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CRITICA ALLO STRUTTURALISMO

La teoria strutturalista dà più una forma che un senso e una giustificazione alla società. Pure questa è una visione statica.

TEORIA CONFLITTUALISTA

I conflittualisti fanno un'analisi dinamica dalla società. Vedono l'equilibrio come punto d'arrivo a cui tendere e considerano il conflitto il motore di tutti i processi sociali. Nella loro analisi molta importanza è assegnata ai gruppi, infatti, nei processi (=conflitti) il continuo mutare dei bisogni forma e rompe i gruppi sociali.

Gruppi nuovi e vecchi lottano tra loro per la suddivisione dei beni atti a soddisfare bisogni. Tra i conflittualisti ci sono coloro che vedono il processo conflittuale come costante e invece coloro che lo considerano un evolversi verso una ben determinata società (per esempio i marxisti).

I MODELLI DI COMPORTAMENTO

I modelli di comportamento sono forme istituzionalizzate dell'agire sociale poste in essere dagli uomini in

Vista della soddisfazione dei bisogni. Per la soddisfazione dei propri bisogni l'individuo è condizionato dal contesto sociale che gli fornisce i mezzi che sono idonei e legittimi. Solo questi sono utili per la soddisfazione dei propri bisogni, essi possono essere oggetti, immagini, comportamenti e forme istituzionali. A questi viene attribuito un certo valore.

Il sistema di bisogni nel momento in cui stimola la persona gli fornisce le forme istituzionalizzate di comportamento tramite una gerarchia di valori nei quali esso si traduce. Bisogno/valore è una relazione di reciproca e dinamica interdipendenza; cioè se cambiano i valori cambiano i bisogni e viceversa. Quindi possiamo dire che in un certo ambiente sociale (clima psicologico + fatti sociali) il comportamento degli individui, per la soddisfazione dei bisogni, tende ad essere simile, cioè a seguire dei modelli, che sono già presenti nell'ambiente e si conservano grazie alla loro ripetizione.

Non bisogna pensare, però, che l'agire degli individui sia sempre conforme, infatti, pur se tendono a comportarsi secondo modelli di riferimento, li interiorizzano personalizzandoli.

Persona sociale e modelli di comportamento sono due concetti paralleli e sono legati da un rapporto di interdipendenza, cioè si condizionano a vicenda:

  • Persona sociale
  • Modelli di comportamento

unità fondamentale

non scomponibile

della società dei ruoli

LEGGE DEL RISULTATO

L'individuo, di volta in volta, dalla correlazione tentativo/errore e tentativo/successo, apprende, pratica e tende a riprodurre quei comportamenti dai quali è prevedibile attendersi una ricompensa.

La ripetizione del comportamento porta al rafforzamento dell'azione già in atto, questo fenomeno può portare a due conseguenze:

  1. La prima è positiva e consiste nell'alleggerimento psicologico dell'agire, cioè comporta una
minore responsabilità per il soggetto; 2. La seconda è negativa perché, occultando la motivazione originaria dell'agire, tende a privarlo di significato, perciò facilmente aggredibile da atteggiamenti devianti. Per il sociologo non tutti i comportamenti sono interessanti, ma solo quelli NOMOTETICI, cioè comuni a molti individui, che ci permettono di costruire generalizzazioni e leggi di tendenza. È importante anche che abbiano significato sociale o RILEVANZA; essa è data dai seguenti fattori: - Diffusione - Obbligatorietà - Valore sociale (cioè il posto occupato dal bisogno che quel comportamento soddisfa) - Intensità Secondo con quanta intensità vengono seguite le norme di comportamento esse si distinguono in: - COSTUMI: sono tutte le norme regolatrici e di controllo di una società. Prevedono le seguenti caratteristiche: immedesimazione, origine comunitaria, appartenenza alla tradizione, sostenuti da ampioconsenso ma anche da un certo grado di costrizione.

USI: sono norme di comportamento diffuse soprattutto in piccole comunità, sono manifestazioni consolidate dalla ripetizione ma non molto interiorizzate, il vincolo di obbligatorietà è quasi inesistente.

ABITUDINI SOCIALI: non hanno un vincolo di obbligatorietà, tuttavia a volte l'osservanza di alcune abitudini può essere resa costrittiva attraverso il diritto consuetudinario.

MODA: è un sistema normativo che nella società industriale ha affiancato i costumi. La moda comprende il modo di vestire, gli usi, il linguaggio, lo stile di vita e il modo di passare il tempo libero. Il fatto che nella società moderna la moda abbia acquistato tanta importanza è da attribuirsi alla progressiva esteriorizzazione dell'uomo moderno (società dell'immagine) processo nel quale il sistema dei mezzi di comunicazione di massa ha avuto un grosso peso. La moda esercita un

Il controllo sociale indiretto, infatti, pur essendo molto meno interiorizzata rispetto ai costumi e pur mutando molto più velocemente di essi, è però molto più estesa e diffusa tra la popolazione. L'intensità con la quale vengono eseguite le norme di comportamento può variare in relazione a tre variabili: il tempo, lo spazio fisico e lo spazio sociale. Il variare dell'intensità porta al conflitto e alla devianza.

