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LA TESI DEI TAGLI (RETRENCHMENT)
Il retrenchment è lo smantellamento progressivo dei sistemi di welfare. I tagli di spesa pubblica e sociale avvengono mediante l'aumento delle barriere per l'accesso alle prestazioni, una minore generosità dei servizi e una richiesta di compartecipazione dei beneficiari.
Il retrenchment può essere esplicito:
- Quando in caso di crisi, i tagli vengono presentati come necessari al salvataggio del paese (credit claiming).
- Forza della maggioranza specie nei partiti di centro-destra.
- Costi dei tagli su gruppi socialmente e politicamente deboli (giovani, donne, immigrati, meridionali). C'è una dualizzazione dei diritti sociali. Gli outsider sono i nuovi poveri, chi non ha un'abitazione, ecc.
RETRENCHMENT NASCOSTO: Realizzazione di programmi non dichiarati di privatizzazione dei rischi sociali, senza smantellamento reale del WS, bensì ma attraverso un mancato riconoscimento dei mutati rischi sociali:
oppure l'accumulazione nel tempo di aggiustamenti graduali (per aggirare l'opposizione di attori con forti poteri di veto).
TESI DELLA RICALIBRATURA (RECALIBRATION)
È un rimodellamento del sistema di welfare come strategia adattiva ai profondi cambiamenti socioeconomici degli ultimi decenni. La ricalibratura può essere:
- Funzionale: deriva dalla necessità di coprire i nuovi rischi sociali.
- Distributiva: ribilanciamento della copertura sociale tra diversi gruppi di beneficiari.
- Istituzionale: rivede il disegno delle istituzioni e di livelli ai quali prendere le decisioni.
- Normativa: Funzione più filosofica: riguarda processi di integrazione che agiscono sul livello comunicativo e simbolico per definire il dibattito secondo coordinate nuove rispetto al passato.
L'inconveniente della ricalibratura è quello che il deficit di rappresentanza politica dei nuovi rischi sociali è più forte nei sistemi in cui le organizzazioni
Rappresentanza dei vecchi rischi sono più radicate. LA PROSPETTIVA DEL SOCIAL INVESTMENT
Si pone come alternativa al predominio dell'approccio neoliberista, per il quale itagli sono l'unica risposta. Questo concetto pone l'enfasi sulla possibilità dei sistemi sociali postfordisti di investire nel capitale umano, attivando potenziali lavoratori: promozione di pari opportunità (Valorizzazione del merito); investimento sulle nuove generazioni (Riequilibrando attuale assetto). Es. Ue.
CRITICHE: Eccesso di ottimismo, approccio produttivistico
LE TRASFORMAZIONI DEI SISTEMI DI WELFARE (PAGINA 90 LIBRO)
È Necessario distinguere tra:
Politiche rivolte ai vecchi rischi sociali, parte ancora dominante del welfare sia per ammontare di spesa, sia in termini di beneficiari.
Politiche rivolte ai nuovi rischi sociali, la cui importanza identifica la sfida maggiore dei sistemi di welfare: quella di espandere i nuovi programmi per mantenere il sistema in sintonia con
le mutate esigenze. Riguardo alle politiche rivolte ai vecchi rischi sociali la principale direttiva è stata quella di contenere la spesa nei tre grandi settori tradizionali (pensioni, disoccupazione e sanità) attraverso tre forme di processi trasformativi.
- Riforme strutturali: il quale obiettivo è quello di modificare le politiche in modo permanente, determinando cambi di paradigma.
- Cambiamenti nella struttura istituzionale e organizzativa (rescaling). L'obiettivo è quello di modificare l'architettura istituzionale e la divisione delle funzioni tra i diversi attori politici.
- Cambiamenti negli strumenti di policy definiti anche interventi parametrici: L'obiettivo è quello di rivedere parametri/regole di funzionamento del sistema spesso attraverso tagli di tipo sottrattivo.
SETTORE PENSIONISTICO: All'interno di questo settore c'è stato un mix di interventi parametrici sottrattivi e riforme strutturali. Gli
interventi parametrici hanno provocato un irrigidimento delle modalità di accesso e della generosità del sistema, tramite: - Un innalzamento dell'età pensionabile - Diminuzione dell'importo delle prestazioni (tassi di sostituzione ridotti) - Rafforzamento del legame tra contributi versati e prestazioni erogate. Le riforme strutturali invece hanno provocato un passaggio da sistema monopilastro a sistemi multipilastro con contestuale abbassamento della generosità del sistema, specie per le future generazioni (rischio di avere in futuro pensionati poveri). DISOCCUPAZIONE: Ci sono state tre grandi trasformazioni in Europa a partire dalla metà degli anni Novanta: 1. Omogeneizzazione dei sussidi: ovvero i diritti sociali associati allo stato di disoccupato sono meno dipendenti dalla precedente condizione occupazionale - Standardizzazione dei sussidi che sono meno generosi. 2. Ricategorizzazione dei rischi: le politiche distinguono sempre meno tra interventiassociati alla disoccupazione e quelli rivolti ad altri tipi di soggetti inetà da lavoro—Rafforzamento degli elementi di condizionalità nell’accesso ai benefici.
3. Attivazione dei beneficiari: interventi di supporto alla ricerca e all’ottenimento del lavoro da parte del disoccupato grazie all’aiuto delle politiche pubbliche—potenziamento delle agenzie di formazione e del lavoro.
