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DALLA SOCIETÀ MODERNA ALLA SOCIETÀ "IN RETE"

Modernità

Processi di:

  • Urbanizzazione
  • Burocratizzazione
  • Dominio della razionalità sulla tradizione

Timori legati a:

  • Perdita di legami comunitari
  • Spersonalizzazione delle relazioni sociali
  • Isolamento degli individui

Disagio di fronte ai cambiamenti

Pluralismo = più punti di riferimento etico-sociali

  • Crisi di senso strutturale
  • Ampliamento delle possibilità di scelta (anche grazie alle nuove tecnologie di comunicazione)

Due macro categorie:

  • Apocalittici (posizione scettica)
  • Integrati (posizione ottimistica)

La società moderna evidenzia processi fortemente ambivalenti e contraddizioni di carattere sistemico.

Modernità:

  • Capacità riflessiva
  • Confronto
  • Processi decisionali

Società dell’informazione: informazione come risorsa centrale.

Società in rete: paradigma che include i diversi aspetti della società moderna.

Paradigma reticolare

Modello

Di organizzazione tendenzialmente orizzontale, in grado di adattarsi alle mutate condizioni ambientali, all'interno del quale viaggiano flussi economici, simbolici, relazionali, di potere.

Le origini (Castells, 1996):

  • Grandi mutamenti geopolitici avvenuti nella seconda metà del 900
  • Movimenti sociali e culturali (femminismo, ambientalismo, diritti umani)
  • Infrastruttura informatica

Si parla anche di società post-moderna; non tutti i sociologi sono d'accordo, alcuni preferiscono parlare di tardamodernità. In generale il 900 è descritto come "secolo breve": molti eventi uno dietro l'altro, catastrofici e/o globali. Tarda modernità e non post-modernità perché non vengono abbandonati i valori della modernità, ma evolvono. I media hanno una posizione centrale.

Cinque caratteristiche della società in rete (Castells)

  1. L'informazione rappresenta la materia prima, la risorsa centrale della società
  2. La tecnologia dell'informazione e della comunicazione è l'infrastruttura portante della società
  3. La società in rete è caratterizzata da una logica di flusso, in cui le informazioni, le persone e le risorse si muovono in modo fluido e veloce
  4. La società in rete è caratterizzata da una logica di rete, in cui le relazioni sociali si sviluppano in modo orizzontale e decentralizzato
  5. La società in rete è caratterizzata da una logica di autonomia, in cui gli individui e i gruppi possono agire in modo indipendente e autodeterminato

La diffusione delle nuove tecnologie ha carattere pervasivo3. Le nuove tecnologie sostengono lo sviluppo di una logica organizzativa a rete più adatta al funzionamento di sistemi complessi4. L'organizzazione a rete consente estrema flessibilità della riconfigurazione dei sistemi al mutare delle condizioni ambientali5. Vi è la convergenza verso un sistema socio-tecnico altamente integrato, nel quale sfumano i confini tradizionali tra ambiti e discipline diverse.

Network society

Interpretazione "macro" dei sistemi sociali contemporanei

Cambiamenti socio-culturali in atto

Digitalizzazione dell'informazione: permette di accrescere in modo enorme le possibilità di archiviazione, uso, riuso, aggregazione ed elaborazione delle informazioni che abbiamo

Big data

Fenomeno socio-tecnico, immaginari utopici/distopici

Quantità enormi di dati; non abbiamo informazioni sulla qualità di questi dati

I dati non sono mai neutri;

meno dettagliati, resi disponibili online per il libero uso e riutilizzo da parte di aziende e cittadini. L'open data funge da ponte tra i big data e la conoscenza aperta, intesa come bene comune. Ogni momento della vita quotidiana lascia tracce e informazioni digitali, che vengono archiviate e conservate, generando enormi ammassi di dati in continua espansione. Questi dati sono caratterizzati da tre V: volume, velocità e variabilità. Il cloud computing è una tecnologia che permette di archiviare e gestire grandi quantità di dati in modo efficiente ed economico. Tuttavia, l'utilizzo del cloud computing solleva anche questioni politiche, sociali e giuridiche. Ad esempio, è importante sapere che tipo di utilizzo viene fatto dei nostri dati e dove risiedono fisicamente i server che li ospitano. Inoltre, potrebbe essere necessario pagare per l'utilizzo di servizi che inizialmente erano gratuiti. In conclusione, i dati, i big data e gli open data sono elementi fondamentali nell'era digitale. È importante comprendere le implicazioni tecniche, economiche e sociali legate alla loro gestione e utilizzo.

