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DEINDIVIDUAZIONE

Trovarsi in un gruppo, genere Deindividuazione.

La deindividuazione è la sensazione di essere anonimi ed è caratterizzata da una riduzione del senso di individualità.

Spesso se compare questo fenomeno, c’è un aumento di azioni impulsive.

Il concetto di perdersi nella folla, può ridurci a comportamenti che non avremmo mai sognato di seguire da soli.

Questo aspetto particolare della folla spinge ad azioni impulsive in base a due fattori:

- Presenza degli altri (camuffamento) fa sentire le persone meno responsabili.

- La presenza degli altri diminuisce la consapevolezza di sé e aumenta la probabilità di obbedire alle norme del gruppo.

Il contesto situazionale, incoraggiano il comportamento positivo o negativo.

FUNZIONE DEL GRUPPO

La funzione del gruppo è quella di risolvere i problemi e prendere decisioni.

In genere i gruppi fanno meglio dei singoli individui se si affidano ad una persona esperta e se le persone sono motivate a cercare la risposta che va

meglio all’interno del gruppo e non solo a sé stesse.

PERDITE DI PROCESSO

La perdita di processo è il tentativo di convincere il gruppo a seguire la propria idea, scontrarsi con scetticismo e in fine vedere il gruppo che

prende la decisione sbagliata.

Spesso questo è causato dai problemi comunicativi.

MANCATA CONDIVISIONE DI INFO UNICHE

I membri devono riuscire a condividere reciprocamente le informazioni uniche, cioè quelle che solo loro conoscono per mettere in comune tutte le

risorse.

I gruppi spesso non riescono a soddisfare questa condizione.

I gruppi tendono ad analizzare le informazioni condivise da tutti i membri, piuttosto che concentrarsi su quelle uniche e non condivise.

Un modo per ovviare a tale situazione è assicurarsi che gli individui siano consapevoli che membri diversi del gruppo sono responsabili di generi

diversi di informazione.

MEMORIA TRANSATTIVA

La memoria combinata è sicuramente più efficace di quella di un solo individuo.

TEORIA DEI PROCESSI DECISIONALI DI GRUPPO di Janis “GROUPTHINK”

Il groupthink è un genere di pensiero in cui il mantenimento della coesione e della solidarietà all’interno del gruppo ha maggiore importanza della

considerazione realistica dei fatti.

Le condizioni iniziali del groupthink sono:

- Il gruppo presenta coesione

- Isolamento del gruppo – Protetto dall’ascoltare punti di vista alternativi

- Un leader che guida

- Altro stress

- Procedure decisionali insufficienti

POLARIZZAZIONE DEL GRUPPO

La polarizzazione del gruppo avviene quando i gruppi prendono decisioni più estreme nella direzione dei giudizi iniziali dei membri.

Un gruppo rende più estreme le decisioni iniziali delle persone verso un rischio o una cautela maggiore se la tendenza iniziale è nel segno del

rischio o della cautela.

LEADERSHIP “TEORIA DELLA GRANDE PERSONA”

La teoria della grande persona consiste nel fatto che alcuni tratti dilla personalità di un individuo fanno dello stesso un buon leader.

I leader spesso sono:

- Più intelligenti degli altri

- Hanno maggior carisma

- Hanno desiderio di potere

- Sono più capaci ad adattarsi

- Mostrano flessibilità

STILI DI LEADER

- Leader transazionali

Pongono degli obiettivi chiari a breve termine e compensano le persone che li raggiungono.

- Leader trasformazionali

Ispirano i seguaci a concentrarsi su obiettivi comuni e a lungo termine.

La natura del leader varia in base al contesto situazionale.

TEORIE DELLA LEADERSHIP

- Teoria della contingenza

Si ipotizza che esistano due generi di leader

o Leader orientato al compito

Si interessa soprattutto che le cose vengano fatte.

o Leader orientato alle relazioni

Si interessa sui sentimenti e le relazioni fra i membri di un gruppo.

GENERE E LEADERSHIP

Le differenze tra uomini e donne in fatto di leadership non sono molto marcate.

DILEMMA SOCIALE

Il dilemma sociale è un conflitto in cui l’azione più favorevole ad un individuo, se scelta da più persone, diventa nociva per tutti.

CONFLITTO A MOTIVAZIONE MISTA

Il conflitto a motivazione mista è il desiderio delle persone di badare al proprio interesse e di badare allo stesso tempo al proprio socio.

MINACCE E CONFLITTI

Spesso quando ci troviamo presi in un conflitto, siamo tentati di usare le minacce per costringere l’altra parte a cedere ai nostri desideri.

Le minacce però portano l’uno a vendicarsi dell’atro in una catena di minacce dannoso per entrambi i loro interessi.

MODI PER RISOLVERE UN CONFLITTO

La comunicazione è un buon modo per risolvere un conflitto. Riduce le perdite.

Nella comunicazione è fondamentale la presenza di fiducia.

La comunicazione risulta utile solo quando le persone imparano ad usarla in modo da stabilire fiducia.

La negoziazione è la forma di comunicazione tra parti opposte in conflitto.

Entrambe le parti fanno delle offerte, finché si trova una situazione in cui convergono.

Capitolo 10

COMPORTAMENTO PROSOCIALE

Il comportamento prosociale è qualsiasi azione compiuta con lo scopo di arrecare beneficio a un’altra persona.

PSICOLOGIA EVOLUTIVA

Cercano di spiegare il comportamento sociale in termini di fattori genetici che vengono trasmessi in accordo con i principi della selezione naturale.

Dare aiuto è una relazione istintiva che promuove il benessere di coloro che sono geneticamente simili a noi.

