Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
LA GUERRA DI CRIMEA
Fu la prima guerra che contrapponeva tra loro alcune grandi potenze europee dopo il
1815. L’arresto nello sviluppo del concerto europeo fu rivestito di un nuovo episodio
“questione d’Oriente”:
dell’ormai delicata la guerra di Crimea, che si combatté tra
1854 e 1856 tra la Russia e un’alleanza franco-inglese che si era schierata a
sostegno della Turchia, con l’aiuto di truppe italiane.
Le cause:
Era proseguita la competizione tra le diplomazie europee per ottenere posizioni
favorevoli a Costantinopoli: nel gioco tendenzialmente dominato da San
Pietroburgo, si inserì il governo francese, prendendo a pretesto la richiesta al
sultano che le fosse riconosciuta la protezione dei monaci cattolici dei luoghi
santi della Palestina, impegnati in un contenzioso con i cristiani ortodossi, la cui
tutela era concessa alla Russia fin dal ‘700;
A questa frizione franco-russa si aggiunse la tensione anglo-russa, ingigantita
dall’opinione pubblica e dai dibattiti parlamentari britannici, rispetto al clima di
Great Game
reale mediazione. Questo confronto, definito “ ” fu una vicenda
ricca di intrighi diplomatici, sottigliezze orientali, spionaggio e corruzione,
condotta da due grandi potenze;
L’elaborazione di una serie di
progetti di divisione da parte di
Nicola I che incrementarono
l’allarme in Europa, poiché
convinto che la Gran Bretagna
avrebbe accettato di condividere
una spartizione consensuale
dell’impero ottomano. Nel 1853,
reagendo alle mosse di
Napoleone III, egli chiese al
sultano qualcosa di meno
radicale: accettare un trattato di
alleanza che configurava un vero
protettorato sulla Porta. Mosse 13
però le sue truppe in Moldavia e Valacchia per premere in maniera più forte su
questo obiettivo. Napoleone III colse l’occasione che gli si presentava per
realizzare un primo successo della sua politica estera, creando quindi un’intesa
tra le potenze occidentali per bloccare le presunte mire espansive dei russi;
questo sostegno rafforzò la determinazione dei turchi a dichiarare guerra alla
Russia. Fu deciso l’invio di una flotta anglo-francese nel Mar Nero e di un corpo
di spedizione nella penisola della Crimea. Ma tale sforzo era difficilmente
sostenibile dal punto di vista logistico, soprattutto per gli inglesi e le loro
inefficienze delle forze armate terrestri, decimate da epidemie e sottoposte a
stenti notevolissimi. La guerra però mise a nudo anche l’arretratezza
organizzativa e operativa dell’esercito russo; quelle zone periferiche erano mal
collegate con il cuore dell’impero russo, dato che non esisteva ancora all’epoca
nessuna ferrovia a sud di Mosca. Dopo due anni di non risolutive vicende
militari e la morte di Nicola I, l’isolamento diplomatico portò quindi il nuovo zar,
Alessandro II, ad accettare una trattativa.
Il congresso della pace fu convocato a Parigi da parte di Napoleone III nel 1856
impose alla Russia:
una ritirata su tutta la linea;
essa cedeva la piccola zona della Bessarabia e riconosceva l’autonomia dei
principati rumeni di Moldavia e Valacchia;
il diritto di protezione dei cristiani sottomessi ai turchi fu conferito all’Europa nel
suo insieme, e non più quindi a una sola potenza e soprattutto;
la smilitarizzazione totale del Mar Nero, che gli vietava di tenervi una flotta da
guerra o di costruire fortificazioni.
Nonostante il fatto che il Congresso di Parigi ribadisse la necessità di un consenso
status quo
collettivo per ogni mutamento dello europeo, le relazioni tra le maggiori
potenze erano entrate in una fase di stallo. Ciascuna di esse si trovò quindi isolata
senza un meccanismo istituzionalizzato di controllo delle tensioni internazionali.
IL BOOM DELL’INDUSTRIALIZZAZIONE E L’ECONOMIA MONDIALE
Il tema centrale del periodo successivo al 1848 fu l’estensione dell’economia
capitalistica all’interno pianeta: dopo il 1820, ebbe avvio la seconda fase della
rivoluzione industriale, che si basò su una serie di tecnologie scientifiche:
un sistema di comunicazioni ferroviarie fu rapidamente esteso a quasi tutta
Europa;
nel 1858 venne anche varato il primo piroscafo in ferro azionato da motori a
vapore ed elica;
il tratto distintivo “del carbone e dell’acciaio” attirò investimenti nell’industria
pesante ed inoltre l’espansione economica oltre i confini nazionali era ritenuta
condizione necessaria della crescita. In questo senso lo Stato veniva chiamato
in causa con nuova forza per sostenere l’economia all’interno e all’estero;
il telegrafo, mettendo le notizie in circolazione in tempi velocissimi rispetto al
passato, permetteva di superare più agevolmente i confini. Un ufficio telegrafico
fu fondato a Berna nel 1869, mentre nel 1874 nacque un’Unione postale
internazionale.
