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SOCIETÀ E PROCESSI CULTURALI
Sociologia → disciplina “indisciplinata” (non riesce a dotarsi di un linguaggio condiviso)
In tutte le discipline si utilizza lo stesso linguaggio unanime condiviso.
Necessita di una teoria universale ed autoreferenziale
(le teorie sono un prodotto della società = autoreferenziale → spiega se stessa)
Teoria dei sistemi sociali (teoria della società)
Deve essere molto potente = elevata capacità di astrazione → teoria più astratta a disposizione
Circolarità (derivano l’una dall’altra)
→ se la disciplina descrive l’oggetto di studio descrive anche se stessa
La disciplina è un sistema (connessione di verità tra loro con i propri principi)
es. Biologia (disciplina) → Vita (oggetto di studio) = tuttavia la biologia non sa spiegare cos’è la vita
L’oggetto di studio della sociologia è la comunicazione
(la coscienza è tuttavia indispensabile per la comunicazione → coscienza attenta e presente)
La comunicazione si lascia distinguere da altri componenti .
Tutto quello che è sociale è un evento comunicativo (coincidono). La comunicazione può parlare di se stessa (si
può comunicare sulla comunicazione).
Conclusione → I sistemi sociali produzione comunicazione
(i sistemi sociali non si fanno identificare come “cose”, quindi non ci chiediamo cosa sono ma cosa fanno)
operativa
I sistemi sociali sono identificabili in base alla funzione (cosa fanno):
I vari sistemi sono nettamente separati (funzioni operative diverse).
Gli organismi non sono conoscenze, le coscienze non vivono, le coscienze non comunicano…
I sistemi non sono in contatto operativo tra loro (non possono comunicare tra loro, necessitano di sistemi sociali)
Il cambiamento della parola comunicazione
“Comunicatio” → Parola latina usata principalmente in ambito filosofico/teologico.
Indica il modo di essere degli enti. Concetto inteso come metafisico per tutto il medioevo.
Cambiamento di significato intorno al 1650-1750
(testo “L’uso comunicativo del concetto di comunicazione”)
“comunicatio” → metafisico / “comunicazione” → uso comunicativo
(il cambiamento avviene con l’invenzione della stampa)
sociologica
Teoria , due idee di pensiero:
● Azione (unità elementare della società)
○ Max Weber (opera “economia e società” 1921)
ritiene che l’azione sia un'emanazione del soggetto
(soggetto → coscienza / azione → emanazione di una coscienza)
○ Talcott Parsons (opera “la struttura dell’azione sociale” 1937)
tuttavia secondo Parsons l’azione è un sistema, ma non sono divisibili
(opera “il sistema sociale” 1951)
● Comunicazione (sistema)
○ S. Habermas (opera “teoria dell’agire comunicativo” 1981)
ponte tra il paradigma dell’azione ed il paradigma della comunicazione
○ N. Luhmann (opera “i sistemi sociali” 1984)
definita l’opera zero, revisione della prospettiva teorica
Max Weber
Distinzione dell’azione sociale (che cos’è un azione sociale).
Fare Tralasciare
Distinzione tra e (interni o esterni) → fare/tralasciare qualcosa
Comportamento
Necessità di distinguere ulteriormente in e Azione (l’azione può essere sociale o non sociale)
Si distingue tra comportamento ed azione quando il fare ed il tralasciare sono congiunti da un senso soggettivo
(senso che colui che agisce gli attribuisce)
es. dimenticare la luce accesa / lasciare la luce accesa intenzionalmente
altri
Si distingue tra sociale e non sociale quando chi agisce si orienta al comportamento degli (tiene conto del
comportamento altrui)
es. lasciare intenzionalmente la luce di casa accesa per evitare che qualcuno entri in casa
(quello che determina l’azione sociale non è il senso soggettivo ma il co-orientamento al comportamento altrui)
Questo orientamento può avvenire in vari tempi → passato, presente o futuro
L’azione non è sociale se si orienta al comportamento delle cose → il comportamento dell’auto in vari tracciati
L’agire può essere collettivo ma non sociale → es. inizia a piovere, un gruppo di persone apre l’ombrello
Quando Weber parla di co-orientamento al comportamento degli altri intende in realtà l’orientamento alle proprie
aspettative → orientamento a se stessi (ci si orienta indipendentemente da quello che fanno gli altri)
es. ci si orienta alle proprie aspettative sul comportamento della macchina in varie situazioni (pioggia, neve…)
Le aspettative sono attendibili come strutture sociali (basato su strutture)
Aspetti critici della teoria di Weber:
● come si può avere accesso al senso soggettivo dell’altro?
(l’azione non ci dà accesso al senso soggettivo, sono congetture create dall’azione visibile)
● chi agisce può rivedere il senso di quello che ha fatto, rimpiangendo l’azione? (il senso sogg. cambia?)
