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Moscovici e Abric intorno all’argomento ha sviluppato la scuola strutturalista di Aix-en-

Provence, che lavora all’IPOTESI DELLA ZONA MUTA, che non è verbalizzata, ad

esempio, è probabile che quanto restituito dai soggetti attraverso le interviste non

costituisca realmente il significato e il pensiero degli intervistati; per questo tra gli elementi

che fanno parte del nucleo centrale occorre considerare anche quelli “inattivi”. Individua tre

tipi di cambiamento delle rappresentazioni:

-la trasformazione brutale: quando emergono nuove pratiche che sono in contrasto con il

significato della rappresentazione

-la trasformazione resistente: in cui le nuove pratiche non comportano per questa alcun

cambiamento.

-la trasformazione progressiva: è progressiva perché il nucleo centrale incorpora

lentamente le nuove pratiche

Mead parla del Self come identità sociale e composto da IO, la parte cosciente, ME i ruoli

sociali e l’ALTRO GENERALIZZATO per cui evidenzia il peso della società per la

determinazione del self. È l’altro generalizzato che consente ai partecipanti all’interazione

sociale di adattare le proprie linee d’azione.

Goffman sostiene che la capacità di assumere il punto di vista dell’altro e di farlo proprio è

alla base della vita sociale. Ogni individuo deve rispettare delle regole condivise,

svolgendo la sua “parte” e le maschere che interpretano gli individui nelle differenti

situazioni della vita quotidiana sono piene di rappresentazioni sociali; gli altri, invece sono

intesi come spettatori. La funzione “normalizzatrice” delle rappresentazioni interviene

come dimensione che consente l’interazione con gli individui o categorie di persone

etichettate come “anormali”.

Schutz sostiene che la comprensione di un fenomeno deve essere ricondotta al senso

intenzionato che gli individui attribuiscono al loro agire. Il senso comune costituisce la

struttura significativa della vita quotidiana, e si compone di un insieme di conoscenze utili

a orientare l’azione. Corrisponde anche a un atteggiamento che l’attore assume, dando

per scontato il proprio mondo quotidiano, infatti, il mondo sociale è da lui percepito come

una fitta rete di rapporti sociali.

Ambrogio Santambrogio attraverso l’analisi del pensiero di Schutz, mostra i processi di

formazione del senso all’interno della coscienza individuale, e in particolare il passaggio

dal senso intenzionato soggettivo alla comprensione del senso altrui. Egli ricorre a una

spiegazione che definisce “circolo della rappresentazione”, riprendendo alcuni aspetti

centrali della teoria di Moscovici, come quelli dell’ancoraggio, dell’oggettivazione e del

nucleo centrale. Per l’ancoraggio, inteso come quel processo che consente di ancorare il

non familiare a qualcosa di già noto, riprende Schutz dicendo che se nelle nostre

esperienze ci imbattiamo in qualcosa di sconosciuto, diamo inizio a un processo di analisi.

Mentre per l’oggettivazione, inteso come un processo in cui un’idea si oggettiva in

immagini, riprende Durkheim quando sulle rappresentazioni collettive dice che non

possono costituirsi se non incarnandosi in oggetti materiali. Egli propone di considerare

nell’analisi di una rappresentazione sociale tre livelli:

-le opinioni individuali: che fanno riferimento all’adattamento degli individui

-gli atteggiamenti di gruppo: cioè le idee che circolano nel gruppo

-gli stereotipi: ossia le rappresentazioni comuni che appartengono a una comunità.

In psicologia venne affermandosi l’orientamento cognitivista che comportò l’abbandono

dell’ipotesi del black box e si negò all’ambiente i presupposti deterministici. L’individuo è

considerato responsabile del proprio comportamento e il cognitivista ritiene che a orientare

e determinare l’azione non siano gli eventi in sé, ma la rappresentazione mentale. Su

questa interpretazione ci sono state delle critiche:

-la disputa riguarda la sede in cui la dinamica di campo si svolge; gli psicologi

attribuiscono maggiore importanza al livello mentale, mentre i sociologi guardano al

contesto sociale.

L’aumento dell’utilizzo del web, della chat, dei social network, sono solo alcuni dei processi

che descrivono l’importanza che ha assunto la dimensione della comunicazione per gli

individui. La comunicazione rimanda a un luogo, il cyberspazio, che oltrepassa

appartenenze geografiche e sociali. Si è passati dal WEB 1.0 al WEB 2.0 e la principale

differenza è stata che nel primo erano pochi i creatori di contenuti perché la gran parte

erano consumatori; mentre nel WEB 2.0 gli utenti possono essere maggiormente partecipi

attraverso la pubblicazione dei contenuti. Lo studio degli effetti dei new media sulle scelte

si delinea all’interno della WEB-SOCIETY che è una “comunicazione partecipata” che

rappresenta la dimensione del diffondere agendo. I social network oggi permettono di

studiare non solo i meccanismi di genesi delle rappresentazioni sociali, ma anche quelli

relativi all’evoluzione e alla trasformazione. Se il concetto di rappresentazione collettiva ha

permesso ai primi sociologi di spiegare il meccanismo che saldava insieme individui e

società, esso si è rivelato inadeguato a tenere conto dei cambiamenti intervenuti in

conseguenza del passaggio a una società che presentava caratteri estremamente diversi

dalle precedenti.

