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La Guerra Fredda e le sue fasi:

1) fino al 1953, anno della morte di Stalin

2) dal 1953 al 1965, fase di "disgelo" segnata da due crisi gravissime

  • 1959/61: crisi di Berlino
  • 1962: crisi dei missili di Cuba

Dal 1965 in poi si apre la fase della "convivenza pacifica"

1975: accordi di Helsinki; normatizzano lo status quo; si può dire conclusa la Guerra Fredda

tra il 1958 e il 1963 → "miracolo italiano"

Sviluppo rapido con risultati eccezionali soprattutto nella produzione industriale, più che raddoppiata; l'Italia riduce il divario storico con i paesi più avanzati. Settori:

  • industria automobilistica
  • industria meccanica
  • industria chimica
  • industria siderurgica

1963 → apice del BOOM:

  • scende il tasso di disoccupazione al 2,5%
  • il PIL aumenta
  • aumenta il consumo degli elettrodomestici del 40%

Macrocause economiche interne:

vero flusso migratorio dal sud alle città industrializzate

(1951/1961)• spostamento della forza lavoro dal settore agricolo a quello industriale

• aumento delle esportazioni del 15%

•Conseguenze:il triangolo industriale Torino – Milano – Genova si espande

• inurbamento e aumento della popolazione urbana (Roma, Milano, Torino)

• basso impegno nell'agricoltura e abbandono di ettari coltivabili (la città è vista come luogo di nuove possibilità: garantisce redditi stabili e nuove comodità)

cambiamento dei costumi: rimescolamento fra italiani e stili di vita.

•Beni di consumo simbolo del cambiamento: l'automobile → FIAT Cinquecento

conseguenza: aumento del traffico cittadino → costruzione di autostrade (privati): aumentoil kilometraggio stradale per favorire il trasporto privato su gomma

1964: Autostrada del Sole; “ Nord e Sud si danno la mano” (Milano – Napoli)

Squilibri storici:aumento dei consumi privati e stasi dei consumi pubblici (asili, sanità

trasporti) - stagnazione del settore agricolo - divario fra Nord e Sud, dove questo è trainato dalle altre regioni del paese - i profitti aumentano più rapidamente dei salari - aumenta il divario fra le imprese destinate all'esportazione rispetto a quelle che guardano all'economia interna - aumento della speculazione privata soprattutto sull'espansione urbana. - Lo sviluppo è favorito e assecondato delle scelte dei governi centristi, attraverso una politica fondata su salari bassi e sulla stabilità del lavoro. Il basso costo della manodopera (condizione primaria per lo sviluppo) unito ad una bassa conflittualità garantisce la "pace sociale", soprattutto sindacale. Quali sono le forze politiche che governano il BOOM? → Italia del centrismo (Bella, Scielba, Segni, Amintore Fanfani) 1953: ritiro di De Gasperi e anno della legge elettorale detta "legge truffa" (premio di maggioranza) La DC non di

Fonda su un'ideologia, ma su comuni interessi economici e finanziari. L'interprete della DC è Fanfani: il suo obbiettivo è l'intervento nell'economia pubblica attraverso il controllo degli apparati statali. Ma la formula del centrismo si fa sempre più precaria: emerge la classe operaia come classi politicamente attiva che si affida ai sindacati socialisti.

1956: "apertura a sinistra": la Dc si mette in contatto con i partiti minori. L'opposizione a questa apertura viene, sul piano internazionale, dagli Stati Uniti di Kennedy, dall'ambiente ecclesiastico e dai conservatori agrari (Padania).

1960: "sbandamento a destra" con Tambroni: si assicura l'appoggio degli ambienti industriali e chiude i ponti con la sinistra; si avvicina all'Msi.

I fatti di Genova del 30 giugno 1960: corteo indetto dalla Camera del Lavoro e appoggiato dalla sinistra per protestare contro la convocazione del sesto congresso del Msi.

