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TRATTI ESSENZIALI
Si inizia ad approfondire una comunità e, secondo lui, in essi troviamo i tratti essenziali di tutte le religioni: è
una religione primitiva e semplice.
I tratti essenziali sono:
- Ogni religione si caratterizza per essere formata da convinzioni personali o su rivelazioni credute vere:
si basa, infatti, su un credo. Le credenze fanno parte della nostra cultura: le credenze religiose sono
molto importanti (Si riferiscono ad una realtà a cui gli individui si rivolgono, e non tanto sulla sua
presenza).
- Ogni religione si basa su una credenza fondamentale: ovvero la distinzione tra il sacro e il profano. Il
profano consiste negli elementi della vita quotidiana (Esempio: tavolo, sedia). Da questo mondo
profano, si distinguono gli oggetti che sono ritenuti sacri. Ogni religione cerca di operare questa
distinzione: le cose sacre sono straordinarie (Fanno, infatti, parte di un altro ordine: sono da trattare con
rispetto). Ogni religione ha, al centro, pratiche/oggetti sacri: da trattare, quindi, con estremo rispetto e
considerandoli separati dal profano (Esempio: vino, acqua). La distinzione tra sacro e profano avviene
tramite rituali: ovvero azioni specifiche svolte in momenti specifici, con l’obiettivo primario di fare
questa distinzione (La sacralità di un oggetto, quindi, si basa sulle pratiche rituali ripetute e non per
caratteristiche intrinseche dell’oggetto stesso). Sono, infatti, i simboli sacri che rafforzano il legame tra
i fedeli.
- I fedeli fanno parte di una comunità morale: quando la comunità morale si organizza e diventa formale,
viene chiamata chiesa. La comunità morale dei fedeli si può distinguere in fazioni diffidenti rispetto alla
comunità formale: si parla, qui, di sette. Il culto, invece, sono convinzioni morali che non sono ancora
formali.
Sono i tratti caratteristici dei fenomeni religiosi: a prescindere, dall’indicazione di una divinità.
Con questa analisi si possono comprendere le religioni monoteiste così come il buddismo.
FUNZIONI SOCIALI DELLE RELIGIONI
Il motivo per cui Durkheim ci mette in evidenza i tratti religiosi è perché le religioni hanno degli scopi sociali:
rispondono, quindi, a bisogni della collettività. Queste risposte sono:
- Chiare e manifeste. Esempio: andare a Messa.
- Nascoste e latenti: funzioni che vengono assolte praticando la religione, senza che le persone ne siano
consapevoli.
Se si perde l’equilibrio, le funzioni possono diventare disfunzioni e, quindi, non essere più utili all’ordine
sociale.
Le funzioni sociali delle religioni sono:
- Legare la comunità.
- Controllo sociale.
- Beneficio sociale e psicologico.
- Accettazione sociale.
Legare la comunità
La religione deve rilegare una comunità: le religioni, in passato, erano il primo tramite che riusciva a tenere
insieme i gruppi sociali.
La coscienza collettiva era segnata dai valori religiosi: le comunità creano legami in relazione alle religioni.
Disfunzione
È evidente che, se una religione tiene insieme una comunità, questa funzione può anche diventare
controproducente: manifesta, quindi, disfunzioni.
Quando il legame è strettissimo, si verifica l’in-group e l’out-group: qualcosa che porta intolleranza verso altre
religioni.
Controllo sociale
Ogni religione assegna ai fedeli regole di comportamento: dai comportamenti, alle sacre scritture, ai precetti.
Sono regole di vita su cosa deve fare una persona per comportarsi bene: distingue, così, i comportamenti buoni
e cattivi.
Quando una religione è presente in una comunità, il controllo sociale funziona in due modi:
- Interiorizza i principi: sappiamo se un’azione è meritevole. Esempio: noi diciamo di aver fatto bene o
male
- Esteriorizza i principi: controllo sociale che la comunità di fedeli esercita su di noi. Esempio: gli altri ci
dicono che stiamo sbagliando o che non abbiamo fatto bene.
Se ci comportiamo male, può arrivare a punirci anche in maniera forte.
Disfunzione
La disfunzione di un esagerato controllo sociale è legata a quando, un’eccessiva rigidità nei confronti di queste
idee, blocca il cambiamento sociale (Inteso come adattamento al mondo che cambia attorno a noi).
Esempio: quando si scoprì che non era il sole a girare attorno alla terra MA viceversa, ci fu un controllo sociale
molto stringente a riguardo.
Beneficio sociale e psicologico
Vivere è anche molto complesso e doloroso: a volte potrebbe non esserci un senso MA, secondo Durkheim,
fornisce un beneficio di natura sociale e psicologica. Fornisce, infatti, una speranza e un senso, a cui possiamo
sempre attingere e sperare.
È un beneficio per la comunità nel momento in cui conforta la comunità stessa tenendola insieme grazie ad una
credenza.
Disfunzione
Quando crediamo che esista una ragione oltre a noi che giustifica ciò che accade, può essere che smettiamo di
compiere delle azioni, accettando la nostra condizione: non facciamo nulla per cambiare.
Le convinzioni religiose portino ad un’accettazione della condizione di vita in cui si è nati: accettare il fato e le
indicazioni della divinità senza agire.
Accettazione sociale
La motivazione dell’accettazione sociale ha più direzioni:
- Prospettivismo: portare gli altri a capire l’importanza della propria religione.