Meno estesi o dettagliati, resi disponibili online per il libero uso e riutilizzo da parte di chiunque.

- Accesso

- Redistribuzione

- Riutilizzo

In forma libera e gratuita

Open data e pubbliche amministrazioni

- Uffici comunali

- Aziende sanitarie locali

- Sistema dei trasporti pubblici

- Scuole

Riutilizzo di dati pubblici, organizzati in formati digitali e provenienti da fonti diverse (smart city).

Disuguaglianze digitali: dall'accesso alle competenze

La distribuzione diversificata delle informazioni e della conoscenza è all'origine del digital divide.

Prima definizione: "forma di disuguaglianza che riguarda l'accesso alle nuove tecnologie di comunicazione, in particolare internet".

Divario digitale che rappresenta la forma più attuale di disuguaglianza sociale. Accesso ad internet: condizione per la cittadinanza (dichiarazione dei diritti di accesso a internet).

Dati digitali e competenze

Abbiamo a disposizione tanti dati. Ma come li possiamo utilizzare?

Digital divide come differenza nelle competenze d'uso- Necessità di un'alfabetizzazione funzionale: - Saper utilizzare un motore di ricerca - Saper valutare l'affidabilità di una notizia - Saper modificare le opzioni di gestione della privacy nei SNS - Saper riconoscere un tentativo di truffa o phishing Media education e capitale digitale Educazione ai media: - Per orientare l'individuo nel suo continuo passaggio da uno strumento all'altro - Per imparare a gestirne il consumo senza che questo si trasformi in bulimia mediale (sovra consumo digitale) → Capitale digitale: risorse tecnologiche materiali + connettività + competenze d'uso funzionali al benessere digitale Disinformazione Disinformazione come sottoprodotto di scarto della società in rete: la partecipazione distribuita nella produzione e distribuzione di contenuti consiste nella proliferazione di fake news. La struttura della rete alimenta la chiusura cognitiva degli individui.

utenti.⇄Pregiudizio di conferma dissonanza cognitiva

Si tende a voler “cambiare l’evidenza” pur di non cambiare la convinzione.

Autorevolezza come “punto di fermata”: il punto, raggiunto il quale, si smette di cercare ulteriormente.

Bolla degli algoritmi

Gli algoritmi filtrano e nascondono per noi ciò che non ci piace, senza che ce ne rendiamo contro.

Esempio: Google e i risultati personalizzati (Page Rank).

Bolla Online (Pariser, 2011):→

  • Ci siamo solo noi ognuno vive nella propria bolla e non condivide l’esperienza con nessun altro
  • I confini della bolla sono invisibili non si conoscono i funzionamenti degli algoritmi
  • Non abbiamo scelto di entrarci ed è sempre più difficile tentare di uscirne

Dalla società in rete alla platform society

  • Prosumer = produttori e consumatori allo stesso tempo, di informazione e conoscenza
  • Dal modello “broadcast” al modello “many to many”
  • Aumenta il grado

Potenziale di accessibilità e partecipazione alla sfera pubblica- Disintermediazione = processi di indipendenza dai classici intermediari; nascita di nuovi intermediari (valore strategico, sono in grado di registrare, elaborare e restituire dati e contenuti relativi a un numero altissimo di utenti). Motore di ricerca e piattaforme.

