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Prof. Paolo S. Valvo
Email: p.valvo @ ing.unipi.it
Ricevimento: MARTEDÌ pomeriggio 15:00 - 17:00
mandare mail
Sito corso: www2.ing.unipi.it/sdc_aero.html
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Libri di testo: Scienza delle costruzioni
- G. Nunziante, L. Gambirasi, A. Tinelli
McGraw-Hill 3a ediz. 2011
3 ore
1a parte del corso = introduzione alla meccanica delle strutture (meccanica strutturali) con applicazioni alle travi (elastiche, piroove)
-
Statica delle travi
- trave singola
- traviature e telai (sistemi di travi)
-
Cinematica delle travi
- travi rigide
- travi deformabili
-
Teorema dei lavori virtuali
-
Teoria delle travi elastiche
- formulazione generale del problema
- metodi di soluzione
- metodo delle forze
- metodo degli spostamenti
- metodo delle linee elastiche
- teoremi energetici
5) Stabilità dell'equilibrio elastico delle travi
2a parte del corso Meccanica dei solidi
Compitino verso fine gennaio
Esame con scritto e orale
Devo appendere un lampadario al soffitto. Posso schematizzare il problema: Pb: Quanto è grande il Plo? Come deve fare il gancio?
La massa è sottoposta ad una forza peso P=mg. Sotto opportune ipotesi posso considerare la massa m come un punto materiale. Allora so che ho l'equilibrio solo se la risultante delle forze è nulla. Quindi il gancio deve generare una reazione Ra nulla massa m.
Per il principio di azione e reazione, se è il Plo ad applicare Ra al gancio, allora anche il gancio applica Ra al Plo.
K = EA coeff. della legge dipendente della lunghezza iniziale l0
di Hooke
Quindi ho:
T = EA( l / l0) → I / A = Ë · e
la forza per unità di superficie
prende il nome di: SFORZO (tensione)
σ = Ë · E
Forma moderna della legge di Hooke.
Ë che compare nella formula si chiama MODULO di Young
dipende del materiale
dipende dagli sforzi ← σ = Ë · ε → dipende dalla geometria
In vergono applicati dipende del tipo di materiali
Per quanto riguarda le unità di misura:
σ = [N / m2] = [Pa] = pressione → di solito si usa il MS
posizione e di trazione (allunga)
negativo e di compressione (accorcia)
Ë = σ / ε = [N / m2] = [Pa] = pressione → di solito si usa il GR
nommero puro
L'applicazione di P provoca una deformazione dei fili.
Indico con 2θ l'angolo con la verticale nel caso non deformato
L'angolo di inclinazione delle forze nel caso deformato è incognito, e questo genera una complicazione nei calcoli, ancora però risolvibile.
Interviene l'IPOTESI PICCOLI SPOSTAMENTI:
ai fini della scrittura dell'eq. di equilibrio statica, possiamo confondere spostamenti così piccoli da avere come configurazione quella non deformata.
Quindi l'equilibrio statico si impone nella config. non deformata.
⇒ α ≈ θ
Allora ottengo un sistema di 2 eq. in 2 incognite (T₁ e T₂) e risolvibile (sostituendo da noto)
{ l₁T₁sinα + l₂T₂sinα = 0
{ l₁T₁cosα + l₂T₂cosα – P = 0 ⇒
T₁ = T₂
{ T₁ = P
(sollevato)
Il problema si dice STATICAMENTE DETERMINATO.
Possiamo allora mostrare come diverrà caso statico e cinematico.
Considero le equaz. di LEGAME COSTITUTIVO:
TRILITE
Concentriamo l'attenzione sul blocco superiore.
Questo ha una massa, quindi risente dell'azione della forza peso.
Def: Ω: regione dello spazio occupato dal blocco.
Prendiamo un sistema di riferimento come in figura.
Prendiamo un elemento di volume ΔV, che occupa una regione s.n. di spazio e ha massa s.m.
- V = volume di Ω
- ΔV = volume di ΔΩ
Se ΔV è abbastanza piccolo, posso considerarlo come punto materiale e io quindi calcolare le forze agenti su di esso, in particolare il peso
Δp = gΔm
Def: (Densità di massa) ρ = lim ΔΩ→0 Δm/ΔV
La regione s.n. di volume ΔV
dico ché Ω → Ω se non ΔV -> perché
ΔV può tendere a 0 in tanti modi:
ad esempio schiacciandosi su una superfice : ma questo non mi fa
ottenere un punto materiale.
M(x) = px2 - pL2 + px3 22222L
M(x) = pLx (L - xL)
Andamento forza di taglio
T(x) = p (L - x) 2L
- lo scopo per vedere dove è più sollecitato il blocco
Andamento momento flettente
La forza è massima agli estremi, nei punti A e B. Quindi sono questi i punti da controllare per verificare se il blocco è in grado di resistere alla sollecitazione.
M(x) = px2(_)
- Mostra la funzione va come x2
Quindi se guardiamo il momento flettente, la sezione più sollecitata è a 12
Tuttavia anche nella sezione intermedia tra 0 e 12 e tra 12 e 1 una sovrapposizione di sforzi, il che è altrettanto pericoloso.
Baricentro
Dipende dalla forma del corpo e dalla distribuzione delle masse.
Nel sistema di riferimento è individuato da (xG, yG)
Se immagino la forza peso non come un vettore libero ma come vettore applicato al baricentro, diventa più veloce la risoluzione.
TRAVI
Def (geometrica di TRAVE)
Prendiamo da una curva L che unisce 2 punti A e B.
L deve essere in arco di curva semplice e regolare.
Curva che non ha sovrapposizioni, non deve avere punti angolosi, non può ripassare su se stessa o cuspidi.
L costituisce la linea d'asse della trave.
Considero adesso una superficie S (sarà la sezione della trave).
Portiamo la superficie S con il baricentro coincidente con A e normale localmente con la curva L.
Poi traslo S lungo L mantenendo la stessa condizione su G e sulla normale ad S.
Con facendolo descrivo un volume Ω che chiamiamo TRAVE.
Chiamiamo λ ∼ diametro di S e imponiamo λ ≪ l con l = lunghezza di L. Questo perché voglio che le dimensioni dominanti della trave sia la lunghezza.
Nella costruzione devo oltre evitare che S ruoti, ottengo altri propri assi. Quindi se considero una trave t, u, v, di S, impongo che S non ruoti rispetto alla terna locale.
No cerco inoltre, consideriamo solo travi a sezione constante, inoltre il raggio di curvatura di L deve essere non troppo piccolo, per evitare che la trave si comprima.
Equilibrio della rotazione
θ: i x (Tj) l c x (-Pj) l c + H = 0
H1 = z̄ρg ( (u + 2h)L6 - h z̄ - u+2h ̅x2L ) + 2/3 (u+1⁄4h)B+1 (h₁+h) z̄ρg
H1 = z̄ρg ( (u + 2h)L6 - h z̄ - u+1⁄4h x2 ) + 4/3 (u+1⁄4h) z̅ρg
- Lᴴ 1/3 (Bh - 4cs z̄)
H1 = z̄ρg (u + 2h)L6 - h 1/2z̄ x2 + h2/3L...̅z
H1 = z̄ρg ( uL6 + 5L5z̄ - 4B3 - 1L̅h x2 )
H1 = z̄ρg ( (u + 5h)L6 + (u - 4h)B3 - u + 1⁄4h x2 )
hh = o ➔ ̅zρg ( n5 + u/3 - u/2L x2 )