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LEGISLAZIONE FRANCESE RIVOLUZIONARIA

14 LUGLIO 1789: presa della Bastiglia. Non è solo un evento che riguarda la Francia, ma ha cambiato la storia.

Chi fa la rivoluzione francese? Il Terzo Stato, ossia i borghesi. I principi della rivoluzione dovevano essere

tradotti in norme.

La rivoluzione ha un primo obiettivo: qual è l’ambito in cui in maniera semplice posso attuare questi principi?

FAMIGLIA.

La

Abbiamo una serie di lois de combats: norme spezzate che danno l’idea di una visione generale ma non sono

organiche. Colpiscono i singoli aspetti della famiglia in cui i principi di uguaglianza non venivano rispettati.

Viene colpita la patria potestas: l’idea è di colpire il monarca che minava la libertà e l’uguaglianza dei membri

della famiglia. Il padre ha il potere economico e sociale: si vuole abolire la dote e viene disciplinato il

matrimonio.

La legge del 1792 sul divorzio interviene a disciplinare tanti aspetti e profili. Nasce all’indomani di un

momento difficile della rivoluzione ossia la nazionalizzazione del clero: la rivoluzione che vuole evitare che la

religione e la chiesa sia condizionanti e fonte di uguaglianza chiede ai sacerdoti: o con il papa o con la

rivoluzione. Per la rivoluzione francese i sacerdoti sono pubblici ufficiali e che rispondono allo stato. La scelta

portava questi sacerdoti fuori dalla chiesa.

Nel 1790 vengono fatte due cose importanti:

- ripartizione del territorio francese in municipi: l’istituzione di uffici comunali con pubblici ufficiali che sono

tenuti a conservare pubblici registri nei quali annotare gli episodi di vita dei cittadini. I registri parrocchiali

perdono ogni valore per la produzione di effetti civili. Vengono istituiti registri civili che sono gli unici che

hanno valore e si sottrae alla chiesa anche il controllo degli atti più importanti della vita dell’individuo.

- si istituisce il tribunale di famiglia:

per limitare il padre dei poteri idea diversa rispetto a Giuseppe II. Non è

lo stato che si intromette nella famiglia, ma la famiglia si risolve la questione tra di loro.

16)

(—>ALLEGATO

Art. 3.

Si comincia a capire che una posizione paritaria tra i coniugi ed i genitori nei confronti dei figli non è poi così

paritaria. É il padre che decide.

Art. 11: il matrimonio è proibiti tra fratelli e sorelle e in linea diretta. Non c’è l’impedimento del voto quindi

essendo il sacerdote nient’altro che un cittadino francese, per lo stato francese.

è anche civile nella forma.

Come avviene il matrimonio? Non solo è un contratto civile, ma In chiunque tu

creda o se non credi allo Stato non importa.

Vuol dire che non ci si può sposare in chiesa? Certo che sì ma non ha valore giuridico. Lo stato dice che l’unico

matrimonio valido è quello civile. La formalità è tutta civile, dalla pubblicazione alla celebrazione.

Come mai in Italia non è stato possibile? Perché c’è stata la rivoluzione.

Le pubblicazioni si fanno nella casa comunale dove gli sposi hanno il proprio domicilio. Come si fa a sapere il

domicilio? Art. 2 parte sulle pubblicazioni. Vengono affisse le pubblicazioni di domenica a mezzogiorno. Il

matrimonio può essere celebrato solo dopo che siano trascorsi 8 giorni.

Come si celebra?

4 testimoni: l’unico requisito è che sappia firmare (art. 3 Sezione IV).

Che differenza c’è tra quello di Giuseppe II e questo? É un matrimonio civile ma rimane la forma cattolica,

mentre nella rivoluzione francese è un matrimonio laico e inserisce nel registro di stato civile il matrimonio.

DIVORZIO: non si vuole tradurre tanto l’uguaglianza, quanto la felicità. C’è una sorta di egoismo nella visione

20-25 settembre 1792

rivoluzionaria. É la ricerca del tuo benessere ed in nome di questa libertà. Introduce nel

la prima legge sul divorzio.

Si può divorziare:

- per mutuo consenso: i due sono d’accordo per divorziare. Non c’è litigio o controversia. Se c’è comune

accordo la procedura di scioglimento sarà di un certo tipo;

- liberalizzazione del divorzio perché uno dei due sposi allega l’incompatibilità d’umore e di carattere. Basta

che lo dica uno solo; è una sorta di via di fuga. Se non c’è l’accordo o una delle 7 cause tassative bisogna

dimostrare l’incompatibilità.

- 7 cause tassative: cause previste dalla legge. 1) demenza, follia e furore: la demenza può portare

all’interazione; la follia è la pazzia; il furore sono gli scoppi di ira improvviso. 2) uno dei due è stato

condannato a una pena afflittiva infamante; 3) crimine, sevizia, ingiuria grave di un coniuge nei confronti

31

dell’altro; 4) notoria sregolatezza di costumi; 5) abbandono immotivato per più di due anni; 6) assenza per

più di 5 anni. 7) immigrazione politica. 27 ottobre

Quando si parla di tassatività significa che non ci sono altre ragioni per le quali il divorzio potesse essere

chiesto; l’individuazione delle 7 cause pone problemi interpretativi.

