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PER L’INDIVIDUO
- Riduzione della mortalità
- Migliore qualità della vita dei soggetti malati grazie al trattamento in fase precoce
- Rassicurazione dei soggetti negativi al test e non malati (VN)
Svantaggi
PER LA SOCIETA’
- Impegno di risorse considerevole per un beneficio limitato a un numero relativamente piccolo di
individui
- Impegno organizzativo per la messa in opera del programma e per il monitoraggio degli indicatori di
processo e di esito
PER L’INDIVIDUO
- Possibile danno per i soggetti non affetti dalla malattia che si sottopongono al test (VN), per i
soggetti non affetti dalla malattia positivi al test (FP) e per i soggetti affetti dalla malattia negativi al
test (FN)
- Trattamento inadeguato (undertreatment/overtreatment) per i casi positivi al test e affetti dalla
malattia (VP)
- Trattamento inefficace nel modificare la storia naturale della malattia in soggetti malati, individuati
con il test di screening
Prevenzione terziaria
- SCOPO: riadattamento fisico e psicologico del paziente e suo reinserimento sociale
- TEMPO: dopo l’esito della malattia
- STRUMENTI: riabilitazione, limitazione disabilità
- RISULTATI: aumento stato “salute”
Nel caso della limitazione della disabilità l’obiettivo è quello di Arrestare la progressione della malattia o
limitare il danno causato da una lesione; nella riabilitazione l’obbiettivo è quello di Ridurre la disabilità sociale
prodotta dal deficit. Sia la limitazione della disabilità che la riabilitazione devono essere intraprese nello
stesso momento. 73
Gli interventi di prevenzione primaria agiscono chiudendo la “valvola dell’Incidenza”: in questo modo si
abbassa anche il livello del “serbatoio della prevalenza”. La prevenzione secondaria può agire sulla “pompa
della guarigione”: i soggetti nel “serbatoio della prevalenza” (malati) verranno presto immessi di nuovo nel
“serbatoio della popolazione sana” (diminuzione della prevalenza). Quando la prevenzione secondaria non
riesce a intervenire sulla “pompa della guarigione” potrà cercare di chiudere la “valvola della letalità”. In
questo caso, diminuirà la letalità, ma si alzerà il livello del serbatoio della prevalenza (aumento della
prevalenza). La prevenzione terziaria agisce solo sulla “valvola della letalità”. Di conseguenza, provoca un
aumento della prevalenza 74
31/05/18
Stile di vita e malattia
Gli stili di vita comprendono dei fattori che dipendono dal comportamento delle persone e questi stili di vita
possono incidere sua salute delle persone stesse influenzando gran parte delle patologie che ad oggi sono
quelle più frequenti nei paesi occidentali. Per questo motivo queste patologie che sono non infettive ma
patologie croniche e spesso neurodegenerative. Vengono anche definite come patologie del benessere. Tra
queste patologie ci sono tutte le malattie cardiovascolari, oncogene, il diabete, l’obesità, l’ipercolesterolemia
ovvero patologie correlate a uno stile di vita non corretto. I fattori che sponsorizzano questi stili di vita non
coretti sono associati all’abuso di alcool, tabacco e droghe. A livello mondiale attualmente esistono dei
paradossi legati all’alimentazione e in particolare la WHO identifica tre grossi paradossi che sono:
stato di salute delle persone correlato all’alimentazione -> a livello mondiale si registrano 868 milioni
di persone che si trovano in una situazione di sottopeso e 1.5 milioni di persone si trovano in una
situazione di obesità e se consideriamo le morti a livello mondiale, possiamo osservare che si
registrano 36 milioni di casi di morte per mancanza di cibo e 29 milioni di morti per eccesso di cibo.
Produzione agricola -> attualmente il fabbisogno di produzione di risorse agricole è intorno a 224
miliardi di tonnellate e si pensa che nel 2020 sarà necessario un incremento del 17.3%. questo
aumento nella produzione delle sostanze agricole non sarà un aumento destinato a sfamare
popolazione mondiale ma andrà ad interessare soprattutto un incremento dell’utilizzo del foraggio
per gli animali e un incremento del 15% di questi prodotti agricoli nell’ambito industriale. Quindi
anche in questo caso comunque capiamo che l’interesse per i prodotti agricoli non è quello di
aumentarne la produzione per andare incontro a problemi di malnutrizione ma a sfruttare questa
produzione agricola per produrre altri tipi di beni necessari all’uomo
Un terzo del cibo prodotto a livello mondiale è destinato ad essere buttato come rifiuto e quindi
considerando questo punto di vista, se attualmente quello che necessitiamo di sfruttare è al di sopra
di quello che riusciamo a rigenerare, se continuiamo con questo andamento nel 2020 saranno
necessari 3 mondi per soddisfare i bisogni di un mondo solo.
