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TEMATICA DELLA STRATIFICAZIONE SOCIALE

- La novità radicale che Marx introduce nella trattazione del tema delle classi è che, secondo lui, i rapporti che

danno vita alle classi sociali sono il risultato di interessi inconciliabili che prima o poi entreranno in

conflitto; (da questo conflitto ci sarà il superamento di questo tipo di società)

- un'altra novità introdotta da Marx è che la visibilità della diseguaglianza sociale, dice Marx, si fa sempre più

netta man mano che le formazioni economico-sociali si susseguono nel tempo, fino ad arrivare a raggiungere

la società del capitalismo avanzato, dove i confini tra le classi sono estremamente visibili.

Quindi le classi sociali sono un concetto centrale nella trattazione di Marx; perché, per lui, le società, quali in

maniera più evidente, quali in maniera latente, sono società antagonistiche.

(secondo Marx le classi sociali non vivono una accanto all'altra in maniera armoniosa, ma sono in perenne

conflitto tra di loro)

Perché si possa parlare di classe è necessaria quella che Marx chiama coscienza di classe.

Cosa significa coscienza di classe?

1. Prima di tutto, coscienza di classe significa avere la convinzione che i propri interessi sono interessi

antagonistici e quindi i propri interessi sono inconciliabili (sempre) con quelli dell'altra classe.

2. la risoluzione di questo conflitto che si aprirà tra le classi, non è possibile all'interno di questa società,

bensì è possibile fuori di questa società, tranne un rovesciamento radicale della società.

(quindi bisogna eliminare la classe antagonista al potere)

3. la classe del proletariato, mentre lotta per i propri interessi, incarna gli interessi dell'intera umanità;

perché il rovesciamento del sistema borghese e la soppressione della proprietà privata, significa

soppressione della base dell'esistenza stessa della società divisa in classi.

il raggiungimento di questo obiettivo è il compito storico, dice Marx, della classe operaia, che nel

momento in cui riesce in questo intento realizza la fine della preistoria e, dice lui, l'inizio della vera

storia dell'umanità.

La consapevolezza di tutto questo fa di una classe "in sè", una classe "per sè"; quindi inevitabilmente

una classe autocosciente

Quindi, affinché ci sia una classe, secondo i criteri di Marx, è necessario che vi sia una coscienza di classe

per far si che vi sia una coscienza di classe bisogna soddisfare almeno questi 3 punti;

se vengono soddisfatti questi 3 elementi, allora la classe operaia può essere protagonista del compito

storico che gli è stato attribuito.

(quindi si trasforma in classe "in sè" in classe "per sè", cioè in una classe autocosciente)

Tutto questo per dire che Marx ha una visione dicotomica della società;

lo scontro tra la borghesia e il proletariato, per lui, appare inevitabile.

"la storia di ogni società fin'ora esistita è storia di lotte di classi" (Manifesto del P.C. - Marx)

Partendo da questi presupposti, Marx ed Eghel entrano sempre di più dentro il funzionamento del sistema

capitalistico, cominciano a capire quali sono i punti di debolezza di questo sistema e perché alla fine dovrà

implodere su se stesso (cosa che non è accaduta).

Indicano i meccanismi di funzionamento del capitalismo:

- essi ci dicono che il modo stesso di produzione del capitalismo tende a stringere il proletariato e la

borghesia in una sorta di "abbraccio mortale"; perchè la borghesia, per sua natura, è spinta ad andare

avanti, cioè è sempre alla ricerca, continua e costante, del profitto;

- quindi, per raggiungere il maggior tipo di profitto, è costretta, inevitabilmente, ad espandere il suo modo

di produzione, assumendo sempre più operai (membri del proletariato);

- facendo cosi, dice Marx, la borghesia non fa altro che ingrossare le fila del suo nemico, appunto il

proletariato. (In altri termini, secondo Marx, la borghesia sta generando i propri "seppellitori")

TEORIA DELL'ALIENAZIONE

In un testo molto importante, “Manuscritti economico-filosofici” del 1844 (che erano annotazioni che Marx

traeva da letture e riflessioni) vi è contenuta una tesi che diventerà cruciale nel Marx degli anni successivi;

Dice Marx: "L'essenza umana è nel lavoro"

Ma subito si rende conto che il lavoro non appartiene a chi lavora; infatti l'operaio lavora per chi è

proprietario;

il proprietario, quindi, si appropria degli sforzi e della creatività dell'operaio;

("l'operaio diventa tanto più povero quanto più ricchezza produce")

Quindi, il lavoro invece di costituire un arricchimento per la persona diventa un meccanismo di immiserimento;

(l'uomo perde il frutto del suo lavoro e della sua capacità)

TEORIA DEL VALORE-LAVORO

Da un punto di vista economico Marx parte da una premessa

(comune ad autori come A. Smith, Ricardo e agli altri economisti della scuola classica)

Qual'è il punto di partenza di Marx?

il punto di partenza di Marx è che il valore di ogni cosa è dato dalla quantità di lavoro necessaria per poterla

produrre.

Questa è una teoria importante, perché se è il lavoro ciò che produce il valore, ovviamente, giustizia, dice lui,

vorrebbe che, gli operai ricevessero completamente i proventi del loro lavoro.