Secondo la psicologia evolutiva il comportamento altruistico esiste in 3 modi:

1- Selezione parentale

Le persone possono aumentare la possibilità che o loro geni vengano trasmessi non solo attraverso i figli, ma anche assicurandosi che i

loro consanguinei abbiano bambini.

La selezione naturale dovrebbe favorire gli atti altruistici verso i consanguinei.

2- Norma di reciprocità

Le persone aiutano gli altri con l’idea implicita che il loro comportamento verrà ricambiato in futuro.

L’emozione della gratitudine si è evoluta per far funzionare questo processo.

3- Apprendimento delle norme sociali

Le persone che meglio imparano le norme e i costumi di una società possiedono una probabilità di sopravvivenza in più. Molte di queste

norme e abitudini sociali, producono benefici.

TEORIA DELLO SCAMBIO SOCIALE

La teoria dello scambio sociale sostiene che gran parte delle nostre azioni sono provocate dal desiderio di massimizzare i guadagni e minimizzare i

costi.

Le ricompense dell’aiuto superano i nostri costi, trasformando questo meccanismo in un interesse personale.

IPOTESI DELL’EMPATIA/ALTRUISMO

L’altruismo puro entra in gioco quando proviamo empatia per la persona bisognosa d’aiuto, cioè quando avvertiamo parte del dolore che la

persona sta vivendo.

Se provate empatia -> allora -> lo aiuterete.

Se non condividete la sofferenza dell’uomo, allora, entra in gioco la preoccupazione dello scambio sociale.

Spesso, un atto che sembra sinceramente altruistico, è spesso motivato dall’interesse personale.

- Se l’empatia è alta, i soggetti dovrebbero essere motivati da un genuino interesse per l’altruismo.

- Quando l’empatia è bassa, entrano in gioco le preoccupazioni dello scambio sociale(costi-benefici).

PERSONA ALTRUISTICA

La personalità altruistica è quell’individuo che possiede qualità che portano ad aiutare gli altri in varie situazioni.

DIFFERENZE DI GENERE

Gli uomini prestano maggiore aiuto in situazioni che richiedono gesti eroici.

Le donne prestano aiuto quando entrano in gioco relazioni a lungo termine.

DIFFERENZE CULTURALI

Le persone di ogni cultura hanno maggiori probabilità di aiutare un membro del proprio Ingrup (Gruppo in cui l’individuo si identifica) e hanno

meno probabilità di aiutare qualcuno che percepiscono come membro dell’outgrup (Gruppo in cui non si identifica).

Un valore culturale che ha forti relazioni con il comportamento presociale è la simpatia.

COMPORTAMENTO PROSOCIALE E RELIGIONE

Le persone religiose sembrano avere più empatia verso gli altri, anche se probabilmente aiutano di più quando ciò rientra nei loro migliori

interessi.

COMPORTAMENTO PROSOCIALE E UMORE

L’umore del soggetto è fondamentale per mettere in atto o aumentare l’atteggiamento altruistico.

Questo effetto si chiama “Sentirsi bene, agire bene”.

- Quando siamo di buon umore tendiamo a vedere la parte migliore degli altri.

- Il sentirsi bene, agire bene è un ottimo modo per prolungare il buon umore.

- Lo stato d’animo positivo accresce l’attenzione verso sé.

Uno stato negativo che accresce l’altruismo è il senso di colpa.

Quando abbiamo fatto qualcosa che ci fa sentire in colpa, aiutare un'altra persona bilancia le cose e riduce il sentimento di colpevolezza.

IPOTESI DEL SOLLIEVO DELLO STATO NEGATIVO di Cialdini

Le persone aiutano qualcun altro allo scopo di aiutare sé stesse.

Quando ci sentiamo malinconici è più probabile che aiutiamo.

COMPORTAMENTO PROSOCIALE E AMBIENTE

Le persone che crescono nelle città piccole dimensioni imparano ad essere più socievoli e questo le porta ad avere più fiducia e ad essere più

altruiste.

Vivere per molto tempo nello stesso luogo porta maggiore attaccamento verso la comunità, maggiore interdipendenza.

IPOTESI DEL SOVRACCARICO URBANO

Le persone che vivono in città, sono costantemente bombardare da stimoli, con il risultato che esse pensano a sé stesse in modo da evitare di

essere sovraccaricate.

EFFETTO TESTIMONE

Se si tratta di ricevere aiuto, il numero di testimoni non offre alcuna certezza.

Maggiore è il numero di testimoni che assistono all’emergenza, meno è probabile che uno di essi aiuterà la vittima.

Passaggi compiuti per intervenire e offrire assistenza: 1- Avvertire un evento come emergenza

A volte riconosciamo con chiarezza quando c’è un’emergenza, altre volte

meno.

Quando le persone vanno di fretta prestano meno attenzione a ciò che

succede intorno a loro ed è quindi meno probabile che aiutino qualcuno in

difficoltà.

2- Interpretare l’evento come un’emergenza

I testimoni interpretano l’evento come un’emergenza in cui l’aiuto è

indispensabile.

Quando non siamo certi di cosa tra accadendo, una delle prime cose che

facciamo è quella di guardarci intorno per vedere come reagiscono gli altri.

Il problema è che a volte, nessuno sa cosa stia accadendo. In questo caso i

testimoni tendono a bloccarsi, a guardare e ad ascoltare con espressioni

assenti per capire cosa stia succedendo.

Questo viene definito stato di ignoranza collettiva, i testimoni si confondono

reciprocamente a caus

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Publisher
A.A. 2015-2016
22 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher FabioC di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Pacilli Maria Giuseppina.