● come fanno due persone ad intendersi? (ordine sociale - Weber da l’ordine sociale per scontato)
L’unità elementare dei sistemi sociali non è quindi l’azione ma la comunicazione
(Non c’è una decisione teorica giusta o sbagliata. Azione e comunicazione sono diverse)
C. Shannon
Dal saggio “Teoria matematica della comunicazione”, 1948 - modello di comunicazione vicino al senso comune
Rapporto tra una sorgente ed un destinatario (S → D) con la necessità di far arrivare al destinatario il messaggio
come è stato creato dalla sorgente. - Sorgente
- Trasformatore
- Ricevitore
- Destinatario
Per compensare il rumore, secondo
Shannon, ci vuole ridondanza
→ ripetizione del segnale sul canale
es. S = cervello / T = apparato fonico / canale = aria / R = apparato acustico / D = cervello
l’informazione
Shannon cerca di quantificare (questo da alla comunicazione qualità scientifica).
→ alla base della dell’informazione deve esserci varietà = molte possibilità/incertezza
digit
Ci devono essere quindi almeno due possibilità → I = log x → questo produce binary (bit)
2
es. il lancio di una moneta ha due opzioni (log 2) quindi I=1, ho un informazione.
2
probabilità
Concetto di = alcune varietà hanno più probabilità di altre di verificarsi
(le varietà meno probabili generano più informazione)
Problemi per questo modello teorico:
● modello molto vicino al senso comune (tendenzialmente si diffida dal senso comune)
● il modello presuppone che l’informazione viaggi (l’informazione non viene presa/ceduta)
● la produzione di ridondanza per la sorgente può produrre ridondanza o contenuto informativo per il
destinatario, quindi l’informazione dipende esclusivamente dal destinatario
sorprendente
L’informazione è quindi ciò che è . Dipende dall’osservatore, da quello che sa già e dalle sue
aspettative. L’informazione non si può immagazzinare/conservare perchè è informato solo ciò che sorprende
quando l’informazione è ripetuta perde la sua informatività.
(es. leggere due volte il giornale non genera il doppio delle informazioni)
La memoria può essere costruita per rendere possibile la produzione di informazioni.
Luhmann:
Da “I sistemi sociali” 1984, definita l’opera zero.
ALTER (l’altro) / EGO (io) → (non sono necessariamente persone es. comunicazione pubblicitaria)
l’interpretazione è potenzialmente infinita, non si accede direttamente all’autore
selezioni
La comunicazione è la sintesi di tre :
1. Atto del comunicare → Qualcuno agisce in modo comunicativo per una ragione attribuita
L’atto non deve essere necessariamente verbale o attivo. Anche il tacere o il non svolgere un azione
possono comunicare un’informazione.
2. Informazione → Sorprendente e non durevole. Dipende dalle aspettative e da chi ascolta.
E’ autonoma. Si riferisce sempre al mondo esterno, non dipende da chi agisce o comprende.
3. Comprensione → Punto cruciale. Si comprende che qualcuno ha agito in modo comunicativo
Comprendere vuol dire usare la differenza tra atto del comunicare ed informazione.
La distinzione tra atto del comunicare ed informazione può essere attraversata.
(l’atto del comunicare può essere più informativo dell’informazione stessa)
La comprensione è quindi un’osservazione → uso di una distinzione tra atto del comunicare e informazione
Questo indica che anche l’incomprensione è comprensione.
(es. quando non capisco quello che qualcuno mi sta dicendo sto comprendendo)
La comunicazione non inizia dall’atto di comunicare ma dalla comprensione. L’ego è quindi colui che comprende
e l’alter colui che agisce in modo comunicativo. (ALTER ← EGO)
Ego attribuisce ad alter delle ragioni comunicative, ego è quindi fondamentale perché la comunicazione avvenga.
comunicativo
C'è comunicazione solo quando qualcuno comprende e qualcuno agisce in modo .
La percezione di essere percepiti offre delle informazioni sulla comunicazione (feedback). Chi produce la
comunicazione (alter) percepisce e comprende il motivo della sua comunicazione e si mette nella situazione di
chi percepisce (alter → alter ego). Anche chi comprende può percepirsi come alter.
Ego ed Alter sono l’uno per l’altro alterego.
→ es. chi scrive è lettore e scrittore allo stesso tempo.
Come è possibile che tre selezioni facciano un unità?
La comprensione è l'unità di una differenza (tra l’atto di comunicare ed informazione)
Nella realtà le tre selezioni accadono contemporaneamente in un evento che non dura
Rapporto tra comunicazione e percezione:
Entrambi sono processi di elaborazione di informazioni. Ma la percezione non è un evento comunicativo, tuttavia
è indispensabile per comunicare. Quello che manca alla percezione perchè sia un evento comunicativo è l’atto di
comunicare. Il confine tra i due è variabile, soprattutto nel piano evolutivo.
(es. le comunità indigene avevano un'ampiezza di comunicazione maggiore, per loro poteva essere
comunicazione ciò che per noi è solamente percezione)
Non tutto quello che passa sul piano percettivo può essere trattato sul piano comunicativo e viceversa.
Biforcazione della comunica