Moscovici proporrà di sostituire l’aggettivo “collettivo” con quello di “sociale”, sottolineando

il carattere riduttivo con il quale la sociologia durkheimiana aveva inquadrato il problema;

mentre Durkheim dice che la rappresentazione collettiva serve a spiegare i comportamenti

sociali, Moscovici sostiene che è proprio essa che deve essere spiegata e analizzata.

L’aggettivo “sociale” pone l’accento sul carattere mobile e circolare delle rappresentazioni.

Viene inaugurata anche un nuovo movimento il “cognitivismo riduzionista”, che rimanda

agli studi sull’intelligenza artificiale in cui la mente umana è concepita come un recettore di

informazioni. Moscovici propone lo studio delle rappresentazioni come lo strumento che

permette di indagare il conflitto fra individuo e società e di collegare la dimensione

individuale e quella dei processi sociali. Sostiene che possono essere intese sia come

prodotto sia come processo:

-con il prodotto egli precisa i contenuti che possono essere ideali, immaginari o simbolici.

-con il processo cioè i meccanismi psicologi e sociali che intervengono nella elaborazione

di una rappresentazione

Quest’aspetto opera tramite i due meccanismi dell’ancoraggio e dell’oggettivazione:

-l’ancoraggio: consente di ancorare il non familiare a qualcosa di già noto. Applica gli

schemi aventi e rende accessibile alle persone un universo reificato.

-l’oggettivazione: ha valore di verità e incide sui comportamenti. È inteso come il processo

in cui un’idea si oggettiva in immagini.

Moscovici e la psicanalisi.

L’immagine della psicanalisi costituirà un esempio, per Moscovici, per dimostrare come il

sapere scientifico sia acquisito e trasformato dal tessuto sociale sotto forma di

rappresentazione. In quegli anni la psicanalisi iniziava a farsi largo nell’opinione pubblica,

anche attraverso i media. Secondo egli, esistono due tipi di universo uno “reificato” e l’altro

“consensuale”, ciascuno dotato di una propria logica e caratterizzato da forme diverse di

casualità e di spiegazione. Moscovici scrive “l’opus magnum” e presenta la sua teoria delle

rappresentazioni sociali:

-la prima parte è dedicata a valutare le conoscenze che la società francese ha costruito

della psicanalisi.

-la seconda parte si basa sull’analisi del contenuto di articoli dei giornali più diffusi, che

hanno trattato l’argomento.

Tali riviste, oltre a fornire informazioni sulla pratica terapeutica, svolgevano la funzione di

accordare il significato di questa terapia con le convinzioni fondamentali della collettività.

L’obiettivo era di rendere familiare qualche cosa che per il pubblico presentava ancora

diverse incognite.

Moscovici definisce 3 sistemi di comunicazione come aspetti fondamentali per la

creazione, diffusione e propagazione delle rappresentazioni sociali.

-diffusione: in cui individua l’obiettivo dei mezzi di comunicazione nel fornire informazioni

su un oggetto per attirare l’interesse dei lettori sull’argomento.

-propagazione: l’obiettivo è integrare un ragionamento nuovo. È centrale la funzione svolta

da questo sistema, che si pone di rinforzare i legami del gruppo attraverso

rappresentazioni condivise. Lo psicanalista è visto come il prete di una nuova religione, a

condizione di non contrastare la vocazione religiosa.

-propaganda: l’obiettivo è creare e rinforzare le informazioni, sfocia nella costruzione di

una rappresentazione e si impone agli appartenente del gruppo dando un senso alla

realtà. La psicanalisi è presentata come uno strumento dell’ideologia capitalista,

un’espressione della lotta fra le classi sociali.

Moscovici definisce nucleo figurativo cioè una schematizzazione della teoria psicanalitica,

fondata sulla selezione di alcuni elementi. Il nucleo cosi creato costituisce un riferimento

stabile, intorno al quale si organizzano gli elementi periferici. Il nucleo svolge le funzioni:

-la funzione generatrice: per la quale è l’elemento attraverso cui si crea o si trasformano

degli altri elementi costitutivi

-la funzione organizzatrice: il nucleo determina la natura dei legami che uniscono tra loro

gli elementi di una rappresentazione.

Gli schemi periferici costituiscono quella parte del contenuto di una rappresentazione alla

quale è più facile accedere. Essi sono un insieme di elementi cognitivi e normativi e

corrispondono alle opinioni, alle credenza, ai giudizi ecc. Tra le funzioni che Flament

attribuisce al sistema periferico:

-prescrive i comportamenti e le prese di posizione

-consente una personalizzazione della rappresentazione

-svolge la funzione di proteggere il nucleo centrale

Moscovici individua tre condizioni che presiedono alla nascita di una rappresentazione:

-la dispersione dell’informazione

-la focalizzazione

-la pressione all’inferenza

Esempio: in una ricerca sul rapporto medico\ paziente straniero si è evinto che le

rappresentazioni sociali giocano un ruolo decisivo nell’influenzare l’atteggiamento sui

problemi sanitari degli stranieri da parte dei medici: esse entrano in gioco per colmare una

serie di lacune che gli operatori hanno su questa p

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A.A. 2016-2017
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher a12795- di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Masullo Giuseppe.