Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
ISTAT
Conti nazionali PIL – PIN – CONTO RI-
SORSE&IMPIEGHI - …
Caratteristiche Strutturali delle Profilo settoriale/dimensio- ISTAT
imprese nale/territoriale Archivio ASIA (imprese locali)
Indagini ISTAT
Caratteristiche Strutturali delle Risultati economici delle im-
imprese prese Archivio ASIA (imprese locali)
Banca dati Conistat
Banche dati bilanci aziendali
Cerved B.I. SpA
Centrale dei bilanci
AIDA
Indagini sui consumi delle fa-
Caratteristiche Strutturali delle Comportamenti del consuma- miglie italiane ISTAT
imprese tore Indagini longitudinali (panel)
di società private
AC Nielsen
GFK Eurisko
SymphonyIRIGroup
EUROSTAT.
Per quanto riguarda tutti questi indicatori a livelli Europei si fa affidamento a
4
Come giudicare i dati a disposizione
L’EUROSTAT ha definito 6 differenti dimensioni per la valutazione di un dato. Essi sono:
1- RILEVANZA → Indica la capacità di un sistema statistico di rispondere alle esigenze degli utiliz-
zatori (quanto il dato risponde alle nostre esigenze)
2- ACCURATEZZA → quanto il dato sEmato si avvicina alla realtà (numerosità campionaria)
3- PUNTUALITA’ & TEMPESTIVITA’
PUNTUALITA’ → differenza temporale tra quando il dato viene raccolto e quando si prevede
che essi vengano messi a disposizione
TEMPESTIVITA’ → differenza temporale tra quando il dato viene raccolto e quando effeGva-
mente viene messo a disposizione
4- ACCESSIBILITA’ & CHIAREZZA → quanto un dato è accessibile (dove posso reperirlo?)
5- COMPARABILITA’
6- COERENZA
La Statistica Ufficiale è una classifica che permette di sapere la qualità dei dati.
Questo è reso possibile in quanto la Statistica Ufficiale ha ad oggetto temi di interesse pubblico, con
eventuali richiami alle normative di riferimento ed è garanzia di qualità.
Esempio di Statistica Ufficiale è il Sistan (Sistema Statistico Nazionale) tra cui fa parte l’Istat
La contestualizzazione dei dati spesso avviene mediante l’analisi dei metadati in modo da poter defi-
nire come sono stati rilevati i dati (metodo di rilevazione); unità di misura; territorio di riferimento;
tempo di riferimento; …
L’interpretazione dei dati invece quasi sempre riguarda il confronto che può essere un confronto con
degli standard; un confronto nel tempo (variazioni); un confronto con altri fenomeni; …
Il confronto tra dati può avvenire per:
- OGGETTO DI COMPARAZIONE
Stesso fenomeno In circostanze diverse
o Fenomeni differenti nella stessa circostanza
o
- TIPO DI FENOMENO (grandezza)
Globale → misurabile aJraverso uno scalare
o esempio fatturato di un bar
Complesso → misurabile attraverso vettore di componenti elementari
o esempio prodotti bar e costi di produzione
5
- SCOPO DELLA COMPARAZIONE
Immediato → dimensioni di un fenomeno (crescita-decrescita-stabile)
o Investigativo → cause e faJori determinanE della variazione
o Indiziario → inferenza della variazione su un altro fenomeno
o
Fondamentale in questo punto diviene la scomposizione dell’incidenza di ogni singolo fattore
in quanto una differenza può essere dovuta a più fattori e quindi i metodi statistici servono a
scomporre ed evidenziare l’incidenza di ciascuno di esso sulla variazione e sul fenomeno osser-
vato e analizzato.
CAPITOLO 3 “I Rapporti Statistici”
L’obiettivo dei rapporti statistici è quello di determinare una variazione nel tempo o nello spazio.
Questo studio statistico può avvenire per la frequenza o per l’intensità
Il primo tipo di rapporto statistico (anche se il meno utile e il meno significativo) è la DIFFERENZA AS-
SOLUTA NON
Lo svantaggio di questa differenza è che tiene
NON
conto delle differenti unità di misura e tiene
conto dell’ordine di grandezza. Per questo non è
utilizzabile e non è significativa.
