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Devianza e criminalità

La devianza è quell'atto anche solo verbale, di una persona o gruppo, che viola le norme di una comunità e va incontro a sanzione; non necessariamente è un reato ma devia dalla consuetudine. L'atto deviante è anche da considerare contestualmente e nel tempo; si possono violare regole politiche, religiose o sociali ma la devianza sta nel significato che noi diamo all'azione e la definiamo deviante (per esempio convivere attualmente non è una devianza, un tempo veniva considerato tale); è pertanto una costruzione sociale e non esiste in sé, è considerata così rispetto a spazio e tempo in cui si svolgono le azioni.

Questa concezione relativistica non vale per tutte le forme di devianza (droghe leggere ad Amsterdam); alcuni atti devianti sono stati tali in tutte le epoche e culture (incesto per esempio). Il reato invece viola una norma del codice penale e comporta una sanzione (multa per esempio).

Teorie della criminalità. Spiegazioni biologiche: i deterministi avanzavano queste spiegazioni e la tendenza del deviare deriva da caratteristiche genetiche e biologiche; Cesare Lombroso a metà dell'800 delineò delle caratteristiche fisiche ben precise che facevano riconoscere una certa predisposizione alla devianza (tavole di Lombroso).

Teoria della tensione: Durkheim attribuisce la devianza alla mancanza di norme (teorici dell'ordine) che devono riportare l'ordine in questi casi. Il successore di Durkheim riprende quest'idea e sostiene che atti devianti nascono dalla tensione tra struttura cultura e sociale; si focalizza sulle società consumistiche, dove non tutti hanno le stesse opportunità e da questa tensione nasce la criminalità e la devianza. Le classi svantaggiate che non riescono a farcela intraprendono scorciatoie che possono sfociare in atti devianti; attraverso la conformità si accetta la condizione.

consapevolezza del proprio stato)o si colgono le occasioni perraggiungere le risorse; l'abbandono di fini e mezzi, la ribellione ( si rifiutano mete e mezzi che si sostituiscono dato il mancato interesse per la cultura consumistica).

3. Teoria del controllo sociale: si basa su una concezione pessimistica della natura umana, considerata debole e se non vengono dati loro vincoli sono portati a infrangere regole. L'importante è spiegarla andando a vedere come funziona dove non c'è; ci sono diversi tipi di controllo: varie forme di sorveglianza esterna, sentimenti di imbarazzo (interni); è quindi una costruzione sociale e laddove ci sono controlli interni è molto minore rispetto ad altre società (controllo sociale della vergogna è venuto meno- chi evade il fisco non viene etichettato come una volta-); si è molto più liberi laddove questo controllo manca (gli imprenditori un tempo erano apprezzati perché generavano lavoro,

Attualmente è una figura di prestigio con soldi); le società sono legate da vincoli sociali e si deviava meno rispetto alle società contemporanee dove il nostro successo è dato da quello che possediamo. Secondo alcuni una persona compie un reato quando il vincolo che lo lega alla società è molto debole e si spezza (società attuale individualizzata quindi comportamenti devianti molto evidenti).

4. Teoria della subcultura: il contrasto tra struttura sociale e cultura non basta a spiegare perché si violano le norme e la devianza si apprende dall'ambiente in cui si vive (processo di socializzazione); il reato commesso da una persona lo compie perché formatasi in un contesto criminale; bisogna indagare sul tipo di socializzazione che hanno avuto; all'interno di culture dominanti ci siano altre culture che violano le norme generali a cui si conformano.

5. Teoria dell'etichettamento: non individua cause biologiche o sociali ma

coloro che la seguono sostengono che per capire la devianza bisogna tener conto dell'applicazione delle norme e in alcuni casi i comportamenti devianti sono causati da ciò (per esempio norme di controllo immigrazione che spiegano nuove forme di schiavitù nel sud Italia per esempio; queste persone hanno meno diritti da rivendicare e non si possono ribellare costituendo nuove sacche di schiavitù). Si vede quindi il sistema giudiziario e le altre forme di controllo sociale, come incidono sull'incremento o meno della devianza. Il reato e le interazioni tra coloro che applicano la norme e coloro che la compiono; è legata all'interazionismo sottosimbolico (paradigma dell'azione) (venire etichettato come deviante dal proprio gruppo culturale) prodotto di un giudizio dato da comportamenti. 6. Teoria della scelta razionale: nega che la persona sia spinta da fenomeni biologici o sociali, afferma che ci sia solo intenzionalità; considerano i reati come.risultato di un'azione intenzionale provocata attivamente dagli individui, in quanto esseri razionali che ricercano il piacere, fuggono al dolore e scelgono liberamente come agire. È la teoria più moderna. Come si studia devianza e criminalità? Le statistiche giudiziarie, seppur efficaci, hanno un grado di attendibilità minore, rappresentano solo una parte di quelli reali effettivamente compiute e quelle che non emergono, decidono di farlo solo nel momento in cui vengono interrotte dei tabù sociali. Il problema delle estorsioni, per esempio, non è sempre denunciato perché si ha paura delle ripercussioni. Questi reati vengono definiti "numero oscuro" e questo numero è molto grande rispetto ai crimini commessi dalla mafia, ai reati sessuali, ecc. Un reato entra nelle statistiche una volta che qualcuno l'ha denunciato e non esistono solo fonti giudiziarie per indagare, esistono delle inchieste mediante interviste. Una questione interessante.èanche come cambiano i reati nel tempo e le caratteristiche di chi li compie; per esempio il dibattito sugli omicidi veicolato da molti studi empirici, sostiene che attualmente in Europa siano diminuiti nel corso della selezione storica. Gli autori dei reati guardando al genere riconoscono una tendenza per cui per esempio le donne compiono meno reati degli uomini, c'è legame tra classe sociale e reato, gruppi etnici e reato. Devianza e sanzioni: il controllo può essere assicurato in diversi modi: - Interno: attraverso la socializzazione - Esterno: ricorso alle punizioni e alle ricompense, inasprimento delle pene che non consentono per forza di risolvere il fenomeno (norme antimafia). Concetto biologico e concetto sociologico di razza Determinismo biologico o La costruzione sociale della razza o razza Concetto di è biologicamente irrilevante, le razze umane non esistono ma sono frutto di una classificazione. Esistono come fenomeno sociale perché le differenze.

