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Jacob Riis e Lewis Hine: Fotografia come denuncia sociale
Jacob Riis era un poliziotto che aveva accesso a queste zone pericolose, e lui scattava le fotografie e attraverso la raccolta fotografica ebbe il sostegno da parte di un editore e pubblicò l'opera ossia come Vive l'altra metà del mondo. Riesce a denunciare la situazione attuale. Questo libro arriva nelle mani di Roosvelt ed egli inizia a farsi carico di queste realtà ed cerca di far sì che nelle zone in cui vengono prese queste foto, siano trasformate in una parco. C'è stato un percorso di riqualificazione urbana importante. Molto spetto queste azioni avvengono grazie a questioni mediate. Media dunque la funzione sociale di mobilitazione ed anche di possibilità di trasformare situazioni sociali estremamente problematiche. Sulla stessa linea si muove Hine, il quale aveva come interesse di occuparsi di infanzia e delle qualità della vita dell'infanzia. Prima va fatto un passo indietro, oggi occuparsi di infanzia è un.lavoro diffuso, professionalità diffusa, l'infanzia diviene un tema importante nella seconda metà dell'800 con gli effetti della rivoluzione industriale. In una società rurale, precedente alla rivoluzione, i bambini non avevano rilevanza sociale né problematicità; c'era un pochissimo attaccamento nei confronti dell'infanzia perché erano diffusissime le morti infantili. Il concetto di visibilità all'interno di una grande famiglia, i ragazzi avevano una gestione che li porta a diventare un adulto come i genitori, questo nella città. Nella città essi diventano manodopera o proletariato minorile o devianti perché nel momento in cui non venivano impegnati sul piano lavorativo, abbandonati a loro stessi in ambiente urbano piuttosto pericoloso si organizzavano in gang minando l'ordine pubblico. Diventeranno visibili per la questione collegata all'ordine pubblico. Ci si renderà conto ad un certo punto che
Questi ragazzi necessitano di essere gestiti a parte rispetto alla popolazione adulta. Nel 1906 il Congresso americano comincia ad occuparsi della questione dei minori. Nel 1908 viene assunto dal National Child Labor Commitee che da anni opera la regolamentazione del lavoro giovanile. I suoi interessi si allargheranno fino a coprire la documentazione della condizione del mondo del lavoro in generale. Hine farà un report sulla condizione dell'infanzia nei posti di lavoro. La foto come documento porta a prendere una serie di decisioni in materia di gestione dell'infanzia e di limitazione dell'impiego nei luoghi di lavoro (14 anni età minima). Inoltre la foto è stata utilizzata da Lombroso, rintracciando comportamenti in ambito della devianza dalle caratteristiche somatiche, fisiche, conformazione del cranio e qui diventa documento, perché costituisce una sorta di archivio. Negli anni '60 Bourdier ha in realtà fatto: Bourdieu parte dall'idea che
La foto può esplicare la sua funzione sociale, intracciando quelle che sono le differenziazioni sociali (distinzione), in questo habitus studia anche come le diverse furizioni della foto definiscano appartenenze diverse. Partendo dall'uso fatto dagli strati più poveri rurali della fotografia momento in cui immortalo la famiglia (appartenenze) ad una funzione diversa come quella delle famiglie più aristocratiche, la dove ogni membro della famiglia viene fotografato sempre in posa, questo fino agli anni 30'. Con il passaggio al dopoguerra e boom economico la foto da strumento di memoria, diventa anche strumento per le classi più elevate un'attività che poteva immortalare situazioni importanti che riteneva da far circolare alla persone come partecipazione evento teatrale o riunione. Si arriva a fine anni 70' con la polaroid, cioè foto per divertimento oltre che utilizzo di riportare dei fatti. Con la coesistenza di due differenti arti e
opportunità di rappresentare il reale: si verifica una sorta di sostituzione tra quello che era la funzione tipica della pittura e la fotografia. Sul finire dell'800 e inizio 900' iniziano ad essere attivi le avanguardie. Uno dei principali strumenti di espressione delle avanguardie è la pittura, che si libera del rapporto diretto di ritrarre il reale, in quanto non è più necessario. Esso viene ripreso più fedelmente dalla foto e l'arte inizia a occuparsi di altro. Inizia a conformarsi di arte contemporanea, con occhio artista che proietta cose diverse rispetto a ciò che vediamo e condividiamo tutti attraverso lo sguardo. Nasce la forma del cubismo: 1907 a Parigi in quanto l'arte diventa arte di concezione, si producono concetti su base di espressione artistica, non più necessario stare sulla realtà. L'artista iniziò a dire perché non rintracciamo le forme geometriche nel reale, tutto sommato il reale.è riconducibile a forme geometriche. Questo è stato possibile quando qualcun altro si è occupato della rappresentazione fedele della realtà. Si va incontro a quello che chiamano astrattismo cioè il pensiero cioè quello che non si può fotografare. C'è chi dice che attraverso questa possibilità di sganciarsi dal reale, l'umanità è andata in contro alla prima guerra e seconda guerra mondiale. Pensano che siano più importanti simboli, pensieri, idee e la perdita del rapporto con il reale, ha fatto perdere la percezione di cosa significasse andare in guerra. La fotografia ha anche nel tempo rappresentato uno strumento importante che si coniugava con il concetto di potere: due grandi eventi li abbiamo visti come morte di Saddam Hussein e Gheddafi. La fotografia ha uno stretto legame con il concetto di morte. La radio nasce all'inizio del 900, ma si diffonde nel periodo della diffusione del nazi-fascismo.
