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FUNZIONAMENTO DEL MERCATO DI LAVORO
La domanda e l'offerta di lavoro si incontrano sul mercato. Ma esistono differenze tra professionalità domandate e professionalità richieste. Ci sono tanti mercati del lavoro, che sono stati modellizzati, ridotti a sintesi. Si parla del dualismo del mercato del lavoro. Poiché esistono più mercati dove si offrono e sono richiesti insiemi diversi di professionalità e poiché c'è la necessità di semplificare tale eterogeneità, sociologi ed economisti hanno sviluppato la teoria dei modelli dualistici del mercato del lavoro.
Salari elevati, è una situazione di mercato dove una parte dei lavoratori ha bassa sicurezza nei posti di lavoro, mentre un'altra parte ha una remunerazione, poca possibilità di crescita professionale e poche sicurezze. Il mercato di lavoro contempla al proprio interno soggetti che hanno condizioni di diseguali e diverse opportunità di accedere a tutele.
Il fenomeno del dualismo è il frutto di trasformazioni economiche e sociali lungo il tempo. 1° Modello: Nei mercati stabili e prevedibili le imprese possono rischiare di più, assumono quote forti (uomini, nelle fasce centrali di età) del mercato del lavoro, garantendo loro continuità e salari elevati. Nei mercati instabili e imprevedibili le imprese ricorrono a quote deboli del mercato del lavoro, garantendo poca continuità e salari relativamente bassi. 2° Modello: distingue tra: - mercati interni: processi organizzativi interni all'azienda che permettono di disporre i lavoratori e stabilire percorsi di carriera, - mercati esterni: mercato in cui si offrono persone non ancora occupate o in cerca di un posto migliore. Le imprese possono ricorrere all'uno o all'altro, a seconda della convenienza del momento. Per spiegare l'eterogeneità, (DISPENSA) differenziazione delle situazioni si può usare il concetto di segmentazione del.mercato di lavoro: l'instaurarsi di una serie di mercati del lavoro ognuno con caratteristiche distintive diverse.
15/04 Disoccupazione: mancanza di un lavoro retribuito. Ma comunque lo sto cercando. È un fenomeno difficile da studiare, si distingue in:
- frizionale: forma temporanea legata ad imperfezioni del mercato del lavoro, che deriva dal normale turnover dei lavoratori e dalla difficoltà della domanda di incontrare l'offerta in poco tempo, a causa della scarsa mobilità geografica e professionale dei lavoratori da una qualifica all'altra e dalla scarsità di informazioni a disposizione. Questo tipo di disoccupazione è correlato al tempo che ci si impiega per trovare un lavoro, quanto più ci si mette tanto più è frizionale.
La durata della ricerca del lavoro dipende da diversi fattori come la scarsità di informazioni, aspettativa del lavoratore, differenziazione del mercato del lavoro, sussidio di disoccupazione.
- Questa disoccupazione dipende anche dalla dinamicità del mercato dei beni e servizi, che hanno una domanda altalenante, varia nel tempo.
- Questa disoccupazione è difficilmente eliminabile con interventi di politica economica, queste frizioni vengono difficilmente eliminate. Ciò che si può fare per migliorare l'efficienza del mercato del lavoro è rimuovere le barriere che ostacolano la domanda e l'offerta di lavoro e agevolare l'accesso alle informazioni ai lavoratori e ai datori di lavoro.
- Strutturale: forma di lungo periodo, deriva dalla struttura economica-domanda e produttiva del sistema economico che impedisce l'uguaglianza tra offerta di lavoro: la quantità offerta dai lavoratori è maggiore rispetto alla quantità domandata dai datori di lavoro, e il sistema economico non riesce ad assorbire tutte queste persone in cerca di lavoro.
Principali cause di questa disoccupazione:
- rigidità del salario:
Impedisce la variazione del salario e inibisce il perseguimento di un equilibrio nel mercato.
Salario minimo: livello salariale imposto dalla legge, natura politica. È fatto per impedire che la retribuzione scenda sotto un minimo necessario per ripagare la forza lavoro. Il salario minimo può impedire però al mercato di arrivare all'equilibrio (essendo magari fissato sopra l'equilibrio).
Salario di efficienza: dispensa.
Asimmetria del mercato del lavoro: quando non c'è corrispondenza tra domanda e offerta del lavoro.
Potere contrattuale del sindacato: il sindacato negozia le condizioni di lavoro, quando il potere del sindacato è molto forte può portare a un salario minimo garantito che però crea distorsioni sul mercato che possono dar luogo a disoccupazioni strutturali.
In questo caso di disoccupazione, la domanda e l'offerta di lavoro non possono raggiungere l'equilibrio fin quando non si rinnovano le cause.
strutturali che provocano la disoccupazione.
3) Disoccupazione ciclica: è associata a fattori ciclici dell'economia. Quando il ciclo è al massimo dell'espansione, la disoccupazione ciclica sarà minore; quando invece la produzione economica tende a scendere, il ciclo economico viaggia al ribasso e la disoccupazione ciclica aumenta.
Paradosso della disoccupazione: nonostante ci sia forte disoccupazione, aumenta l'immigrazione. Nonostante scarse possibilità occupazionali, diverse persone da varie parti del mondo si spostano per cercare occupazione. Le condizioni di lavoro quindi scendono al di sotto della soglia accettata da una popolazione (con il rischio di cadere in un aumento del lavoro nero, pagando pochissimo persone disposte a tutto), e rimangono paradossalmente scoperti dei settori.