Dopo la metà del secolo si verificò la rapida crescita di un’economia che si allargava a
nuove zone geografiche, fino a diventare una vera e propria economia mondiale in
cui il commercio si intensificò tra i paesi avanzati, favorito:
dal liberoscambismo, “esportato” dalla Gran Bretagna dopo il 1846;
14
dal miglioramento tecnico dei trasporti e l’apertura di nuove rotte marittime:
il taglio dell’istmo di Suez in cui i lavori si aprirono con la concessione del 1852
da parte del governo egiziano a una Compagnia del canale, a capitale
prevalentemente francese, a cui si giunse a un’inaugurazione nel 1869;
dallo sviluppo del sistema monetario e finanziario internazionale, poiché si
affermò un sistema monetario internazionale i cui valori delle diverse divise
Gold Standard
erano fissate rispetto all’oro: si trattava del cosiddetto . La
centralità della sterlina come valuta delle transazioni internazionali e
l’importanza dominante della piazza finanziaria di Londra davano una certa
sensibilità al sistema.
Ci furono poi una serie di conferenze: per accordarsi sulle misure per difendere
l’Europa da epidemie di colera o sul trattamento dei prigionieri di guerra e dei feriti,
sul lavoro. Una conferenza internazionale di Washington venne istituita per fissare i
fusi orari, la linea di cambio di data, il calendario gregoriano e l’unità di misura. Tutte
queste dinamiche davano speranza secondo cui la crescente organizzazione del
mondo, sotto la spinta dell’integrazione dei mercati, potesse approdare a forme di
cooperazione pacifica tra i popoli.
LA PAX BRITANNICA
La pax britannica è il periodo tra 1850 e il 1870, dove la posizione sostanzialmente
egemonica della Gran Bretagna nei rapporti tra Europa e paesi extraeuropei giunse al
suo apice. L’espressione venne usata da governanti inglesi come Palmerston,
pax romana
evocando la del mondo classico. L’industria tessile, quella mineraria e
quella metallurgica restavano la base produttiva di un primato indiscusso: nel 1860
l’industria inglese giungerà a produrre il 53% del ferro e il 50% del carbone mondiale,
che garantivano il benessere delle isole britanniche, assieme ai proventi legata alla
centralità di Londra dal punto di vista del traffico marittimo e delle comunicazioni. Il
potere globale britannico si basava su un’”equazione a tre componenti”:
la forza navale che proteggeva il commercio marittimo;
un impero formale in estensione che offriva appoggi logistici;
una crescita industriale che sosteneva la commercializzazione di quote
crescenti di manufatti.
La posizione di forza militare legata alla supremazia sui mari era però utilizzata senza
troppi scrupoli, quando fosse necessario, per sciogliere ostacoli e blocchi alla
penetrazione commerciali e finanziaria inglese. Le vicende di due paesi di antica civiltà
come la Cina e il Giappone furono molto indicative:
la guerra dell’oppio, scoppiata nel 1839 poiché in Cina fumare oppio era
vietato, ma questo stupefacente veniva importato clandestinamente dall’India.
Ai tentativi del governo imperiale cinese di far rispettare il divieto e all’accusa
della Gran Bretagna responsabile di questo traffico, scoppiò una guerra che vive
presto la vittoria della grande potenza. La Cina dovette cedere Hong Kong e
aprire altri quattro porti, tra cui Shanghai;
l’apertura del Giappone, imposta nel 1853-1854, seguì una linea analoga. Non
fu necessario a una vera e propria guerra, ma ci furono una serie di reazioni
xenofobe cannoneggiando alcuni porti.
Il ruolo delle colonie:
In questo schema, le colonie vere e proprie erano un complemento del sistema, non il
“perla dell’impero”,
suo perno. Un esempio ne fu l’India, la non era né una colonia di
popolamento come le vecchie colonie bianche (Canada, Australia), né una mera base
navale, ma un territorio ampio e popolato; costituiva un importante mercato di sbocco
15
soprattutto per i prodotti tessili inglesi, che spazzarono via la ricca tradizione
artigianale locale. Nel caso indiano però, la Corona britannica iniziò ad assumere un
ruolo sempre maggiore negli affari della Compagnia, che ne guidò l’espansione in Asia.
La situazione della Compagnia delle Indie Orientali precipitò a causa dei moti indiani
sepoy,
del 1857, un conflitto iniziato con l'ammutinamento dei truppe indiane sotto il
controllo degli ufficiali britannici. Per sedare la ribellione occorsero sei mesi, con
pesanti perdite umane su entrambi gli schieramenti. L'anno successivo il governo
britannico sciolse la Compagnia e assunse il controllo diretto dell'India attraverso
Government of India Act 1858
il , che istituì il Raj britannico, con il quale venne
nominato un governatore generale e la regina Vittoria fu incoronata Imperatrice
d'India. L'India fu la più importate fonte della potenza della Gran Bretagna.
Qualche anno dopo fu la volta dell’Egitto, la cui tutela crebbe in rapporto alla
questione del canale di Suez. L’Egitto, a seguito di una politica di forte spesa
pubblica, nel 1875 fu costretto a vendere al governo inglese la propria quota di azione
della Compagnia del Canale. In questo modo, Londra si inserì politicamente nella zona,
affiancando gli investitori francesi.
LA GUERRA DI SECESSIONE AMERICANA (1861-65) E IL GIAPPPONE
La guerra di secessione americana fu un conflitto durato dal 1861 al 1865 negli Stati
Uniti, che ha visto il confronto tra gli Stati del Nord e gli Stati del Sud. Il rapido sviluppo
West,
economico e la colonizzazione progressiva dei territori del causarono tensioni tra
Nord e Sud:
gli Stati del Nord: territori industrializzati, applicavano politiche di
<