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I parametri essenziali per definire il gruppo

Reciproca interazione e reciproca consapevolezza distinguono un gruppo da un aggregato e permettono alla relazione di presentarsi in gradi diversi: diretta, indiretta e mediata.

Le altre differenziazioni gruppali:

  • Gruppi primari: interazione diretta che crea senso di appartenenza
  • Gruppi secondari: nascono per eseguire un compito, caratterizzati da specializzazione di ruolo che crea relazione impersonale
  • Gruppi formali: collocarti in un contesto istituzionale
  • Gruppi informali: collocati in un contesto non istituzionale
  • Gruppi naturali: reali, appartenenti al contesto di riferimento
  • Gruppi inventati: creati ad hoc anche se appartenenti a un contesto naturale
  • Quasi gruppi: i partecipanti non si conoscono fra di loro, vi è un contesto di ricerca, eseguono un compito di natura restrittiva
  • Gruppi di riferimento: rappresentano per l'individuo una risorsa identitaria, esprimono valori cui sentiamo di aderire; es. da bambini ci riferiamo alla famiglia

In adolescenza al gruppo dei pari. Interaction Process Analysis e le tre fasi dell'interazione di gruppo

Nel 1950 Bales produce una griglia, l'Interaction Process Analysis, secondo cui sono gruppi faccia a faccia quelli che perseguono un obiettivo tramite interazione diretta.

Secondo Bales, le tre fasi dell'interazione del gruppo sono:

  • orientamento; fase in cui le persone cercheranno di comunicare per stabilire la leadership e il modo in cui comportarsi;
  • valutazione; fase in cui il gruppo valuterà le opinioni al fine di decidere quali perseguire;
  • decisione; fase in cui le persone si controlleranno a vicenda per decidere che compiti svolgere e come svolgerli al meglio.

La griglia di valutazione dell'Interaction Process Analysis

Le aree di valutazione dell'IPA sono:

  • area socioemozionale positiva, inerente alla sfera espressiva/socioemozionale, che riguarda le categorie che connotano relazioni di un clima positivo.
  • area neutra, inerente alla sfera esecutiva/strumentale,
che comprende le categorie di risposta e quelle di domanda; - area socioemozionale negativa, inerente alla sfera espressiva/socioemozionale, che riguarda le categorie che connotano relazioni di un clima negativo. - Applicabilità dell'Interaction Process Analysis Essa permette di investigare sia dinamiche di gruppo collettive che dinamiche individuali, evidenziando le differenze di interazione interindividuali. L'Interaction Process Analysis è applicabile a contesti clinici, educativi, perché si analizzano i modelli di interazione ricorrente. Più grande è il gruppo, più il soggetto che parla più spesso sarà seguito perché gli altri attiveranno meno categorie. - Sperimentali, per 2/3 c'è attivazione di categorie meramente strumentali. L'analisi delle dinamiche intragruppo in gruppi sperimentali ha individuato che i processi di interazione in questi gruppi è piuttosto innaturale al fine di eseguire il compito nel modo.migliore possibile. Avvio penalizzante nella psicologia di LeBon Secondo LeBon (1895), gli individui perdono le loro capacità razionali nei contesti gruppali e assumono invece caratteristiche prerazionali e animalesche. La folla agisce come un'unità mentale in cui gli individui non sono più in grado di discriminare, prendere decisioni. Sono fortemente suggestionabili e si affidano all'interesse collettivo. Ci si sente più forti e scompare il senso di responsabilità personale, si va cioè incontro a una deresponsabilizzazione. Il riscatto posteriore nella psicologia dei gruppi La psicologia sociale dei gruppi ha potuto mostrare, dopo alcuni decenni di ricerche sugli aspetti negativi, che i contesti gruppali in realtà potessero avere effetti positivi sul comportamento umano; infatti, studi come quello di Moscovici sulla minoranza attiva e coerente, così come molti studi, hanno messo in evidenza che contesti collaborativi sono

più produttivi di contesti competitivi, così come la partecipazione attiva (Lewin) favorisce la circolazione di idee e il cambiamento sociale. Inoltre, negli anni 70 si passa dal cognitivismo freddo che bada solo agli aspetti razionali al cognitivismo caldo, che non si interroga solo su variabili interne ma anche sui processi affettivi, motivazionali.

Centralità dei gruppi nel cambiamento sociale secondo Lewin

Secondo Lewin i gruppi rivestono un ruolo centrale nel cambiamento sociale, quando essi, ragionando in ottica collettivistica, favoriscono il benessere comune. In questo assunto di Lewin emerge la sua esperienza personale di ebreo tedesco che ha trovato la libertà nella democrazia statunitense.

Lewin dimostrò la centralità dei gruppi nel cambiamento dei costumi sociali tramite l'esperimento sul consumo di carne.

La ricerca sulle abitudini alimentari secondo Lewin

Lewin condusse una ricerca negli USA nel 1942 per vedere quali fossero i fattori

Che influenzavano le abitudini alimentari degli individui. Egli, intervistando le massaie, e dividendo la popolazione in maggioranza (bianca) e minoranze (cecoslovacca e afroamericana) e per reddito (basso, medio-alto), individuò i fattori che un gesto apparentemente semplice come il nutrirsi fosse in realtà ricco di aspetti sociali e gruppali complessi. Nell'indagine, ad esempio, emerge che per i ceti bassi fosse importante il risparmio e per quelli alti la salute; per i cecoslovacchi il pane è centrale, per i ricchi invece è centrale la carne e così via. L'aumento dei prezzi genera conflittualità nei gruppi a stratificazione sia etnica sia economica.

L'action research di Lewin

L'action-research è una ricerca in cui sia soggetti partecipanti alla ricerca sia ricercatori prendono parte. Un esempio classico di action-research riguarda lo studio di Lewin sul cambiamento di abitudini alimentari nella popolazione statunitense.

