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Scienze delle Costruzioni
Prof. Federico Roberto
13/03/2017
- Struct. Iperstatiche: mc incognite 7m equazioni
- Si aggiungono alle 3 equazioni cardinali della statica, delle equazioni relative al materiale in cui è fatta la struttura.
Principio dei Lavori Virtuali → Statica + Cinematica
1 t 44 1 gl
Esempio 1
Analisi Cinematica:Ogni asta ha 3 gr.l nel piano.
- t = mc di aste
- 3.t = mc o.i gradi di libertà della struttura
- o = mc o.i gradi di vincolo
3.t - o = l - i
- l = mc di labicità
- i = mc di iperstatiche
Nel nostro caso:
t = 1
D = 3 → Ax abbiamo un incastro
3 - 3 = 0 → Struttura Isostatica
→ Convenzione
- ΣFx = 0 → HA - F = 0 HA = F
- ΣFy = 0 ↑ VA - F = 0 VA = F
- ΣTe = 0 ⊕ -VAFle + Fle = 0 VA = 0
DIAGRAMMI AZIONI INTERNE:
- N AZIONE ASSIALE
- V e T AZIONE TANGENTE
- M MOMENTO FLETTENTE
N.B.
TIPI DI VINCOLO:
- CARRELLO D=1
- CERNIERA D=2
- PATTINO D=2
- MANICOTTO D=2
- INCASTRO D=3
F(L+L/6)
F(L/2)
F(L/3)
F(L/3)
F(L/6)
F
F
N
T
(L/6) F
(L/2)F
(3/2)F
F(L/3)
F(L/2)
F(L/6)F
M
T
N
(L/3)F
(3L/2)F
F(L/2-F
(L/3)F
(L/2)
(L/3)F
L/2)F
(3L/2)F
(L/2)
(L/3)F
(L/2-1)
(R)
Gc = F = 200 N = 200 N
A 30 mm x 30 mm = 900 mm2
0,22 MPa
Peso: 6 kN/m2 = 600 kg/m2
Ptot = 6000 N/m2 · 100 m2 = 600 000 N = 60 000 kg = 60 tonn.
Fsingolo pilastro = Ptot / 4 = 15 tonn. = 150 000 N
Gc = F / A
150 000 N / 200 mm x 200 mm
= 150 000 N / 40 000 mm2 = 3,75 MPa
A = · R2
A1 = · 100 cm2 = 31 400 mm2
A2 = · 502 = 7 850 mm2
F = 100 kg = 1000 N
G1 = F / A1
G2 = F / A2
G1 = 1000 N / 31 400 mm2 = 0,03 MPa
G2 = 1000 N / 7 850 mm2 = 0,13 MPa
Principio di sezionamento
- Le azioni interne si ottengono quando tagliato in un punto.
Immaginiamo di avere un corpo in equilibrio, che dividiamo in 2:
Dice che se il corpo era in equilibrio, e faccio una sezione, ciascuna delle 2 parti rimane in equilibrio se e solo se sulla superficie di sezionamento si applicano le stesse forze che le 2 parti si scambiavano attraverso quella superficie.
SII→I = -SI→II
(Vale per le forze)
(Principio di azione-reazione)
Principio di azione-reazione locale
(Vale x le pressioni punto per punto)
Dimostrazione
In ogni punto della struttura il vettore tensione (in funzione del punto e della sua normale) è uguale ed opposto dello stesso vettore tensione con uguale punto e normale opposta.
t(P, n) = -t(P', n')
In forma matematica: fissato il punto, il vettore tensione è una funzione dispari dei "coseni direttori".
Esempio di funz. dispari: x3, sin x
sin(x) = -sin(-x)
Esempio di funz. pari: x2, cos x
cos(x) = cos(-x)
Una matrice quadrata è simmetrica, se il generico termine tij fuori dalla diagonale principale è uguale al termine tji con i≠j.
Una matrice è antisimmetrica se T = -T oppure se tij = -tji
Sulla diagonale principale ha solo zeri.
Matrice trasposta:
A = T =
Dimostrato che il tensore degli sforzi P è simmetrico:
Si basa su un equilibrio alla rotazione, e scegliendo ad esempio l’asse Z, gli indici XY sono uguali. Quindi avremo 3 dimostrazioni. Qui imponiamo l’equilibrio attorno all’asse Z:
Vol. = dx · dy · dz
Le sono quelle sulla diag. principale, le sono quelle fuori dalla diagonale princ.