Il secondo tipo di rapporto statistico è la DIFFERENZA RELATIVA
Il vantaggio di questa differenza/rapporto è che
rende le grandezze omogenee (nr. Puri), sono in-
dipendenti dall’unità di misura e sono anche indi-
pendenti dall’ordine di grandezza.
Esistono 3 differenti tipologie di rapporti di diffe-
renza relativa:
1- DIFFERENZA RELATIVA TEMPORALE INIZIALE
2- DIFFERENZA RELATIVA TEMPORALE FINALE
3- DIFFERENZA RELATIVA SPAZIALE (attenzione
all’unità di misura!!!)
QUESTO R1 (rapporto statistico) è anche detto
NUMERO INDICE!
6
I rapporti di composizione
I rapporti di composizione identificano la composizione (spesso %) di un fenomeno di intensità o fre-
quenza rispetto a caratteri (e dunque rispetto all’intensità/frequenza totale)
à
C = C = ∑∑x = x
ij ij ij ..
à ∑∑ (il . al pedice sostituisce la sommatoria)
La distribuzione di frequenza confronta l’incidenza (contributo) di ciascuna categoria in termini di nu-
merosità;
La distribuzione di frequenza confronta l’incidenza (contributo) di ciascuna categoria i termini di am-
montare.
ESEMPIO DI RAPPORTO DI COMPOSIZIONE (distribuzione di frequenza)
FATTURATO Biglietto Bar Services TOT
LUN-GIO € 24.033
€ 17.584 € 2.147 € 4.302
VEN € 9.011
€ 5.737 € 1.595 € 1.679
SAB € 12.784
€ 8.426 € 1.648 € 2.710
DOM € 18.615
€ 12.587 € 3.387 € 2.641
TOT € 44.334 € 8.777 € 11.332 € 64.443
RAPPORTI DI COMPOSIZIONE
Biglietto Bar Services TOT
LUN-GIO 27,29% 3,33% 6,68%
VEN 8,90% 2,48% 2,61%
SAB 13,08% 2,56% 4,21%
DOM 19,53% 5,26% 4,10%
TOT
RAPPORTI DI COMPOSIZIONE MARGINALI
Sono rapporti che come numeratore usano il totale di riga oppure il totale di colonna
COLONNA MARGINALE = C i.
RIGA MARGINALE = C .j
RAPPORTI DI COMPOSIZIONE MARGINALI
Biglietto Bar Services RCM Colonna RIGA MARGINALE
LUN-GIO 37,29% COLONNA MARGINALE
VEN 13,98%
SAB 19,84%
DOM 28,89%
RCM RIGA 68,80% 13,62% 17,58%
7
RAPPORTI DI COMPOSIZIONE CONDIZIONATI
Sono rapporti che come numeratore usano il singolo fenomeno (intensità o frequenza osservata) e
come denominatore usano il totale di riga oppure il totale di colonna
=
CONDIZIONATI A i (X) = C C
j|i j|i .
=
C
CONDIZIONATI A j (Y) = C i|j i|j .
RAPPORTI DI COMPOSIZIONE CONDIZIONATI A i (X)
Biglietto Bar Services RCM Colonna RIGA MARGINALE
LUN-GIO 100,00%
73,17% 8,93% 17,90% COLONNA MARGINALI
VEN 100,00%
63,67% 17,70% 18,63%
SAB 100,00%
65,91% 12,89% 21,20%
DOM 100,00%
67,62% 18,20% 14,19%
RCM RIGA 68,80% 13,62% 17,58% 100,00%
RAPPORTI DI COMPOSIZIONE CONDIZIONATI A j (Y)
Biglietto Bar Services RCM Colonna RIGA MARGINALE
LUN-GIO 37,29%
39,66% 24,46% 37,96% COLONNA MARGINALI
VEN 13,98%
12,94% 18,17% 14,82%
SAB 19,84%
19,01% 18,78% 23,91%
DOM 28,89%
28,39% 38,59% 23,31%
RCM RIGA 100,00% 100,00% 100,00% 100,00%
I rapporti di Coesistenza
I rapporti di coesistenza hanno lo scopo di evidenziare gli squilibri tra le frequenze di un fenomeno tra
due differenti modalità che coesistono
I rapporti di Densità
I rapporti di densità hanno lo scopo di eliminare l’influenza delle differenze dimensionali
Intensità del fenomeno / Grandezza collettiva di riferimento
I rapporti di Derivazione
I rapporti di derivazione hanno lo scopo di evidenziare quando un fenomeno è conseguente all’altro
Intensità del fenomeno / Fenomeno generante
I rapporti/quoziente Specifici
I rapporti/quozienti specifici sono riferiti a precise modalità di entrambi i caratteri e hanno lo scopo di
evidenziare la relazione causa-effetto espressa in maniera diretta (generante-generato)
=
Q ij 8
I rapporti/quoziente Generici
I rapporti/quozienti generici sono riferiti alla somma delle modalità di entrambi i caratteri
..