Già la prima causa distingue demenza, follia e furore che vanno dal patologico al caratteriale.

condanna di uno dei due alla pena afflittiva ed infamante:

La seconda causa è la la parte che subisce la pena

dl coniuge deve promuoverla. La filosofia di fondo è la libertà dell’individuo (es. se una persona non accetta di

aspettare una persona a vita).

pena infamante

Il discorso sulla è in ragione alle pene che gettano infamia. Es. se si è sottoposti al marchio a

fuoco. Non siamo ancora di fronte a una pena personale, cioè le ricadute negative di una pena non riguardano

solo un individuo ma si estendono ai familiari e finisce per colpire gli innocenti. Il principio di personalità della

pena (es. confisca dei beni). Nel caso in cui un individuo voglia proteggere uno dei due coniugi e la proprio

dignità poteva chiedere il divorzio.

La terza condizione diventa causa di separazione nel primo codice civile unitario privo della previsione del

divorzio. Sopratutto il ruolo della giurisprudenza dà significato a queste espressioni.

Il quarto motivo: la rivoluzione francese ha una concezione laica dell’etica e cerca di star lontano dalla

notoria sregolatezza dei costumi.

moralità eppure si parla di Deve essere poi calato nella realtà.

Le altre cause sono più chiare e semplici.

La settima causa ha una connotazione politica chiara: l’immigrazione politica avviene quando non si

condividono i motivi rivoluzionari, il coniuge può decidere di divorziare.

Cosa manca? Adulterio. La rivoluzione sposa l’idea della libertà sessuale. L’adulterio non è una causa ma il

giudice che opera in questo periodo nel caso in cui un soggetto si lamenta dell’adulterio che causa posso

usare? La notoria sregolatezza dei costumi.

La rivoluzione ritiene che il divorzio sia lo strumento per rimediare a errori giovani che dice che dedica gli

articoli successivi alla separazione dicendo che i processi di separazione in corso si traducono tutti in divorzio;

l’introduzione del divorzio comporta automaticamente l’eliminazione della separazione. Come mai questa

scelta cosi radicale?

La rivoluzione riteneva che la separazione fosse senza senso; in difficoltà però si trovano i cattolici che in caso

di divorzio rischiavano la scomunica. O decidevano di divorziare e andavano incontro all’estromissione della

comunità della chiesa oppure rimanevano fermi nel loro matrimonio con la dannazione terrena. Un certo

furore radicale non sempre portava a buoni risultati.

Laicità non significa disconoscere determinati valori.

16)

MODI DI DIVORZIO (—>ALLEGATO

La causa è più complicata se si utilizza l’incompatibilità di umore e di carattere. La rivoluzione si rende conto

che è una causa aperta che deve essere rimaneggiata. I protagonisti non sono i coniugi perché entrambi hanno

l’obbligo di presentarsi davanti al Tribunale di famiglia. C’è il pubblico ufficiale che rilascia l’atto di divorzio,

ma opera solo in seguito al Tribunale di Famiglia.

Si compone di sei componenti: 3 per parti del marito e tre della moglie tra i parenti più prossimi o dagli amici.

Questo Tribunale che deve decidere di un momento così rilevante non necessariamente deve coinvolgere i

parenti, rientrano gli amici perché sono loro che spesso conoscono le dinamiche familiari e rientrano nell’idea

di famiglia.

Quali sono le differenze sostanziali?

Ammettiamo che i due vogliono divorziare per comune accordo, sono i coniugi che convocano questa

assemblea. Sono loro che prendono in mano la situazione e convocano direttamente questa assemblea.

Decidono quando, dove e a che ora e gli sposi si presentano personalmente (non i loro avvocati).

Gli amici ed i parenti hanno un ruolo conciliativo, mentre in Giuseppe II era il parroco ad avere questo

compito.

Se i coniugi rimangono di questa idea allora interviene lo stato e il pubblico ufficiale redige l’atto e questi

rilascia l’atto ufficiale che sancisce la fine del matrimonio. Se entro sei mesi non vado a richiedere, significa che

i due hanno deciso di rimanere insieme.

Le cose sono un po’ più complicate nel caso in cui sia uno dei due sposi a chiedere il divorzio adducendo

l’incompatibilità di umore e di carattere. Qui non possono essere i due sposi, ecco che allora lo stato interviene

subito il compito viene assunto dal pubblico ufficiale. Prende l’iniziativa di convocare l’assemblea che è

composta al medesimo modo della precedente.

Il giorno in cui l’ufficiale ha stabilito la convocazione dell’assemblea. lo sposo che intende divorziare si deve

presentare personalmente mentre l’altro può essere rappresentato. In questo caso il Tribunale ha la stessa

32

funzione riconciliatoria; se la cosa non va a buon fine, l’assemblea sarà riconvocata due mesi dopo. Dopo due

mesi gli sposi si ripresentano e per una seconda volta si tenta la conciliazione; se non va a buon fine si

riconvoca nuovamente per un totale di tre tentativi di riconciliazione. I tempi inevitabilmente si allungano.

Discorso ancora diverso quando il divorzio viene richiesto per una delle cause tassative e in questo caso

l’assemblea non è necessaria in quanto certe volte le cause sono così evidenti. Lo sposo/sposa che vuole

chiedere il divorzio presenta una documentazione. Se invece le cause non sono documentabili allora si dice

che chi domanda deve farlo davanti alla famiglia e gli amici secondo le modalità dell’incompatibilità di umore

e di carattere.

EFFETTI DEL DIVORZIO

Sono due:

- questioni patrimoniali;

-

Questioni patrimoniali

Primo eff

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Publisher
A.A. 2015-2016
66 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mecis.pie94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del diritto di famiglia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Garlati Loredana.