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FRANCIA
Al trono Carlo X, sovrano autocratico che intendeva abolire la carta
costituzionale emanata nel 1818. Alle elezioni del 1830 viene eletto un governo
liberale, il re indice nuove elezioni che danno lo stesso risultato e per questo
motivo scioglie le Camere, azione possibile solo in casi eccezionali. Egli voleva
tornare ad una legge elettorale che avvantaggiasse solo i nobili ed escludesse la
borghesia.
Ciò provoca una serie di rivolte, che si conclusero, dopo pochi giorni, con la
cacciata del re e la nomina da parte del Parlamento di
Luigi Filippo D’Orleans,
che assunse il nome di Filippo I.
Si tratta di una monarchia liberale.
Egli si definì “ re dei francesi” andando contro il principio di legalità, ed emanò
una serie di riforme liberali: quella
elettorale abbassava il censo necessario al
diritto di voto; aumentò la libertà di stampa e lo stato venne dichiarato laico.
Proclamò anche il principio di non intervento creando contrasti con la Santa
Alleanza.
PAESI BASSI
Dopo il Congresso di Vienna erano stati unificati
Belgio e Olanda a creare uno
“stato cuscinetto” intorno alla Francia. Non era stata rispettata la nazionalità,
poiché si trattava di Valloni e Fiamminghi.
La tendenza separatista del Belgio sfocia in ribellione da Bruxelles, e indusse le
grandi potenze a riconoscere, sempre nel
Protocollo di Londra, l’indipendenza
del Belgio con il sovrano
Leopoldo I.
L’Olanda riconobbe l’indipendenza solo dopo 9 anni.
POLONIA
si cercò l’indipendenza dalla Russia, ma ogni tentativo fu bloccato.
ITALIA
Dal Ducato di
Modena parte un moto insurrezionale che inizialmente sembrava
contare sull’appoggio di Francesco IV, il quale aspirava a fondere il proprio
territorio con il regno dei Savoia.
Di fronte all’opposizione di Metternich il duca cambiò idea e soffocò sul nascere
la cospirazione organizzata da
Ciro Menotti.
L’insurrezione scoppiò ugualmente anche nei territori limitrofi ma fu inviato
l’esercito dalla Santa Alleanza a reprimerli.
L’Italia iniziava a sviluppare maggiore coscienza politica e rivoluzionaria,
diffidando sempre di più dell’aiuto straniero.
I MOTI DEL 1948
La cultura romantica inizia a far sentire l’aspirazione di nazione, legata alla
tradizione e alla storia comune, nonché al concetto di autodeterminazione dei
popoli. Ciò accade prevalentemente in Italia, Ungheria, Polonia e Germania.
E’ definita una rivoluzione globale, si verifica una rottura rispetto ai moti
precedenti in:
tendenze nella forma di Stato, idee e eventi.
ITALIA
Veniva richiesta una nuova forma di stato, la Repubblica, e l’unificazione
nazionale.
Queste erano le idee sostenute da Mazzini, fino ad allora facente parte della
carboneria, ma convinto che la mancanza di azione unitaria e il carattere
misterioso fossero gravi limiti. Egli propone testate giornalistiche clandestine,
voleva raggiungere anche le fasce più basse.
Al trono del Regno Sabaudo sale
Carlo Alberto, con scarsa fiducia del popolo,
inizialmente è autoritario e vicino alla Santa Alleanza, successivamente liberale.
Nel 1848, infatti, emana lo Statuto Albertino. Il sovrano è re per volere del
popolo (no principio legalità) ed è capo dello stato con i vincoli dello Statuto. E’
presente un Parlamento bicamerale, in parte eletto da una cerchia ristretta di
cittadini, con un presidente del Consiglio scelto dal sovrano. La libertà di stampa
è leggermente ampliata.
Cambiano i sistemi di alleanza, il regno si avvicina alle liberali Francia e
Inghilterra.
Nello Stato Pontificio viene eletto Papa
Pio IX, liberale, concede un’amnistia ai
condannati politici dei moti degli anni precedenti, limita la censura e crea una
lega doganale con Regno Sabaudo e Toscana.
Nel Regno di Toscana anche Leopoldo II
limita la censura ed emana nuovi diritti
dell’uomo con una riforma del codice civile.
In Sicilia scoppia il primo moto a gennaio. E’ un moto indipendentista e la
rivoluzione dura 17 mesi, ma viene duramente repressa dai Borbone che
bombardano l’isola.
PRIMA GUERRA D'INDIPENDENZA ITALIANA
A marzo 1848 Carlo Alberto decide di dichiarare guerra all’Austria, con l’intento
di unificare il suo regno con la Toscana. L’esercito risulta impreparato e il Papa e
il Duca di Toscana si ritirano dalla guerra per paura di repressioni austriache.
Dopo la sconfitta Carlo Alberto abdica in favore del figlio
Vittorio Emanuele II
FRANCIA
La monarchia di Filippo I stava progressivamente perdendo la sua impronta
liberale. Il presidente del consiglio
Guizot, poi, era autoritario e aveva rimosso
parte della libertà di stampa.
Nel febbraio inizia l’insurrezione della popolazione parigina, che provocò
l’abdicazione di Luigi Filippo in favore del nipote di 10 anni.