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Ci situiamo qui insomma in un’area di criteri oggettivi e insieme relativi ed è proprio questo quello
che si vede in pubblicità per la Fiesta o per Pocket Cofee, dove persone rimaste a corto di energia
per affrontare situazioni impegnative della vita quotidiana (sul lavoro, nello sport, nel tempo libero)
ricorrono al prodotto dolciario nella forma di un vero e proprio rifornimento di carburante. Ci
troviamo qui nel pieno di un universo efficientista e funzionalista, se non addirittura meccanicistico.
Un’altra soluzione è quella di giocare su un rapporto di sostituzione: si tratta qui di riuscire a
proporre un prodotto alimentare che non è direttamente quello che in astratto si desidererebbe e
che si sa essere dannoso per il proprio corpo, ma che è in grado di costituirne il sostituto,
mantenendone certi aspetti e certe capacità di gratificazione pur lasciandone da parte la
materialità diretta, i contenuti calorici in particolare. Si tratta di produrre proprio delle simulazioni e
si pensi ad esempio al caso della Fiesta: essa è concepita in modo da riprodurre la tipica torta
festiva in tutti i suoi particolari ma in forma miniaturizzata e sintetizzata.
La cucina del ritorno
Natale è occasione di ritorno all’interno di uno spazio racchiuso e protetto. L’espressione “Natate
con i tuoi…” vale sì come invito a raccogliersi tra i propri familiari, ma al tempo stesso come
implicita esclusione di tutti quanti al nucleo familiare siano estranei. Se unisce da un lato, dall’altro
la stessa festa separa, interrompendo ad esempio rapporti di amicizia, di affetto, di collaborazione,
che hanno invece un posto di primo piano nei giorni comuni. Anche dal punto di vista alimentare
c’è un ritorno verso i sapori dell’infanzia, tramite piatti che tendono a essere pensati come punti
fissi, negati alle innovazioni e a ogni arte della variazione. La tendenza di questi piatti fanno della
cucina natalizia un chiaro esempio di concezione posizionale.
La seduzione, e altre cose che non si dovrebbero fare a tavola
La famiglia riunita intorno alla tavola ci presenta già una situazione evidente di uso socializzato del
cibo.
Se quello di Natale è un caso di chiusura all’interno, vi sono proprio all’opposto casi di apertura e
di socializzazione attraverso lo scambio proprio di cibo. In campo pubblicitario gli esempi sono
molti e particolarmente interessante è l’impiego in funzione seduttiva: si parte da giovanissimi
ragazzini che spartiscono le loro merendine con belle amichette o gentili amichetti per arrivare fino
alle tipiche pastasciutte italiane. In questo senso il cibo diventa mezzo di interazione, se non di
seduzione, tanto che alcuni prodotti dichiarano in questo la loro stessa ragione di esistenza (es.
Baci Perugina).
Uno spot per la catena McDonald’s è stato impostato sul contrasto tra l’esposizione di varie regole
relative alle buone maniere a tavola: “non si legge quando si mangia”, “non si gioca a tavola”, “non
si scherza”, “si sta composti a tavola”. Da McDonald’s, spiega insomma questa pubblicità,
ciascuno afferma se stesso sulle cose, la sua relativa soggettività, realizzando il proprio modo di
essere, la propria personalità, meglio ancora se insieme con altri, scherzando o addirittura
amoreggiando.
La visione d’insieme
- Oggettivo-Relativo Causale: storie viste come successioni di rapporti causa-effetto.
- Oggettivo-Assoluto Posizionale: scarsa narratività, ogni cosa deve stare al suo posto,
definita staticamente dalla sua essenza di base.
- Soggettivo-Relativo Multi-prospettivo: storie come intreccio di diverse soggettività,
interazione di modi di pensare e di sentire.
- Soggettivo-Assoluto Prospettico: storie concepite in forma soggettiva e prospettica,
puntate verso i fini che ciascuno si pone.
- Oggettivo-Relativo Regole: misure, calcoli, rinuncia al senso dell’Io, considerazioni
pratiche, compromessi, efficientismo, meccanicismo (uomo-macchina), diete alimentari.
- Oggettivo-Assoluto Modelli: Tradizione, Autenticità, Essenze Naturali, ordine, rispetto
per gli elementi primi, distinzione, accostamento dei diversi, cucina intellettuale.
- Soggettivo-Relativo Innovazione: ricerca della novità, uso socializzante del cibo, uso
seduttivo, condivisione delle sensazioni, interazione tra soggetti, contro i modelli,
comportamenti informali, ricerca dell’amalgama, cucina creativa.
- Soggettivo-Assoluto Iterazione: chiusura in se stessi, distacco del mondo esterno,
disordine, destrutturazione, ricerca dell’alimento unico, consumo individuale, golosità.
5. Spazi commerciali e metodologie semiotiche
Lo spazio del mammouth: il contributo di una ricerca semiotica alla concezione di un
ipermercato
Di Jean-Marie Floch, traduzione di Sabine Bosio
Contesto e obiettivi della ricerca
Il primo ottobre 1986 la Cofradel apriva un ipermercato Mammouth di 7500 metri quadrati a
Dardilly, vicino a Lione. La metodologia dell’ideazione del Mammouth Porte de Lyon si appoggiava
da un lato sul principio di un confronto tra i desideri dei consumatori del bacino di clientela riuniti in
gruppo di lavoro e le raccomandazioni formulate dai responsabili tecnici e commerciali della
società, dall’altro lato sulla scelta di un approccio semiotico per analizzare il discorso dei
consumatori e definire la sistemazione complessiva dell’ipermercato.