Le somatiche assunte dagli uomini sono state utilizzate per sancire differenze comportamentali e creare dei sistemi di potere. Se non esistono dal punto di vista biologico, esistono da quello sociologico.

La costruzione sociale della razza:

Le dottrine della razza si fondano su un forte determinismo biologico, in base al quale il comportamento degli individui, gruppi e intere civiltà risulta determinato dall'appartenenza razziale. Per i sostenitori di queste dottrine, quello che conta per spiegare le differenze tra gli uomini non è tanto la storia, la cultura o l'esperienza individuale, ma il fatto di far parte per nascita di una razza i cui caratteri e destini sono iscritti nell'ordine naturale.

Le dottrine razziste:

Vengono definite razziste quelle dottrine, quegli atteggiamenti e quelle pratiche che discriminano, sulla base dell'appartenenza razziale, l'accesso all'esercizio di diritti e a determinate opportunità e posizioni.

sociali. Discriminazione

Ci sono diverse varietà di discriminazione

Discriminazioni di legge

  • Discriminazioni di fatto, ovvero quando l'impedimento all'esercizio dei diritti è costituito da comportamenti discriminatori fondati su atteggiamenti e opinioni ostili.

Due tipi di dottrine:

  • Auto-razzizzazione; il concetto di razza viene applicato in prima istanza al proprio gruppo per affermare superiorità e soprattutto per garantire la purezza
  • Etero-razzizzazione quando la razza viene intesa come sinonimo di civiltà inferiore e arretrate. Le razze considerate inferiori diventano oggetto di sfruttamento e di segregazione. Anche se questo non sempre avviene, si punta in questo caso alla loro graduale assimilazione alla cultura dominante. Es. Apartheid

Le azioni positive

Per consentire la discriminazione, nel corso degli anni Settanta e Ottanta furono in molti paesi adottate misure volte a correggere e riequilibrare lo svantaggio iniziale dovuto

all'appartenenza a una minoranza discriminata e promuovere processi di mobilità e integrazione. L'Europa di fronte ai problemi generati dall'immigrazione: - In Francia le politiche nei confronti degli immigrati hanno da tempo puntato alla loro assimilazione alla cultura francese: gli immigrati indipendentemente dalla loro origine, devono diventare francesi a tutti gli effetti, fare propria la cultura dominante. - In UK invece al riconoscimento dei diritto politici si è accompagnata una segmentazione sub-culturale che ha garantito la sopravvivenza di molti tratti delle culture d'origine. - In Germania l'immigrato è stato prevalentemente trattato come un ospite lavoratore al quale garantire un lavoro, con le connesse prestazioni sociali, assistenziali e sanitari e un'abitazione senza intenzione di integrarlo in modo permanente nella società. - In Italia il fenomeno dell'immigrazione è stato inatteso. Inoltre la posizioneogia per indicare l'organizzazione sociale, economica e politica di una società. La struttura sociale è composta da istituzioni, norme, ruoli e relazioni che determinano il funzionamento della società. L'immigrazione clandestina è un fenomeno che si verifica quando persone attraversano le frontiere di un paese in modo illegale, senza i documenti necessari. Questo può avvenire per motivi economici, politici o sociali. L'immigrazione clandestina può essere favorita da diversi fattori, tra cui la situazione economica e politica del paese di origine e del paese di destinazione, nonché la presenza di reti di traffico di esseri umani. Le etnie sono gruppi di persone che condividono una cultura, una lingua, una storia e una identità comune. Le etnie possono essere distinte in base a caratteristiche come la razza, la religione, la lingua o l'origine geografica. Le etnie possono essere presenti all'interno di un singolo paese o possono essere distribuite in diverse nazioni. La società è composta da individui con caratteristiche e identità diverse. Gli individui possono essere orientati verso l'ordine o il cambiamento, e il loro comportamento può essere influenzato dalla cultura e dalle strutture sociali. Le strutture sociali sono le organizzazioni e le istituzioni che regolano la vita sociale, come la famiglia, la scuola, il governo e le organizzazioni religiose. In conclusione, la geografia, le etnie e le strutture sociali sono elementi che influenzano la società e possono avere un impatto sull'immigrazione clandestina.
Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
27 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Mela1912 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Forno Francesca.