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LA TECNICA DEL SALTO CON L’ASTA
Attrezzature di sicurezza:
La cassetta imbucata
~ La zona di caduta
~
1. L’energia muscolare si trasforma in energia cinetica (direzione-x)
2. L’energia cinetica diventa energia potenziale elastica
3. L’energia potenziale elastica si trasforma in energia cinetica (direzione-y)
4. L’energia cinetica di trasforma in energia potenziale gravitazionale
5. L’energia potenziale gravitazionale si trasforma in energia cinetica (direzione-y)
2
Energia del sistema E = Ph + mv /2 E +E
tot pot cin
Scopi:
• Saltare più in alto possibile
Due elementi chiave:
• Altezza delle impugnature
• Spinta dell’asta: rigidità dell’asta
Le diverse aree:
• Velocità ed accelerazione allo stacco
• Rendere massimo l’angolo asta-terreno allo stacco
• Dall’involo alla massima flessione
• Raccolta
Velocità:
• È il fattore chiave. La prestazione dipende dalla velocità dell’involo (VR)
• Saltatori d’elite raggiungono VR di 9-9.5 m/s e 8-8.5 m/s per le donne
ELEMENTI CHIAVE:
• Rincorsa: asta verticale, man mano che mi avvicino la abbasso fino a tornare verticale in appoggio,
fondamentale è la posizione della mano nel trasporto e la larghezza delle prese; l’importante è una
postura ben eretta. Spalle sopra le anche o leggermente avanzate, avambraccio sinistro orizzontale,
terzultimo e penultimo appoggio: asta orizzontale.
• Allo stacco: Il primo obiettivo sarà quello di rendere massimo l’angolo asta-terreno allo stacco.
Più alte sono le impugnature più lontano sarà posizionato il piede di stacco.
1. Posizione del corpo, capo e petto ben verticali
2. Posizione mano superiore verticale rispetto al punto di stacco
3. Braccia praticamente distese
4. Estensione completa della gamba di stacco
5. Azione guida del ginocchio della gamba libera
6. Azione ben verticale
7. Nessun abbassamento (tirare l’asta in basso) dell’asta
Dall’involo alla massima flessione
Qui lo scopo è trasferire la maggior parte dell’energia accumulata all’asta.
Far in modo che la massa del sistema rimanga dietro la linea immaginaria che unisce presa superiore-
puntale dell’asta.
Ciò mantiene il CDG basso più a lungo e crea una pretensione delle fasce muscolari della parte anteriore del
corpo, che consente una successiva più rapida azione di raccolta.
Raccolta
Il saltatore aggiunge energia all’asta, mentre il suo CDG va a posizionarsi in un punto dove poter recuperare
l’energia immagazzinata. Le spalle restano praticamente il segmento più basso del corpo. La raccolta ha lo
scopo di portare il CDG sopra le spalle. Una vigorosa azione di recupero della gamba di stacco estesa aiuta
il raggiungimento della posizione.
OSSERVA:
• I piedi si andranno ad allineare con l’asta.
• Le anche si muovono verso l’alto.
• La parte superiore dell’asta continua a muoversi verso l’alto.
• La gamba di stacco va a raggiungere quella libera.
• Entrambe le braccia ben distese.
• I piedi si andranno ad allineare con l’asta.
• Le anche si muovono verso l’alto.
L’infilata
• Le gambe si distendono in verticale. La gamba sinistra funge da asse di rotazione del movimento.
• Le braccia sostengono l’azione di restituzione dell’asta.
• La pancia si avvicina/attacca all’asta.
• Il corpo assume la piena verticalità per recuperare la spinta dell’asta.
• La rotazione del corpo è grandemente facilitata dall’energia di restituzione dell’attrezzo. (tirata-
spinta)
Indice di efficienza
IE = Hv – (hi - 20)
hv = altezza valicata
hi = altezza impugnature
20 = profondità della cassetta imbucata
SALTO IN LUNGO
La rincorsa
Obiettivo: ottenere una velocità orizzontale ottimale e adottare un piazzamento ideale allo stacco.
• Metodo della massima velocità sin dall’inizio.
• Metodo dell’accelerazione progressiva sino allo stacco.
• Metodo della rincorsa strutturata.
Metodo della rincorsa strutturata
1. Messa in azione : falcate potenti come nei multi-balzi. Busto inclinato in avanti. (8 passi)
2. Fase di transizione : passaggio dalla ricerca dell’ampiezza a quella della frequenza. (6 passi)
3. Fase di accelerazione finale : priorità della frequenza degli appoggi. (8 passi)
Concatenamento corsa stacco
Penultimo passo Abbassamento del CSG sul penultimo appoggio.
Ultimo passo Presa avanzata dell’appoggio. impulso
Lunghezza degli ultimi tre passi
Il terz’ultimo è sostanzialmente un passo di corsa. Il penultimo passo è più lungo mentre l’ultimo passo è più
breve del penultimo. Il CDG sull’ultimo appoggio si abbassa di alcuni centimetri.
Lo stacco
1. Griffé
2. Spinta
3. Mobilizzazione e fissazione del ginocchio e del braccio opposto
4. Velocità finale: sul terzultimo passo arriva con una velocità in aumento fino al penultimo, nell’ultimo
diminuisce.
5. Velocità d’involo: nel penultimo passo la velocità cresce, nell’ultimo passo la velocità diminuisce e
all’atterraggio diminuisce ancora.
