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IL COLORE ROSSO
Il rosso è il colore più colorato per eccellenza, colore nei tempi arcaici era il colore più facilmente producibile (sgretolamento
delle conchiglie) i primi affreschi erano tutti rossi. Colore ambiguo per anni: colore del sangue. Nei Vangeli Giuda aveva i
capelli rossi, il rosso simboleggia le fiamme, l’inferno. Continua nel tempo ad arricchire la sua ambiguità in negativo, la lettera
Scarlatta rossa, la bandiera della rivoluzione, rosso d’interdizione come il rosso del semaforo, bandiera rossa nella spiaggia. A
un certo punto non si sa perché il rosso riceve una spinta, diventa rosso positivo (rosso della passione, erotismo, san Valentino,
il natale, la Ferrari).
IL COLORE VERDE
Il verde è un colore ambiguo, semanticamente versatile, qualità originaria, facilmente ottenibile (dai vegetali) ma
biodegradabile. Il verde diventa il colore della variabilità, per la sua natura biochimica. Il verde diventa due cose: la natura
(ecologia, eco-sostenibilità, vegetariano) e l’instabilità (perimetri di gioco, tappeti dei tavoli da gioco, il gioco è l’incertezza,
speranza). Nella cultura del novecento, il colore verde simboleggia i marziani, il veleno. Un colore bipolare fisso nel tempo.
Dal punto di vista semiotico, indica la permissibilità (semaforo).
Il ruolo del codice cromatico nella comunicazione pubblica è importante. Il bianco è un colore incipitario, è un colore non
colore, per le culture centro africane è il colore della morte, come per noi è i nero.
IL CODICE DELLE FORME
Il Novecento inizia a studiare di come vengono percepite le forme. In Italia, uno studio dell’Università di Parma, Gaetano
Kanizsza ha scritto un libro La Grammatica Del Vedere. Ha sottoposto i suoi studenti per anni a una serie di test, prendeva dei
gruppi e li sottoponeva a un tempo velocissimo a una serie di immagine, e poneva loro delle domande. Le risposte lo portarono
a scrivere La Grammatica Del Vedere. Perché si vede A e non B?
Il libro è una serie di tavole, serie di immagini anfibologiche.
Kanisza dimostra che:
1. Si vede quello che non c’è
2. Non si vede quello che c’è
3. La figura e lo sfondo si inquinano, si manipolano reciprocamente e interagiscono.
4.
5. Gli elementi incornicianti hanno una funzione monorettoriale, unidirezionali, la concentrazione si concentra al
contenuto della cornice, e non all’esterno. (Frame)
6. Noi percepiamo come figura rispetto a uno sfondo ciò che è più grande a dimensioni maggiori con cromia
dominante, forma convessa e non concava. La convessità è la forma del bioformismo, forme vive, aspetto positivo. Le
forme concave sono forme aperte, non viventi, aspetto negativo. Tutti i grandi brand sono convessi infatti. 20/10/16
Collisione tra Frame e Script
Come si legge un’immagine? Si mettono insieme i dati che la mente elabora. Cosa c’è nella nostra memoria semantica di
rilevante? 27/10/16
Esempio: Spot Ameriquest
All’interno del testo visivo, si hanno, in questo caso, due frame differenti e due script differenti (fraintendimenti).
SCHEMA DELL’ADVERTISING
Nasce negli anni 50, secondo dopo guerra. I prodotti e del brand si aprono a mercati internazionali. I pubblicitari iniziano a
fare delle ricerche, prima ci si affidava alla creatività del singolo. I significanti devono avere un target. Prende corpo il format
dell’advertising, a capienza piena, con sette elementi:
4 HEADLINE
VISUAL
PACKSHOT
BODYCOPY
PAYOFF
TRADEMARK
LOGO
I CODICI MODALI
I codici modali sono le modalità essenziali attraverso i cui si può comunicare. Tutti i messaggi possono espressi in quadro
codici modali:
- CODICE ASSIOLOGICO (volere): Le assiologie sono le scale di valori. Il codice è riassunto dal verbo volere: ogni
qualvolta che si esprime ciò che si vuole, ogni desiderio, si è nel codice assiologico. Codice soggettivo, modalità
comunicativa molto refrattaria.
- CODICE ALETICO (potere): Codice della verità, della realtà. Grado di possibilità o impossibilità del codice assiologico.
- CODICE DEONTICO (dovere): Codice invisibile nella pubblicità dentro cui non riusciamo ad uscire (codice divile,
panale, regolamenti, tasse). La pubblicità deve far sentire l’utente libero di poter permettersi tutto.
- CODICE EPISTEMICO (sapere): Saper una cosa è il possederla.
Gli stati nazionali si sono solidificati, è nato un sistema bancario occulto, l’individuo è imprigionato in un sistema burocratico
con codici morali oppressivi. Le storie inventate in libertà sono romanzi che raccontano tutti un codice deontico. Esempio I
Malavoglia e Mastro Don Gesualdo di Verga, Madame Bovary di Flaubert.
Oggi si vive un periodo in cui si accoglie in modo importante la suspense. Oggi la suspense si è diffusa ovunque, film, serial
fiction. è un elemento predominate che ha generato volte, esempio Commissario Montalbano di Camilleri, testi di alta
letteratura.Il codice modale dominante è il codice epistemico.
