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NIC:

 L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività.

o Quello più diffuso

o Si riferisce alla generalità dei consumi delle famiglie presenti in Italia.

o Dai consumi finali effettivi individuali delle famiglie originati da transazioni monetarie avvenute sul

o territorio economico nazionale (famiglie, turisti stranieri, comunità),

Comprendono le spese sostenute da PPAA e ISP (medicinali, servizi medici, assistenza sociale). Ossia

o quando una parte del costo di alcuni consumi è sostenuta dallo Stato, questo compare nel calcolo seppure

le famiglie non abbiano direttamente corrisposti questa somma. (Ad esempio: prezzi dei medicinali vanno

considerati anche per la parte coperta dall’amministrazione pubblica.

Senza considerare saldi e sconti (ossia sarà considerato il prezzo pieno del bene).

o

FOI (Famiglie di Operai e impiegati):

 L'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati,

o Che si riferisce ai consumi delle famiglie facenti capo a un lavoratore dipendente extra-agricolo.

o Senza considerare saldi e sconti.

o Serve a rivalutare diverse voci

o Per rivalutare l'assegno di mantenimento

 Per aggiornare il TFR

 Per rivalutare a aggiornare il Canone d'affitto.

IPCA (Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato) per i paesi dell'Unione:

 - 25

L'indice armonizzato dei prezzi al consumo per i paesi dell'Unione Europea, che si riferisce alla generalità

o dei consumi delle famiglie.

Consumi di beni e servizi con regime di prezzo comparabile all'interno dell'UE.

o Serve a monitorare il rispetto degli impegni presi fra paesi dell’Unione Europea.

o Solo spese direttamente sostenute dalle famiglie (e non le spese sostenute dalle AAPP per le famiglie).

o Al netto dei saldi e sconti.

o

L'IPCA ha in comune con il NIC la popolazione di riferimento, ma si differenzia dagli altri due indici ( FOI e NIC)

poichè si riferisce alla spesa monetaria per consumi finali sostenuta esclusivamente dalle famiglie (Household final

monetary consumptionexpenditure); esclude inoltre, sulla base di regolamenti comunitari, alcuni prodotti come, ad

esempio, le lotterie, il lotto e i concorsi pronostici. Un'ulteriore differenziazione fra i tre indici riguarda il concetto di

prezzoconsiderato: il NIC e il FOI considerano sempre il prezzo pieno di vendita.

L'IPCA si riferisce invece al prezzo effettivamente pagato dal consumatore.

Ad esempio, nel caso dei medicinali, mentre per gli indici nazionali viene considerato il prezzo pieno del prodotto,

per quello armonizzato il prezzo di riferimento ' rappresentato dalla quota effettivamente a carico delle famiglie.

Inoltre, l'IPCA tiene conto anche delle riduzioni temporanee di prezzo (saldi, sconti e promozioni).

Fonte: rivaluta.it 32.7Alcune variazioni sugli indici

Oltre a questi indici, possiamo trovare anche una serie di indici addizionali che spesso rappresentano una variazione

rispetto alla definizione standard.

IPCA al netto delle spese energetiche: utilizzato nella contrattazione collettiva.

 NIC senza tabacchi.

 Indici mensili IPCA a tassazione costante (IPCA-TC).

 Inflazione di fondo (core inflation): al netto dell’energia, al netto dell’energia e della frutta e verdura (a volte si

 usa il termine 'inflazione inerziale”).

L'indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali.

 E tanti altri…

Ognuno di questi indici risponde a una necessità particolare, vediamo ad esempio l’indice IPCA-TC.

IPCA-TC:

Da marzo 2012, l’Istat diffonde anche l’indice IPCA a tassazione costante (IPCA-TC), che considera lo stesso paniere - 26

e la stessa struttura di ponderazione dell’indice IPCA ma si differenzia da questo per l’utilizzo di indici di prezzo

depurati degli effetti dovuti a eventuali cambiamenti delle imposte indirette (Iva, accise e imposte su

specifici prodotti).

Altri indici dei prezzi

Come se non bastasse, non ci sono solo gli indici dei prezzi per i consumatori. Esistono anche indici più specializzati

che riguardano ad esempio i prodotti industriali o agricoli.

Indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali

E’ un indice (in realtà diversi indici perché esistono diverse definizioni) che misura l’evoluzione dei prezzi percepiti dai

produttori. Ne esistono diverse variante, una per esempio definita dall’OCSE è la seguente.

In Italia, una versione di questo indice elaborato dall’ISTAT è riferito ai prezzi praticati dalle imprese industriali,

escluse quelle delle costruzioni. È uno degli indici sul quale si basa la stima della

Leggiamo nel sito della Repubblica (sezione “glossario”): “

congiuntura. È più sensibile di quello dei prezzi al consumo ed è in grado di anticipare l’andamento dell’inflazione ”. - 27

Potremmo pensare che assume che alcune variazioni di prezzi registrate nelle transazioni fra industriali siano

successivamente “trasmesse” al mercato dei consumi finali. Questa affermazione meriterebbe di essere approfondita,

cosa che esula da questo testo e che citiamo solo per suscitare la curiosità.

Per i prodotti agricoli

Esistono anche indici dei prezzi agricoli.

1. Indice dei prodotti acquistati

Prodotti acquistati dagli agricoltori.

2. Indice dei prodotti venduti

Questi indici potranno essere approfonditi guardando alla dispensa “gli indici dei prezzi alla produzione” di cui si

consiglia la lettura.