I primi 10 fattori di rischio di mortalità a livello mondiale: ai primi posti abbiamo quelle che sono definite
patologie legate al benessere della popolazione quindi abbiamo:
- Ipertensione
- Tabacco
- Abuso di alcol
- Inquinamento da riscaldamento
- Dieta povera di frutta
- Elevato indice di massa corporea
- Iperglicemia
- Sottonutrizione infantile
- Inquinamento da polvere sottili
- Inattività fisica
Una riduzione invece si è visto per Sottonutrizione infantile dovuta a politiche sanitarie mirate. La
malnutrizione si definisce come una condizione patologica caratterizzata da discrepanza fra fabbisogni
organici nutrizionali specifici e il reale utilizzo dei nutrienti e delle calorie introdotte e comprende la
iponutrizione (quando la discrepanza è contrario all’apporto calorico quindi introducono meno calorie di
quelle necessarie per il consumo energetico) e la ipernutrizione (la bilancia è a favore dell’apporto calorico
75
e quindi introducono più calorie di quelle necessarie al consumo energetico). La ipernutrizione porta a
condizioni di sovrappeso e obesità mentre la iponutrizione porta a condizioni di sottopeso. Se invece ci
focalizziamo sui nutrienti, quindi sulle sostanze che assumiamo e che realmente soddisfano i nostri
fabbisogni corporei, possiamo parlare di iponutrizione anche in soggetti obesi e in sovrappeso perché
assumono molte calorie ma non nutrienti quindi hanno carenze proteiche che li mantengono in una
situazione di iponutrizione. Gli obbiettivi di contrasto della malnutrizione:
diminuire del 40% il numero di bambini sotto 5 anni che si trovano in una situazione di crescita non
corretta -> a livello mondiale 162 milioni di bambini sotto i 5 anni hanno una crescita per altezza e
peso non corretta rispetto a quello che ci attende per una crescita normale in bambini di quella stessa
età. Questi bambini si trovano soprattutto nel sud-est asiatico e Nord Africa. Lo scopo quindi è
prevenire in modo da ridurre questa situazione anche perché questi bambini vanno più facilmente
incontro a morte e disabilità e quindi a tutte le patologie correlate a queste due condizioni. Gli
interventi sono interventi di prevenzione primaria. Bisogna procedere allattamento al seno e
supplementi di vitamina A, ma ciò deve avvenire in modo corretto permettendo alle madri di
assumere tutti i nutrienti necessari per la crescita adeguata di un bambino. Inoltre, l’allattamento al
seno è considerato fondamentale ed esclusivo fino a 6 mesi.
Ridurre entro 2025 del 50% il tasso di anemia in donne in età fertile -> nel 2011 il 29% delle donne
non gravide si trovava in una situazione di anemia e il 38% delle donne di età fra 16 e 49 anni gravide
si trovava in una condizione di anemia. Se la donna è in età fertile per la donna stessa ci possono
essere problemi correlati ad affaticamento e letargia, per una mancanza di sostentamento. In
gravidanza in particolare può favorire un parto pretermine ma può portare anche ad outcome
negativi nei neonati. Anche in questo caso vengono programmati degli step di prevenzione
soprattutto per cercare di contrastare questa condizione in gravidanza e uno di questi step è un
supporto di integrazione dopo screening (esami ematologici). Si procede con una dieta supportata
da integratori di acido folico e ferro. È più difficile raggiungere le donne in età fertile che non si
trovano in situazione di gravidanza perché se una donna sta bene i controlli non vengono fatti in
modo ravvicinato. La WHO sollecita le donne ad assumere integratori di acido folico, ferro almeno 4
mesi prima di programmare una gravidanza
Circa il 15-20% delle nascite sono sottopeso e questo si ha soprattuto in paesi in via di sviluppo e può
portare a casi di mortalità nella fase prenatale subito dopo il parto. Quindi obiettivo è quello di ridurre
entro il 2025 del 30% il tasso di bambini sottopeso alla nascita e anche in questo caso si va ad agire
sulla alimentazione delle donne in età adolescenziale e in età fertile e con un supporto dal punto di
vista sanitario. La carenza di nutrienti nella madre fa si che il bambino nasca in una situazione di
sottopeso e se si aggiungono una mancanza di supporto sanitario -> bambino va incontro a condizioni
di infezione
Si sita che da qui al 2025 vi sarò un aumento dei numero di casi di obesità in età infantile. Questo
rappresenta un problema a livello mondiale -> globalmente 42 milioni di bambini Si trovano in
sovrappeso e dal 2000 al 2013 c’è stato un incremento di 10 milioni. Quindi è fondamentale
intervenire a livello preventivo supportando una dieta corretta e l’attività fisica.
Supportare l’allattamento al seno e aumentare del 50% il tasso di allattamento esclusivo nei primi 6
mesi di vita perché aiuta a proteggere i bambini perché tramite il latte materno vengono trasmessi
anticorpi. A livello di formule c’è il problema correlato alla non portabilità e l’acqua. Si è visto che è
molto meglio allattare il bambino al seno piuttosto che fornire una formula che potrebbe essere più
bilanciata rispetto al latte materno ma che mi mette di fronte a patologie dovute a mancanza di acqua
potabile.
Ridurre e mantenere la crescita non corretta del bambino
76
A livello mondiale 178 milioni al di sotto dei 5 anni si trovano in una condizione di malnutrizione cronica in
particolare si parla di iponutrizione che si evidenzia soprattutto nei paesi in via di sviluppo, quindi africa-sud
sahariana e sud-est asiatcio. Alla base di questa iponutrizione abbiamo:
Società in cui il bambino nasce e cresce
mancanza di risorse
problematiche correlate alla famiglia quindi alla mancanza di nozioni corrette per quella società.
mancanza di risorse economiche ed organizzative che quindi