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VEDOVE, VERGINI E DIACONESSE.

La vedova viene protetta se le viene dato un ruolo specifico: avevano un abito particolare.

La vedova e la vergine sono accomunate perché rispettano un impegno che hanno preso: la

vedova non si risponda più e vergine perché sposata con Dio.

REGIME GIURIDICO SIMILE, entrambe, le vedove erano una categoria tutelata, mentre

nelle norme cristiane viene tutelata ma ha un ruolo di catechista, si occupa dei malati. Se le

vergini e le vedove violano il loro voto? Ci sono varie correnti, più o meno severe.

Gerolamo afferma che le vergini che hanno fatto voto e poi si sposano è non solo adultera

ed è incestuosa (matrimonio fra aprenti è chiamato incestuoso) veniva scomunicata,

cancellata dalla comunità. Poi Agostino afferma che è peggio è che la vergine viene

abbandonata a sé stessa e la dobbiamo accogliere. Le vedove sono più regolate delle

vergini.

Un problema sulle donne è le diaconesse: in oriente compaiono queste figure che hanno

missione liturgiche, hanno contatti con l’altare.

Per tutto il medioevo ci sono norme che vietano di avvicinarsi all’altare perché o mestruata

o partoriente era impura e non poteva toccare le cose sacre.

Le diaconesse erano come chierichette, da alcune norme si desume che si imponesse le

mani (cherotonia), che serve a trasferire, l'ufficio.

Nel 2003 Benedetto XVI istituì una commissione sul diaconato: arrivò alla conclusone che

non si trattava di ordinazione. Papa Francesco ha istituito di nuovo una commissione per

riprendere in mano questo problema.

Nell’alto medioevo c'è il rapimento della vedova e delle vergini, che poi celebrano il

matrimonio e solitamente la donna era favorevole al rapimento in quanto i genitori non

erano favorevoli ad un matrimonio e contro il consenso.

Il consenso matrimoniale è personalissimo, la chiesa ha sempre difesa la libertà di

consenso, e vietato il matrimonio dei impuberi, la donna si può sposare quando è

consapevole. Il divieto di esporre i bambini nel caso di bambini malformati, Svetonio

racconta stragi di bambini perché nati in un giorno infausto e potesse portare sfortuna.

Le bambine sacrificate di più ed è vietato abbandonarle.

- I chierici: vuol dire recinto, ma non si capisce da dove venga questo nome. Potrebbe voler

dire anche eredità. si parlerà di duces maiores, prepositi, munus ecclesiasticum (ufficio). Si

applica questa terminologia agli ordinati. Tutti possono diventare chierici. Ci sarà una

questione che i figli illegittimi non potevano diventare chierici (ma era per evitare il

concubinato e far sì che i figli dei chierici non potessero ereditare i loro beni). All’inizio c’è il

fenomeno delle ordinazioni coatte. Sarebbe nulla quella coatta, poi in medioevo scompare,

in problema sarà anzi la simonia.

Si apre la simonia (delitto più grave nel codice con la scomunica immediata, oggi è la

compravendita di sacramenti, non si chiede corrispettivo per i sacramenti).

Si entra nell’ordine di chierici: la chiesa società democratica e la regola è che ci deve essere

la vocazione del soggetto e il popolo che designa alcune persone per seguire la comunità. Il

sacerdote è un carattere indelebile.

I chierici vengono incardinati in una diocesi e il punto di riferimento un vescovo. A ordinare

è solo il vescovo. Ha dei limiti territoriali: possono ordinare solo i fedeli della sua diocesi.

Quando ordina il soggetto, lo incardina nella sua diocesi. Tutto questo per ordinare i

chierici vaganti (nessuno rispondeva per loro). Anche se a infierire l’ordinazione è un

eretico, è valido. Il carattere è indelebile. Si rimane sacerdoti in eterno (a meno che non sia

dichiarato nullo tamquam non esset).

17/10/2017 

I requisiti per essere chierico: l’età per entrare nel sacerdozio ci vuole 30-35 anni. Si diventa

vescovi non prima dei 35 anni. Il chierico deve essere “nulla corpore vitiatus” avere tutte le

parti del corpo. Altro problema giuridico è l soggetto evirato. Può diventare chierico? Si deve

castrare si diceva. E il castrato poteva accedere all’ordine clericale? il concilio di Nicea vieta di

diventare chierico per chi si è castrato bisogna guadagnarsi il regno dei cieli. Si vieta anche agli

auto-mutilati. Anche ora è vietato, ma la ratio adesso è che non è molto sano di mente, si vuole

avere dei soggetti psicologicamente adatti. Se un soggetto vuole fare il sacerdote adesso deve fare

un seminario. Questo però vale dal concilio di Trento. La formazione del clero è sempre stata una

preoccupazione della chiesa, in quanto è la sua classe dirigente. Dal punto di vista della moralità, ci

si chiede, se possono essere ordinati sacerdoti, l’eretico può essere ordinato? La legislazione è

molto rigorosa, ma è la prassi fu larga. I penitenti è uno status: si veniva assolti una sola volta e

il penitente poteva essere ordinato sacerdote. Nascono poi le prime scuole di chierici: la vita

comune viene sempre incentivata per il clero.

Le condizioni giuridiche: La chiesa ha due esigenze da salvaguardare:

 

- Il chierico ha carattere indelebile; il presbitero prevarrà sempre in tutti i secoli.