SETTORE DELLA SANITA': Gli interventi sottrattivi hanno preso due direzioni:
Dal lato dei cittadini c’è stato un aumento della compartecipazione al costo (tickets) al fine di:
- contenere la spesa pubblica
- responsabilizzare i cittadini al consumo delle prestazioni.
Dal lato degli erogatori c’è stata una razionalizzazione e riorganizzazione nella gestione del sistema sanitario (aziendalizzazione e managerializzazione).
Questo processo ha comportato un aumento delle liste di attesa ledendo i diritti dei pazienti.
Ci sono state riforme strutturali,
volta a diffondere il secondo e terzo pilastro sanitario. Ci sono stati anche interventi di rescaling eseguendo una ricalibratura istituzionale con passaggio di poteri dal governo centrale a quelli periferici oltre che ad attori privati. SETTORE DELL'ISTRUZIONE È un settore meno interessato dal retrenchment, anzi è stata recentemente riscoperta la sua centralità che ha portato ad una rinnovata attenzione al sistema scolastico e a quello universitario. Accanto a forme di decentramento amministrativo, si sono collocati interventi di rafforzamento dei legami tra sistema di istruzione e mercato del lavoro. LE POLITICHE RIVOLTE AI NUOVI RISCHI SOCIALI. Negli ultimi 20 anni nuovi campi di welfare hanno conosciuto una dinamica espansiva. In particolare: 1° Politiche contro la nuova povertà: accanto alla predisposizione di nuove misure come redditi minimi o sostegno fiscale, si punta sul facilitare l'inserimento delle persone nel mercato del lavoro.povertà un rischio sociale che faremo e ci concentriamo più sui rischi sociali che faremo e non su tutti quelli che sono nel libro). 2° Politiche di sostegno alle transizioni istruzione-lavoro al fine di ridurre i tempi di attesa e il mismatch tra contenuti della formazione e abilità richieste nel mercato del lavoro. (NON LO FAREMO) 3° Politiche di conciliazione di cura e lavoro al fine di favorire l'occupazione femminile, sostenere i tassi di natalità e di fertilità e di offrire a tutti i bambini pari opportunità di accesso ai servizi per l'infanzia. (Questo lo faremo) 4° Politiche di long-term care sviluppate a seguito dell'invecchiamento della popolazione e del conseguente aumento delle cronicità. (Legge 104- ad esempio. NON LE FAREMO) 5° Politiche abitative per favorire l'accesso ad una abitazione adeguata in termini di qualità e dimensioni, in base alla numerosità della famiglia. 6° Politichedi inclusione sociale degli stranieri, aumentati notevolmente negli ultimi anni a seguito di flussi migratori, al fine di favorirne l'integrazione e l'inclusione sociale. (Non lo faremo).
Tutte queste politiche sono avvenute in un contesto finanziario critico e quindi di austerità, all'interno di vincoli stringenti posti dal patto di stabilità e di crescita. Se è vero che hanno preso avvio in un quadro di grande difficoltà, hanno tuttavia determinato una innovazione nei sistemi di welfare.
LEZIONE DEL 07/05/2019
LE POLITICHE ABITATIVE (CAPITOLO 5)
DOMANDA FREQUENTE IN SEDE DI ESAME.
Le dimensioni dell'abitare. Condizioni adeguate secondo diverse dimensioni, quali:
- Dimensione fisica: Condizioni strutturali adeguate.
- Dimensione sociale: Spazio relazionale, affettivo, simbolico.
- Dimensione giuridica: Titolo legale riconosciuto che consenta il pieno godimento.
ESEMPIO: Per quanto riguarda il permesso di soggiorno è necessaria anche la presenza di
una dimensione fisica dell'abitazione adeguata. Le politiche abitative assommano tutti quegli interventi che assicurano l'accesso a una abitazione adeguata rispetto alle 3 dimensioni, in termini di qualità e dimensioni, a tutti quei nuclei che non riescono ad accedervi da soli o per i quali le spese abitative incidono in maniera significativa sul proprio reddito. Le politiche abitative vengono chiamate nella letteratura come la cenerentola del welfare, o il pilastro traballante del welfare (2 metafore del welfare) accomunate dal fatto che vengono indicate come la parte debole del welfare. La spesa pubblica per l'housing sociale in Italia rappresenta il 0,02% del Pil (In Europa è il 2,2%). Le politiche per la casa non solo tutelano un bisogno primario ma si intrecciano a fenomeni più ampi- La casa è vista come modalità di accumulazione di risorse nel ciclo di vita individuale e familiare (la casa di proprietà come elemento di
protezione sociale in età avanzata).- La casa come settore di investimento sicuro (soprattutto in passato). Era vista come un investimento sicuro.- La casa di proprietà è stata considerata a lungo un fattore di stabilizzazione socio-politico.Evoluzione dei rischi sociali dal lato della domanda:1. Trasformazione della domanda abitativa2. Invecchiamento della popolazione3. Parcellizzazione dei nuclei familiari (atomizzazione): i nuclei unipersonali dal 1978 al 2008 sono passati dal 8,5% al 26,4 %.4. Processi migratori (famiglie numerose)5. Flessibilizzazione del mercato del lavoro e mobilità geografica (temporanea)6. Crisi economica, impoverimento della popolazione e precarizzazione giovanile.La diffusione della proprietà abitativa in tutta Europa è attorno al 70%: La Germania rimane il paese con la più bassa incidenza di presenza di