Egli evidenzia che il cambiamento risulta più facile quando i partecipanti sono coinvolti direttamente e partecipano a delle scelte durante la ricerca. Nell'action research le soluzioni sono suscettibili di aggiustamenti in itinere e vengono sottoposte a una costante valutazione della loro efficacia. Si compone di 4 fasi: - pianificazione, si identificano ipotesi e pianificano azioni - azione, si mettono in atto azioni pianificate e si monitorano le circostanze che la situazione offre - osservazione, si verifica se ci sono effetti (cambiamento) - riflessione, fase di apprendimento attivo perché si riflette su ciò che ha funzionato e non ha funzionato. In questo caso, si ritorna alla fase 1. T Group secondo Lewin Lewin è il fautore dei t-group (training group, gruppo di formazione). È un metodo di formazione attiva che si inserisce nel quadro di una sperimentazione formativa di animatori, in cui un osservatore registrava i comportamenti dei partecipanti. Tali

Le registrazioni non dovevano essere messe a conoscenza dei partecipanti, ma solo del gruppo di Lewin. Veniva dunque analizzato l'hic et nunc delle relazioni fra i membri del gruppo e acquisite conoscenze su tre livelli del comportamento sociale: interpersonale, gruppale e intergruppale. La novità del metodo consiste nella necessità per ciascun partecipante di diventare responsabile attivo del proprio apprendimento e cambiamento perché l'animatore ha il ruolo di facilitare la presa di coscienza dei partecipanti su quanto avviene "qui e ora" nel gruppo. Tutto ciò sottolinea l'importanza del gruppo secondo Lewin nei processi di cambiamento sia individuale sia sociale.

Equilibrio quasi stazionario del sistema sociale: i gruppi non sono solo motori di cambiamento, ma anche contesti di resistenza al mutamento poiché creano stabilità in fase di consolidamento, permettendo il ritorno ad un "equilibrio quasi stazionario".

Questo equilibrio è mantenuto da forze uguali e contrarie sulle quali si può intervenire aggiungendo forze nella direzione desiderata o abbassando quelle contrarie. Fasi del mutamento sociale secondo Lewin: il mutamento sociale passa attraverso 3 fasi: disgelamento, mutamento e consolidamento. Se vogliamo cambiare qualcosa dobbiamo passare prima attraverso il disgelamento, poi il mutamento dove la spinta al cambiamento è più forte e infine col consolidamento si ritorna all'equilibrio quasi stazionario. Definizione di gruppo per Lewin: il gruppo per Lewin è una totalità dinamica, le cui proprietà strutturali sono diverse dalle proprietà strutturali delle sottoparti. Una totalità dinamica è caratterizzata dalla stretta interdipendenza delle sue parti, cioè da rapporti fra di loro. Questa definizione può essere usata sia per i piccoli sia per i grandi gruppi. Distinzione fra interdipendenza del compito e del gruppo: l'interdipendenza del compito si riferisce alla necessità che i membri del gruppo abbiano di lavorare insieme per raggiungere un obiettivo comune. L'interdipendenza del gruppo, invece, si riferisce alla necessità che i membri del gruppo abbiano di collaborare e interagire tra di loro per raggiungere gli obiettivi del gruppo nel suo complesso.

destino in Lewin

Per interdipendenza del destino si intende un elemento macroscopico di unificazione che può rendere qualsiasi aggregato casuale di individui un gruppo in quanto si ha la sensazione di essere sulla stessa barca, per esempio gli ebrei tedeschi e polacchi durante la Seconda Guerra Mondiale o delle vittime di rapinatori che si trovano a condividere con loro momenti piuttosto delicati.

Per interdipendenza del compito si intende invece una relazione di interdipendenza che accomuna un gruppo che ha come scopo quello di portare a termine un compito. Questa relazione di interdipendenza, non essendo casuale ma voluta deliberatamente da tutti i membri del gruppo, si presenta come più forte dell'interdipendenza del destino e si colloca a livello micro.

Distinguiamo tra interdipendenza positiva (o collaborazione) e interdipendenza negativa (o competizione).

Definizione del gruppo di Allport

Allport nel 1924 dà una definizione riduzionistica di gruppo: mettiamo degli

Individui insieme e abbiamo nel gruppo una somma di processi psicologici individuali.

Definizione del gruppo di Asch: Asch nel 1952 contrasta la visione di Allport. Asch sostiene che il gruppo è caratterizzato da alcune forze proprie che risultano dalle azioni degli individui, le quali sono in funzione delle forze di gruppo. Le azioni individuali sono quindi azioni che da sole hanno un senso ma agendo insieme compongono il gruppo.

Concezione strutturale del gruppo secondo Sherif: secondo Sherif i gruppi sono una struttura in cui i membri sono legati tra loro da rapporti di status e ruoli, in cui nascono norme e valori condivisi. Secondo Sherif un gruppo si forma quando degli individui che si trovano a interagire e che vivono in una condizione di privazione hanno degli obiettivi comuni. Col tempo le interazioni diventano stabili e quindi iniziano a crearsi status, ruoli e norme. Le caratteristiche fondanti un gruppo per Sherif sono: un sistema di ruoli, differenziati per potere e posizione.

definiscono il comportamento e le interazioni tra gli individui di una comunità. Il sistema sociale può includere regole di base come il rispetto reciproco, la cooperazione e l'equità, così come norme più specifiche che regolano aspetti come il matrimonio, la famiglia, l'economia e la politica. Il sistema sociale può variare da cultura a cultura e può essere influenzato da fattori come la religione, la storia e l'ambiente.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
6 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher S3cchiona di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia sociale dei gruppi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Annese Susanna.