Obiettivo: conservare la velocità mentre si crea potenza per sviluppare un sollevamento verticale ad un
angolo di 18.25°.
• Oscillazione a braccia sincrone
• Calcio ella gamba subito dopo l’involo
• Azione sincrona e controbilanciante delle breccia
• Estensione del braccio destro verso dietro
Sospensione
Due compiti
• Equilibrarsi contrastare la rotazione in avanti
• Preparare per l’attivo nella sabbia
• 1° metodo: l’1 e ½ o veleggiato
Dopo lo stacco, l’atleta “congela” la posizione d’involo. Quindi, la gamba di stacco raggiunge quella
livera verso l’avanti per preparare la caduta.
• 2° metodo: il salto ad arco
Dopo lo stacco, la gamba libera scende verso il basso-dietro. i talloni vanno verso la schiena,
l’addome in avanti
• 3° metodo: i passi in aria
Dopo lo stacco, la gamba libera scende verso dietro e quella di stacco viene riportata in avanti. In un
2° tempo, la gamba libera affianca quella di stacco o la supera.
Atterraggio
In aria l’atleta assume una posizione a coltello a serramanico, le braccia vanno verso il basso-dietro per
consentire il sollevamento delle anche. Le ginocchia si piegano con il contatto con la sabbia, per far scivolare
le anche in avanti e perdere la minima distanza.
SALTO IN ALTO
Il differenziale -> differenza in centimetri tra altezza e record personale. Es: alto 1.94 che salta 2.44
differenziale di 50 cm.
La rincorsa
Concetto di base della rincorsa è la necessità di realizzare una rincorsa curvilinea per produrre una
inclinazione laterale prima dello stacco. Fosbury (vince le olimpiadi di Mexico City, prima volta in cui c’è stata
una contestazione politica in campo in cui il campione è salito sul podio con il pugno nero alzato in segno di
sostegno nei confronti dei neri nel 1968)
Usando la rincorsa a J il saltatore deve:
• Seguire un raggio di curvatura costante
• Produrre un’accelerazione costante
• Provare una costante sensazione di spinta delle anche e dei piedi verso l’esterno della curva
• Arrivare allo stacco con il corpo inclinato verso l’interno della curva
Passi e ritmo della rincorsa:
• il modello è quello di realizzare un’accelerazione dall’inizio alla fine
• Per accelerare sfruttiamo due fondamentali componenti:
Lunghezza del passo -> può essere indicata come una graduale progressione in ampiezza
~ sino agli ultimi tre passi
Frequenza del passo -> deve crescere in maniera graduale e costante avvicinandosi allo
~ stacco
• Il ritmo degli appoggi cresce attraverso un lento incremento di velocità nei primi 8 passi, culminando
con un “ta-ta” finale sul 9° e 10° passo. Tipico problema tra l’8°, il 9° e il 10° appoggio: il saltatore
spesso riduce inconsapevolmente la VO per prepararsi allo stacco.
La chiave per mantenere una buona VO è correre lungo i diversi tratti della rincorsa senza
rallentamenti o deleterie inclinazioni verso dietro.
L’
inclinazione durante la rincorsa viene influenzata da due fattori:
1. Raggio di curvatura
2. La velocità della rincorsa
La curva ha due scopi fondamentali:
1. Realizzare un più lungo percorso del CDG allo stacco
2. Abbassare il CDG senza costringere l’atleta a piegare troppo le gambe
Transizione dalla rincorsa allo stacco
L’atleta cerca di trasformare la sua VO in VV. questa fase è chiamata transizione che rappresenta la cosa più
difficile da imparare. La chiave è riuscire a trasformare parte della VO in VV. l’angolo di stacco di aggira
attorno ai 48° per buoni saltatori e 52° per i migliori (Paklin, Kostadinova, Sotomayor).
L’impulso è il termine tecnico per indicare il caricamento e la successiva esplosione dell’arto di stacco ed è
l’elemento più importante. Ciò avviene sfruttando l’inclinazione laterale interna alla curva che svanisce un
istante prima dell’involo. L’inclinazione laterale al contatto consente il posizionamento verticale del corpo
all’involo.
Si sfrutta in questo caso il percorso seguito dal CDG che si muove dal basso verso l’alto (inclinazione
interna).
NB: Quanto maggiore è l’inclinazione laterale, tanto più bassa sarà la posizione del CDG.
Il tempismo delle azioni degli arti liberi allo stacco determina uno sgravio della forza supportata dall’arto di
stacco. Sei tre arti disponibili, è la gamba livera, per via della sua massa, quella che in maggior misura
contribuisce a ciò.
DATI RELATIVI A VO, VV e ANGOLO DI USCITA.
Stacco
Tempo compreso tra i 140 e i 180 ms
Angolo tra i 45° e i 55°. L’angolo di questo è il risultato del rapporto tra la spinta verticale e quella orizzontale.
Nella rincorsa la lunghezza va dai 7-10 passi, la partenza o standing o rolling, e la velocità sono per l’uomo
7.0-7.1 m/s e è per le conne 6.5-7.5 m/s.
All’involo molte cose sono ormai definite:
• La traiettoria del CDG
• Il momento angolare
• Ma si potrà avere ancora un certo grado di libertà
È possibile ruotare attorno all’asticella riducendo il momento di inerzia del corpo. Ciò può essere realizzato
modificando la configura