Nicolò Ammaniti è uno scrittore normale, ceto medio del format estetico normale. Si definisce scrittore cannibale, splatter. Nel
1988 viene assunto dalla Rai per scrivere uno screenwright per un serie televisiva. Questa serie televisiva non viene realizzata e
Ammaniti trasforma lo screenwright in romanzo: Io Non Ho Paura. è la storia di un bambino che mentre gioca scopre in queste
colline di grano che è nascosto una cosa. Il romanzo prosegue col voler sapere la natura di questa cosa. Scopre che è un
bambino della sua stessa età, un bambino rapito. I genitori del bambino sono coinvolti con questo rapimento. Si conclude in
modo ambiguo. Anni dopo si realizzerà un film, riportando questa storia al suo format originale. L’essenza è epistemica, la
storia è il voler sapere, non è importante il finale della storia. Vittoria del codice epistemico..
Quando si vede qualcosa, i neuroscienziati dicono che il cervello compie subito la fotografia dell’utilizzo di questo cervello (se
si vede una maniglia, il cervello vede una mano che la spinge verso il basso). Questo fenomeno viene chiamato affordance.
Quando il cervello non afforda l’oggetto, non lo riconosce. è una simulazione incarnata, procedimento celebrale: vedere
qualcosa per la sua funzione.
Trompe l’oeil: gioco visivo utilizzato dalla pittura. Esempio nelle chiede la cupola è sorretto da colonne, che continuano nella
cupola in modo dipinto. Inganna quindi l’occhio.
METALESSI
Rappresentazione della finzione e della realtà.
- Discendente: quella va dalla realtà alla finzione. Esempio: naturalismo, verismo (romanzo di Marché, di Zola 1980,
romanzo in cui descrive una strada, edifici, persone di circolazione pubblica, descrive la realtà; all’interno di questa realtà,
si narra uno storia di due personaggi, una storia finta, non vera). caratterista dalla fine del 900.
- Ascendente: quella va dalla finzione alla realtà, più rara, caratteristica ed efficace. Si ha dall’epoca postmoderna, con il
digital turning point della fine del millennio (Esempio: La Rosa Purpurea del Cairo, di Allen. Si hanno due attori che
5 parlano in un set cinematografico, nota una donna seduta in prima fila al cinema che guarda il film dei due attori. L’attore
esce dal film e la corteggia). Il digitale ha reso possibile questo.
Questo cortocircuito ci fa vedere che la semiotica e
l’estetica sono sempre relative al contesto in cui si attivano, in funzione di problem solving (il problema è distinzione tra realtà
e finzione). Esempio: dagli anni 90 esplode il fenomeno del fake, della riproduzione artigiane di un originale.
La tecnologia è metalettica, ci confonde la realtà come la pubblicità. Ci mostra oggetti avanzati metalettici, televisori, cellulari e
proiettori. 3/11/16
Pubblicità Magnum - Analisi per entrare nella parte attiva del messaggio
Iconografia: gelato
Linguaggio plastico: punto di vista cromatico: rosso sfondo
Linguaggio topologico: verticalità ben definita e centralità assoluta
Linguaggio idietico: trionfo della convessità, angoli arrotondati
bioformismo evidente
Format: è in atto una forte semplificazione: visual centrale (prodotto
pubblicizzato) Headline (in piccolo e centrale It’s A Sin) - Logo in basso
Che cosa trasmette? è un’immagine molto semplice; tutto parte da questa
abrasa sulla parte destra del gelato che interagisce con l’headline. Ci
riporta indietro nel tempo, nell’eden biblico in un modo in cui viveva solo
la natura e non una cultura. In questo eden non c’era peccato e livelli
medi che permettono di riflettere nel livello inferiore. in questo eden
adamo ed eva vivo benissimo ma con un divieto: non possono assaggiare il
frutto della conoscenza, la mela. La mela è un allegoria, metasegni che
rinviano alla conoscenza, differenza tra generi e età ecc. Tutto ciò che è
amorfo è natura. Spinti da un serpente, un connettore, Adamo ed Eva si
avvicinano e la donna lo assaggia. L’eden finisce e nasce il nostro mondo.
La mela non è particolarmente piacevole essendo la mela del peccato,
della trasgressione e della sessualità. Anche attraverso Michelangelo, la
mela è vista come segno cattivo. Nel 700 troviamo un nuovo significato:
quando cade sulla testa di uno scienziato aprendo le teorie della gravità. La mela nei nostri giorni diventa la mela della natura,
del bioformismo, dell’ecosistema verde, d’improvviso abbiamo un grande stravolgimento, la mela verde. Tutto ciò che ci tiene
lontani dagli artefatti. Data la mela, nasce la pera nella cultura e nella semiotica. La pera del tossico dipendente, simbolo
cattivo. La semiotica crea scismi invisibile.
Negli anni 70 abbiamo una mela ambigua, del sapere e della naturalità, preziosissima. In california qualcuno medita questa
icona. All’inizio nasce come strumento di conoscenza semplice, che non richiede qualcosa di complicato. A questo punto la
mela è diventato tutto, una mela fluorescente, denaturalizzata, che dà conoscenza e naturalità. Se torniamo a noi vediamo che
tutto questo mondo connotati nel mondo del Magnum. La mela diventa il simbolo della lussuria, grazie allo sfondo rosso.
Questo vortice connotati gravita attorno al Magnum per rendere questo prodotto più interessante. Il morso è dalla parte destra:
i test scientifici dicono che i destrimane sono l’80 per centro della popolazione mondiale, si vede questo gelato come loro lo
avrebbero mangiato.
ANALISI DI
6 Si ha una clementina che sormonta l’asticella di un leccalecca.
Alto sinistra: food from spain
Parte inferiore: headline ossimora (natura e cultura) e bod