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FUNZIONI SOCIALI REGOLATRICI DELLA MORALITA’

I gruppi sociali rappresentano un riferimento per comprendere le dinamiche della moralità.

La moralità non è un costrutto individuale.

Ciò che è da considerarsi morale all’interno di un gruppo (base condivisa) garantisce che i suoi membri abbiano una conoscenza del codice morale.

Nella psicologia evoluzionistica si dà risalto alla reciprocità all’interno della comunità. I comportamenti altruisti vengono ripagati con altrettanti

comportamenti altruisti.

Darwin disse che la tendenza reciproca ad aiutare è funzionale nelle relazioni a lunga durata.

Nella psicologia dello sviluppo si è espresso il parere che agire moralmente servirebbe a sopprimere comportamenti di natura egoistica.

L’agire in maniera morale all’interno del gruppo servirebbe a garantire la cooperazione.

ELLEMERS E VAN DEN BOS

Distinguono 3 funzioni sociali dei giudizi morali.

1. Una funzione di definizione dell’identità.

È la definizione degli obiettivi e delle caratteristiche delle persone nei termini delle loro implicazioni morali può aiutare a definire meglio

chi sono e a quali gruppi desiderano appartenere.

2. Funzione legata alle dinamiche del gruppo.

La moralità riveste una funzione determinante nei processi di regolazione intragruppo. Questi processi, garantiscono la coordinazione dei

membri all’interno dei gruppi, l’adesione alle norme e la gestione della devianza.

3. Funzione sulle relazioni intergruppi.

Le persone fanno riferimento ai giudizi morali nell’interazioni con i membri di gruppi diversi dai propri, che hanno standard morali

differenti.

Capitolo 2

PERCEZIONE SOCIALE

SOLOMON ASCH – MODELLO CONFIGURAZIONALE

Cercò di comprendere come si arrivasse attraverso la combinazione delle informazioni presenti nel contesto sociale, a formare un’immagine

globale di una persona sconosciuta.

L’esperimento che propose era quello di presentare una lista di caratteristiche.

Sulla base di queste caratteristiche ha chiesto ai partecipanti di formarsi un’impressione sulla persona.

Ai partecipanti venivano presentate liste di tratti che differivano per una sola caratteristica. (caldo/freddo)

I risultati furono che la sostituzione di un singolo elemento produceva risposte molto differenti.

Per gli individui, alcune caratteristiche rappresentano tratti centrali che sono in grado di formare l’impressione globale su una persona. Altri tratti

invece sono periferici ed influiscono in maniera meno marcata.

Effetto precedenza – L’ordine di presentazione delle caratteristiche porta ad impressioni differenti

Teorie implicite di personalità – Gli individui, dato che possiedono schemi mentali, riescono a capire quali caratteristiche sono associate tra di loro.

Quindi riescono a prevedere che ad esempio, una persona simpatica, sarà anche gentile.

ANDERSON – MODELLO ALGEBRICO

La somma dei diversi pezzi di informazione a determinare l’impressione formata.

FISKE E NEUBERG – MODELLO DEL CONTINUUM

Cercano di integrare le teorie proposte nel modello di Asch e quelle del modello di Anderson, e dicono che non si escludono, ma entrambe fanno

parte delle strategie che vengono adottate a seconda della quantità di informazione disponibile.

FORMAZIONE DELLE IMPRESSIONI

Il processo di formazione delle impressioni implica l’integrazione di poche, rapide info su un target (obiettivo) sconosciuto, per arrivare ad un

promo giudizio valutativo.

La moralità, rappresenta la dimensione fondamentale della percezione degli altri.

La competenza, rappresenta la dimensione fondamentale nella percezione di sé stessi.

- WOJCISZKE

Secondo Wojciszke le impressioni sugli altri sono un processo basato sul criterio di interesse personale, inteso come la necessità di

salvaguardare il benessere dell’individuo.

Risulta utile selezionare le informazioni che consentono di capire se un determinato target sia da avvicinare o vada tenuto a distanza.

Le informazioni negative sulla moralità del target sconosciuto acquistano un’importanza decisiva.

I comportamenti immorali, acquistano un impatto maggiore sulla valutazione del target.

I comportamenti disonesti fanno prevedere meglio l’immoralità delle persone più dei comportamenti onesti.

MORALITÀ E SOCIEVOLEZZA

La ricerca di informazioni di natura morale, è sempre la strategia principale utilizzata dai partecipanti.

Nella ricerca di informazioni riguardanti la moralità, gli individui tendono ad analizzare soprattutto domande asimmetriche.

Nella ricerca di informazioni riguardanti la socievolezza, gli individui tendono ad utilizzare meno domande asimmetriche.

Quando dobbiamo costruire un’impressione rapida facciamo affidamento su ciò che riusciamo a sapere sulla sua moralità, perché questo influisce

in maniera rilevante sulla percezione dell’eventuale minaccia che può derivare da questo target.

MORALITA’ E SÉ

La moralità è fondamentale nella valutazione che le persone fanno di sé stesse.

- EFFETTO MUHAMMAD ALI

Le persone tendo a descriversi come più morali delle altre.

La tendenza a mostrarsi più migliori è determinata dal fatto che le persone ritengono che possedere questo tratto sia molto apprezzato nella

società.

Le persone tendono ad innalzare il loro livello di moralità quando si descrivono.

- MORAL SELF-REGARD

La parte dell’immagine che una persona ha di sé in termini morali.

Le persone sono molto sensibili alle valutazioni che chiamano in causa la loro integrità morale.

Gli individui sono più attenti alle implicazioni di una valutazione negativa basata sulla moralità più di quanto lo sia una sulla competenza.

Spesso c’è la tendenza a sopprimere un bias, per apparire più morali, se sappiamo che un membro dell’ingroup ci sta valutando.

- MODELLO BIG FIVE

Ritiene che la personalità è strutturata intorno a 5 grandi fattori:

o Estroversione

o Coscienziosità

o Amicalità

o Apertura mentale

o Stabilità emotiva

MORALITA’ MINACCIATA

Le persone sono portate a dimenticare certi comportamenti, quando questi sfociano nella sfera dell’immoralità.

- SELF-LICENSING

Le persone possono servirsi di azioni morali compiute in passato per giustificare in qualche modo comportamenti meno onesti in futuro.

Compiere delle azioni che ci mettono al riparo da valutazioni negative, serve da licenza morale per compiere successivamente azioni di

dubbia moralità.

Scoprire che gli altri sono più morali di noi può costituire qualcosa di:

- Positivo – Le persone vengono stimolate ad elevarsi moralmente, migliorando quindi i propri comportamenti.

- Negativo – Il confronto con una persona moralmente superiore può generare un senso di minaccia e di risentimento.

A causa di questo confronto le persone possono vivere un senso di:

o Inferiorità morale

o Confusione morale – Chiedersi sei il proprio comportamento sia moralmente appropriato

o Anticipazione del rimprovero morale – Paura che l’altro ci rimproveri.

o Mostrare sospetto e scetticismo – Negare virtù dell’altro.

o Dispregiare e tenere l’altro a distanza.

CORPOREITA’ DELLE EMOZIONI (EMBODIED COGNITION)

Le nostre emozioni non sono astratte, ma profondamente radicate nel corpo.

Esiste una profonda relazione fra cognizione ed emozioni e il corpo.

Esperimenti hanno dimostrato che l’associazione fra la pulizia fisica e la purezza morale sarebbe legata dall’emozione del disgusto.

(L’atto fisico di pulirsi le mani, serviva a compensare la percezione di essere moralmente sporchi).

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
5 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher FabioC di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Pacilli Maria Giuseppina.