L'ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO:
All'interno della grande impresa esistono diversi modi di dividere ed organizzare il lavoro. Alcuni si sono affermati nel corso
Il modo di organizzare il lavoro in fabbrica è cambiato nel corso del tempo, passando attraverso diverse fasi come il Taylorismo, il Fordismo e il Toyotismo. Prima di queste innovazioni, il sistema di fabbrica prevedeva il lavoro a domicilio e l'uso di macchine polivalenti universali, manovrate da operai specializzati.
Il Taylorismo si afferma nei primi anni del 900 grazie a Frederick Taylor. Questa nuova organizzazione del lavoro sostituisce il precedente modo di organizzare il lavoro in fabbrica. Si introduce una tecnologia che permette di avviare la produzione di massa, con la standardizzazione dei prodotti e la specializzazione delle macchine. Le macchine monovalenti e specializzate sostituiscono quelle universali. La manodopera non richiede più specializzazione e l'operaio non deve pensare.
Si assiste anche al gigantismo industriale, con le fabbriche che diventano sempre più grandi e ospitano sempre più persone. Taylor capisce che serve qualcuno che organizza il lavoro, mentre gli operai si devono limitare ad eseguire le istruzioni.
eseguire i loro compiti, attribuiti da una direzione. Si divide la pianificazione del lavoro e l'esecuzione del lavoro. Taylor propone di basare tutto sull'organizzazione scientifica del lavoro (OLS), basata su 4 principi: - studio scientifico dei migliori metodi di lavoro: analizza ogni singolo movimento durante il lavoro, in relazione al tempo e cerca di eliminare tutti quei movimenti inutili e le perdite di tempo. - selezione e addestramento scientifico della manodopera: per ogni lavoro serve la persona più adatta a svolgerlo, tramite criteri psichici e fisici. Nasce un tecnico che si deve occupare della selezione e addestramento del personale. - sviluppo dei rapporti di stima e di collaborazione tra direzione e manodopera: bisogna aumentare gli stipendi degli operai, per migliorare il proprio umore e la collaborazione con la direzione. Inoltre introdurre anche premi per i lavoratori più efficienti ecc. - uniforme distribuzione di lavoro e di responsabilità traamministrazione emanodopera: vanno riorganizzati i settori amministrativi dell'azienda ecc. (DISPENSA) Le idee di Taylor vengono applicate da Ford, che attraverso l'impiego della catena di montaggio, diede avvio alla produzione di massa. Due caratteristiche principali: 1) controllo automatico dei tempi di produzione e subordinazione della forza di lavoro alla catena di montaggio: la catena controlla i tempi ed è lei a decidere e "move the metal", non l'operaio. 2) produzione finalizzata al consumo di massa, politica salariale generosa (strumento tanto rivoluzionario quanto doppiamente strategico): viene fabbricato il modello T, l'automobile diviene un bene di massa. Negli anni '70 lo scenario cambia, cambiano assetti economici sociali, a seguito di una prima crisi petrolifera, che mostra i limiti del fordismo, primo fra tutte la rigidità dell'organizzazione della produzione e delle scorte di magazzino, che mal si adattano alle nuove esigenze (maggior flessibilità,per piccoli lotti o addirittura pezzi singoli. Questo permette di ridurre gli sprechi e di adattarsi in modo più flessibile alle esigenze del mercato. b) organizzativo: il toyotismo introduce il concetto di team di lavoro, in cui i lavoratori sono organizzati in gruppi autonomi e responsabili di una specifica fase del processo produttivo. Ogni team ha il compito di gestire in modo autonomo la propria area di lavoro, prendendo decisioni e risolvendo problemi in modo rapido ed efficiente. Questo favorisce la partecipazione attiva dei lavoratori e la loro responsabilizzazione, contribuendo a migliorare la qualità del lavoro e la produttività complessiva dell'azienda. c) tecnologico: il toyotismo si basa sull'utilizzo di tecnologie avanzate e innovative per ottimizzare il processo produttivo. Vengono introdotti sistemi di automazione e robotica, che permettono di ridurre i tempi di produzione e di migliorare la precisione e la qualità dei prodotti. Inoltre, vengono implementati sistemi informatizzati per la gestione e il controllo del processo produttivo, che permettono di monitorare in tempo reale l'avanzamento del lavoro e di intervenire tempestivamente in caso di problemi. In conclusione, il toyotismo rappresenta un modello di organizzazione del lavoro che si basa sulla flessibilità, la partecipazione e l'efficienza. Grazie all'adozione di nuove strategie produttive, organizzative e tecnologiche, permette alle aziende di adattarsi in modo rapido e efficace alle mutevoli esigenze del mercato, migliorando la qualità del lavoro e la competitività complessiva.per piccoli lotti variegati
b) organizzativo: kanban- Si basa sul metodo (cartellino) ,ovvero strumento informativo per i lavoratori che stanno a monte, tra area di assemblaggio e magazzino che permette di eliminare le scorte e i punti morti. Consiste in una scheda che viene riposta in un contenitore, necessario per la catena di montaggio e che indica quanti pezzi sono necessari per la realizzazione della domanda. Questo cartellino viene poi utilizzato per altre produzioni.
- controllo della qualità totale: controllo autonomo e automatico dei difetti nei pezzi dei prodotti, che impedisce a quelli difettosi di passare da una fase all'altra, favorito anche dal blocco automatico delle macchine;
c) delle risorse umane: l'azienda investe nella formazione manodopera flessibile,
- si basa sul principio