tribù

rustiche , vi sono gli adsidui, quelli che hanno delle sedes, del terreno fuori Roma. I più

ricchi saranno nelle rustiche.

Nei comizi tributi vi era più democrazia che in quelli centuriati perchè una persona che per i

comizi centuriati era in una centuria più bassa, aveva un voto che non aveva un speso,

perchè sovrastato dal voto di quelli più ricchi; mentre nei comizi tributi la stessa persona, se

aveva un terreno fuori Roma, esprimeva un voto nelle 31 tribù rustiche.

Erano convocati dai magistrati con imperium.

Hanno lo stesso potere legislativo dei comizi centuriati.

Per tutte la altre leggi, la proposta di legge poteva essere presentata dal magistrato,

alternativamente nell'uno o nell'altro dei due comizi.

I comizi tributi eleggevano i magistrati minori, perchè quelli maggiori erano letti dai comizi

centuriati.

Avevano una competenza criminale contro i processi per multe, irrogate dai magistrati.

Concili tributi della plebe

Erano anch'essi concili tributi.

Racchiude solo i plebei, però sono divisi in tribù.

Erano convocate dai tribuni della plebe e dagli edili della plebe.

Dal 287-286 i concili della plebe approvavano i plebisciti, diventati vincolanti per l'intera

popolazione romana, hanno valore di leggi. Ormai è sparita la distinzione tra patrizi e

plebei, i concili della plebe sono ormai controllati dalla nobilitas plebea, la quale è la stessa

cosa della nobilitas patrizio-plebea. I plebisciti sono più numerosi rispetto alle leggi dei

comizi tributi e centuriati, perchè i tribuni della plebe dovevano stare sempre a Roma,

mentre i consoli stavano spesso in giro a combatt

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A.A. 2018-2019
73 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/18 Diritto romano e diritti dell'antichità

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Katiaco95 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del Diritto Romano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Gagliardi Lorenzo.