- Padroni a cui venivano sottratti gli schiavi bisogna risarcire il proprietario. La schiavitù

tendeva a scomparire, ma c’erano comunque i servi della gleba, che venivano equiparati ad

essi. Può essere ordinato lo schiavo? No, perché ha una macchia. Ma è un’affermazione un

po’ in antitesi con il pensiero cristiano. Un’altra motivazione era che lo schiavo dipendeva

dal padrone e non si poteva concentrare esclusivamente su Dio. La legislazione è

farraginosa e diversa di località in località. La chiesa vuole anche tutelare i padroni, in

quanto molti schiavi cercavano dei vescovi che li ordinassero per sfuggire alla schiavitù. È

anche una legislazione ricca di eccezioni. Il cristianesimo accetta la schiavitù e non ne

sovverte le regole.

Il chierico non può mai emettere iudicium sanguinis (versare sangue). E l’inquisizione? Si rimetteva

al braccio secolare, che eseguiva la condanna e la emetteva. Era una finzione ovviamente, in

quanto solo formalmente erano liberi dal sangue. Addirittura si rimetteva al giudice secolare con

la preghiera di salvare la vita all’eretico.

Gradi: ordini minori, e tre maggiori (diaconato, presbiterato ed episcopato. Ora il diaconato è stato

rimosso). Si parla di un’evoluzione (presbiteri e vescovi). Il vescovo è uno solo e la chiesa con due

vescovi è un mostro (e adesso ci sono due papi!). non ci sta con la tradizione della chiesa questa

bicefalia.

Ci sono due problemi che riguardano “la carne e la ricchezza”:

- Se un uomo è già sposato e si vuol ordinare può essere ordinato: viri probati.

La chiesa latina sulla preclusione delle relazioni sessuali, impone al chierico di non avere

una famiglia a cui badare. La chiesa latina dice che dopo l’ordinazione c’è l’obbligo della

continenza. Ci si deve quindi separare dalla moglie dopo l’ordinazione, anche se ci sono

state delle eccezioni (es gli ex anglicani rientrati nella chiesa cattolica). L’occidente è più

rigido e obbliga alla continenza, l’oriente è più largo. In oriente possono essere ordinati ma

tengono le relazioni con la moglie, anche della chiesa cattolica orientale.

- Se uno è ordinato da celibe, può sposarsi: la chiesa latina dice subito di no, dal

subdiaconato. Leone Magno dice che il diacono non può più sposarsi. Il diaconato

permanente, ci vuole il consenso della moglie, uomini che aiutano i sacerdoti e hanno

funzioni della chiesa, non possono amministrare sacramenti. La chiesa latina faceva cessare

i rapporti coniugali, per i diaconi. Tra oriente e occidente, una ragione che legittima il

secondo matrimonio è che l’Oriente ortodosso consente il divorzio per adulteri e ammette

un secondo matrimonio non in chiesa, perché oriente interpreta diversamente la parola di

Dio.

Interpretazione diversa: 

- oriente consente il divorzio, seconde nozze e se non c’è stata nessuna condanna

tollerata.

- In occidente non si consente il divorzio ma la separazione, l’adulterio consente la

separazione coniugale, ci si rivolge al vescovo per ottenere separazione con la moglie.

Dal punto di vista giuridico:

- Pericolo del matrimonio: chierico sposato può essere ordinato ma la tradizione latina si

differenzia dall’oriente perché qua deve abbandonare la moglie se è laico e poi diventa chierico.

L’oriente non considera matrimonio, quello venuto prima del battesimo, perché l’oriente ritiene

che il matrimonio Cristiano sia diverso da quello naturale, nella tradizione latina il matrimonio è

sempre stato naturale che Cristo non ha cambiato ma perfeziona. La fede non è stata richiesta

perché il matrimonio è di diritto naturale, basta che in due vogliono sposarsi e stare insieme. Altri

dicono che la fede si dava per scontata, ma adesso non lo è più. L’ORIENTE considera solo il

matrimonio sacramentale ossia tra due soggetti battezzati. Es: io battezzata voglio sposare un

mussulmano, e questo ha già una moglie, il matrimonio non è considerato, deve ottenere lo

scioglimento perché la Chiesa ritiene indissolubile e valido il matrimonio.

- Una volta che si accede celibi, non ci si può sposare, nella chiesa Occidentale.

MODO DI VIVERE: Il chierico deve fare vita povera, ma non si obbliga come ad esempio i

francescani (che danno tutti i loro beni con un atto giuridico). Il chierico è esortato alla povertà,

non ha l’obbligo. Se ha un patrimonio di famiglia se lo tiene, non lo deve cedere. Nei primi secoli i

sacerdoti facevano tutte le professioni, nasce dopo l’idea che si debba essere remunerati dalla

chiesa. Il chierico ha obblighi di carattere morale. Il chierico non deve ubriacarsi, non dovrebbe

vino ed è prevista la pena corporale, e nel penitenziale c’è questa pena, ma nei canoni conciliari

sono rari a parte in questo caso. Il chierico non può frequentare le locande e non può leggere le

lettere pagane.

Privilegi dei chierici:

- Sottrazione all’autorità paterna. Diventa quindi autonomo nella gestione del suo

patrimonio e non è tenuto alla rinuncia dei beni. Se muore senza eredi lascia i suoi beni alla

chiesa.

- Connesso al sangue, esonerati dal servizio militare, gli eserciti che combattono con i

barbari, il chierico può chiedere l’esonero. Nel codice c’è una norma per uno spir

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
53 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/11 Diritto canonico e diritto ecclesiastico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher athena61 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del diritto canonico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Boni Geraldina.