Entrambi con la nascita di questro strumento iniziarono a promuovere delle politiche di appoggio per l'acquisto di queste mezzo, attraverso larateizzazione degli acquisti e veri e propri contributi dello stato ai fini di poter acquistare il mezzo. Come se oggi cifinanziassero il canone televisivo. La radio non era un mezzo come il cinema, mezzo più utilizzato. Essi avevano la forma del video-giornale, ma tutte e due (nazismo e nazional-socialismo) utilizzarono la radio perché avevano una retedi diffusione diversa, non per numerosità ma per modalità di fruizione. La radio doveva entrare in tutte le case, sferaintime dell'individuo, il cine-giornale invece bisognava recarci nell'aula. Con la diffusione all'interno delle case del mezzo radiofonico si ebbero due effetti: da un lato la possibilità di filtrare la propaganda a casa e in secondo luogo si aveva la possibilità di rendere centrale nei discorsi familiari l'informazione chearriva dalla propaganda (addomesticamento dell'informazione mandato attraverso il mezzo radiofonico). C'era la tv ma non si pensava che esseraggiungessero tutte le case in virtù dei costi. Se prima la radio ebbe la funzione di correlazione e continuità del potere del mezzo stesso, lo stesso tipo di radio ebbe la funziona di mobilitazione cioè inizio di messa in dubbio di quello che era la proposta del potere stesso ed il percorso seguito fa riferimento al percorso di Radio Londra (che produceva anche prodotti nelle lingue locali e il segnale cominciò ad essere rintracciato dalle radio nazionali). Come nascono le radio pirate (anni 60') Thatcher con grandissima offerta di tutti tipi e capace di incotrare interessi di persone che devono vendere. A partire dal 1976 la Corte costituzionale riconosce la possibilità di legalizzare le radio libere che erano nate nel frattempo su base privata; i ragazzi si costruivano della sorta di radio rudimentali eriuscivano a prendere il segnale. Da qui facevano due cose fondamentali: trasmettevano il rock e queste radio favorivano moltissimo la partecipazione, dalla radio privata che si creavano per conto suo, hanno portato a costruire un tessuto di attivazione sociale la dove i cittadini partecipavano anche contestando, urlando. Uno degli aspetti fondamentali è il cambiamento del linguaggio. Queste frequenze divennero presto frequenze televisive e divennero presto frequenze interessanti molto più che la radio, anche se li passavano pubblicità. Ma arrivò tutto alla tv, tv libere locali che piano piano grazie all'intuizione di Silvio dettero vita alla prima tv importante privata che è stata quella che ha portato alla Fininvest (Telemilano). Essa nasceva attraverso l'intercettazioni, acquisto segnali locali che erano stati sperimentati via radio su più luoghi del territorio a partire da Milano. Il problema era: non si poteva fare la diretta, e non siPoteva fare questa cosa e si sarebbe andati in contrasto con la tv pubblica. Allora la soluzione fu mandare in onda il solito programma con distanza temporale di 1 o 2 min dall'altra.
Cosa studia la sociologia della comunicazione?
La sociologia studia la relazione comunicativa, studia la dimensione comunicativa delle relazioni sociali. Le relazioni sociali sono intrise di diverse dimensioni comunicative.
Reciprocità: Relazione tra due o più agenti che agiscono l'uno nei confronti dell'altro, tenendo conto delle reciproche intenzioni, motivazioni e aspettative.
Di che cosa è fatta la comunicazione? Esistono diversi modelli:
Il più datato tra questi, viene chiamato modello informazionale (Shannon e Weaver anni 40). Modello meccanicistico, nato non da parte di sociologi bensì, da ingegneri, chiamati da alcune linee telefoniche per risolvere problemi di trasmissione.
Vengono individuati 5 elementi costitutivi: Emittente, Ricevente, Messaggio, Codice, Canale.
Questi elementi sono collegati tra loro in una struttura essenzialmente lineare e unidirezionale, che rappresenta la comunicazione come trasmissione di informazioni (il messaggio).
Un modello che vede la luce negli stessi anni è quello delle 5W di Lasswell. Questo modello si fonda su 5 domande che rappresentano gli elementi fondamentali del processo comunicativo:
- Chi?
- Dice cosa?
- Attraverso quale canale?
- A chi?
- Con quale effetto?
Due aspetti del modello di Lasswell sono importanti dal punto di vista sociologico:
- La comunicazione è un atto intenzionale di un individuo rivolto ad un altro. In questo atto sono implicati la personalità, i bisogni, i valori, le conoscenze di emittente e ricevente.
- Molto importante quindi è l'aspetto del contesto, della comunicazione.
Il suo limite è che il processo comunicativo è rappresentato come essenzialmente asimmetrico: un emittente attivo produce in modo intenzionale dei messaggi, rivolti ad ottenere
certa concezione tradizionale della comunicazione, in cui un soggetto è attivo e l'altro passivo. Tuttavia, la comunicazione è sempre un'attività situata e contestualizzata, che acquista significato solo in una determinata situazione e contesto. Pertanto, è importante considerare che i modelli di comunicazione devono tener conto della reciproca influenza tra mittente e destinatario, e degli effetti che la comunicazione può avere sul destinatario.