- Benevolenza verso i più fragili.
Tutte le religioni guidano azioni verso gli altri: azioni che possono portare beneficio o disfunzioni, quando
è di tipo violento.
Disfunzione
Un esempio di azioni disfunzionali è il terrorismo: è un’azione che sconvolge l’ordine sociale.
LAICITÀ
La laicità consiste nella distinzione tra potere spirituale e temporale: nel nostro paese viene sancita con i patti
lateranensi nel 1929. In altri stati accade in altri tempi storici.
La caratteristica degli stati moderni occidentali, però, consiste in questa separazione: la religione, nonostante
tutto, esiste.
TEORIE SOCIOLOGICHE SULLA RELIGIONE
Durkheim sostiene che, in tutte le religioni, esiste una legge aurea: ovvero il rispetto dell’altro come prioritario.
Rispettare l’altro, quindi, come vorremmo essere rispettati.
Tutti i grandi autori della modernità non trascurano la religione:
- Comte: sostiene che la religione è “inutile” e che, in realtà, la scienza diventerà il nuovo modo di
conoscere il mondo.
- Durkheim: sostiene che la religione tenga insieme la collettività, aiutando a mantenere viva la coscienza
collettiva. In particolare, secondo la solidarietà meccanica.
- Weber: sostiene che la religione sia la base dello sviluppo del capitalismo. Nella sua lettura, però, quello
che si avvia con l’avvento del capitalismo, è una razionalizzazione progressiva e un disincanto verso gli
aspetti magici della vita.
- Marx: sostiene che la religione sia una falsa coscienza, ovvero il modo in cui i potenti strumentalizzano
coloro che hanno meno potere, mantenendoli nella loro condizione di inferiorità.
Secolarizzazione
Tutti questi autori parlano di secolarizzazione.
Il declino della religione, secondo tutti gli autori, è dato dalla previsione per il futuro: ovvero il declino delle
convinzioni del credo religioso e delle istituzioni religiose.
Sostengono che la religione perderà di importanza presso le persone: le persone, quindi, secondo questi autori,
crederanno sempre meno alla religione e daranno meno importanza all’approccio religioso alla vita.
La secolarizzazione non indica la laicizzazione: la laicizzazione, infatti, è più a livello istituzionale.
La modernità è una sorta di periodo storico che scalza le religioni dal loro luogo centrale.
L’86% della popolazione mondiale si identifica in una religione. Il 14% rimanente raggruppa gli agnostici e gli
atei. La religione più diffusa è quella cristiana: con tutte le sue sfumature interne.
I giovani, in particolare, e i benestanti, sono coloro che sono più distanti dalla religione, tranne negli USA.
La sacra volta
A fronte della persistenza delle grandi religioni, vediamo come è andata a finire la secolarizzazione, utilizzando
caratteri:
- Macrosociali: le religioni hanno perso il rilievo che avevano nel passato. Ad oggi, rappresenta una delle
sfere del vivere associato.
- Mesosociali: i gruppi religiosi sono all’interno di altri gruppi. Hanno, quindi, influenza nella misura in
cui si battono per avere un loro rilievo a livello sociale.
- Microsociali: vediamo una perdita di consistenza nella vita quotidiana. Non ci sono pratiche che
caratterizzavano il passato, a livello quotidiano: non ci sono più le stesse quotidianità.
È, quindi, un fenomeno multidimensionale, con una spiegazione articolata.
Berger sostiene che le religioni rimarranno perché le persone hanno bisogno di avere uno scudo che le difenda
dalla sgretolazione dell’esistenza. Le religioni, quindi, forniscono una sacra volta sotto cui la comunità fedele
si pone per proteggersi dalla vita stessa.
LA RELIGIONE OGGI
Nel post-secolarismo, vediamo presentarsi, nel campo religioso e sociale, alcuni cambiamenti: la presenza di
nuovi fenomeni religiosi e il ripresentarsi di grandi religioni che si pensava avessero perso importanza.
In particolare, pensiamo alla grande importanza delle strategie comunicative nel divulgare una religione:
utilizzare, quindi, twitter/instagram, per entrare in sintonia con le persone tramite strategie comunicative. In
questo modo cambia anche l’idea che la comunità pubblica può avere nei confronti di quella chiesa.
Si parla anche di bricolage: nei termini della ricreazione e della combinazione delle pratiche religiose, in modo
da adattarle alle esigenze delle persone. La religione viene vista come merce e come oggetto.
Il fondamentalismo definisce i movimenti religiosi come predicatori del rigoroso rispetto dei principi
tradizionali in tutti gli aspetti della vita sociale. Secondo questa visione, essi si basano quasi sempre
sull’interpretazione letterale dei testi sacri di una religione: sono ritenuti infallibili. Segue movimenti
conservatori e reazionari che si oppongono alla secolarizzazione. 22/03
STRUTTURA
Quando nasciamo, facciamo esperienza del mondo associato: ovvero il mondo che sta là fuori. Quello che
vediamo fuori è qualcosa di nuovo e confuso (Confuso per le esperienze del nostro corpo).
Facciamo esperienza del sociale: gli altri, fin da subito, ci traducono il mondo esterno e il mondo interiore che
abbiamo dentro di noi. Traducono tutte le informazioni che abbiamo in maniera confusa: gli altri ci aiutano a
chiamare le nostre esperienze attraverso termini codificati dal mondo sociale.
Gli stili educativi che si hanno con la propria famiglia, ad esempi