=
Q .. ..
Anche per i rapporti/quozienti generici, così come per i rapporti di combinazione, esistono i quozienti
generici marginali (sfruttando i totali di riga/colonna)
I rapporti Generici tuttavia sono fortemente correlati ai rapporti specifici in quanto rappresentano la
media aritmetica ponderata.
I rapporti Generici tuttavia possono e devono essere scomposti nelle loro componenti (ponendo uno
dei due parametri fissi [popolazione tipo indicata ad apice del rapporto generico]) in modo da poter
rendere confrontabili i valori e in modo da poter imputare quale sia il fattore che causa la differenza,
in quanto spesso i rapporti generici sono influenzati da una differenza nei gruppi di unità e una diffe-
renza nella struttura della popolazione del fenomeno generante X
9
[GUARDANDO L’ESEMPIO DI SEGUITO TUTTO DOVREBBE ESSERE PIU’ CHIARO]
GERMANIA ITALIA
% impiego (su Pop Attiva (mi- % impiego (su Pop Attiva (mi-
FASCIA ETA' FASCIA ETA'
pop Attiva) gliaia) pop Attiva) gliaia)
15-24 50,00% 4.094 15-24 27,00% 1.555
25-54 88,00% 29.331 25-54 77,00% 19.537
55-64 69,00% 7.691 55-64 49,00% 3.905
41.116 24.997
MEDIA PONDERATA GERMANIA 80,66%
MEDIA PONDERATA ITALIA 69,52% differenza dovuta
MEDIA PONDERATA GERMANIA CON P* (ITALIA) 82,67% 13,15% ai tassi
MEDIA PONDERATA ITALIA CON P* (ITALIA) 69,52% differenza dovuta
MEDIA PONDERATA GERMANIA CON Q* (ITALIA) 66,78% -2,73% alla popolazione
MEDIA PONDERATA ITALIA CON Q* (ITALIA) 69,52%
I NUMERI INDICI
I numeri indici sono dei rapporti statistici che hanno lo scopo di misurare le variazioni di un fenomeno
quantitativo nel tempo o nello spazio.
Esistono diverse tipologie di numeri indici: - Numeri Indici Sintetici: misurano variazioni di
- Numeri Indici Temporali fenomeni complessi (più variabili)
- Numeri Indici Spaziali - Numeri Indici di Prezzo
- Numeri Indici Semplici: misurano variazioni di - Numeri Indici di Quantità
- Numeri Indici di Valore
grandezze elementari o globali (una sola varia-
bile) La base fissa permette
tenden-
una visione più
ziale e dunque di medio-
lungo periodo
La base mobile permette
congiun-
una visione più
turale e dunque di breve
periodo
10
PROPRIETA’ DEI NUMERI INDICI
IDENTITA’
1- → il numero indice calcolato al tempo t con base t è pari a 1
REVERSIBILITA’ DELLE BASI
2- → un indice con tempo s e base t è uguale all’inverso dell’indice
con base s e tempo t
TRASNSITIVITA’ DELLE BASI (CIRCOLARITA’)
3- → un indice con tempo t e base b è uguale al pro-
dotto di due indice: il primo al tempo q con