I MEDIA: GLI USI E LE GRATIFICAZIONI

Funzioni semplici e funzioni complesse delle fiction (teoria funzionalista, 1944, applicata all'ascolto alla radio di soap opera).

Funzioni semplici:

  • Offerta di relax
  • Stimolazione dell'immaginazione
  • Interazione sostitutiva (solitudine della casalinga)
  • Creazione di un terreno comune

Funzioni complesse:

  • Distensione emotiva (la commozione delle soap)
  • Archivio di modelli da cui trarre ispirazione
  • Unificazione linguistica (in Italia)

Usi e gratificazioni derivate dalla visione della TV

Londra, 1974. 726 soggetti tra i 9 e i 15 anni.

Strumenti: un questionario e un tema dal titolo "perché mi piace"

guardare la televisione".- Passatempo- Dimenticare i problemi quotidiani- Informazione- Scoprire qualcosa su se stessi- Provare emozioni- Relax- Compagnia- Abitudine- Desiderio di parlare dei programmi con gli amiciLe serie tvCosa sono oggi?- Prodotti di qualità- Narrazioni estese transmedialità (le storie vanno ad abitare ambienti mediali diversi)- EcosistemiChe cosa si intende con "audience"Concetto che emerge negli anni 70 nell'ambito della cornice dei cultural studies britannici, utilizzato per definireinizialmente il solo pubblico televisivo (Morley, 1992).Diviene in breve tempo multifunzionale, adatto a descrivere in generale il più ampio pubblico del complesso apparatomediale.Oggi parlare di audience significa concentrarsi sullo studio di un fascio di relazioni che comprendono soprattutto leforme di socializzazione presenti fra i soggetti-spettatori sulla base della condivisione della esperienza mediale e ilrapporto che gli

stessi contraggono con i contenuti che fruiscono.

Audience diffusa

Abercrombie e Longhurst (1998) intendono per audience diffusa la situazione in cui il soggetto è sempre parte di un pubblico a prescindere dal singolo atto di fruizione e da singoli eventi.

La nozione di audience diffuse si riferisce a processi diversi:

  1. Le persone trascorrono una grande quantità di tempo nel consumo di mass media in casa e in pubblico
  2. I media sono realmente costitutivi della vita quotidiana
  3. Le audience vivono nella "performative society" (Kershaw, 2003) = qualsiasi evento può essere trasformato in performance e chi vi partecipa vede se stesso come performer

Roaming audience (pubblici "vaganti")

Troppo spesso immaginiamo che le persone siano ipnotizzate dai contenuti mediali, immobili sul divano o incollate davanti a uno schermo. Ma le persone generano movimento e immobilità, accelerazione e rallentamento, spostandosi attraverso il panorama

me), partecipazione attiva e collaborativa, produzione e condivisione di contenuti, interazione e partecipazione sociale, accesso e fruizione personalizzata dei media. La convergenza mediale implica una trasformazione dei modelli di produzione, distribuzione e consumo dei media. Le persone non sono più solo consumatori passivi ma diventano anche produttori e distributori di contenuti. La partecipazione attiva e la condivisione dei contenuti diventano parte integrante della cultura mediale contemporanea. La convergenza culturale è un processo in cui le diverse forme di media si fondono insieme, creando nuove opportunità e sfide per la creatività e l'innovazione. Le persone possono utilizzare diversi media e piattaforme per esprimere le proprie idee e partecipare attivamente alla cultura mediale. La convergenza mediale e culturale ha anche implicazioni per l'industria dei media. Le aziende devono adattarsi a questi cambiamenti e sviluppare nuovi modelli di business che tengano conto della partecipazione attiva e della produzione di contenuti da parte degli utenti. In conclusione, la convergenza mediale e culturale rappresenta un cambiamento significativo nella nostra relazione con i media. Ciò richiede una comprensione e una consapevolezza delle pratiche dinamiche che coinvolgono la produzione, la distribuzione e la ricezione dei media.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
20 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/05 Filosofia e teoria dei linguaggi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Alidst di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Semiotica dei nuovi media e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Mascio Antonella.