Influiscono sull’equilibrio solo le x, x non hanno braccio, le vanno moltiplicate per l’area della faccia e poi per il braccio e dobbiamo dimostrare che:
=
Scrivo l’equilibrio:
=
· dy · dx
Componente di sforzo ; :
È positiva se sulla faccia di normale è diretta come j
Oppure se sulla faccia di normale è diretta come –j
Formula di Taylor
· dy dz = 6
SCIENZE DELLE COSTRUZIONI
DATO UN PUNTO P
SE TROVIAMO UN VETT. TENSIONE ALLA NORMALE, ALLORA ABBIAMO UN TENSORE DIAGONALE.
QUINDI T SI PUÒ SCRIVERE:
PER IL TETRAEDRO DI CAUCHY:
UNA VOLTA CHE CONOSCIAMO IL TENSORE 3X3, AL VARIARE DELLA NORMALE, OTTENIAMO TUTTI I VETTORI TENSIONE POSSIBILI.
A NOI SERVONO QUELLI ALLA NORMALE, OVVERO QUELLI DATI DA θ E l COMPONENTI DELLA NORMALE.
LE NOSTRE INCOGNITE SONO LE DIREZIONI N E I VALORI DEGLI SFORZI PRINCIPALI θ.
PROBLEMA AGLI AUTOVALORI E AUTOVETTORI
VOGLIAMO SCRIVERE IN FORMA VETTORIALE UN SISTEMA DEL TIPO
MATRICE DEI COEFFICIENTI
TERMINE NOTO
SE COND ABBIAMO UN'EQUAZIONE OMOGENEA AMMETTE SEMPRE LA SOLUZIONE x=0
"SOLUZIONE BANALE"
A NOI NON CI INTERESSA X0; VOGLIAMO DELLE SOLUZIONI NON BANALI (VETTORE DELLE NORMALI).
Sostituato B2 = 3TR:
Preso la 1a e la 2a equaz. :
my = t
mz = -t
mx = -t / 2
wv = {-t / 2, t, -t} = t * {1/2, 1, -1}
‖w‖2 = (1/2)2 + (1)2 + (-1)2 = 1/4 + 1 + 1 = 9/4
‖m‖ = 3/2 * |t|
w / ‖w‖ = {-1/3, 2/3, -2/3} m2
Moltiplo il vettore per il reciproco del suo modulo.
Preddiamo le 2 soluzioni mI e mII e vediamo che sono ⊥ xk hanno prod. scalare = 0
mI · mII = 0 →
Prod. scalare = somma dei prodotti delle componeneti di ugual posto.
SCIENZE DELLE COSTRUZIONI
08/05/2017
VOTO 1° CTPITIVO: A
"CINEMATICA DEL CONTINUO DEFORMABILE"
- UN CORPO È RIGIDO SE PRESI N PUNTI SUL CORPO, LA LORO DISTANZA È UGUALE NEL TEMPO. IL CORPO RIGIDO È UN'ASTRAZIONE, CIOÈ NON ESISTE.
d(A,B) = cost.
- NON EVITIAMO FENOMENI DI LACERAZIONE (O FRATTURA) E FENOMENI DI COMPRIMERE ZIONE.
- SE ABBIAMO UN CORPO RIGIDO VINCOLATO, CARICATO:
AVREMO UN VETTORE SPOSTAMENTO D DI UN PUNTO DEL CORPO CHE SI È SPOSTATO.
IN OGNI PUNTO, QUINDI NOI VOGLIAMO SAPERE IL VET. SPOSTAMENTO:
D =
- ux SPOST. LUNGO x
- uy SPOST. LUNGO y
- uz SPOST. LUNGO z
E PRECISAMENTE IL "CAMPO DI SPOSTAMENTO"
UN CAMPO DI SPOSTAMENTO È FORMATO DA 3 FUNZIONI CHE DIPENDONO DA 3 COORDINATE NELLO SPAZIO:
{ ux = ux(x,y,z) ∈ C1 1 uy = uy(x,y,z) uz = uz(x,y,z)
QUESTE FUNZIONI DEVONO ESSERE DI CLASSE. C1 1 CIOÈ DEVONO ESSERE CONTINUE, QUINDI DERIVABILI E LE LORO DERIVATE FINITE.
R3 → R3 P
DATO UN CORPO:
SE FOSSE UN CORPO RIGIDO, LA DISTANZA TRA P E Q SAREBBE SEMPRE UGUALE. SE APPLICO UNA FORZA F, IL CORPO SI ALLUNGA E P SI SPOSTERÀ NEI RISPT. A Q. (SI SPOSTEREBBERO UGUALMENTE SE ROMPESSI LA STRUTTURA).
Δx = XQ - XP LO SPOSTAMENTO: DIST. INIZIALE Δx' = Δx + (uQ-uP) DIST. FINALE u(x) ⇩ Δx' = Δx + (uQ-uP) DIST. FINALE u(x) 1° LO SPOSTAMENTO è NULLA. XP È BLOCCATO.