Un approccio strutturale e generativo
L’analisi delle riunioni di un gruppo di consumatori è stata fatta secondo un approccio strutturale e
generativo, quello stesso elaborato e sviluppato dal gruppo di ricerche semio-linguistiche diretto
dal professor A. J. Greimas.
In quanto strutturale il metodo ha cercato di individuare le relazioni che esistevano tra le diverse
rappresentazioni ed aspettative dei consumatori nei confronti dell’ipermercato. In quanto
generativo il metodo ha potuto distinguere e gerarchizzare i livelli di arricchimento del concetto
dell’ipermercato, a partire dalle relazioni minimali ed astratte che assicuravano la precisione e
l’originalità del concetto fino ai sistemi complessi che dovevano concretizzarlo attraverso una certa
illuminazione, uno zoning, dei percorsi multipli e un design dell’ambientazione dei prodotti.
Strutturazione delle logiche discorsive dei consumatori
L’ipermercato è realmente o potenzialmente investito di valori d’uso (velocità, funzionalità) o, al
contrario per i consumatori, di valori di base (convivialità, modernità o equilibrio tra natura e
cultura).
Se si accetta che l’opposizione dei mezzi e dei fini può costituire una categoria semantica, si può
allora inter-definire quattro posizioni portatrici di senso. A tal proposito il quadrato semiotico inter-
definisce quattro posizioni, costruite come risultanti di tre tipi di relazioni:
- La contrarietà: nella quale i due termini, le due posizioni primitive si oppongono nel
presupporsi l’una con l’altra (la relazione è rappresentata da una linea orizzontale);
- La contraddizione: nella quale i due termini si escludono, l’uno costituendo la negazione
dell’altro (la relazione è rappresentata da una diagonale);
- L’implicazione: nella quale i due termini sono complementari e costruiti sulla base di una
operazione di asserzione (la relazione è rappresentata da una linea verticale).
Presentazione del quadrato semiotico dei quattro tipi principali di valori investiti nell’ipermercato:
- Valori utilitari (valori d’uso): posizione pratica;
- Valori esistenziali (valori di base): posizione utopica;
- Valori non-utilitari (valori d’uso negati): posizione ludica;
- Valori non-esistenziali (valori di base negati): posizione critica.
- Pratico adattabilità, comodità, razionalità, fare le compere indispensabili in un minimo di
tempo.
- Utopico un’idea comunitaria, personalità, tradizione, animazione, cuore, anima.
- Ludico gironzolare, attrazione, valore aggiunto non funzionale, svago.
- Critico chiarezza, ordine, igiene, organizzazione interna leggibile (segnalazioni, cartelli).
Il contributo della ricerca alla concezione delle dimensioni spaziali e visive dell’ipermercato
Il principio di una semi-simbolica
L’analisi dei discorsi dei consumatori e il sondaggio realizzato nel bacino di clientela hanno
mostrato che l’ipermercato ideale doveva far coesistere i quattro grandi tipi di valori. La prima fase
della generazione dell’ipermercato è dunque consistita nel delineare nello spazio in modo preciso
la coesistenza dei due tipi complementari di valori: i valori pratici e critici a cui corrispondeva uno
spazio semplice e continuo da una parte e i valori utopici e ludici a cui corrispondeva uno spazio
complesso e discontinuo dall’altra.
La zona pratica conformemente ai desideri dei consumatori riceve la luce forte ed uniforme
dell’ipermercato tradizionale; la zona ludica, una luce più diffusa e più dolce, corrisponde allo
spazio più intimo di una galleria; infine, la zona utopica, una luce vicinissima alla luce del giorno,
corrisponde alla luce di uno spazio aperto ed esterno.
Definizione dello zoning finalmente scelto
Lo zoning definitivo rispetta essenzialmente la ripartizione dei reparti auspicata dai consumatori,
tanto dal punto di vista paradigmatico (il sistema di distinzione e gerarchizzazione dei valori legati
ai prodotti) quanto da un punto di vista sintagmatico (l’orientamento, la logica delle contiguità e
delle concatenazioni tra i reparti).
Qualche osservazione su tale esperienza
La partecipazione dello specialista di semiotica alle riunioni di definizione del concetto è
essenzialmente consistita nel far in modo che le caratteristiche dell’espressione e del contenuto
suscettibili di dare all’ipermercato un profilo originale fossero effettivamente concretizzate, che tale
o tale modifica dovuta alle costruzione tecniche o ai compromessi di ogni sorta non cambiasse il
progetto prescelto; il lavoro dello specialista di semiotica è stato dunque di sapere bene, e di far
sapere, cosa appartenesse al campo della forma dell’espressione e della forma del contenuto
dell’ipermercato e cosa al campo della sostanza di questi due piani. La ricerca semiotica utilizzata
è servita ad assicurare una migliore integrazione delle aspettative della clientela potenziale, poiché
le logiche dei consumatori venivano portate alla luce e formalizzate, dando un senso alle
indicazioni o notazioni concrete sull’atmosfera delle varie zone, i percorsi, il mobilio, i servizi.
Semiotica e metodologie, a partire dalla ricerca di Floch
La strutturazione concettuale di Floch è centrata sulla nozione soprattutto di modi di
valo