Se la teoria del valore-lavoro è corretta, noi, dice lui, ci troviamo dentro un grandissimo paradosso

(da dove nasce il profitto se tutto deve essere scambiato al suo vero valore?)

Come è possibile ottenere di più di quello che vi è contenuto all'interno del singolo oggetto?

Marx trova la risposta in una merce che, anche se venduta al suo vero valore, può produrre molto di più di quello

lavoro umano che gli operai mettono sul mercato.

che costa, ovvero il

Il profitto, dice Marx, deriva dalle ore di lavoro supplementari non pagate.

(ore di lavoro supplementari non pagate = plusvalore)

Secondo la sua teoria, quindi, il profitto si basa sullo sfruttamento del lavoro;

il plusvalore, infatti, secondo Marx, viene prodotto dal lavoratore e, inevitabilmente, dovrebbe tornare al

lavoratore stesso, ma non è così nel sistema capitalistico; perché nel sistema capitalistico è il capitalista

ad appropriarsi del plusvalore.

LEGGE DELLA CADUTA TENDENZIALE DEL SAGGIO DI PROFITTO

Marx cerca di esaminare il sistema in movimento.

- Espandendo la produzione i capitalisti entrano l'un l'altro in competizione per procurarsi la forza lavoro,

quindi cominciano ad offrire salari sempre più alti per ottenere dalla loro parte gli operai.

- Ma al crescere dei salari si riduce il margine dei profitto e, quindi, questo spinge i capitalisti ad

introdurre la tecnologia (errore da parte dei capitalisti), la quale fa risparmiare lavoro e quindi ridurre il

costo;

- Secondo il ragionamento di Marx, però, le macchine non producono profitto, poiché il profitto, per lui,

deriva solo dallo sfruttamento del lavoro;

- Quindi i guadagni che i capitalisti realizzeranno all'inizio con l'introduzione delle macchine sono

destinati a scomparire, perché gli altri capitalisti in concorrenza vorranno anche loro introdurre le

macchine, che porterà ad un aumento della produzione dei beni e quindi anche la riduzione dei prezzi.

- ciò produrrà un aumento dei prezzi delle macchine e una diminuzione dei prezzi dei beni che hanno

prodotto, con l'unico risultato i capitalisti hanno ridotto la forza lavoro che stanno utilizzando.

Per Marx significa che il profitto è destinato a cadere,

(perché con l'introduzione delle macchine i capitalisti hanno meno lavoro da sfruttare)

n Ciò porta, dice lui, al dramma caratteristico dell'economia capitalista

"circa ogni 10 anni nel corso del 19^ secolo noi assistiamo ad un momento di depressione"

- nel momento in cui nuove macchine vengono installate gli operai perdono i posti di lavoro, con il

risultato che vengono distribuiti meno salari e quindi, conseguentemente, c'è meno possibilità di

acquistare le merci.

- i magazzini sono pieni di merce invenduta, la disoccupazione cresce e vaste masse finiscono in miseria;

mentre gli industriali falliscono, cadendo dagli strati più alti a quelli più bassi, ingrossando le fila del

proletariato

- I capitalisti più forti, che rimangono sul mercato, cominceranno a rilevare le fabbriche di quelli che sono

falliti e quindi ricominciano la produzione.

- Le eccedenze vengono smaltite, vengono riassunti gli operai, l'occupazione comincia ad aumentare e

così via

Secondo Marx, però, questo ciclo ricomincia:

(ad una nuova fase di espansione e ad una nuova fase di profitti, ne segue un'altra, che è una nuova fase di caduta

dei profitti e quindi di disoccupazione)

Per Marx il sistema capitalistico sale e scende con spietata regolarità; ma ogni volta ci sono sempre meno

capitalisti a dividersi le quote di mercato.

( il capitalismo si muove verso un gigantesco monopolio industriale)

"il proletariato è sempre più numeroso e, inevitabilmente, scontento di questa situazione"

Tutto quello che resta da fare, dice Marx, è rovesciare il sistema della proprietà privata e mettere gli operai a lla

direzione della società;

ovviamente questo che immaginava Marx non si è avverato e le motivazioni sono tantissime

Noi abbiamo due interpretazioni:

- per alcuni la teoria del valore-lavoro è completamente errata;

- per altri, i marxisti, è la teoria dell'imperialismo;

secondo questa teoria il capitalismo continua a produrre le contraddizioni che ha descritto Marx; il

problema è che non esplode, perchè risolve le contraddizioni interne, espandendosi all'esterno, cioè

colonizzando altri paesi, in particolare i PvS, con uno sviluppo tecnologico molto arretrato.

Parsons e il funzionalsimo

INTRODUZIONE AL FUNZIONALISMO

Sebbene il funzionalismo sia considerato la scuola più tipica della contemporanea sociologia nord-

americana, le sue origini non risalgono al contesto statunitense e nemmeno si trovano nell'ambito della

sociologia in senso stretto.

Questo per dire che, le prime espressioni di quello che poi sarà il funzionalismo, infatti, sono state formulate

dall'antropologia sociale britannica e in particolare fu Malinovschi (antropologo britannico di origine

polacca) a formulare quella che lui definiva con il concetto di analisi funzionale;

cioè l'analisi funzionale, per Malinovschi, era un vero e proprio rimedio alla tendenza di interpretare

le situazioni social

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A.A. 2014-2015
98 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Mattew_90 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Rossi Emanuele.