6. RUOLI

Il ruolo è l'insieme dei comportamenti correlati e istituzionalizzati che una cultura offre all'individuo in quanto forme capaci di soddisfare i bisogni. Al ruolo la cultura specifica dà significato e contenuto.

Il personaggio che l'individuo indossa quando deve interagire con il suo gruppo è il ruolo. Ognuno di noi interpreta più ruoli (padre, figlio, datore di lavoro, dipendente, ecc.) ed è la persona sociale che con il suo agire crea e rafforza il sistema dei ruoli, infatti,

Il ruolo non è mai completamente subito dalla persona così come non è mai completamente inventato da essa. Man mano che socializza, l'individuo apprende il proprio ruolo e impara a rappresentarlo, il ruolo diventa quindi parte integrante della sua personalità.

Il concetto di ruolo ha permesso di collegare l'analisi strutturale con la componente individuale. Ruolo e Status sono due concetti paralleli, però il primo è dinamico ed il secondo è statico. Lo status è una variabile indipendente, mentre il ruolo è una variabile dipendente appunto dallo status. Grazie ai due, la persona e la società entrano in contatto e nasce l'homo sociologicus.

Il ruolo comunque non è un meccanismo di comportamento fisso e rigido, anzi è flessibile. Infatti, l'aspettativa delle persone con cui si interagisce non ha carattere restrittivo. Soprattutto con il moltiplicarsi dei ruoli nella società moderna, tutti si

trovanoprima o poi in conflitto con uno dei propri ruoli, l'importante è soddisfare alcunicomportamenti essenziali del proprio ruolo:

  • Comportamenti necessari es. per uno studente essere iscritto
  • Comportamenti permessi es. appartenere ad associazioni studentesche
  • Comportamenti vietati es. non pagare le tasse universitarie

Tra individuo e ruolo c'è una reciproca influenza, infatti, l'individuo non è la sommadei suoi ruoli, ma tende ad interpretarli, portando la propria esperienza, gliatteggiamenti e le tendenze della vita individuale introducendo nei ruolimodificazioni particolari costruite sui bisogni emergenti. Come gli status anche iruoli si dividono in attribuiti (involontari) e acquisiti (volontari).

Il fatto che ogni individuo si trovi a dover rappresentare più ruolicontemporaneamente, cercando di mantenere la propria coerenza, porta alCONFLITTO TRA RUOLI o pendolarità o perdita di identità. Il conflitto tra ruoli

èla difficoltà dell’individuo a rappresentare i suoi diversi ruoli mantenendo la propriacoerenza individuale. Nella complessità strutturale della società moderna il conflittotra ruoli è frequente e spesso si arriva a scissioni della personalità, quindi, a seridisturbi psichici. Goffman dice: “l’uomo contemporaneo di fronte al conflitto traruoli tende a prendere le distanze dal ruolo, così facendo impara a gestire in formastrategica una molteplicità simultanea di sé che gli permette la rappresentazione diruoli contraddittori”. Con questo atteggiamento flessibile l’individuo preserva l’unitàdella propria personalità e padroneggia una situazione conflittuale che altrimenti lolacererebbe.

IL RUOLO CHIAVE si ricava in relazione alla sua funzione e ai gruppi principali dicui è partecipe. Per individuarlo bisogna riferirsi ai valori dominanti e all’istituzionecentrale.

di una cultura. IL RUOLO GLOBALE invece è la somma di tutti i ruoli. Per SEQUENZA DI RUOLI invece si indica la successione di ruoli relativi allo stesso individuo secondo una linea evolutiva (es. bambino, ragazzo, adulto, anziano oppure apprendista, operaio, capomastro).

7. ISTITUZIONI

Un'istituzione è la struttura relativamente stabile che si compone di modelli di comportamento, ruoli, rapporti sociali realizzati dagli individui in forma tipica, unitaria, vincolante per la soddisfazione dei bisogni sociali fondamentali. La convivenza è possibile solo in quanto si stabiliscono regole comuni, che ciascuno intende rispettare, si pongono dei limiti all'agire individuale si adottano convenzioni che stabilizzano i rapporti di interazione. Gli individui, quindi, preferiscono ridurre la propria libertà, che sarebbe teoricamente illimitata, pur di avere la stabilità, le condizioni, i mezzi e le premesse, che permettono la soddisfazione dei bisogni comuni. Le

istituzioni si producono attraverso lo stabilizzarsi di comportamenti e rapporti di interazione orientati ad un fine comune e si riproducono e rafforzano attraverso l'applicazione e l'osservanza delle norme.

Le caratteristiche indispensabili delle Istituzioni sono:

  • Lo scopo è il soddisfacimento dei bisogni sociali
  • Si compongono di forme complesse di comportamenti attraverso le quali gli individui regolano le questioni importanti
  • Sono strutture stabili
  • Le parti di un'istituzione si adattano e rafforzano reciprocamente
  • Ogni istituzione è un'unità separata dalle altre
  • Fa riferimento a valori e contiene valori

Secondo Max Weber l'istituzione è qualcosa alla quale si è sottoposti e non alla quale si appartiene, tuttavia l'individuo, pur riconoscendo la necessità delle certezze e delle garanzie fornite dalle Istituzioni, tende a conservare l'autonomia.

Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
23 pagine
1 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nadia_87 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Mongardini Carlo.