Seguono manifestazioni a Roma, a Catania, a Reggio Emilia. Tambroni accusa la sinistra di complotto: è abbandonato dal suo partito e dalle forze industriali. Il suo tentativo di destabilizzazione del paese, per suscitare la richiesta all'ordine, fallisce; si dimette. Aumenta il consenso a favore delle forze di sinistra, le uniche che percepiscono la nuova spinte provenienti dalla forze operaie → nuova apertura a sinistra verso il Partito Socialista. Elezioni del 28 aprile 1963: prima forza la DC alleata con il Psi. 1963/1968: "esperimento politico" (governo Leone 62, 3 governi Moro fino al 68). Lo stato è chiamato ad organizzare una riforma economica per definire uno sviluppo che non guarda solo agli interesse privati, ma al benessere dell'intera società. La DC e il Psi sono in disaccordo: - per i socialisti bisogna porre un limite all'industria privata, anzi sostituire l'industria privata con quella statale; - i cattolici, invece, vogliono.accrescere l'efficienza dello stato potenziando le industrie private già presenti. La programmazione fallisce e il governo di centro sinistra continua la sua opera con altri programmi: - scuola obbligatoria fino ai 14 anni - razionalizzazione dell'energia elettrica - formazione di un governo antimafia. Questo governo è detto "governo delle occasioni mancate". A rendere più difficile il cammino del centro sinistra è la fase recessiva del 63/64 (crisi petrolifera), breve ma acuta, curata con progetti deflazionistici e restringendo il credito. 1964: Piano Solo: definibile come tentativo di golpe in cui si vuole assegnare il potere all'Arma dei Carabinieri, promosso dal comandante generale Giovanni de Lorenzo. Le indagini furono ostacolate dalle continue omissioni da parte del governo Moro. Svolta moderata del governo Moro: rimanda continuamente la programmazione economica. Questo governo e l'apertura a sinistra si.conclude con il dilagare della protesta giovanile del '68. Evento: strage di Piazza Fontana, 12 dicembre 1969. Nella fase del centro sinistra, i rapporti fra i sindacati e le classi operaie si sono modificati e si restringono. I sindacati stessi sono detti "cinghie di trasmissione" del Psi. I fatti di Piazza Statuto dell'8 luglio 1962: manifestazione corale di 3 giorni che coinvolge gli operai metalmeccanici, e non solo, in protesta per il rinnovo contrattuale, che termina con lo scontro con le forze dell'ordine. Meridionali, ex braccianti in condizioni misere e di bassa integrazione, senza aspirazioni sociali, affianco all'operaio medio piemontese per formare un'unica massa operaia. Il Pci e la Cgil sono preoccupati per l'immagine pubblicata dai manifestanti, "giovani scamiciati" e "agitatori di professione". Si comincia a percepire lo scarto fra i messaggi bombardanti del miracolo economico e la possibilità di realizzare tale.superflui ma utili per l'umanità. Il consumismo porta alla distruzione dell'ambiente e alla perdita di valori autentici. Pasolini critica la società dei consumi che crea una cultura omologata e priva di autenticità. Secondo lui, il vero progresso non si misura solo in termini di beni materiali, ma anche di benessere sociale e culturale. La politica, invece, sembra essere incapace di affrontare questi problemi e si limita a seguire le tendenze del mercato. In conclusione, il consumismo ha portato ad un cambiamento profondo nella società italiana, ma non necessariamente positivo.necessari … niente è più veloce della banalissima televisione”i luoghi del consumo: l'alimentazione (cibi pronti e veloci comprati al "supermarket") • l'arredamento (si rinnova la cucina, il salotto, si crea il bagno privato) • la moda (abito come status symbol, ciclizzazione della moda, moda intima e del • bambino) si nota una sostanziale "americanizzazione degli stili di vita" Carosello: nasce nel 1957 nonostante alcune opposizioni iniziali della Rai. →intrattenimento leggero con funzione pedagogica ed educativa; ceto di riferimento,quello medio urbano → programma efficace per la costruzione della società dei consumi; il messaggio è uniforme su tutto il territorio nazionale termina nel 1967 (ha esaurito il suo tempo) → i prodotti sono molto più numerosi e il pubblico molto più differenziato n.b. Pubblicità come spia del cambiamento Rapporto fra la donna e i consumi: le donneitaliane degli anni 60 non abbracciano a pieno la "mistica della femminilità" americana (da il libro di Friedan del 1963) che individua l'identità di genere delle donne come madri e mogli felici, senza particolari problemi economici – la donna dei consumi -. Si può parlare di americanizzazione dei consumi e dei desideri, non del comportamento. I consumi emancipano le donne italiane, ma i loro obiettivi e i loro modelli rimangono comunque sfuocati, poiché il contesto italiano non consente di riprodurre a pieno il modello americano e quando potrebbe, verso la fine degli anni 60, quel modello è ormai superato. Inizialmente l'Italia dei consumi è minoritaria. Comizi d'amore del 1964 di Pasolini. La storia di Franca Viola del 1965 il caso Zanzara del 1966 i giovani: generazione di rottura rispetto a quella dei padri: giovani come soggetti che non vogliono più rimanere passivi all'interno della società. Le

Parole chiave sono: antiautoritarismo• antimilitarismo• antimperialismo• lotte per le obiezione di coscienza•

Caratteristiche di un movimento:

  • informalità: non è una struttura formale come il partito o il sindacato
  • partecipazione diretta delle persone
  • si vuole contrastare alcune visioni presenti nella società

Movimento Beat - USA, 1959 (pubblicazione di On the road)

  • rifiuto della famiglia e della morale borghese
  • separazione fisica dal mondo dei consumismo
  • assenza di progetti per il futuro (il mondo è teso all'autodistruzione)
  • disimpegno politico: la politicità sta nel creare un mondo alternativo fondato sulla solidarietà, sull'amicizia e sull'abolizione della proprietà privata

n.b. Campeggio di via Ripamonti a Milano, 1967

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
9 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ER.REST di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Adorni Daniela.