33 La rilevazione dei prezzi in pratica

Abbiamo visto come sono definiti i principali indici utilizzati dall’ISTAT. E utile anche avere una conoscenza sulle

modalità pratiche con le quali sono misurati i prezzi e le quantità dei diversi beni.

33.1L’identificazione del paniere

Per calcolare un indice dei prezzi serve un paniere. L’Istat utilizza un paniere di 1.481 prodotti

(https://www.istat.it/it/archivio/16333). Questo si basa sull’indagine sulla spesa delle famiglie.

“Ad esempio, nel paniere NIC, il pane pesa per poco più dello 0,9% mentre le automobili pesano per quasi il 2,9%, la

camera d’albergo per poco più del 2,0% e il pasto al ristorante per quasi il 2,4%” https://www.istat.it/it/archivio/16333

Il paniere viene aggiornato ogni anno come spiegato sotto.

Il paniere viene aggiornato ogni anno per rappresentare gli effettivi comportamenti di acquisto delle famiglie e

tenere conto dei mutamenti che intervengono in questi comportamenti e nell’offerta dei prodotti sul mercato. Ogni

anno cambiano sia i beni e i servizi compresi nel paniere sia il loro peso. Ad esempio, per il paniere relativo al 2017

alcuni inserimenti riflettono la modifica dei consumi delle famiglie in relazione all’evoluzione dei comportamenti di

action camera.

spesa: è il caso dei preparati vegetariani e/o vegani, della birra artigianale o dell’ Altri aggiornamenti - 28

del paniere possono rispondere all’esigenza di un miglioramento della copertura delle voci di spesa delle famiglie (è

il caso, nel 2017, dei Servizi assicurativi connessi all’abitazione) https://www.istat.it/it/archivio/16333

La quantità consumate sono rilevate in pratica tramite interviste alla famiglie. Si usano questionari come quello

illustrato nella seguente illustrazione. - 29

E’ un processo lungo e complesso, di cui non presenteremo i dettagli qua. - 30

33.2La rilevazione dei prezzi

Oltre alle quantità serve misurare i prezzi.

Ci sono 493.500 quotazioni di prezzo rilevate sul territorio ogni mese

Si individuano circa 33.000 negozi in 85 capoluoghi di provincia e, per ciascuno di essi, si seleziona una sola

"referenza" (la marca più venduta di ciascun prodotto) per circa 1.030 prodotti.

33.3L’aggregazione dei dati

Approfondimento (non al programma dell’esame)

Costruzione dell'indice:

Calcolo degli indici provinciali di prodotto: ciascuno di essi è una media geometrica degli indici semplici di prezzo

(prezzo al tempo 1 diviso prezzo al tempo 0) rilevati presso ciascun negozio per ciascuna referenza;

Calcolo degli indici regionali di prodotto: ciascuno di essi è una media degli indici di prezzo provinciali, ponderati

secondo la popolazione (a ciascun indice provinciale viene attribuito un peso pari al rapporto tra popolazione della

provincia e popolazione della regione);

Calcolo degli indici nazionali di prodotto : ciascuno di essi è una media degli indici regionali, ponderata secondo i

consumi (totale dei consumi finali nella regione diviso per il totale dei consumi finali nazionali);

Calcolo dell'indice generale dei prezzi al consumo : è una media degli indici di prodotto, ponderata secondo il

rapporto tra la spesa sostenuta al tempo 0 per un prodotto e il totale della spesa, sempre al tempo 0, per tutti i

prodotti presenti nel paniere. - 31

34 I deflatori

L’inflazione rende meno facile il confronto fra valori riferiti a periodi diversi, tipicamente due anni. Serve dunque un

metodo per esprimere due valori al netto dell’inflazione 34.1Valori reali e valori nominali

(correnti) In presenza di inflazione, si

pone la questione della

differenza fra valori reali e valori

nominali. Una variabile che vale

100 nell’anno N, e nell’anno

N+1, in realtà ha cambiato

“valore” in quanto la moneta

non ha più lo stesso “valore” o

potere d’acquisto.

Va dunque distinto il valore

nominale, anche detto

corrente, cioè quello che si

misura con osservazione diretta

sul mercato in uno o diversi

periodi e il valore reale (con

una data base di confronto).

Questo implica che il valore

reale di una somma fissa si

riduce nel tempo. Come

illustrato qua sotto. In questo

grafico, vediamo quale sarebbe - 32

il valore di 100 000 euro nel 2019 rispetto alla stessa somma del 2002, Vediamo che varrebbero solo 75495 euro se

espressi nella stessa base.

Figure 2 – l’inflazione erode i valori reali (Fonte: Rovigo Finanza)

L’esempio sopra si riferisce a una serie con valori costanti. Per una serie crescente invece, potremmo dire che il

valore reale cresce meno veloce che il valore nominale.

Figure 3 - confronto PIL reale e nominale (base 2005)

Nota: il titolo indica 2005=100 come se si trattasse di un indice che valesse 100 nel 2005, mentre sarebbe più

corretto dire che esprime questi due aggregati in prezzi 2005. - 33

Ora esistono diversi modi per convertire una serie di valori nominali in valori reali. Si potrebbe pensare ad utilizzare i

tassi d’inflazione; un altro mezzo è di utilizzare i così detti deflatori. Come illustrato nel seguente prospetto (fonte

ISTAT) dove compaiono due deflatori. - 34

- 35

Qualunque sia la variabile considerata, se si vuole applicare un deflatore, cioè corregge

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
51 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-S/03 Statistica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher eli_leo04 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Statistica economica I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Massiani Didier.